La Difesa della Razza - anno III - n. 24 - 20 ottobre 1940

Nel ramo mc:ngolide in luogo di esso è presente un altr? fattore: il « capello rigido•· che è dominante. Talora in questo 81:~soramo si O$Servasporadicamente un rilorno alle forme primiti\•e liM:ee ondulate. Il fauore «pigmeo•• il fauore cioè della statura molto busa si ossen•a in tutti e quallro le grandi razze.· CosLhanno stalu· re m~:10 ba.."'Satra gli australiani i wedda e i pigmei della Nuova Guinea, Ira i negridi i boscimani-ouentoui e i pigmei c.fricani, tra i mongolidi i :apponi e tra gli europidi (secondo Kallmann) i pigmei neolitici del Mediterraneo. Il fattore invece «alta statura> ai osserva in tuni i rami; t'O!Ì tra gli europidi sono di alta statura i polinesiani, i nordici, i fèlici, i dinarid, Ira i.negridi i negri propriamente dclii e gli etiopici, tra i mongoli i kirghi.!li, i patogeni, sioux, ecc. Il fauore e brachiceJalia » deve essere considerato come una mutazione delle originarie forme dolicomorfe del cranio. Se· condo ogni probabiliti: questa mutazione è apparu per pr;ma nel ramo mongolide, che nel suo insieme, si presenta brachicefalo con l'eccezione degli esquimesi. Nel ramo curopide la brachicefalia è presentt; nt;lle razze alpina, dinarica e baltica: CM& però è apparsa isolatamente nelle tre razze. Nel ramo auslralide un fattore di brachicefalia è presente nei melanesiani. Infinc nel ramo negride si OMCrvaprC$80 i boscimani, preuo i pigmei e infine presso alcuni gruppi di negri. Passando ora al fattore e forma del naso» vediamo che la forma del naso australoide e negroide, comuné· anche ai pa• puasi. ai pigmei e ad ahre razze, de\'C essere considerala co• me primitiva. Da questa forma di ll&50 larga è derivato per mutazione la forma di naso strelta e diritta e da qu~ta la forma convCS6a,di cui la forma a.rcuata è una varieti:. Sol• tanto nel ramo negride mancano queste mulazioni. In quello australide ai osserva una speciale rana a naso stretto e con- \'CSSO tra i melanesiani (papua). Nel ramo europide il naso diritto appare come mutazione originaria di tuno il ramo. La forma speciale concava del naso delle rau.e alpina. baltica e aino non è ancora ben chiarita dal punto dj vista ereditario. Una ulteriore mutazione dà il na,;o arcualo e convesso delle razze dinarica, :evantina e orientalide. Infine il naso aquilino che si Q88Crvaspesso tra i nordici e in Italia deve essere coMiderato come un• speciale mutazio, ne della forma diritta e non come il ri.!lultato di incrocio. Nel ramo mongolide la mutazione del naso diritto o aquilino si osserva sporadicamente tra i giapponesi e come carattere raz· 2Ule tra i coreani e molti indigeni americani. Un aumento di pigmentazione ai osserva in tulli i rami In• tere§ante I!: il ruolo del fattore del colore giallo che è domi• nante tra i mongolidi, recessivo tra i negridi e manca com· pletamentc tra gli aust.ralidi. Come si comprende facilmente da quanto abbiamo espo,to la vecchia antropologia sistematica e descrittiva non ha più alcun senso e de,1e essere completamente rivista alla luce di que• f.li nuovi concetti. Continuando ora nel nostro esame delle qualità ereditarie delle raue umane ricordiamo come il Fiseher abbia scritto che alcuni caratteri del ramo europide !lono comuni a quello aut.tralide, come la forma dei capelli., l'abbondanza di barba e alcuni particolari del cranio 11J>CCniei tipi primitivi. Quello che caratteriua il ramo europide dagli austra.lidi è soprattutto il processo di graduale depigmentazione. Anche i mongoli dell'e1tremo oriente hanno talora una pelle molto chiara ma i fattori del coloro dei capelli e degli occhi restano &empre inahera1i. Tra gli europidi il processo di depigmenla• zione procede gradualmente pa.saando dai polinesiani, indiani, aino, orientali, mediterranei agli alpini e ai dinarici, e raggiunge il suo mas.simo nei nordici, 1:Jaltìci, e fèlici. Le macchie &ncrali man.cano completamente nei nordki'e ~no 1poradiehe nelle altre rane del ramo. La forma del naso originaria austnt• Ioide 1i 055Cr\'8 solo tra gli aino e i polinesiani: tra gli ahri è presente solo ia forma sottile e stretta del naso europeo con le sue ulteriore mutazioni. Il fattore dell'alta statura compare nelle raue nordica. fèlica e dinarica e in quella polinesiana. Per quanto riguarda l'origine !li fanno derivare la rama fèlica dall'uomo di Cro--:Magnon. dal quale deriva pure la razza nordica., che di struttura più 9Jancìata di quella fèlica è ad C85a molto simile dal punto di vista psichico. La rana mediterranea ha i .&uoi 8\"i nell'uomo di Bri.inn del p~leolitico 11Uperiorc. La razza alpìna brachicefala dalle forme neolitiche brachicefaliche e non dai mongoli. come· pretendeva erroneamente il Sergi. Per quanto riguarda le affinità tra le razze europidi la nordica e la fèlica sono le più vicine tra loro. La mediterranea che per qualche carattere fuico potrebbe essere vicina alla orien• tale è inveoe nettamente separata da questa da enormi diffe· renze psichiche e spirituali. Ugualmente la dinarica che f15j. camente ha dei caralleri comuni con la levan1ina è da questa moito distante dal punto di vista psichico. La razza indiana (ariana anch'essa) è molto vicina alla me• diterranea: questo valga per coloro che hanno preteso non Cii· sere ariani i mediterranei di Europa. La razza baltica, per quan· to brachicefala, deve essere conBiderata come una mutazione del tronco nordico-(èlico - a quanto afferma il Fi3eher. - Infine le razze aino e polinesiana devono eMCre considerate come quelle che hanno meno mutalo dal tipo primitivo. Volendo quindi riassumere quanto abbiamo ACrittoe che corrisponde ai concetti della moderna antropobiologia possiamo dire cbe la rana australiana presenta i caratteri più simili a quelli del primitivo tipo dell'umanità, neandertaliano.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==