LAMONARCHIANATURALE E LAMONARCHIAMALATA La ragione e rcsscnn ddla rnoru.rdlia ronsi.sc~ :n questo, che a.Ila socini ~ ncccss.aria l"un.iti L'unità !lOO è vera ~ d apo o principe-non è propriammtc e intttammtc uoo. Questo non vuo! ~ir altro se non che essere assoluto, cioè padnlrt..: tSli solo d1 tutto que-llo che c:oncttnc il suo fiN. ttOè il lx.1lC' comullC'.Quanto più si divi<k il potttc. tanto più si prcgiudio. all'unità, dunque tanto più si viola, si allontana e si csdudc la ragione e la pcrfa~ e ddla mon.ucoia e ddla socicti. Cosi cl>< lo staro costituzìomle non ~ ;ilb. natun. e ragione ~ ck:lb soàctà in gcncrc-. nè Jdla l'llOflarchia in isp«i<-. Ed è manifesto che b costituzione- non è altro che una mcd.ona a un 00<po malato. La qual medicina sar,!,bc aliena eh quel corpo. ma questo non potrd,bc vivett scnu Jci. Dunque bisogna compensare l'imperfezione ddb malattia, con un'altra i.mpcr{e:r.ionc.E rosi apj,unto la costituzione non è altro che una ncccs """" òmpcrfaionc del B')VCmO. Un male indispmo rt sabilc-ptt nmaJ.1.uc o unpcdu-c un maggK>fmale-. Come un cautcno in un individuo affmo d..i reumi ec. Che ~ qudl'individuo vi~ D)('-- diantc quel autcrio, aluimcnti non vivrebbe; e scbbcnc • lil>cro da quel male, contro ;i quale è diretto qud rùncdòcf, rontutrociò qudlo stcss.• rimedio è un male. un vino, un",mpnfc:zionc: e smbenc non nuocr più 11 primo ma.le, nu.--« 11 nnlmio: e qudl"individuo non è-mio prrfctto nè sa.no. Cc»i una gamba d1 lc-gno 2 chi ~ perduro b naturale. Il quale cammòna bcn5l con quelle pmba. che-a.ltrimenti non potttbbc-sosttnerSÌ: m:. non pcroò rc,a ch"eglò non sia ùnpcrfctro. Ed cero (per conclusione del mio dòsamo) rom<. '!"O go,·emi e quelle cose d"ognò gcnctt, cl>< d• principèo e serondo natura, sarcbbao cd cranu perfette, tolta b natura, non possono più cssc,lo malgmlo qualunque slono della rag;one, del ,._ pere, dcll"anc, e queste oon possono mai nonp,r.: 11 luogo dcli> natura, e lare pcrfctl2mCDtc le di lei vcà: ami, rimediando 2 un male, ne introducono ncccssariamcntc un a.ltro: pcrchè esse- stesse intrcdottc dJC ""'° òn qualunque genere dì rose, ne lor. mano un'òmpcrfaionc, e rmdooo quella tal rosa ùnpcrfctta per ciò solo cl>< le cooti<nc.
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