La Difesa della Razza - anno IV - n. 1 - 5 novembre 1940

gran mare ~Ile rane indigene. Ebrei. egizi.i. siriaci. frigi. prendono il sopr•wento. Nella Grecia. quasi &popolata. il predominio lc\'antino è ormai 1tAM>luto.Co~ì r~tano le CO$t i,ino alla fine dell'età cluaica. Allora si delinra un fallo nuo,o: la iCtle dell'Impero ,iene lr •3ferita a Bi~nzio Ma ques.to non •no· difica, anzi 1-.eggiora, la :;ituazione d~ritta. Ecco, infatti, ciò che a\\ienc. La tceha di B~nzio. è 111:tta falla untelmente per i nntagg:i d,e offre la posizione del luogo. Queillo è tale che, se si chiude con una flolla, nei i,uoi due ilbotthi, ,erso l"Egco e ,·el".IO il Mar Nero. il mare su cui la città ti a.ffa«ia, ne55un ne-rcito. che non abbia contem})OraMamtnL: il predominio mariuimo. 1•uò tentarne r,usedio. lnfatli la cilld giace sopra una lingua di terra che, aoio per uu tratto brevi.!1ilimo, è unita al conlinenle; meni~ da tutti gli altri lali. è circondata dall'acqua. Per tale ragione, è adatti.Mima a l'Cflislcrc, e a manlenere integre le fonc: militari del go,·erno clie la OC· cupa. anche quando tulio il territorio circostanle !lia ima.-o. Piano che fin d'allora, viene 1ubito adottato; e poi ~uÌIO, duronle (licci ~ii, da tutti gli im1>era1oribitantini. Durante dieci s.ecoli, per cui. non etisie la ~•isola grtta. ma Bisant.io. de.Ila cui di(eu. unicamente s.i occupano. Primi .scendono. e ripartono. come un turbine, gli Unui; 1>oi,nel VI secolo. l'altro popolo, pure tque!ltre e guerriero, de.i Bulgari. c-he si tratcinano dietro, allontanandoei. intere popolazioni. Le f)()rte della Grecia rimangono aperte, in1eri suoi territori. af. fauo prh•i d'abitano: ne approfitta un ahro 1>opolo. nume· 20 r080 e no11combattivo, gli Slavi. im1i11ua11do,,isie 111ahilendo,·i.1i a fJOCt. a poco, fino all'istmo, do,·e può essere fttrn~u~• ~lo nd 558. Nel 600 occupa già l'intero terrilorio; e giu111:l"fino si ettpo Matap,an. Seguono, nel VII secolo, altre irr~i:.til,1li e , iuoriote incursioni ~i Bulgari. Carallcrisli(':a di lutle ques-te in,·u.ioni ~. insieme aHa loro imponenza, il fatto che piccolo, in co11fro11to, è il numero tk• gli abitanti che trouno nel pane. facile. dunque. rince slOg• ,:iar:i o dlllruggerli. Tanto che di,·er.1i imperatori. Ira cui, J>Cl esempio, Costantino V Ca1lro11imo, pensano addirittura, di tra• piantarli • Costantinopoli; e di togliel"ji cosi l'obbligo della difesa. Già nell"VII I &ttOlo la immigrazione è tale che 11pui• &e<1110 gli a11lichi nomi dei luoghi: il Pelopo1111c,osi comincia a chiamare Morèa: varie montagne. Zagòra; ,ari fiumi. V"triza: urii luoghi di confine. Gran~. l..a lingua greca, molto aherala e corrotta, rimane solo per l'inrluenu. 1lella O,ie,ia: però vi iJ,j aggiunge, nri ~li !IU~· ili,i., l'alban~, parlato dalle colonie di qlleìòlo popolo gtabililNi in Morea. e all'i1111liano,parlalo durante la domi11a.i.:io11c \I'.'• 11eziana. Ma, nt-nuneno una tro«ia, dopo il ungue leumtino gii a_qorhi10 11ell'a111ichi.ta.e dopo quello di tante ahre ima• tioni, 3!60rbito nei i,e,coli di meno . .si può dire con crrteua che è rimasta, del uiugue classico. Con i: quale l(li ()j_lit'rni gn!Ci non hanno usolu1ame111e nulla a che \·ederr.

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