La Difesa della Razza - anno III - n. 20 - 20 agosto 1940

-.. -... - Cor.douicro Most, che riuscl alla gu.ndc impresa e con , i:1ggio di molti anni disfece rnolti re e molte popolazioni, secondo il ronundo fattogli da Dio SkUO. Qui però altro non u·ggio d>e i prodigi ,-isibtli operati dall'Altissimo. S1 ptC'\"fflnc J>01 h conceduta potrnu c.oll'u«i.sionc di tutti i Primogeniti ~lti dall'An- ~lo sterminatore. Si fece dividere come tra due par::ti l'Eritreo prima al passaggio dcll'Lsdracliti, indi col chiudersi all'assorbimento di armcflti, a,•,tlli e babagli rgiziani. • • In Kguito una nube di giorno pc-r alleggerire il caldo, cd una colonna di fuoco per illuminare 1:1. notte, cibi pio,•uti dal ciclo, 1cqua fatta )Orgc:rc dai macigni furono l'accom~gnamcnto con cui s, siuruc al tttminc dcffimpresa, pmdentc la quale GioSU(' :UJCStò il co.50 dd .scie per ulumuc la sconfitta dri SUOt nc:m1c1, e c..olsolo suono delle tcombc si viddcro gettate a tnra le mura famose di Gerico». {E dopo aver ricordato le glorie di Davide, di TCKO, Achille-, Ulisse, AiX'.e, Filouetc-, Milzu1<k, Tcmi1toc:k, Papirio Cursore, Fabio. Appio, ScipK>ne, Flaminio, Mario, Silla, Gricco, Pom• pro, Catone, Crasso, Lepido, Lucullo e Ottaviano) continua: e Più però in numero siano 1tati ancor 1.inti di"ersi Condouieti di eserciti ciucuno per le loro valorose azioni, p:r nnc- separale battaglie, meno sfolgoreggi2 la loro ,·irtù militare quante ,·ohe ,,j sta nel proposilo di compararli al Gran Napoleone, il quale può cssc:rc anteposto a tutti uniti lflsiemc. e Ma qw.le improvvisa turbuione di mente sopngg1unge a confondermi! Sembra che a me si dica: E noo wnmcnli Giulio Cesare, cd il G~nde Alessandro? Il primo che u.nte batt.,glie e ,•iuorie riportò ,·crJO l'Occidcn1e, e faltro nell'Asia fino alle Indie nelrOrientc? Non mi sgomento per questo. La forte im1ginatin mi foru a ri,"Olg«m1 \'ttSO gli EJis1ampi a contnsc1:c con le loro ombre, ed cspo1t1 i meriti di Napoleone il Grande, esplorare-, se credono di e$SCreuguali al Massimo Eroe di cui fncllo, ov,·cro si confessino vmt1. M'imagino di hrc qucsto ,·iaggio; e di dar fine .ilb mi,1 allocuzione col seguente SONETTO Discese 11mio pensier in parte ov'cr;i L'Elisio. m cui lctizia il '210 impresse, E b fama dell'Ala :agili e s~ Giun5e colà, per grande annunzio altera. Narrò ctw: il l~ranco Eroe con ,•irtù vera Alle sue glorie m.a88ior tempio eresse, Che in cento pugne ogni ncnuco opprCSSC'. E quasi ormai su tute>.Europa 1mper::1. Mentre però d'insolito clamore S'udia.n applausi, e a lieti inni festosi Ben mille rispondean cetre sonore, Viddi m.sclvarsi, e net tteinti ombrosi Inseguili da Invidia, e dal Remore Ccure cd Alcsundro entrar pensosi. Orme pro ,·it2 Regis et Filiorum cius. Esd. I, op. 6• ,•. 10 •· Fr.1 le mille lodi che d'ogni parte d'Italia si levarono :111nuo,·o Cesare. questa degli Ebrei :mc.onitini è la più sf:a.i:cialae adula. toria. Il dire che Alessandro il Gr:aode e il divino Cesare arrossi• v:ano dinanzi a Napoleone, era prova di ignobiSc ~mli.smo e <!i cieco fanatismo; chi scriveva quelle parole e inneggiava in quel modo cosl avvilien1e, non doveva ignor::aregli orrori della Ri,o• luzionc, le stragi di tante migli:aia di innocenti; gli inceodi cd i sacchc-88i dei fr1.ncesi, le prcpoten:te, i soprusi e le spogliuioni, le ingiustizie contro popoli deboli. Er1. un.a lode insinc.:n cd abbietta, dimostrava viltà e malafede, spirito settario e odi-> incontenibile. Sia ncll' Alloc:u2ionc che nel Sonetto, gli Ebrei sfo.. g,a,v.anoil loro veleno contro la Cllicsa., 11loro odio cootro il Pontdicc, che pur aveva dato loro gencros.a ospitaJit.l, e penxt· teva nei suoi domini un culto, che altro,•e era proibito, ed er.i contrario :1i V:aogeli! SAVERIO LA SORSA

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==