La Difesa della Razza - anno III - n. 20 - 20 agosto 1940

suoi nuovi c:ompiti. E ciò si manifc:stua non soltanto ncll'accc1tazionc e nell'apphc:;uione delle idontt riforme della "ita politica, e la grande questio~: chi siamo noi ,·cramemc, donde siamo ,·cnuti. che abbiamo J)()rtato con noi dal lontano Oricn. te. d.'lll'a,·ita culla della razza nugiara? - ;,1 ra )trada non solu.mo ll('i prodotti dell.a ~sia e ddla letteratura 11roclamanti la risurrezione. Cominciammo /\ indagare con i mcui dell'indagine scientifica. quali fossero le più caratteristìche e più r1le- , anti 1)«Uliarità cstc-rnc c:d i111ernc-della rana magiara, che- ci distinguon..:i dagli a!tri po1>0li dell'Europa e dcll'Unghcr1a. Che abbiamo con.st:r\'a10 di queste a,·itc carath:ristiche. che abbiamo perduto? Qua. li 50no tra esse quelle che significa.no un , alorc:, che dobbiamo custodire, colti,·are, s,·ilupparc, e quali sono invece le nocive, quelle che significano una 1ara rau1alc :::r«litaria t" dì cui dobbiamo spogliarci, se ,ogliamo csserc in grado di superare le nu(wc 1•ro,·c del mondo nuo,·o e di a.ssol- ,-ernc i suoi c:ompi1i? Più tardi lst,!w Suéchcn)'i, sia cht parli ddl'allt',·amento dei ca,·alli o dclla smemazione delle acque-, dello stile architeuonic:o c:orrispon. dente al paesaggio ungherese o dei tratti carattc:ri11ici della nostra ,•ita politica e sociale. qu.ui in tulle le sue opere ritorna <.empre di nuo,·o con un'irrequietezza an, totlo, nell'atm0$feu dominante del liberal~mo. che cercava la nazionalità nella ling11a ~ la capacità l'itale della nuione nella su1ltrficiale assimilazione di quante 1,iù numerOk masse di: popoli :.tranieri, i grandi problemi della qucslionc razzSlle unghuek', della cosc:ien.za razziale non ci inquietano più. Die1ro al concetto td agh illusori succeui della nazione politk.a que- .sti problemi perdooo la Joro importanza. loccuparsi di tali problemi significa una 1ne,chma ('(formai antiquata pre,·enzi"n-r. eh~ non si confà con lo spinto del tempo. dell'epoca. Ormai non siamo pii1 superbi di ciò che ci distingue dagli altri, ma piuttosto cerchi~ ciò che. al~no nelle estenoriti, ci rende simili :r.gli altri popoli occidemali dell'Europa. Non llCnsiamo più ;. svilu1>pare in prima linea noi stessi. il nostro proprio carauere, le nostre ~CU• liarità razziali, ma piuuosto imitiamo qu~lle de~I, altri e cc ~ appropriamo. Non da noi :.tessi paniamo per considerare il mondo, ma piuttollo considcrianro noi s1essi dal punto di ,·ista d~gli altri degh emulata popoli occidffltali. Le scienu raz. ziah. J'an1ropolo,:1a, la biologia razziale. fanno colà, dagli Inglesi, dai Francesi. dai Tedeschi, sforzi .so,•rumani di studio, ~--::::::,'<;,a,,;;Ji indapno, scrutano per scoprire il grande segreto della rana. Ma di qu:sti s-forz1, di queste indagini noi quasi nulla sap:,1a, mo. da noi essi su9Citano apl)(:na una lieve «o scic-ntifica. gosciosa. enf:uica, ca,•illante, molte \'Ohe addirittura disperata. al grande problema.: cosa sono gli t:ngh:resi, cosa era.no e: cosa possono ancora divcnire? Eglì fu 11 primo a definire la vocazione razziale, nazionale estuiorc della stirpe: magiara nel do,·cre nostro d'apportare un nuo,·o colore al grande complesso spirnuale dei ~ J)()licuropci col dare in tulle le nostre ma1:ifestauoni della , 11a lutta b. nostra pc. culiarità magiara, 1mr sempre m:rntenenùoci sul h,ello euro~o. Xdla ,;-rande irrc. quiet('Ua con cm 1st, àn S:ii-chtnyi scru· tan I':\\, enire dc-I popolo magiaro scm• bra,•a gra, are l'incubo dcll'irn:quietc:ua di tulta la razza o (1uello di un :angosci.J• so. 111qu11.:1a.nte11rt:s:-1111m<.-1110: axremo tanta fon.a di rcs1s1enza. u.nla vadronanza di noi ;,tessi da po1er SOl)JJOrtarc 111110 ciò che ci allendc nel nuo, o recolo del Ebcrah~mo. le nuo, e condizi<)ni «onomich~ c morali, del tutto mutate-. della l0tta per l'tsiStl'nza combattuta tra razze e na. uoni? • Troppo lontano condurrebbe 11,olcr h1r ro™»Cerl" le tendt·n:tc iniziah Mgli studi razziali ungheresi, uno dei cui ~randi problemi. quclk) dcffongine ugr,,-'innica O\'• \'ero turca degli l'ngheresi si snluripò pii"! tardi fino ad assumere le pro1>0r:iio11idi una ti1anica Hrtenza ira i nostri linguisti c i no!liri stor1ot:nli. Dopo il qu:,,ran. Sulle t,-acce della p,-imo,-dfole pairia ed origine dei magiari Fu quel mcuv1glK>SO risvtglio della cosc,enu e d~ll'amor propno nazionali. che nella prima metà del secolo KOrso suM:itò m noi un cosi vi,·o intcrusc per 11 magiarismo. per 11ll.lssarn, l'origim.', :•ap• parlenenia razziale degli Ungheresi. a maturare in Sàndor K0r0si Ctoma la ri. soluuont d1 scoprire la culla onc-111aledd J)OJk>lomagiaro. Xon si può 1mmag111arc una l'ila pili troica, J)iù apos1olica dt"lla sua. non , 'ha es.:mp10 in tulla la <;t.Jria che unicamente: lo sumolo dell':.more Jcl. la :.11rpc. la nos1alf('1a e rcntusiasmo 1M:r il p.1ssa10, a, t>sscro spinto qual;:11110dei figli cl'una na,:ionc, anche più grande della n~tra. ad un'impresa così t"roica. a 1a1t1a .ahne,:u1,,ne. Le soffrttn:r.e ch'egli don:t• te 50pt)Onare. le 111descri\ib1l1prnazioni. 1nbolazio111 cui s1 !i0ttopoSl', la j:ran<lio~ità dell'opera che .,,·olsc, 111110concorre a <hmos1rarc quanto 1mmtns... irresis11b1lc td m:-\11nti1ibilt' fo:ue: 111 lui I:,, fcd~. Que- :,1as1cs:s.a1ormc111~a nost:,,lgia a,·cva SJ)lll, tf, a,·ant1 i.e1cento anni Fr.ate Giuliano, d(). mentCa.110unghcrcc-e ed i suoi tre comi,a, ,:ni, a dao, alla ricerca della Grande l"n. i:-heria M1lk n,: ddl'L:r:al. ~~'•"• r Kòrò<i l.:t0ma tr;.. mille 1w.:r1colì m, r!:di cnu,:rù finn al Tihct e, stimolatn d;d ,:mude scopo che s'era prcii,so. si CM:l'IÒ coraggtf). ~am('ntc nella 1m1J<r\la foro1a ,cr,:inc d1 una raccoha ò1 quaran:.i•nila P3role: tibc.·- tiane, , c,:e1ando pcr lunghi anni in una monacale ascetica :!-Olitmline.sopporiaudo la più 1:ranJe m,~cn.-, unicamente per se.>. prir~ 11~rande mi,1ert• .:omunt', pl"r 1ro. , ar~ la chi:u-~ ;:-ramm.1·icale de!l'ori~·

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