La Difesa della Razza - anno III - n. 24 - 20 ottobre 1940

CbiHa •r•ttcr do St•lcmo il G«mdll o Voroo•t• cono nessuna traccia del loro PJSS1B,8ionè nella linguJ, nè nella org.miuazione sociale. Riuniti intorno ai loro ,,escavi cristiani i Romtm rimasero fern11 nel loro paese duran1c le invasioni barbariche che pissarono attraverso il loro territorio verso Bisanzio e l'Occidente. Nemmeno b. venuta degli Slavi, che ha lasciato nella lingua romena delJe traccie abbastanza forti, influenzò il arattere razziale di questo resistente « homo romenus ». Dalle constatazioni antropologiche risulta che il tipo sla,·o non esiste affatto tra i romeni, e soltanto quello tracioo, basso di statura, bruno, vivace ed cspansi,·o. Anche nella lingua l'influenza slava non è che superficiale; infatti le parole, che esprimono il culto religioso, i lavori campestri, gli oggetti asalinghi, le stagioni e i fenomeni meteorologici, rimangono evidentemente legate alla base latina. La fusione tra conquistati e conquistatori è stata tanto capida e tanto vitale che l'infiltrazione ~eriore degli Ungheresi in Transilvani:a. non è st:at:1troppo sentita, dai Ron1eni i qu:ali hanno potuto creare una cultura propria che ha trovato a Rom.a un appoggio continuo. Da questa popolazione dovevano, più tardi, uscire molti condottieri politici dell'Ungheria, tn. i quali Gio- \'anni Huni!ldi e il re M:a.tteoCorvino, uno dei propugnatori della cristianità contro i Turchi. l'organizuzione politica dei Romeni di Tramilvania era tanto potente, nei momenti di primo contatto con gli Ungheresi, che pas.w più d·un secolo fino a che questi riuscirono a infr:a.n~rla definitivamente e a rompere il sistema di alleanu tra i condottieri transilvani e quc-lli slavi, oondottieri dei quali parlano la cronaca del notaro anonimo di re Ch.iNa rom•ocr in Traa• silTcmia (IIV MCOlo)

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