possa essere fra questi due termini, dimostrerebbe d'essere un ingenuo, e di non conoscere fino a qual segno possono discendere la dolosità e la moliz~a del ragionamento ebraico Le quattro lettere del tetragramma ebreiCO sono proc1samente una jod, seguita da una he, cui segue ancora una vau chiusa da un'altra he. La relazione che passo tra questi quattro segni è uno relazione naturale o, per dir meglio, uno relazione naturale-supernaturale, fisioa-metofisica, umana-superumano. In poche parole. le quattro lettere rappresentano nò più nè meno due copp'e di sposi. m.ctici evidentemente, i cui elementi mmchili sono rappresentati dolio jod e dal!.:i vau e i due elementi femminili dalle due he. Chi ~on vedesse come in tutto questo JCgionamento possano mai entrare Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio cd Anco Marcio sarà subito • IO do noi, o meglio dolio sapienziale virtù ebraica, disingannato. Che ollro rappresentano infam i primi quattro re di Roma. i quali si avvicendano in una singolare duplicazione come guernero a sacerdote. come combattente a legislatore, come conquistatore a ordinatore all'interno della grande casa nazionale; che cosa rappresentano mai essi se non due insigni coppie di sposi. di cui naturalmente, Romolo e Tullio Ostilio i moschi, Numa e Anco Marcio le femmine? La successione insomma lino a! quarto Re d; Roma ripeterebbe esattamente il tetragramma ebraico. Sipano. A questo r:;unto della commedia potrebbe veramente calare il sipario, non prima però di aver goduto lo spettacolo di Numa Pompilio e di Anco Marcio in veste di due brave massaie che preparano e rassettar.e la cosa ai loro maritini occupati di fuori a far fortuna. Queste favole che un bombino rifiuterebbe, sono state prese molto sul serio da studiosi di indubbia cultura e di indubbia intelligenza. Abbondantemente condite con quel tanto di mister:co e di divinatorio che c'è nella storia delle religioni dei popoli primitivi, esse hanno dato l'avvio o uno quantità di interprelazioni mitiche, talvolta assai suggestive. talvolta poetiche, ma il più spesso strampalatissime. Eppure, se mai esisto uno città che alle sue origini presenti una storia semplice, reale, piana, questa è proprio Roma, la quale à sorta per pura necessità di genti dedite all'agricoltura e al commercio. Forse è proprio per questa semplicità di origini che gl'inventori di miti si sono potuti sbizzarrire o loro piacimento. I peggiori, naturalmente, e i più aridi sono stati gli ebrei. PAOLO NULLO
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