La Difesa della Razza - anno III - n. 24 - 20 ottobre 1940

ANNO 111 • N. 24 SOMMARIO 20 OTTOBRE-XVIII SCIENZA GUIDO LANDRA: L'ORIGINE DEI CARAITERI RAZZlAU ALJ.A LUCE DELLA SCIENZA MODERNA; G. L: STUDI SULLA FISIOLOGIA RAZZIAU:. DOCUMENTAZIONE G. V. CALI.EGARJ: UN ARTISTA DELLA RAZZA - PEDRO CENTENO VISTO DA UN AMERICANISTA; VINTILA HORIA: IL CARATIERE RAZZIAU: E PSICOLOGICO DEL POPOLO ROMENO ATTRAVERSO LA SUA STORIA; RICABDO MIMENZA CA.STILLO: L'INDIANO D'AMERICA E LA SUA CIVILTA'. POLEMICA G. DELL"ISOLA: GLI SCOPI DI GUERRA DICHIARATI DAGLI EBffEI; ALFREDO MEZIO: L'UTOPIA SIONISTA i L D. : UN' INTERPRETAZIONE RAZZISTA DEt.. L'•OTELLO>: GtNO SOffOClDESA: LA RAZZA ANGLO-SASSONE • LO SPIRITO EBRAICO DEL PURITANESIMO. QUESTIONARIO I DISCRIMINATI E LA CULTURA SCOLASTICA; l.J\ RAZZA E IL COSTUME COME FATTORI DELLA FORMAZIONE DELLA SOCIETA' E DELLA COSCIENZA FASCISTA; IL LAVORO E LE RAZZE - INCREDIBILE ANACRONISMO DI UNA MOSTRA D'ARTE • ORDINE NUOVO • UNA RETTJnCA ? PENSIERI DI LEOPARDI: RAGIONE E MONARCHIA. f MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICInELLA..DIFESADELLARAZZA"SI TROVANOINROMA- PIAZZACOLONNA !PORTICIDI VEIOI- TELEFONO67137 62880 il "TEVERE" è l'avamposto della .stampa fascista LEGGERE • w#' IL ~[El - I . gfEVERE ' DIRETTO DA TELESIO INTERLANDl non significa soltanto essere informati ma anche e soprattutto avere una guida QUADRIVIO ' E L'UNICO SETTIMANALE LETTERARIO ITALIANO IN CUI LETTERA TURA ARTE E POLITICA S'ILLUMINANO A VICENDA INTUTTELEEDICOLE

Collaudato dal Ministero delle Comunicazioni - Ogni Radiobalilla, ha il relativo bollino di collaudo - Tre valvole - Onde medie - Ricezione diurna della stazione più prossima In condizioni [~vorevoli ricezione serale di alcune principali stazioni europee. Privo di reazione regolabile sull" aereo, quindi esente dai disturbi caratteristici deg.li apparecchi a reazione 5ssE '?ADl~F0!1c~ .coMP~EsE~ Es~us~ ~ .K#{I ~ ABBONAMENTO ALLE RADIOAUDIZIONI ~- ~ VENDITA RATEALE CHIEDETELO Al MIGLIORI RIVENDITORI

UNA NUOVA GRANDE INIZIATIVA L'ASSICURAZIO MALATTIE che - con pieno successo - operano su vasta scala in Italia a pr9tezione di svariate categorie di lavoratori; ma vi sono tuttavia molti cittadini che per la loro posizione e per la loro speciale attività, sono fuori di esse e quindi non godono di nessuna speciale provvidenza quando cadono ammalati. La Società " Praevidentia ", collegata con l'Istituto Nazionale delle Assicurazioni, che ne garantisce in pieno tutte le polizze he colmato tale notevole lacuna con la POLIZZCAONTRLOEMALATTIE ESEMPI PRATICI Un uomo di 40 anni di età col versamento di L. 125 l'anno · anche ratizzabili - si assicura, in caso che cada infermo per qualsiasi malattia medica o chirurgica, una diaria di L. IO per la durata di 90 giorni e L. 5 per altri 90 giorni; oltre ad una somma di L. 900 in casa di morte. Una donna dell'età di 30 anni versando L. 150 l'anno, sempre ratizzabili, oltre alle prestazioni sopra indicate, si assicura anche una indennità di L. 150per ognl parto. Naturalmente, le dette prestazioni sono aumentate in proporzione con l'aumento dei premi annu'i che l'assicurato si impegna di versare. TUTTE LE AGENZIE GENERALI DELL' ISTITUTONAZIONALE DELLAESSICURAZIONI CHE RAPPRESENTANO IN OGNI ZONA LA "PRAEVIDENTIA" SONO PRONTE A FORNIRE NOTIZIE E CHIARIMENTI SU QUESTA NUOVA FOR· MA ASSICURATIVA

LADIFEDSE!W I • ANNO III - NUMERO 24 20 OTTOBIIE 1940-XVIII ESC K IL $ t: IL 20 UI OGNI ,Ml(SI! UN l'l'UMt:ltO SEPA.ATO LIME I A8110!fAJIU:l'(T0 ANNUO Llttt: 20 All801'1,UIIF,NTO Sbllt!TltAIX • 12 KSTl',MO IL IJOPl'IO Direttore: TELESIO INTERLANDI Comi1ato di redazione: prof. dou. GUIDO LANDRA prof. dou.LIDIO CIPRIANI. dou. LEONE FRANZJ dott. MARCELLO RICCI . dou. LINO BUSINCO Segretario di reduione: GIORC:O ALMIRANTE SCIENZA•DOCUUENTAZIO POLlìUIC4 • OUESTIONARIO "L'AMOR MATERNO" (Carlo Cignani - R. Pinacoteca di Torino)

L'ORIGINE DEI CA ALLA LUCE DELLA L'osservazione di dirferenze morfologiche, fuiologichc o psicologiche in un determinato gruppi lì uomini non ci aulorizza arfano a parlare subito di differenze razziali. Una parte difaui delle variazioni che l'antropologia sistematica mette in evidenza sono dovute all'a.mbiente e intercMano ~oltanto il fenotipo: non essendo ereditarie non costituiscono dei· caratteri razziali. Ma sarebbe ugualmente lungi dal vero chi ritenesse che tutte le mutazioni costituiscono dei caratteri razziali. Esistono di• fatti le mutazioni patologiche che pur egsendo ereditarie pos· sono osservarsi indipendentemente dalla razza, come pure esilltono altre mulazioni normali, che essendo presenti soltanto in alcuni individui e nelle razze più diverse non rappresentano affatto dei caratteri. razziali, com'è per esempio il caso dei cape11i rossi. Caratteri rauiali sono 11oltanto quelli ereditari che si osstr• vano unicamente in determinati gruppi etnici. Così per esem-

RAITERI RAZZIALI SCIENZA MODERNA pio i boscimani presentano i capelli a grano di pepe, la statura molto bassa cd una particolare fisionomia: poichè tutti i boscimani presentano questi caratteri essi sono omoiigoti rispetto ad essi e costiluisc:ono un8 razza omogenea e ben definita. Ma esiste un altro gruppo etnico che presenta il colore del• la pelle e la forma delle labbra dei boscimani e tuttavia se ne distingue per altri caratteri come per esempio la piega palpebrale: gli ottentotti. Boscimani ed 01tcnto1ti costituiscono cosi due razze affini. Ma· tanlo gli uni che gli altri per forma cranica, forma generale dei capelli, tono scuro della pelle, hanno dei caratteri in comune con i negri ehe mancano completamente agli europei e ai mongoli. E' cmi possibile riunire le singole razze in unità sistematiche maggiori che presentano tra loro sempre un minore nu· mero di (allori ereditari comuni. Unità sistematiche maggiori

Indiani ,. che nel linguaggio comune vengono ugualmente indicate con il termine di razza. Rana è dunque un gruppo di uomini che presenta dei geni distinti che mancano ad altri gruppi. Un gruppo ~Ji meticci non può essere considerato come una raua pcrchè. pur pre• sentando in comune i geni che mancano alle razze originarit-. ~ questi sono inegualmente distribuiti nei singoli individui. Quan· do tullavia le razze originarie sono molto affini e la mescolanza si prolunga per molto tempo ed in un ambiente partico• lare, il gruppo etnico risultante si presenta talmente omog~· neo da polere essere considerato in alcuni casi come una nuo• va razza. La domanda che più di ogni ahra ha assillato la mente degli studiosi ,è quella dell'origine delle razze umane. La prei· storia ci insegna che il Quaternario inferiore era abitato da una umanità de: tipo del pitecantropo e del sinontropo. cht: già ccnosceva il fuoco cd una rozza tecnica. A questa umanità seguì nel quaternario medio l'uomo primigenio (uomo di Neandertal) più evoluto rispetto al precedente. Dall'uomo pri• migenio per mutazione sono derivate le razze umane alluali. E' bene tenere presente il concello di mutazioni per evit.ue gli errori della ,·ecchìa antropologia sistematica: questa si limi• ~ tava a clasisificare le razze in ba.se alla somiglianza o alla ·differenza dei caratteri è!escrittivi. Si giungeva così a dei ,·eri paradossi. Gli europei brachicefali erano mcs.si insieme ai bra• chicefali asiatici e 5eparati dagli altri europei; tutte I.. popolazioni di statura mollo bassa erano unite in una unica razza, pigmea ecc. Ora lo stesso carallere può comparire per mutazione nelle razie più diverse senza che per quei,to si possa parlare di unità genetica: così il naso conves.so è presente tanto nei levanlini, che negli indigeni d'America e nei meìane· siani, senza che con ciò i tre gruppi siano tra loro uniti da affinità. Così il capello spirale dei negri ha una diversa ori• gine da quello dei melanesiani: così ancora la piega delle palpebre dei mongoJi non ha nulla a che vedere con quella degli ottentotti (come è dimoslrato dal ratto che la prima è dominante e la seconda è recessiva). Così ancora la piega degli

esquimes,i è diverp. da quella dei mongoli propriamente deui. La steatopigia delle otlentotte è -dovuta a mutai.ione come pure molti altri cuaueri propri di questa rai.ia. Le mutazioni ebbero luogo nella preistoria, quando l'umanità si SJ>O$lavdaa un posto all'altro, in cerca di sedi adaue. • Le mulazioni dell'uomo !li M>nodeterminate un po' come quelle che oeserviamo negli animali domestici. Nel neolitico l'umanità aveva nelle aue grandi linee raggiunto le aedi attuali. Da quell'epoca esu. si è conM>lidata e le mutuioni che a.ono sorte hanno riguardato quasi esclusivamente i caratteri palo· logici. Secondo il Fiscl1er le più antiche mutazioni hanno determinato la formazione delle tre grandi razu, europrde, mongoli. de, e negride che oggi formano l'umanità: mutaiioni succes• fiive hanno determinato la formazione delle piccole rane. Accanto alle tre grandi razze principali. che il Fischer indtea con il termine di e Zweig > o ramo, bi,ogna tenere pl'e!5fflteil ramo auslralide, che è quello che h.- mutalo di meno e che quindi 1i avvicina di più all'uomo primigenio. Dal confronto degli australiani con i resti di uomo primi, genio, dobbiamo concludere che la forma primitiva di umanità prima della differenziazione in razze, doveva avere statura media, (1,60-1,63), cranio dolicocefalo (indice 75), faccia grande e mU!liccia con mento sfuggente, capelli da lisci a ondulati I\ rHXiuti; di colore nc-ro-bruno, occhi scuri e pelle bruna. Vediamo ora come le &uceesaivemutazioni hanno de1ermina10 la formazione delle singole razze umane: in questa spiegazione seguiremo le idee del Fischer. Il fattore e capeJlo crespo> si OS&ern alla base stessa del ramo negride, per cui tulle le rane negre o negroidi, hanno tale carattere. Una ulteriore mutazione ha però trasformato questo carattere nelle raxu boscimana e otlentolla nel fattore e capello a grano di pepe (o fil-fil)>, Ne) ramo australide il fattore e capello crupo > è pre11entetre llohe: nel gruppo ne grito, nel gruppo papua-melanesiano e infine in quello tasma• niano. Nel ramo europide questo fattore non è mai present,: all'infuori che come varietà indirettamente o famigliare. Tipo ranlol• dn-. Tip; rauiali della Birmmùa: 9

Nel ramo mc:ngolide in luogo di esso è presente un altr? fattore: il « capello rigido•· che è dominante. Talora in questo 81:~soramo si O$Servasporadicamente un rilorno alle forme primiti\•e liM:ee ondulate. Il fauore «pigmeo•• il fauore cioè della statura molto busa si ossen•a in tutti e quallro le grandi razze.· CosLhanno stalu· re m~:10 ba.."'Satra gli australiani i wedda e i pigmei della Nuova Guinea, Ira i negridi i boscimani-ouentoui e i pigmei c.fricani, tra i mongolidi i :apponi e tra gli europidi (secondo Kallmann) i pigmei neolitici del Mediterraneo. Il fattore invece «alta statura> ai osserva in tuni i rami; t'O!Ì tra gli europidi sono di alta statura i polinesiani, i nordici, i fèlici, i dinarid, Ira i.negridi i negri propriamente dclii e gli etiopici, tra i mongoli i kirghi.!li, i patogeni, sioux, ecc. Il fauore e brachiceJalia » deve essere considerato come una mutazione delle originarie forme dolicomorfe del cranio. Se· condo ogni probabiliti: questa mutazione è apparu per pr;ma nel ramo mongolide, che nel suo insieme, si presenta brachicefalo con l'eccezione degli esquimesi. Nel ramo curopide la brachicefalia è presentt; nt;lle razze alpina, dinarica e baltica: CM& però è apparsa isolatamente nelle tre razze. Nel ramo auslralide un fattore di brachicefalia è presente nei melanesiani. Infinc nel ramo negride si OMCrvaprC$80 i boscimani, preuo i pigmei e infine presso alcuni gruppi di negri. Passando ora al fattore e forma del naso» vediamo che la forma del naso australoide e negroide, comuné· anche ai pa• puasi. ai pigmei e ad ahre razze, de\'C essere considerala co• me primitiva. Da questa forma di ll&50 larga è derivato per mutazione la forma di naso strelta e diritta e da qu~ta la forma convCS6a,di cui la forma a.rcuata è una varieti:. Sol• tanto nel ramo negride mancano queste mulazioni. In quello australide ai osserva una speciale rana a naso stretto e con- \'CSSO tra i melanesiani (papua). Nel ramo europide il naso diritto appare come mutazione originaria di tuno il ramo. La forma speciale concava del naso delle rau.e alpina. baltica e aino non è ancora ben chiarita dal punto dj vista ereditario. Una ulteriore mutazione dà il na,;o arcualo e convesso delle razze dinarica, :evantina e orientalide. Infine il naso aquilino che si Q88Crvaspesso tra i nordici e in Italia deve essere coMiderato come un• speciale mutazio, ne della forma diritta e non come il ri.!lultato di incrocio. Nel ramo mongolide la mutazione del naso diritto o aquilino si osserva sporadicamente tra i giapponesi e come carattere raz· 2Ule tra i coreani e molti indigeni americani. Un aumento di pigmentazione ai osserva in tulli i rami In• tere§ante I!: il ruolo del fattore del colore giallo che è domi• nante tra i mongolidi, recessivo tra i negridi e manca com· pletamentc tra gli aust.ralidi. Come si comprende facilmente da quanto abbiamo espo,to la vecchia antropologia sistematica e descrittiva non ha più alcun senso e de,1e essere completamente rivista alla luce di que• f.li nuovi concetti. Continuando ora nel nostro esame delle qualità ereditarie delle raue umane ricordiamo come il Fiseher abbia scritto che alcuni caratteri del ramo europide !lono comuni a quello aut.tralide, come la forma dei capelli., l'abbondanza di barba e alcuni particolari del cranio 11J>CCniei tipi primitivi. Quello che caratteriua il ramo europide dagli austra.lidi è soprattutto il processo di graduale depigmentazione. Anche i mongoli dell'e1tremo oriente hanno talora una pelle molto chiara ma i fattori del coloro dei capelli e degli occhi restano &empre inahera1i. Tra gli europidi il processo di depigmenla• zione procede gradualmente pa.saando dai polinesiani, indiani, aino, orientali, mediterranei agli alpini e ai dinarici, e raggiunge il suo mas.simo nei nordici, 1:Jaltìci, e fèlici. Le macchie &ncrali man.cano completamente nei nordki'e ~no 1poradiehe nelle altre rane del ramo. La forma del naso originaria austnt• Ioide 1i 055Cr\'8 solo tra gli aino e i polinesiani: tra gli ahri è presente solo ia forma sottile e stretta del naso europeo con le sue ulteriore mutazioni. Il fattore dell'alta statura compare nelle raue nordica. fèlica e dinarica e in quella polinesiana. Per quanto riguarda l'origine !li fanno derivare la rama fèlica dall'uomo di Cro--:Magnon. dal quale deriva pure la razza nordica., che di struttura più 9Jancìata di quella fèlica è ad C85a molto simile dal punto di vista psichico. La rana mediterranea ha i .&uoi 8\"i nell'uomo di Bri.inn del p~leolitico 11Uperiorc. La razza alpìna brachicefala dalle forme neolitiche brachicefaliche e non dai mongoli. come· pretendeva erroneamente il Sergi. Per quanto riguarda le affinità tra le razze europidi la nordica e la fèlica sono le più vicine tra loro. La mediterranea che per qualche carattere fuico potrebbe essere vicina alla orien• tale è inveoe nettamente separata da questa da enormi diffe· renze psichiche e spirituali. Ugualmente la dinarica che f15j. camente ha dei caralleri comuni con la levan1ina è da questa moito distante dal punto di vista psichico. La razza indiana (ariana anch'essa) è molto vicina alla me• diterranea: questo valga per coloro che hanno preteso non Cii· sere ariani i mediterranei di Europa. La razza baltica, per quan· to brachicefala, deve essere conBiderata come una mutazione del tronco nordico-(èlico - a quanto afferma il Fi3eher. - Infine le razze aino e polinesiana devono eMCre considerate come quelle che hanno meno mutalo dal tipo primitivo. Volendo quindi riassumere quanto abbiamo ACrittoe che corrisponde ai concetti della moderna antropobiologia possiamo dire cbe la rana australiana presenta i caratteri più simili a quelli del primitivo tipo dell'umanità, neandertaliano.

li ramo auslralide che deriva direnamente dal tipo primi• tivo pre:Senta innanzitutto una mutazione che dà la ba.ssa sia• tura (razza wedda) e un'altra che dà i capelli crespi (razza negrito,. Quindi m1 aumento generale della pigmentazione. Le mutazioni capello cre!po e brachicefalia si osservano poi due ,·ohe. La prima nella razza melanesiana e la seconda nella razza tasmaniana. La razza melane!iana come ulteriore mutazione pre• senta una razza a naso convesso e una rana di ba.ssa statura pigmeide'.. Il ramo europide ha molti caratteri in comune con l'australide, se ne distingue: per la mancanza di macchie sacrali, le 111utazionìdel cranio e del cervello, la suca:&Sivadepigmenta• zione e il naso diritto. Le raue meno differenziate sono gli aino, cara1teriz2ati da grande pelosità, e i polinesiani caratterizzali dall'alta statura. Una originaria mutazione verso la brachicefalia determina la razza alpina. Dalla razza di BrUnn derivano innanzitutto gli indiani. con una nuova mutazione, il viso streuo, hanno ori• .gine i mediterranei; gli orienta lidi appaiono con una distinto mutazione a naso conves.so. Brachicefalia e naso convesso sono le mutazioni che si OS· servano all'origine dei dinarici e de levantini: i primi sono distinti dai s.econdi per una ulteriore mutazione, alta statura. Depigmenlazione. capelli bianchi, e alta ,tatura sono alla origine delle rane che derivano dall'uomo di Cro-Magnon. La mutazione, faccia stretta, dà la razza nordica e la mutazione, brachicefalia dà la razza baltica. Il ramo negride 1i presenta molto differenziato rispetto ai due precedenti. Oltre altri caratteri, tipico dell'intero ramo è il capello crespo. Due mutazioni, la busa etatura e i capelli a grano di pepe, .dànno il gruppo boscimano-ottentotto. I boKimani presentano come particolare mutazione la brachicefalia e gli ottentotti la steatopigia e la piega pelpebrale. Si osserva poi nel ramo un aumento di pigmentazione. Una ulteriore mutazione, b~ statura, dà origine alla rau.a pigmea, che pre&enta anche la mutazione della brachicefalia. Le mutazioni alta statura. labbra grogse, e aumentata pigmenta· zione dànno origine ai vari gruppi di negri. In alcuni la brachicefalia, in ahri (nilotici) un aumento notevole di statura. Diametralmente opposto al negride si presenta il ramo mon• golide. Questo prceenta come mutazione generale la acarsczza di barba. i capelli rigidi, e la perdita di pigmento. Una rana un po' a 8è è l'esquimese che presenta come mutai.ione la bas• sa statura, la dolicooefalia, e il naso stretto. Faccia stretta e naso convesso sono alla base degli indigeni americani. Una prima mutazione, bassa st111turad, à la raua fuegina. Un'altra mu· tazione, alatura alta, dii la. razza patagona, un'altra mutazione ancora, naso molto convC!l&Odà la razza sioux. Cli indigeni americahi delle foreste sono caraueriuati dalla mutazione bas• sa statura. Il ramo mongolide &icontinua poi negli A!Jiaticiche pruen• tano una diminuzione graduale della pigmentazione . .Rane mongoliche tipiche sono i 1urco•lartari; le mutazioni naso con,·esso e alta stalura si OMC:rvanonei Kirghisi. La mutazione bassa statura dà i lapponi. mollo primh.ive si presentano le rane del· la Siberia. I ·coreani prCKntano come mut.a:r.ione il naso con• vesso. Giapponesi e cinesi infine presentano molti caratteri di affinamento che sarebbe troppo lungo qui ricordare. Come si vede, buta un solo carattere qualitativo sicuramente determinato dal punto di vista ereditario per ben individua~ una raua, mentre invece le numerose misure e gli indici del• l'antropologia descrittiva creano troppo spesso divisioni pur,.. mente anifaciose e inutili. · GUIDO LANDRA

UN ARTISTA DELLA RAZZA PEDROCENTENO VISTODAUNAMERICANISTA .41 ,, 'Art.iSla. nolUsimo in Italia e wpruuuuo a Ro• ma. do,~ SJH!$$-O ,•fot " lungo da più. anni e cM e~li .Jt"nlì e /«e UU1 du pour dirsi iwliu,w (•). è I ùto. ora non da uno de" soliti critici d'Mk della forma e del cofore, ma du un amLricanis.ta.. Ciudi:j COmfH!U:nli e uutouvol.i ci hanno preMJtlal.o in modo tkgno r Artista. ~le s,u rwnU!rOse uposizio,ù c;0me in qfflla romana del nwr:o 1935; ma nes.suno - cli'ìo mi. sappia - ne ha f"'rlalO, pur in breVt;, da un fHUl.lo di vÙUIoriginale. Credo di po1crlo fare M!n=o t:JiU.uÙJn<, poichè, oono.sco regioni e slQria.. vi~ /OrtM, luci e oolori, ~ ho vissulo COnk! p<r citi nel clima p~C:Ol,0~ù::o da cui r Arti.110,trasse c plrumò forte J.UO. 12 Cenl,eno è - b,e,i lo sappiumo - un grande mueslro d'atta· tomia e i suoi quadri, ove il disegno spe.sw suP4!ru il colore. sono un miracolo di qiusw Jou, eh,: traspare rieppiù ne· biunco·n<-ri, p. es. nel « San Sebruliono :t, e Amore c Psiclte Jro &li scliUwi. >. e Il pìcoolo dio bianco>, e l'uomo e la donna nella can:one trisu •• ov'ft,li riVt!laancou,1 un allo ~,uo ul.dìco e rauiunge q~l limik Ul/inila~nle sottile, cM dit'ide e unik:e, nel tempo Uuso. due armonie, la liniea e la notJJ. in. modo da do.re le du, emozioni ck, pur ttnfpre di,,;se, si fond-Ono e divrnt,'11f0 una sola. Pur 11W01.'ltndo da questa prt:~ssa ammiralfra .. ,wn 1,-ot,lio "'nè so UUi.skre i1t esso e/te fu ,:i.ci ri~luia da molti; mi .so/Jumo ci qMlla reJU.rre:ione ch'E&li ci dà. non soltanto delfambien1,

dell'America preisparw, ma di forme, tipi, COJlumi e nel ripro· durre - dopo più secoli e JÌ straordinarie ,1icendequale nes• su11al,ro popolo ha Jubiu, md mondo - quell'aura Ja,ale, quel pa,hos a:ia:op, alpiJanle per cui Ji rinnova iri noi la Jensa=io• ,i.e profonda, inlinw che ci /,anno dalo, a lor kmpo, lo studio attento e comnwsJo di quella storia singolare, di quelle cii:iltà cosi di/ferenti dalfafroei1r0t,Ji.oticu. lo 1-'Uionedi que' luoghi che, pur attraverso atl avi.·enimentt slraordinari, haruw serbato una loro propria fisionomia caratteristica slreuamente indit:i• duale, inconfondibile, magnifica o misera, tragica o pietoJa, augwla, Jolenne o porera e meschino, ma se.m-preorÌ!inak, unica, meraviglioMt. Lo uudio pa::ùnte de' Codici precolombiani del Aleuico, J:allinogo, •ro. l9g9•ndario d~ Cotcdlk

t,iu11ti sino a 11oi, i11 p<x;hi.uimo 111U11tYO a causa della ft1natica e. ciea, tempesta drut,gilrice del sec. XJ/1: Fcs<1meaue,110 ,le' bauorilievi. delle sculruu, i.11/rante in ira11 p<trle ,foi nuovi 1,•a,ulali:I.a Jeicntl/icu rit:ostr11:Wnedi templi e palat,i M:mirui11uti; lo stupore JH!ril mirabile polimor/isnw e la t,amma ero· 11u,ticu delle cu<1111ù:hespeci«.lme.11tedel Perii; ft1mmir<1:.io11e per ~(i aurei squisitw11enle modellati, sb!d:.oti e bulinati e per i mosaici iridesceriti di iemm~ e di piume; tulio ci<Jp11ò be11 oflrire hut,a.meJtle ul[Q studioso. che 1-'i hCl Jalicuto h, vila, quelfo wmmt, a t'rt10:io11i e di gioia a cui ha ~n. dirilto. Ma il Cr,ae110 11011 $Ì re.strì11ge,,ella SU<I operu a fursi unimi• rare dal r/0110; con il t,enio che ricre<,di ,wot.'O. ambiente. anima e forrm!. ge11erow ed inesauribile, s'offre a qumui. posw110 comprendere. :fentire e rit.we ;,, un ÌJtu11k funticu viu, d' Amuioo! Dinan::i al qm,dro e 1/uit:.ilopochlli > - che un peda11le potrebbe cliiunwre co11il nome ,/ella ,lea della luce mallutinu, Tlahuit;;.oolpanuxuhili - e che io i,uiwlo « So.crificio um.a11v > - Milio fu. giga,desoo, m.ostruos<1Inta i11diorite della de" cl,e, imp<mibile " foJOO. gaurda i nudi corpi delle i:iltìmc stra,rw:.· ::.mesullu pie1ra de' sacrifici, sollo la lividll luce tfu11 braciere. aspetlunti facula lama di rwmlucctlle O$$idiu11uc~ squan:crà il petto e ne trurrà il eu-0re vermiglio e pulS1.mte.che J(lrÙso/- /n:gato. ca.Id-Oancora, sulle labbra imnt,0bìli della dcu... ; ,10i ci se11tium-0fremere, agghiacciare. Rirediamo tutti, quCl11tala t,mndiosa e racn,priccùmte scena del sacrificio umano. qut1le ce la descrissero co11 ot,11i fe:/ele particolare gli swrici sp<1gnoli dl'llu ConquisUJ, elle Ile ftir3110 Ustim-011i. lmmagi11iamo fimpcnenle fempio. piramidale. con u11 pen11uccl,io e tu'1l/H.UII,• livide /iumme •· la folla fcmuti::.::ala eh( lo ciroondCl. utliu11w i ruggili ,li ,lofore ,/elle 1-illinu_·. le sacre lugubri #11:oca:.io11di c· sacenloti-sacrificauui, il cupo rombu tlel leponaxtle o tamburo rituale; si.nle.Jiummirobik i11cui mi stici.smo esusperuto e orrOre si /ondo110 aJsieme; u11u testa c/1 nwrm-0. due corpi it,nu,li sotÙ!JJO gui:;.;anti, 11011 ,li: duop<>di più a ricostruire lullt1 qum1l<1rorribile tmgedia. f-'(1uiam.o (I(/ ultm scem, oppostQ. ulfimugfo-e raggia11te tlì u11 giot.w11e alto, bello. forte. Quet:ulC01.1tl.il ,. Serpente /IÙI· muto". demiurgo be11e/ico de· Messicani a cui inttt,110 la giusti::.fo e fr ,,rti; u11ampio MJrri.soJi t,ioù, superba gli alfore,11 !ti bocca squilhmte a trionfo; un /anso casco pium.al-0 1'Urioplll1.o, iridescenle gli copre il oop<>.U11a piramide ,fcalonata gli i: tatuata :fui v<mtre. Il! il suo tempi() di Clwlula, il ma.u;mlJ edificio clemt.o ,fogli uomi11i e che ricorcl,1 la ":igurat •· cf.lÌduica. o meglio la piru1n.ide (li Saqq<1u1o di re Zos4'r; il pi~ t-e,,eral.Qsanluario tlelf Anahuac. che QIICQr015gi l'si.ste similr a uri colk, U11u gemmllla cinlura gli serra i robu.sti /iand,i. gli srolu:::.a sulle J/>alle u11mClntello 0011, l'u111ichiJ:finw·e sem· pre t'4:.11erulosimbolo cruciforme; u,1 nwgni/ico art, alla. sinistra, mentre la destra lern egli alto 11elcirlo in alto propi::.iutorW; 1111 pauuliseide cfol lungo becco - smualdo t:frente - t,li sta in ba:uo. (llla ,lestra. Il dio ; ;,, pù:nu. rigogliosa.. i11p·ua pol(•,..:;astutuuriu. u11 i11no,li forza intellige11te, olla giot.·ine::::.uperen11e, qullle se lt, St1rant10;,,wginata i .m,•i d,, .. ll.i Toltelri e non già come lo i:o/,. /ero i fieri e cupi A=teki di Tenoclitit«u,. tras/ormuto in mostruoso Serpente coperto Ji piume i,-t:rdu:zurre invece di scn• glie, 1.<,I qu1.1le Ji guarda con orrore nelle grandi scullure del ~uo tempio - tusocialu ull'iawgine di Tlaloc. dio delle acque - fra le giga,11,sche roi:i,i.e ,lc/fa11tica ciuà delle piramidi ,li Tet>1ihtiacllll.U, Giseh del Messico.' In un allro quadro. nell'abbugiùmte ~esaggio tropicq/e. i ., Figli del Scie•·, spiccano statuarie e bru11c le figure tigo• rose degli Aynwr,i, nt'/l'i$0/a sacru tkl Titikakka; un 'Aclla, o r:ergi11t:dd Sole. della nobiliJsima CU:ftarC(lle degli lnkt1, wu, ,/elle Cinqucce11UJ abitatrici ,lel conve11to ,lel Cco:co (Cuzco) eh.e co1uert.'Otvu10 oon~ le Ve.sta/i, il /U-Oco sacro, mo~e-mina. Essa Il! uscila dal chioslro per /arsi /orse spoJ11 del cura.ca o guerriero, rfr-csti1-0della sola ~Ile di giagu,ulJ " che brandisce 11ella destra un acuto dorso e presso le gi• noC'Cftiolw il ricco scu,lo di guerra, orl/ll!O tli preziosi.ssìmo 1MS{1Jcodi piume tvriopinle. Ndlo J/ondo app(lre l'a::.::.urro IClgo a quasi quauromila metri d'alle::.:-u. circondato da colli11e. in un·a1mos/era puu1, dfo/tuw. luminosa per .Jè! E" un."orchestra di luci. colori, /orn~, mot.·ime11li che si ri· fleuc nel CU!loco11/ondendosi con il cobalto delle acque; nelle nubi alti"imc si proielta,w gli agili e /1.euuon corpi degli Indiani., dul/"ampie capellalure d'ebarw, dagli. QCChi luce,ui cotnt' ossidiane, dalle semme :fciltlilhrnti, Ira i /iOri wluri del rropico ... .4/a Ce,iletw è pure scull-ore, ha qW!lla doppi" mano che ci /a ricordare i nostri grandi Artisti del Rina.scinu:nto e nt>l dipinsere - come già diui - la sua profonda. intima cQ110- .scen:a dell'anatomia e il mod-0 di rappre.se11larla sµllu tefo, rendo110 la sua oper" piU ,fan. riliet.'O, u,w 1-cra opera scul· t-Oriaa tuUo fondo! l'd eccolo a rappresentare in pietra, il ,;ecchio er<>cde' Caraibi, Kalli11aso che dalle spande dell"Orirwco. di cui è • figlio, conquista $U aiili, ~loci. guizzanti rwwnli k Piccole Antille e ne di.s,rugge la popolazione ,muchi/e. risparmiu11d.one le femmW che, Clncor oggi, usano anli.che voci arawak, di/Jerenli da qudle deglì uomini di.scerulenli dai Conquista,. /.Qri! I particolari delfabbiglian,entQ dell'Eroe so110 rigoroMJmenle tmlli da figura:.ioni /edeli ed esuue de' costumi comibici deU'ep<>C<dJa, lla rrui:.:.OJceUro:.oomor/ico, al cimiero di .. Q11et1alc6aU., (olio di Pedro Centeno)

penne con i due pendagli, agli orecchUli, alla collana d'urti• gli di giaguaro, al pettorale d'oro... · 1 E infine, un'Upira=io,i,e lrall{I. dal mondo delle figure che awrono la storia. e lo leuenda, in un'accesa alnws/era (li eroismo, di ,rage.dia, di poesia grandiosa e pilU'Jresca. come l'imnumsa nat,ua che Ja da cor,n.ice ad una. delle più ,u1dclie stirpi del monJ.o, aggiunge un'opera d'arte slupt!nda a qtUll.e t;ià realizwk dal singolariuimo creOUJre di immagini e di sim• boli. Ecco fepopt!O di Cuai.caipuro sinJ.eti:.:.ata in una magni, fica evoca.:io~ che si inserisce ~Ila storia, delr America preislOrica e ria/fermarulo k qual.® del genio piw,rico di Cen, ltM, ~ e.sai.là la coscien~a. aderenJ.issima alla storia e al.la. ci· , iltà del .Juo ~se. Turnino qui q~SW rapido tocco, venulo .Jp<Jnl<uleo dal cuore. sull'opera di Pedro Centeno. Ho cercato - pur in bre1,'#: - di /issare ii mio stato a'animo al udere, stnlirt, ammirare l'opera Sua, iti cui. Egli ha voluw e saputo rie,:ocare - come ne.uun ahro - il truculento e sanguino.so rii.o degli Az· idi. di Ten<x:hlitlJn, l'imroorude gioui~zza raggia/Ile del dio di Clwlula. la sceno solare degli Aymard, per ,wstro spasimo e nostra gioia e la p0.uente figura dell'Eroe, anu:sigooM generoso dei Conquistalori della Ubertà dell'Atmrit:o latina. G. V. CALLEGARI (•> L"annoaror,o!Egli mi ecriv~ .. d, C,.rau.: c:AbilO, Roma, perchèè nella M,dre della Lati.niti. do-re IIV'·o il tlitnQ n«ee,,,rio alla mia ~rHzione d'Aniila J4tino-americano: e tono f1!1Ci&tad"animo e di cuore, pucl,è il Fuci.91DO 1end,e al trionfo dello spirito latino nel mondo>: e d,. Rom.. pur ranno tc0r10: e Per noi. wri btini, R- è fonte ìnesauribile di mira. ooli anii:nici. Soltanto Roma mi pote•u due quelr1mbien1e 1pirituak, ad,,uo a sviluppare in m~. eroicamente, i geuni che •i fflUOl"OOnoella mia anima creatrice; tohan10 R(l(lla! >.

GLI SCOPI DI G N'cl Congr=sso mondiale ebraico di Washington, il presidente, Nahum Goldmann, ha detto: e Solo una nuO\'a organiiz:izione politica ddl'Europa potrà saln1re la civìhà europea•· I-la aggiunto: e Una compiuta \·ita ebraica in Europa si può solo pensare, S< questa nuova orgtanizzazione politica a,,rà luogo :t. Ha, poi, spiegato: e La sovranità degli Stati <lovrà avere i suoi limi1i sopra l=ggi mor:i.li, imposte e garentite internazionalincntc. Anzitutto bisognerà trovare la ,,ia 1>erassicurare i diritti degli indh•idui e delle e minoranze•· Ha, infine, conchiuso: e Sotto la guida dd giudaismo am:- ricano si dovrà creare un istituto dal qua• le saranno emessi i posh,lati giudaici per la futura conferenza della pace :t. Già. come si vede, si parla di poslulati. l.fa quali saranno? Anzitutto è significa. 1i,·o che sia un Congresso di ebrei a~• ricani il primo ad occuparsen:. Ciò fa pensare alla prevalenza che ,•i avrà un inleresse diballuto, in questi ultimi mesi, proprio da loro, e cioè che le centinaia di migliaia di cl>rci, b'là 1-iiugiati nei paesi occidentali, nell'Olanda, nel Belgio, iu Francia e in Inghilterra. e costrtt11 a fuggirne dopo l'occupazione, non si riversino tutti, negli Stati Uniti d' A. mcrica. Questo essi temono moltissimo, preoccupandosi. ancora pili. che dd Jc-ga. mc di raz.ia. del danno della concorrenza. Infatti quc-sti ebrei americani, µ.ariano, con un impt"gno mai mostrato in amìciJlO, della formaziont' d'uno stato ebraico in Palestina. Il loro accordo con gli altri consiste. certo, sempre, in qu~s10 punto: sostenere con tutte le forze l'Inghilterra, come quella che oggi combatte la conmne guerra ebraica. Ecco che cosa scriv~ fa e llidischc Wcltrundschau:. di Gerusalemme: e Tutti gli sforzi, da pane degli ebrei, debbono essere rivolti al raggiungi. mento ddla "ittoria inglz~ ... Poich~ non vi è dubbio che cosa significherebbe per noi l'altra ahcrnativa ... Quando la guerra s.arà finita, verri il momento di dire la nostra J>arola... >. Ma, mcnlrc a Gerusalemme, da parte della e lcwish Ageney •, e a Londra aa J>a.rtedella e Board o! Dcputies of British lcws • e della e Anglo lcwish Association • ci si limita ancora, a questi generici ,·01i, in America, spinti dal $0pra ri• ferito interesse. si fanno proposte prc. cisc: e la ('rta:ioNr d·N,. rscrcito cbr(llco; kl formo:iONc di ,iNa ass"mbka 1ta:i0Nalc ebraica, per sistc1narc tutte le q11cslio11i, pcNdeHti Nel moNdo, che riguardaNo gli t·brci; u,ia cmigra=io,ic- an,i11a di 500.000 ebrci itt Palestina, e la proclama~ionc d'uno Stc1lo ebraico•· Quest'ullimo, soprattuuo, è il 1asto, che viene toccato oggi. in Amecica, Vi si ode, infatti, persino qualche recriminazione per la poli1ica ~guita laggill., dall'lnghil. terra. e .Malgrado tutti i piani Peci, cd i piani Woodhead, falli dagli lngksi, quel. lo che a noi importa è1 che, alla fine della guerra, ci si tro, 1i, in Palestina, dinanzi a dei fatti coniµhni ... Non dovrà ~sserc possibile che rimanga il minimo prctcs10, dinanzi al 1avolo \'erde, pcrchè tutto l'in. tcro t:rri1orio non appartenga, senza al-

·ERRA cuna limi1azione, al libero Stato ebraico ... > Intorno a questa prima, fondamentale premessa, sono collegati gli scopi. ormai apertamente confessati, della preminenza ebraica su tutti i paesi: scopi che sono stati il vero movente della guerra. Sui qcali tutti gli ebrei sono unanimcmcnt~ d·accordo: • Il mondo cristiano>, Krivc l'l clf1dische Rundschau» di Gerusalemme, e dovrà depositare tanti miliardi in oro, quanti ne ha spesi nella guerra, e ciò ollo scopo di coslituirc .," prgHo ,no,.diaJe, cl1e gartHtisca ,oi trottor11t,cto Nmtuto agli ebrei nel mondo... 11piccolo Stato in Pa. lestina non deve essuc che un centro di sempre più fiorenti colonie, per le quali deve essue difesa, onore, e ri fugio ... :a. Il che, in altri termini, significa: non che lo Stato ebraico sia un mezzo per risolvae, con l'emigrazion:, o con la dttadi. n.:nza, concessa agli ebrei dispersi, la millenaria questione ebraica (in modo che in ciascun paese gli ebrei possano ,·enire considerati stranieri), ma un mezzo, innce, per imporre m~ianle un deposito e una garenzia internazionale, che a nessun cbrN>, in nessun paese, venga tolto il più piccolo dei diritti di cui ha goduto linora. E che; dO\'e questi diritti (come è avvenuto nei paesi a legislazione ra~ziale) siano stati di rcc~nti tolti, ,•cngarro restituiti nella loro integrità. , Cosa che non solo farebbe: tornare lo stato di prima, ma renderebbe totale, e per sempre imbattibile, l'intangibilità e la supremazia <kgli ebrei; che venebbe cosl solennemente accettata e gart:ntita in tut. to il mondo. G. DELL" ISOLA

Studi sulla fisiofu razziale • Le poae ■tilinate di GDC1 corecma • di wta piccola 9'o:ppo,ae.., Coloro che harmo prc11,entc soltan&u le possibile oucnue d1rcuam~mc: nd ,,inn. do dci gcmdli hanno dimostrato che 1I \", nazioni d1 aspc1to c'1crno dr.Ile rane t.: !>Ottola pclle, come 1,cr cscmpK) il mu- fattore ereditario ,•i ha gran<lc importanza \!mane non potr.i.nno mai comprendere CO- Kolo p.almare lungo, la cui assenza sem- ma accanto ad tsso il ruolo del fattOTe me cue d1vcrsi{ichino dal punto di ,,ista l11a essere dominante. Un altro muscolo, amhic•ntalc ~ tutt'altro che trascurabile. funzionale: CO§Ìpure quei morfologi che il peroneo a11tcriorc. scmbn. mancare più E' intc~uant~ J)Oi notare che le 055(.'r. h:rnno limitalo b. loro attintà al cam1.10 frequentemente n<-gli ebrei che nei po- vuioni compiute con l'ausilio del microddla crantO~a non po1ranno m,i essere lacchi. ,copio sui eapillari sanguigni nei gcmelti Ul grado d1 comprrndt>re l'1mporu.nza dd- Come 1)<-rla muscolatura rosi per altri (osservazioni sui capillari dcllc unghie) IJ fisiol0g1a razziale. sistemi sono stalt' messe in t"vtdn,u nu. h;inno mt'SSOin t'\'Ìdenza l'eredità delle Le rauc umane - come ha messo in merose variazioni razziali. L'Adachi ha varicli di disposizione dci medesimi. e,·id!.'nza il Loth ucl )UO celebre traua10 così dimostrato che il sislema circolatorio Molto numerose sono purt' 1c ricerche sull'antropolo«ia delle parti molli - pre- periferico dei giappOncsi si prcs:nta di- sull: solcature e le circonvallazioni del sentano numcru:K- varia,uoni in tuui gli \'C·rsodi quello dqli europei. :Xotc,·oli dif. ccn:ell,o: si 1rana di caratteri ereditari, organi c ,1s1cmi. Così per t'M"mpio le ri- krcnze s1 ossen•ano poi nelle papille d!'.lla i,er qu.a.mo le ouervazioni siano anoora. ccrche suita muiCOlaluta hanno penncs- lingua e ne-gli orpni genitali com<":ha ,cane. Anchc c-r<ditaric dovrebbero Hs.e• ,. > di disungucre per le ,•ari:uioni in quc- messo in evidenza lo studioso giapponese rf' le ,·ariazioni nella citoarchiteuonica ,.10 sistema i hianehi da una parte, i ne- Yoshioka. Questo Jtc5.SOautdri' ha dimo- della sostanza grigia. gri e i mongoli dall'altra. E' molto diffi. urato rcrcditarìccà delle ,•ariuioni del si. Anche nel campo dtgli organi di senso cilc pOtcrc compiere- rittrchc ereditarie in stema.\'Cll050 dei reni. i fattori ereditari hanno una notcvok in. qi.;csto scuorc-: queste neC":c-ssariamcnte Le: ricerche sulla grandc-ua, forma e Ouenu; come è dimostr.ato dall'c-reditadt.hhono limitarsi a qu~ muscoli che è posizione del cuorC: compiu1c con il melo- rietl delle loro panieolari attitudini. IS

Ua qu:uno abbiamo ricordato si veti~ come anche n<'I Kttore fisiologico il fatto• re razziale ereditario ha una grande importanza. Purtroppo in questo scuore non csistono molte ricerche, alrinfuori di quelle che rìguardano i gruppi sanguigni. Come si sa <"Sistononell'uomo dd cromosomi s1>ecialiche determinano il sesso. Secondo alcuni autori sc l'influen:ra dei fattori sessuali non è spi«at:i,, nè in ~cnso maschile nè in senso femminile si hanno Jcgli inclh·idui intersessuali di ,•ario grado. Inoltre è interessa.me ricordare che molti ìanori p,,"ltologicisono indubbiamente legati al cromosoma sessuale e lo stesso si pvtrebbc dire per akunc qualità psicologiche. Tra i caratteri fisiologici 1)iù importanti d<.\·ono essere considerati quelli che riguardami le funzioni sessuali d~lle ,,arie razzc. Così l)er esempio alcune razze rag. giungono la maturità sessuale prima, ahre <lopo: alcune razze sono moho prolifiche altre meno. Si traila di qualità sulle quali molto n0tc,•ol~ è l'influenza dell'ambiente, inteso in senso lato. Le ricerche compiute dallo Skerlj sull'influenza del clima sono molto signifieatil'e: tutta\'ia il fatto osscr. vaio nelle ebree, che raggiungono la ma. u1rità sessuale prima ddle donne di altra rana insieme alk- quali ,,i,•ono, fa ptnsart.'che anche il fattore ereditario ha la sua importanza. Inoltre le ricerche compiute in seno ad una medesima popolazione hanno messo in e\'idenz."I che esistono dellc ,·ere litH'C ereditarie IM.'rquello che riguarda tal~ maturità. Così il Bolk in base ad un enorme materiale statistico ha potuto stabilire che in Olanda le ragazze biondc entrano nella pubcrtà conclamata a 13 anni 5 mesi e 7 giorni, mentre invece la media J)er k brune è di 14anni. 4 mesi e 5 giorni. E,·identement-e deve esistue per le bion. dc un fattore ereditario ddlo s,•iluppo prc. rocc. Il fatto poi che questo fattore non è legato alla pigmentazione è dimostrato dalle ragazze ebree dcJrOlanda che pre. st:ntano il loro S\'iluppo a 13 anni 3 mesi e 24 giorni. Gli studi compiuti in Germania hanno dimostrato che colà, la media della maturità sessuale femminile è a 15 anni e mezzo. Le ricerche compiute in Jugosla\'ia hanno dimostrato che lo s,•iluppo delle ragane bionde a\'viene circa 6 mesi dopo quello dellc brune. E' interessante poi ,ricordare che lo sviluppo femminile in Europa tende a di,·en. t:•rc pi\1 precoce, da alcune generazioni a questa parte. Così lo s,•iluppo delle donne tedesche nate dopo il 1900 è stato generai. mente di un anno più precoce di quello delle nate prima del 188o. Gli studi sulle gemelle hanno dimostrato che lo S\'iluppo a,·"ienc nello spazio di due mesi in quelle monocoriali e ndlo spazio di un anno in quelle dicoriali. Le variazioni in gen~re osservate neUe sorelle è di circa 14 mesi e quella osservata tra fi. glie e madri è di 18 mt"si. Questo dimostra che tanto l'ereditarietà quanto 1'ambicnte hanno la loro influenza. Molto interessante è anche lo studio d:1 fenomeno della \'Ccchiaia e della durata della vita. Esistono rane che invecchiano 0oDA. dDNi ia ~ ..-;occ:idHkll•

prima e razze che invecchiano dopo, razze che vi,·ono di più e razze che vivono di meno. Jndipendcntemcnte dall'influtnza ambientale, che ha la sua importanza, ~ stata dimostrata l'ereditarietà della durata della vita. Il PearJ ha difatti osscrnto che gli ir'ldividui che superano i settant'anni sono per il 45,8% figli di genitori morti dopo i 70 anni, per il 23,3% da coppie di cui uno è vissuto più di 70 e un altro più di 50 anni e solo il 17,5%, da coppie di cui uno è vissuto meno di 50 anni. Passando adesso alle funzioni della vita vegetativa le ricerche sulla digt!tione hanno dimostrato che inOuiscono tanto i fattori !'reditari quanto qudli ambiemali. l'er quanto riguarda il ricambio le ricerche sui gemelli hanno messo in evidenza l'alla importanza dell'ereditarietà. Ercdit..ric sono alcune disfonzioni eome il dia. bt:h:ae 1.t ttndenza all'obesità. Per quanto riguarda il sistema respiratorio è stata provata l'ereditarietà della c.,pacità ,•italc. Anche l'aritmia respiratoria e il tono del ,•ago dipendono da fattori cn:Jitari. La frequenza del polso, la pressione sanguigna, la proporzione e il numero degli dementi corpuscolari drl sangue sono ereditari. Cosi pure sono state oHcrvatc delle differenze di forni!" c-redi1aric d=i globuli rossi. Esistono difatti t,1,lora dei globuli rossi di forma ellittica che si osser\'ano in intere famiglie: de\'e tuuarsi di una nuO\'a mutazione che e presente tanto nei bianchi quanto nei negri. Tra i caratteri razziali fisiologici dohbiamo ancora ricordare l'odore 1>anicolar1. della pelle per cui i bianchi sentono J'o. dore dei negri e dei gialli e \'Ìceversa: questa difftrcnza d'odore è in relazione aUa funzione delle di\•ersc ghiandole che sono presenti nella pelle s1esM. Dobbiamo considerare ora i gru1>pi s::nguigni: dei caratteri razziali fisiologi. ci ~ssuno ha mai attirato tanto l'auen• zionc degli studiosi come questo. Anch~ le ricerche sull'ereditarietà dei medcsi1n1 sono numerose cd esaurienti. Come è noto i globuli rossi del s.i.11. gue vengono agglutinati in masse quando vt:ngono a contatto di siero differente. Questa agglutinazione però non a,,,·icnc sempre quando si opera la trasfusione del sangue da un individuo ad un altro ma

wlo in alcuni ca.si. Pcrchè nw:nga l'ag• glutinazione è n«essario che i globuli rot· s, Jiano di,·crsi. cioè 111bbianoun differente iso:agglutinogeno .. Gh isoagglu1100ft'nì sono due: A e B; possono esser~ entram. bi presenti, o solo uno, o cnirambi mancare. Si 1iarla cosi di gruppo sanguigno A. B. od O a seconda che siano pres,cnti o meno i diversi agglutinogeni. Anche il siero prcscn1a delle panicolari soslanu, dette agglutinine. L'agglutinina « fa agglutinare i gruppi A e ;\ B, Il /J i gruppi B e AB. JI g-rupPO O non può essere agglutinato in 11tssun modo. Jr. ogni uomo il siero del sangue prt1tnta solo l'agglu1inina che non può fare coagulare il suo sangue s1esso. Così il gruppo saniuigno A ha 1'agglu1inina /J, il gruppo 8 l'agglutinina «, il gruppo AB nessuna agglutinina e il gruppo O ~n. t~ambe. Il gruppo A è s1a10 poi Jttddiviso con criterio (1nantitati\'O in A1 e A1 • Il fauorc R del gru1Jfl0 O i: rccc"fro rispetto agli altri, e A, re«SJi\'O rispttlo ac.i A1 • In base all'esame della dominanza e rtc:tssi,·ilà dei singoli gruPJ)i sanguigni i possibile compiere la ricerca ddla 1>a1erni1à: ricerca che com"l: noto h.t carattere ur.icanKntc ncgati,·o e non positl\·o. In altri termini è pouibile ucludcrc che un uomo è il padre di un bambino ina non conclud=re che esso lo sia sicu.

ramcme. Per la ,,cerca positiva della paternità bisogna ricorrere ad ahri metodi pt rfezionati dalla scuola del \Vcninger. Mentre la questione dell"crcditarictà dei gnippi sanguigni può dirsi bene impostata 1 imaniono sempre oscure ~ relazioni tra <ll.csti e i carattcrì rauiali. E' stato cr-:.-ato un indice biochimico razziale che sta a i1•dicar~ le pcrcemuali di gruppo A e B J;rCSi'ntipresso le singol~ rane: ma come ~'.1 comprend~ anche questo indice è insuf. i:cic111cpcrchè il gruppo O è ereditario ,, rccessÌ\'O e deve essere preso in consi- ,'◄ razione al pari degli ahri. /\Ilo s1a10 attuale delle ricerche si può : Herm,ue che il gruppo A va diminucn- ,/., dalle regioni nord-occidentali dell'Euro1.a, procedendo verso !"oriente e il sud. \:osi per esempio la pcrcentual: di grup1x, B in Russia e Asia Minore è maggiore che in Europa. Il valore di A è però clc- \•ato, come in Europa, in Australia, Polinesia, Giappone, Africa del Nord. Un valore elevato di 8 si osserva nell"Es1remo Oricntc, con esclusione del Giappone. I berberi e gli arabi hanno un valorc di B minore dei negri, ma gli egiziani sono di nuovo molto ricchi di B. Il gene R nggiungc la più elevata perccntualc in Au22 stralia, ndl'Africa del sud e presso gli indigeni americani. Lo studio dei gruppi sanguigni permei. te poi di dimostrare la maggiore affinità d<-lle razze umane con i gran<li alllroJ>oidi, che 1101r1on i gibboni e le scimmie inferiori. Ai gruppi sanguigni principali di cui ab. biamo parlato bisogna aggiunge.e i grup. pi i\·f, N, P, scoperti più recentemente. Su d1 essi sono in corso interessanti ricerche delle quali non possiamo riferir: in questa sede. lntuusantissimo è pure lo studio delle ghiandole a secrezione interna all'attività delle quali alcuni autori hanno rif'ondo110 qualsiasi tipo di mutazione e in definitiva quindi fa formazione delle diverse rau:e. Noi - con il Fischer - pur riconoscendo una grande importanza, soprat. tutto alle ghiandole morfogenetiche, non condividiamo queste opinioni estreme. Differenze razziali int!"rcssanti si osservano anche. ncl sistema nervoso : cosi la rcation:: che presenta l'iride degli curo~i all'azione della cocaina è maggiore di quella dei cinesi e ancora più di quella dei negri. Anche le ricerche. sul riflesso patellare e sul riflesso psicogalvanico hanno dimostrato come esistano dcli~ differenz(' razzia.li. Cosi anche le ricerche sulla scrittura compiute con il noto me1odo dei geme-Ili hanno dimostrato che in questa in. fluiscono notevolmente i fattori crcditari. Tcrminer~mo questa rapida rasscgna sui caratteri risiologid razziali ricordando quanto ha s.critto il Bcrnstein sulla ,•occ. La coppia di fattori AA dctcrmin;, presso l'uomo la ,•oce di basso e presso la donna ià voce di soprano; la coppia Aa rispctti\•amcntc la voce di baritOn() e quella di mezzosoprano e infin:: la coppia aa la \·oce la voce di 1enott" e quella di contraho. E' stato osservato che la diSlribuzionc di questi geni è molto divena a seconda dei paesi: così m::ntre i geni AA (basso-soprano) sono presenti nel 61% degli abitanti della Germania seucntrionalc. scendono al 12% 11ei ,Siciliani. Gli individui di razza nordka pre• senterebbero quindi pili spesso la voce di basso-soprano che non le ahrc razze europee. Si tratta di ricerche intercsS3nti che mostrano quanto ampio sia il campo di indagine della moderna antropulogia fi. siologica. G. L.

IL CARATTERERAZZtAL E· PSICOLOGICO POPOL ROMEN ATTRAVERSO LA Basato su un ampio fondo scitico, alìmenuto poi da ricche in. ffuenze samutiche, ~Uiche, agatirsi e specialmente illiric0-tr:&eie e gct:iche, il popolo dacico riuscì a giungere a un'unità politic, appma al principio dell'era cristiana. I suoi re a,•cvano la residenza a Sarmisegctusa situat2 nei Carpazi Transilvanici meridionali. Jl suo dominio si stendeva dalb Tnnsilvania di oggi fino al 6.umc Tissa, dal Banato e dalla regione del Nord dcl Oanubi() fino al delta dd fiume stesso. ... .J ..

Moncntero di Putzur. do•• • Mpoho StelG:DO il Gnmde Popolo di guerrieri, spinto da una religione originale che 2ccord2va ai morti per la patria un'aha ricompensa nc:ll'11ltromondo. il popolo dacico ha costituito, per l'espansionismo romJ..no,uno dc:1 più gr11ndi impedimenti. L'ultimo re dacico, DccebJ.lo, dopo che, nell'anno 10}, fu vinto da Traiano, si tolse la vita, insieme: a tutti i condott~ri politici e: militari dello stato, sotto le muN: di Sarmiscgetusa, lasciando cosl :il conquistatore: le porte libere per la dominazione: paci6ca e: feconda di questo popolo che: minar. ciava l'esistenza dell'Impero e: che: aveva egli stesso degli scopi imperialistici molto ben definiti. Dopo la conquista romana, cominciò i'esisten:u di questa pro vincia conosciuta sotto il nome di « Dacia Fclix », il cui popolo fu costituito da coloni portati da Traiano da tutte le parti dell'impero e da aOOrigeni i quali si adattarono, e a poco a poco si fusero con la massa vmuta da. oltre le frontiere. IJ cristianesimo, portato da coloni, prese prC"itOil posto dell'antica religione dall.t quale, nella sua struttura, non differisce: molto, poichl: fa la stessa distinzione: tra il mondo reale del peccato e: quelJo ideale dell'aldilà. Divisa, dal punto di vist.a amministrativo, in tre provincie, sottomesse: all'autorità d'un solo « lcgatus ~ imperiale, Dacia Fclix d<;. ,·cva vivere una vita tranquiUa e: prospera, durante la qw.lc il ~processo di assorbimento ddle razze dava origine ad un nuo,·o popolo latino, fino aJ 270, quando, non potmdo più sostenere la pressione dei Goti, l'imperatore: Aureliano ritirò le legioni e i funzionari sulla riva destra del Danubio. I.a personalit.i del nuovo popolo era abbastanz.a bene amalgam~ta, poichè i Goti non lasciaStatua di St•la:no il Grande· a lauy

CbiHa •r•ttcr do St•lcmo il G«mdll o Voroo•t• cono nessuna traccia del loro PJSS1B,8ionè nella linguJ, nè nella org.miuazione sociale. Riuniti intorno ai loro ,,escavi cristiani i Romtm rimasero fern11 nel loro paese duran1c le invasioni barbariche che pissarono attraverso il loro territorio verso Bisanzio e l'Occidente. Nemmeno b. venuta degli Slavi, che ha lasciato nella lingua romena delJe traccie abbastanza forti, influenzò il arattere razziale di questo resistente « homo romenus ». Dalle constatazioni antropologiche risulta che il tipo sla,·o non esiste affatto tra i romeni, e soltanto quello tracioo, basso di statura, bruno, vivace ed cspansi,·o. Anche nella lingua l'influenza slava non è che superficiale; infatti le parole, che esprimono il culto religioso, i lavori campestri, gli oggetti asalinghi, le stagioni e i fenomeni meteorologici, rimangono evidentemente legate alla base latina. La fusione tra conquistati e conquistatori è stata tanto capida e tanto vitale che l'infiltrazione ~eriore degli Ungheresi in Transilvani:a. non è st:at:1troppo sentita, dai Ron1eni i qu:ali hanno potuto creare una cultura propria che ha trovato a Rom.a un appoggio continuo. Da questa popolazione dovevano, più tardi, uscire molti condottieri politici dell'Ungheria, tn. i quali Gio- \'anni Huni!ldi e il re M:a.tteoCorvino, uno dei propugnatori della cristianità contro i Turchi. l'organizuzione politica dei Romeni di Tramilvania era tanto potente, nei momenti di primo contatto con gli Ungheresi, che pas.w più d·un secolo fino a che questi riuscirono a infr:a.n~rla definitivamente e a rompere il sistema di alleanu tra i condottieri transilvani e quc-lli slavi, oondottieri dei quali parlano la cronaca del notaro anonimo di re Ch.iNa rom•ocr in Traa• silTcmia (IIV MCOlo)

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