La Difesa della Razza - anno III - n. 19 - 5 agosto 1940

bruza della ,•olontà onipossente e col senso ,·igilc della terra, che superi sè stess.> uel bisogno acre della ele,·azìone : nella discopt"rta di lt'mpre nuovj orizzonti, che abbia l'ansia del risa• lire. la furia del distruggere e del C001baU~re; che, {ra tutti gli istinti della vita. posK"gp il più sacro, quello della ,>ita avvenire, <klla vi1a che ascende e si perprtua; che sappia fl!ificare con i monti e afferrare, con artigli di acquìla, le nuove stelle; che, c.:m la volontà eroica e leonina, si collochi al di li del bene e del male. oltre il dolore e la piNi, siccome faro viHnte di indistruL tibilc vita. Ecco dunque il primo fondamento del ru.zismo di Federico Nietzsche: per crt'arc una razza nuo,•a che non «ssi di 5vilu5>- parsi e non si immobilizzi nella mediocrità, bisogna teparare il volontarismo dal pessimismo di Schopt'nhaucr, e creare l'uomo nuo,·o. E mentre in ogni epoca il c. supcruomo ~ è soltanto un't'ccuione e ai tem(>idi Aristotile godè i prh•ilegi della supuiorit.à, la dottrina di Nietzsche mira alla generazione metodica di questa razza superiore; il nuovo Licurgo ritiene che il tempo sia giunto in cui l'umanità possa sperimentare ff stessa: il pensi:ro di una spcci: più alta e più dcc.isiva del genere umano si agita ndla fantasia di quell'uomo. Napolt-0nc sognava una nuo,•a aristocra. F.derico Nietucb• zia; ,·oleva rigenerar: t' rinvigorire le famiglie regnanti cur~. Le spuanic del grande: tNrico e del grande pratico mirano allo stesso punto. Quest'arma: e tulto è pcr~sso, niente è vero> è Ja spada preparata p:r le genuazioni future, non per quei tempi di completa anarchia in cui avrebbe corso il rischio di essere vilmente adoperata; e al conlrario dell'apostolo Paolo, il Nostro non dice il suo e tutto è permesso, niente i vero> agli schiavi e allt' donne depravate del suo tempo, ma lo ri,•olgc agli uomini di un aneni re più grande, ai Cesari, ai Napoleoni; e: al contrario deffapostolo dei pagani, insegna egli la giustificazione per mezzo della naKita e non per mezzo della fede. Fino all'uomo, la vita, al di 11 delle s~ie esistenti. ha cruto senza posa Kmprt' nuOYt' specie:; l'uomo stc5'0 non ha cessato fino ad oggi di arricchire l'anima sua di nuovi sentimenti e nuove posnnze; la specie umana, a diHerenza delle allrt' spe:cie viventi, non si ~ ancora definitivamente fissata in certe date maniere di Kntire, di p:nsare, di agire; l'uomo odierno è ancora capace di progruso, può ancora sorpassare 5è stes,o. Ma ciò non può fare che rigettando lungi da ff le morali di decadenza eht' dominano ai giorni nostri: il pcssimismo, l'utilitarismo e so. prattutto la m.)rale giudaica. « I Giudei - p0polo « nato ad css:re schiavo>, come afferma Tacito e con lui il mondo antico, « il popolo eletto tra i popoli>, come-dicono e credono essi 11cssi, - i Giudei hanno rt'SO possibile l'opcra miracolosa deU'invenimento dei valori, merd la quale la vita sulla terra ha acquistato per un paio di milleni una nuon attrattiva pericolosa: i loro profeti hanno fuso in unico significato gli attributi c. ricco :t, c. empio~. «cattivo>, .-violento>, cs,cnsualh, e alla parola •mon• do» hanno attribuito pc:r i primi un significat.) obbrobrioso. ID tale invenim~nto dei valori (merd il quale la pa.rola «povero> •

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