La Difesa della Razza - anno III - n. 19 - 5 agosto 1940

lutti i rischi: irriconoscibili da quelli che iwlo tre o quattro secoli prima, erano .stati visti da S. Girolamo, abbrutiti dalla sicurezu e dall'ozio, nelle ricche CMC di Roma, ed erano stali descritti da Ammiano Marcellino, mentre giu9(:,ltvanoai dad~ sulle gradi.nate dei templi. e pusuano i giorni a graffire Jeltere, o a son• neechiare sdraiati sui pavimenti delle basiliche. Ora, senza dubbio, la loro ,·it3 è cambinlm. t. impOMihile uon accor~er• gersene. O accontentar!i delle formule: la « cultura magica :t, l'c economia mediterranea :t, e la e dipendenza giuridica dall'im~ro di Bisanzio :t. Così. dunque, &i ris\'eglian l'Italia: tulio 11tanel ,·olerlo constatare: :ul<:lu.• nelle singole cilti, anche nei singoli villaggi, anche negli individui e nelle loro opere, di cui ci è rimuta memoria. Non nelle astrazioni. Lasciamo ques.te, &e lo crrdono, agli storici stranieri: noi guardiamo, come fino a un certo tempo ab~ Mamo fatto, alle cose e agli uomini: nei quali soltanto possiamo ìrovare degli esempi; e dai quali ricevere l'ammaestramento che in ncssun modo giunge tanto è efficace come quando è raffon:a10 di:lla comunanza del sangue. . G. DEIJ. 'ISOLA

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