con ,·eni im1>ro\•viH1i in onore della ~rsona per cui hanno canlato; e vi sono ancora molti )tori.echi che cant4no impro,,,,mndo dal principio •Il• fine, accompagnandosi con 1a e: gusta•· Le cantoni tradizionali conlribuiscono moltissimo a ,mantenere le usanze anri• che. Si pe>1rd>beroraccogliere dalle loro poe1ie mohiMime notizie appanenenti alla storia, della loro nazione. Purtroppo, quelle che sono state raccolte, dalla bocca di vecchi Morlacchi. non sono le migliori. . Molto 1esoro di esperienu e di fine criterio, e uno sfondo di dottrina mo• raie, hanno nei loro pro,·erbi. Hiportarli tuui sarebbe 1roppo arduo, perchè i Morlacchi gtttualmentc parlano con aenlm· ze. non aolo, ma nella loro fantasia, fan· no anche parlare gli animali, fra i quali un poslo di prirni.&1imoordine 1peua al lupo. Come i loro riti, così i loro giochi e le loro danze sono di remotiMimi tempi. I giochi con1iJtono quasi IUIIÌ in pro- ,·e di forza e di des1rezza, come è quello di fare a chi ulta più in alto, a chi cor• re più ,·cloce, a dii scaglia più lontano una grossa pietra, che può a stento esse~ alzata da terra. La loro danu favorita è il « kolo • (cerchio) che cambia forma ad ogni Ì!lanle, a M:COndt della bravura di chi lo guida, e finisce con ahislimi salti fatti dai ballerini. Qualche voha i ballerini cantano una cantone, che incomincia coo le parole: e Vieni in cerchio, anima mia•· Ad ogni fea1a il « kolo • viene baliato tiulla piuu del paese. I Morlacchi indouano i loro amaglianli eottumi, eri è uno •~tt-«:010 magnifico: le ragu.u fOi loro bcrreno rOMOKintillanle di mone· le d'argento. lu11ri11i,,fiori, ballano fa· ctndo tintinnare il loro ricco« djerdan •• che tcende loro 1ah·oha 6no alle ginocchia. I giovani. coi loro pa111a:oni 1ur• chini, le cali.e variopinte, il corpetto ricamato, la giacca ricopcrla di bottoni d'argento di mirabile fatlura, dànoo al e kolo • un rilmo sempre più rapido, e ,ariato. In que!le occa.sioni il giovane mor:acco sceglie la 6daou.la, ed è strano il segno del consenso che essa dà: se ac· cdla una mela dalle sue inani - e lo fa pubblicamente - è segno che ricambia il suo amott, e lo autoriua a chiederla in sposa. MATRIMONIO E FESTE PATRONALI L'economia dorneatica è qualità liCOUO• 1eiu1a al morlaoco: la ·sua prodigalità e il 1uo senso di 01pitalità non h1rnno li86 mili, e due sono le fe5le, in cui il morlacco è capace di. scialacquare con Rii ~pili il raccolto di una intera annata: il matrimonio e il • krtno ime•· Il primo ti,cclebra con 1)0mpa 11raordi11aria. e il numero dei paraninfa che ,·engono a prt'ndc~ la sposa. aumenlll Ae<:Ondol'importanza delle ca.sa.te. Dopo celebrato il ri10. e conJoua la sposa nella casa dc: marilo, i J>aranin6 e i nume· rosi invitati rnlano a banchettare per « giorni e giorni>. A capo della lunga tuola sia il « Dolibua > (i.pccic di malitro cerimoniere o meglio direttore d'orgia) il cui compito principale è di fur bere ai conunensali, quan1i18 sptn·enle-- ,·oli di vino. Siccome una simile fo.la ra.ssomigiia al passaggio delle cavallene, lo ,poso che non 11i trova in condi,:ioni cli farla è ~tretto a e rapire> la 1posa. Così, do· po qualche mese di com i\·enaa. quando s: celebra il rito in chieta, la festa assume propon:ioni mollo più modeste. Molte ,·ohe però, il « ratto> ha dei motivi ancora più sentimt.ntali: M: la ra1:•ua è stata promcua ad un gio,·ane, menlre essa ne ama un ahro, oppure .e il giovane che non può. SJ)()strla e-uhito, leme che e"8 ceda davanti ad un partilo migliore.· Si mct.lono s,empre d'aecordo prima del « ratto•· ed è mollo raro che il morlacco rapisca una (anciulla se111,a il suo con.senso: il maìcapilalo do,•rcbbc fare prima i conti con lei, e poi' con i ma.!IC:hi ckllii l!luacu.at·a ! I Morlacchi hanno delle strane idee in fallo di morale. e una ragaua che sia andata a convh-ere con un uomo, H-nu CMe.respoula, non solamente è lrallata con deferenza da tutti i membri della nuova famiglia. ma se dopo un periodo di lcmpo, essa ritorna alla ca!a paterna. lulli l'accolgono con gioia, ed CMa lro- \'4 pretendenti mollo più facilmenle di un'altra ragaua pura. - Non è raro che ragaue tiano 1Kap1.1ah: 5-6 volte. a,cmpre da uomini differt":nti, dopo un « periodo di pro,·•> più o meno lungo. Es«! ,·engono dette e: bjeguni• ce• (fuggiasche) e neuuno si sogna di dii;prnurle. Al contrario. I Morlacchi non dà11no alcuna impor· lanua al loro onrimaslico o compleanno: festeggiano im•ece, con grande solr1111i1à il e kNno ime> cioè il san10 palrono della casa. nel giorno commcmonlivo, iu cui la famig:ia al.bracciò il cristiane-- simo. Come in occasione del malrimo· nio. ,i bancl;ena mohi giorni, con quali ripercu.seioni per la loro economia. è fa. cile immaginare. Ma loro non e.i penY· no: molti ospiti, molto onore! Le donne, come tcmprc. non eiedono 11 ta,•oln con gli uomini, ma con i 1,ambini in un angolo o attorno al focolart", da cui ai a luno ~lamenlc per 5t'f'\ ire. Più che dal dl!prcuo, questo uso polrcbbt ~ere derivalo dalla cle.fcrenta, che i Morlacchi, in simili occasioni rulopernno un linguaggtO. e nou adatto ,Ile orecchie. delle donne e dei bambini•· VIRTÙ MORALI Morlacd1i - 11pccit que;li che , i- ,·ono lontano dai luoghi abitali - ..ono in generale degli uomini morali •~ai di• ,·cni da noi. La 11inceriti. la fiduci11e la onc,.liì loro, fecero sì 'Che i ciuadiui ue approfillaiStro ad ogni oc;casio11e.Da ciò la loro diffidenza ,enio Quelli che chiamano e lacum1ni •· L'innocenza e la libertà nal\H4,c dei ttmJ>i pa.s1orali, &i mantengono ancora fra i Morlacchi, ,pccie rei luoghi p.ii1 re.moti. Adoperano i) e IU • alla maniera degli antichi Romani, e il loro di!corso è pieno di frasi tenere verso l'interloculo• re: anima mia, cuore mio. ornamento mio, mio eroe. mio .ole ... La cordialità del aen1imen10, non è trattenuta da fal8i riguardi. Uomini e donne, fanciulle e giovanolli si baciano fra di loro quando s'incon· trano. come se fouero dc.Ila stesu fa. miglia. Sono affttluOSi5Simi. L'uw obbliga le donne a imprimere baci sulle iuance, occhi, rronte. La penona cht ,iene baciata, (se è un uomo), si tiene riua, con gran ,eridà. con lo •guardo fisw, e conlraccambia ·solo il bacio sulla bo<ca. L'amicizia è co.tantisaima fra i Mor• lacchi e usai rneglio compresa dell'amore, E.Mi la imggellano davanti all'ahare. Uopo la cerimonia dcli'« affraleila• mento•· che li fa di,·nitare pobratimi (rneu.i fratelli o fratelli d'elea.ioM) e po:.estrimi (idem) in cui 1i giurano fe. dehà elerna, c'è il banchetto, con canli impro,•vWli da bardi. Al tramonlo, dopo scambiati affdtuosissimi baci. si di- ,•idono. e quello che parte chiama ad ogni lrauo per nome il suo fratel:o di amore, gridando: eccoti un pomo - E ciò dicendo, scarica una pillola; l'ahro conlraoc:ambia. Un temp si affratella· vano anche penone di sesso diverso: segno di vila innocente. GJIXA BOBICH
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