La Difesa della Razza - anno III - n. 19 - 5 agosto 1940

raie, ma un italiano di buona tempro, di1c::enden1e di antichia.ima famiglia - contro la volontò: delronnipalenle 4' Eroe• inglese non patelle lor niente, anzi poco mancò che non lasciasse anche lui la testo sul patibolo, come ero nei voli dl Acton, di Nelson. degli Hamilton e della regina. Ho citalo quest'episodio della storia del Risorgimento italiano, perchè più di qualsiasi diuertot.ione teorica rivela il carattere della mentolìt<ll inglese. L'inglese si considero superiore o 1utli gli allri popoli I quali debbono a luj quel lribulo di omaggio e di servitù che !'inferiore deve al superiore. Chi non serve agli inlert,"i inglesi, o peggio, vi ai ribella. è lo pecora nero che va rodiato dal consorzio e civile • con 09ni meno. L'on«e non conto. Per un popolo profondamente mercantile come ringlese, non p\16 valere che la legge dell'Interesse egoietico. Parlate dell'onore o un merconle, vi stimerà un pouo, o 1utt'al piò ri&l)ondert.i come Mastro don Gesualdo: do laccio il mio interesse>. Cosi Nelson, aiutando Ferdinando faceva nà più nè meno che rinleresse élell'Inghillerra contro la francio. Egli odiavo profondameote Napoli. e I auoi abitanti, non gl'lmportava nulla di quei quattro e lanari > c6:nciosi, anzi ne avrebbe follo volentieri tanti e cocicovalli >, come diceva rldendo Ferdinando. Soprattutto egli odiavo due persone : Caracciolo e quel borioao di Cardinale che oonquislavo Napoli seni.o il auo beneplocilo • che perdonava ai pahiotti che sl arrendevano perché voleva pacificare il Reqno • rlmelterlo nelle mani del auo leqittimo sçvrano. Il primo riusd. ad averlo fra le mani e lo Ieee oppicoare com• un e caciocavallo :t oJl'olbero di trinchello della fregata e Minerva,. Il secondo gli afuggl. Ma si Yendic6 sul .patriolti che ove• vano avuto il torto di lidarai più della auo parola che di quella del Cardinale. Concludendo l'c onore> inglese à rimaalo fondamentaime'n1e quello dei vari Dro.ke e com:pagnl che crearono, o scopo piraleseo. la prima moritl&ria bri1annlca. Met«Ìnte it pirola, c ... <":> il vero vollo dell'inglese, quando code la maschera sovrappostovi do secoli di e ipocrielo > e di e politico>. Ouesta aeconda e più !eroe• Cartagine, ora che è Anticb.itb. qT.dse. lAtemo di un tempio Cl Miatru ridono: agli estremi, scopre gli artigli in un ultimo disperato tentativo di reaisten:ta. ln- ,vono, La nuovo Europa creato da Mussolini e da Hlller le sta sopra brandendo la spada d♦llo gius1it.ia. E: giustizia IOl"Ò lotto. 'Jtalla, .&- i~ -~ Alcuni anni or aono, l'archeologo belga Fn:mz. Cumont pubblic6 un libro ,piccolo, .::hiaro e documentato. che •·intitola: e Le religioni orienlali nel paganesimo romano>. In d♦ito libro •i studia l'a.zione dei popoli d'Oriente - "Egitto, Assiria, Asia Minore ed anche ·Persia - nella Roma antica, L'influenza dei popoli asiatici, e aemilici nitlla città Ialino è preqiudWevole, Gli orientaJi Introducono nell'u.rbe di tipo euro- ;:ieo ed Italico lo nevroai, il maJesaere e Il malcontento. Questo elleno perturbatore è ur. C030 ooatonte e si ripete anche ai giorni nostri. Quando Interviene relem.ento semitico nei popoli europei, aò.bito sl verifica U marasma, sopravviene la d;i;r;;1:;r;j . E' onivoto cosl il comunlsmo. in gran paf"" te sem.WC:9-Il aentimen10 della ra::ua. delinito a suo lempo dal lord ebreo e primo ministro inglese Disroeli, fa sl che j giudei vedano oggi nel comunismo la loro vendetta e la p0Aibilitò d•I loro lrionlo. e Per il popolo ingiles-e vi aono due grandi ?UUe nel mondo, n~ piÒ nè meno : lo roua umana e la razza lngleM : abietta la prima, nobilissima la seconda. Dio pose la rana umano jn ponesso di tutti i continenti · e di tutti i mari; po! cre6 la raua inglese per darle In posseaeo lo fO%ZO umana. Quando il popolo inglese apre la mano e coglie ~ impero, come raquilo apre l'arli• 9lio e acciuffa una palombo, per quanto voi cerchiate non ho•erete nella suo fisonomia l'impronta che lascia il rimorso in colui che u.surpa, mo aJ <:0ntrorio l'imprenione che-lascia,Jo ,propria- contentezza in quegli che ritrova le coso proprie. Il popolo in9lese ~ più aicuro del suo diritto quando entro in una citt6 o ferro e fuoco, che questo stessa: cittt.1quando aj difende, Il popolo Inglese à il simbolo dell'egoismo umano posto in adorazione del proprio lo ed elevato per mezzo dell'es1aai olla eua mas.simo pate:iza. Contro la libertdi caltolica del Santo Padre inalbererà nel suo 9iomo la bandiera della libertà rivoluzionaria. Per questo, abbatte i montj e colma gli abissi che lo acismo e l'eresia posero ho la chle$0 anglicana e lo cattolica; ,per questo, il pan• tilicato in9leslJ Invia ambasciatori e saluti al pontefice romano. Poveri quelli che doll'Inghiltel'TO sono onorati con omba.ciatori e riveriti con saluti I Esiste un tntereaae supremo, un jntere-..e tccro, il più gronde e il più sacro di tutti : quello di annientare )'lnghiherro. Quelli che pensano il contrario aono deì bambini. Ho trascorso molle nolti con lo mente occupata da quest'idea. Credetemi, non m'Inganno: Il eta il pericolo. Ho !atto contro l'Inghilterra il giuramento di Annibale I ,_ (JUAN DONOSO CORTCS: 1847-1852) e Non ai meraviglino i nostri lenofi ae chio~ meremo grande l'llalìa e grande la nazione spagnola. Vi aono popoli nei quali la Hrvitù non può cancellare la maestà e che, J)UT essendo schiavi_ sono re. Rare Invero sono queste roue ,poduoaiMb:ne di uomini ~che in tutto l'fftenaione dei aeooli, COiii nei'- \em.pi tristi come in quelli lous1i, recano impn,ui • indelebili i MiJDl d•U' lm.pero. Noi, lutlavia. sopplamo di due: La ro.ua italiana • la ra:ua •pa9ftOla. Di ea.e. e di eue 190le. pub dirsi con .-erit~. e senza li• more eh• ven9ano a ,mentirlo i lotti, che la loro aervltò. è eempre alata il CO$tlgo delle loro disèordie e che quando non aon0 state divlae,, sono state sempre Raue ~oantL Baa:a: uobil.iuimo:, qu•lla devli italiani; rm:. aa pe>teutiMima qu•llo: d--aU ■pa<JDOli. Le Nazioni possono opprimerle, però non pos• sono dimenticarle. E vedasi perchè le Nazioni hanno aempce poeti gli occhi istintivamente sullo rau:a ito:Una: e sullo REPCl spagnola. L'uno e l'altra sono grondi per i loro infortuni, oome sono $late 9randi per le loro glorie ,. (JUAN DONOSO CORTtS : 1847) (Dai libro; cltolio • SRG:gno rozze regnanti>, di Dante P<niaet, con proloçio di Corrado Rocchi. Unione Edltoriole d'llalio, Roma, 1940-XVIJI. L 71.

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