~ine e Il tistemare le varie rane a seconda deJ;a loro parentela. l rapporti razziali così definiti ctislono realmenle in naluro. e noi.non facciamo altro che riconoscerli. La grande difficoltà !Ila nello studiare la genesi delle diverse rav.e umane e nelb scelta del c,iterio per !ltudiare ta:e genesi. La classificazione di Giuseppe Sergi. sopra ricordata. rientra in un certo senso anch'essa in questo gruppo ma da1a l'unicità dCI criterio -impiegato più giust.:- mente è da considerani nel gruµpo delle clAMificazioni speciali. Le classificaiioni stabilite con criterio genetico possono alla loro volta eiSC· re suddivise in due souogruppi. Da una parte ci sono i s'8temi nei ciuali l'autore riunisce le varie razze secondo gli schemi di una teoria e\·oluziouistica p.m1a come ipotesi di lavoro; dall'altra i !listemi ·in cui l'autore ricostruisce i rapporti di affinità delle varie rane in base ai dati sperimcntaH della moderna scienza dell'eredi1arie1à. . Al primo sottogruppo appartiene aJ es-empio la classiJicaiione di Huxley, il noto divulgatore dell'evoluzionismo e dell'appli<:azione della doUrina darwiniana all'antropologia, Fra le claM:ifìcazioni italiane appartenenti a questo scllogruppo. ricordiamo que:la d-el GiulTriJa Ruggeri. che !IC da una !iene conto deì dati di Giuseppe Sergi, dall'altra presenta un diveNO indiri.uo. Il Giuffrida Ruggeri difatti 111 conlrario rli Giuseppe Sergi, che era poligeni.sta, aveva aderito al neomonogenismo tedesco, pur dimoslrando. specie nei suoi ultimi lavori, una certa tendenza conciliativ.1. Poligeni.sta è anche un altro autore italiano, il Sera; ncl:i:. ~ua clas,i6cuione egli tiene molto conto della forma della faccia e delle relazioni con i primati. f'ra le più interessanti claMificazioni moderne ,·a ricordata quella di George Montandon, autore noto ai lettori di queila rivista per i suoi tcriltì brillanti e geniali. Il Montandon ha applicato alla classificazione delle raue umane la teoria ologenetica di Daniele Rosa. Con l'ologen~i egli supera le vecchie discussioni su l'origine monogenetica o poligenetica dell'uomo e spiega molti problemi altrimenti in.solubili. La teoria ologenetica preisenla tra l'altro la possibilità di interpretare molte differenze in seno ad un gruppo etnico senza ricorrere all'ipotç:si più uuta delle migraiion'i. Il Montandon diltingue cosi delle grandi razze e in seno a queste deile ra.ize. A questo punto notiamo come i _moderni antropologi considerano generAlmente come « grandi razze>, e !!J>ecie elementari.>, e 60ttospecie >, quelle che 1ìha ,·olta erano chiamate e razze>, e ri- ~rvano il termine di raz.za a dei gruppi sistematici minori. 28 "L'Aquila Gri9-ia'', un Apodo Una Samoana Raini'-ontaoro.ka. martire cristiano del Madaacucar Que,:,10spiega perchè il ,:umero delle rane umane che per il Linneo era di quattro, per B:umenbach di cinque, e per Cu- \'ier di tre, è oggi salito ad alcune decine. Rì1ornando al Montandon ricordiamo come egli ha applicato la teoria dell'ologenes.i non solo alle razze umane, ma anche allo 11,•i:uppo culturale: accanto all'ologenesi uma1111abbiamo cosi un'ologenesi culturale. Nel secondo so:togruppo delle classificazioni genetiche vanno ricordate quelle stabilite in base a Ile leggi della scienza. dell'ereditariet.'.I. Oi questo tìpo è la modernW!ima classificazione de; Weinert, ttllievo del Fischèr. Il Weinert distingue le ratze umane atluali secondo tre grandi linee. La linea medì11 è quella delle razze bianche, la linea di .sinistra quella delle rane nere; la linea di destra quella delle razze gialle. Le razze primifo•e, come gli aus1raliani. vengono collocate alla base della linea media prima delle diramazioni. Tulle le razze umane vengono cosi collocate secondo le tre linee che ne i11d1cano non 5010 i rap11orli orizzontali ma anche quelli ,•erticali, in altri tNmi.ni le parentele e le affinità. Anche la classificazione dello Stratz era in soet.:mza giunta ad analogi1i riJultati per quanto lencsse conio essenzinlmenle delle proporzioni del corpo nelle di\·erse razze. Arri\•iamo COl>Ì al ~lo tipo di classificazioni. tipo chc',•icne cleuo mi.sto perche in es.sq 11i!iene conto di diversi criteri. La più ce:cbre classificazjone di questo tipo è quella che dobbiamo all'tlaeckel e al MUller: si traila di 1111 tentativo d: sintesi in cui si tengono presenti Mn soltanto i caralleri descrittivi delle raz.:e umane, ma anche i loro rapporti genetici, e le parentele iinguistiche. Questa classificazione ha avuto una cena epoca di fama; ai nostri giorni è però in gran parte superata. Anche a carattere misto è lo schema che segue il Gobineau nel suo saggio S'Ulla disuguaglianza delle razze uma,1e. Un-1 delle più moderne classificazioni razziali ai deve all'Eickstedt. Qu~to au~ tore ha impiegato un criterio miMo, con pre\·alenza del me1odo descrillivo e di quello geografico, Si traua di un irande tentativo di sintesi, noternle sop1at1u1to per le qucs1ioni della nomenclatura. che ,•iene stabilita con criterio analogo a quello unh•ersalmcnte adouato nella nomenclatura sistematica imerna:donale. Accanto ulle cl8.!$ificaiioni del Weincrt e del Montandon è la più seguita dagli antropologi moderni: solo obbiezione fondamentale che si potrebbe: fare ad essa è che non tiene :mfficientemenle conto dei dati .eperimentafi della scienza dell'ereditarietà. ,GUIDO LANDRA
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