NEL SEICENTO 1)1 Monsignor l.11d0\ ico Scrgardi, na. 111 a Sitna nel 166o t' \'is~uto c1uasi Km• prt a Roma tra la seconda mcli dd Sl'· c,Jo X\"11 e il pri.mo quarto d<"I succtsttw, lt' s10,-ic lctltraric dànno aptM:na 14ualch: fuggc,·olc cenno, quando non ne 1;1ccionoaddiriuura il nome. Epp\lrt', egli ir.tritò le lodi <ltl Cantù e dd Stttcn1. f,rmi e-attirò la \'i,:ilc attenzione dd Car- (U:cci, che nel cuo mirabile saggio sulla cu~t• Jlonea t s1ttri1ualt del e Giorno> uon t11tò ad annon·rarlo fra i precursori dtl grandt satirico lombardo. Ttmpcramcnto mdomito e hauaglicro, Joca10 da natura tli sorprcndtnk \'i,acit; <l'ingegno, disccndc,·a il Scrgardi da antica td illustre cas.\13, la quale v3n1a,•a fra i suoi membri lcttrrati, arli11i e uomini d'armt. P<:r b. milit1a n~trò ,in e.falla (anciulluza par1icolarc inclinazione. ma dcsti1,ato dalla volom:\ p.atcrna alla carriera ecclesiastica non potè correre il nobile aringo in cui tanti allori eoghcu il cugino Enu Sih-io Pic:colomini, generale dell'lm~utore Leopoldo e acclamato ,·ineitore dea Turchi. Costretto a pi~garc il suo genio a .studi per i quali non sentiva alcuna dispositionc: naturale, cercò subito nella poesia e ftomo. n Portico d'Ottofla, n.eU'antieo Ghetto nelle lcncrc 1111alimc1111, !liii :ub.llo a ,od. disfare le intime digcn:ir:c dd suo SJ>irilo. bramot0 di gloria e d1 clc,·azionc. 1:ra 1 lucc,cor1 dt'I marinismo ormai al ckclmo e k pas1ort'lleric dell".\rcadia incipiente, egli .si ,·ols,: di prderfnza a colti\'are quel genere di poesia che (' meno ,oggc1. ttJ ai convenzionalismi di moda e aderisce con m.agg,ore immediatezza alla reahà t1fl proprM) t,:,mpo. , aie a dire il ,:cnfr,: !lati neo. l)o1)() a,·cr fallo la sua ,·igilia d'armi :i-u Orazio, Pcrsio e Gio,·e,ule, insigni maestri di .stile e sc,-cri censori dei , iti e delle manie umane. egli compose u1ire :.19
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