m.1dri "i sono che, o per vizio o ))('r necessità, continuano la loro vita di dissolutezu morale, mae<:hiando in tal modo nome, :oscirnza e an•enirc del figlio che -la segue. E' vero che il -riconoscimento materno è un pu1110di arri,•o aÌ <1ualesi giunge traverso l'allattamento materno, garanzia di salute per il ,iato.: quindi per la sanità della raua. :\fa fra qucs10 e un altro punto di ar·rivo un abisso ci divide. Fra questo vantaggio - quasi csclusi\·amcnte sanitario - e <1uclloche ne deriverebbe da una legge eh:: finalmente concedesse il diritto alle indagini sulla ,,."lternità1,con lutte le cautele che il caso delicato richiede, ci corre come fra il giorno e la notte. Tale diriuo è rimasto fra le pieghe del tempo, soffocato sem. prc da pregiudizi. incertezze, diflicoltà senza dubbio non lievi. :\la i tempi devono es~rc maturi J*r una innO\'azionc tanto i11\'ocata e così piena di umanità. Risponde ad un alto senso di giustizia. Immaginare ancora. che l'uomo possa Jib<-ra1ilen1espo. gliarsi d'una responsabilità profonda quale i: quella della filia. ,::ione, è tradire la concezione che della ,·ita ne fa l'elica fascista, è adagiarsi in un comodo dispositi\'0 di legge in cui coscienza, famii::lia, pa1rìmonio si sah-ano in nome d'una morale fa quale ri. sponde in modo perfetto all'egoismo del singolo. E la parola d"or. dine è <11~csta:non complicare le cos~, 11011 andare alla ricerca di un rimedio peggiore forse del male, non render 1.alesc quanto un uomo sia capace di fare. \la nessuno oggi do\'rcbbc ignorar~ i propri do\'eri, amniesso ~ oonc<'sso che almeno in po1e1u:a i principi di etica fascista rag. giungano in profondità l'indi,•iduo e stiano per dirozzarlo da qu<'I troppo materialismo che fin qui lo ha seguito . •\gli scienti:ui dovrebbe richiedersi un uhimo sforzo nel camJ)o delle analisi del sangue per soccorrere nella loro fatica i legislatori ai <1uali si domanda, in nome di migliaia e migliaia d'innoccnti, una legge che pouga al li,·ello dei comuni mortali mtta l'jn. f:rnzia abbandonata. Il problema è· irto di difficoltà. ":\1a in giuoco non è forse per una V,."lrlcl'a\'\'cnirc dello S1ato? Il quale, sebb<-nc asskuri traverso le molte prO\'\·idenze per l'infanzia tutte le cure 1>0ssibili, non può sostituirsi alla famiglia che manca. Se qualcuno :tff~rmerà non essere i tcml)i maluri, sarà come denunciare uno immiserimento dello spirito, una ri1>0sante co. sci:.-nza che fra le pareti domestiche, sicura di portare sempre in sah-o la propria re1)utazione, si astrae dal problema nè si ritiene ~sponsa.bilc d'una colpa non sanzionata in fin dei conii dal Codice. Sarà contraddire quesla unità della razza, questo miglioramento della raua alla quale devono ispirarsi i nostri ani, tendere le no. :.Ire forze. Affianchiamo allora al problema della razza quello della fi]fa. zione illegittima, creiamo, alla fiamma del nostro spirituale se111irc, una lt"gislazione eh~ sia nei secoli il segno tangibile della nostra rinno\•ata coscienza in un campo O\'C l'umano ~mbra raggiungere il vertice della sua più alta espressione. ALBERTO CALZOLARI Puerilia ".!I
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