La Difesa della Razza - anno III - n. 19 - 5 agosto 1940

!) Vneaia • Golleria Qucrini Stam.polia: n BattffUDO - 2) Roma • CbiHa dì S. Mario: d~li Angeli : Il ballHimo del Redentore/ - 3) Rom.o: • Battistero di S. Gio,...onn.i in Laterano - 4) Parm:i;: n BatU.tero - S) Rcrunna: Interno del Battistero. versioni: il dieci per cento. Una no\'antina di conversioni a Bologna (su 1000 unità); una St:ssamina a Ferrara (su 733 unità): una cinquantina a Modena (il dieci per cento); una trentina fra Reggio Emilia e Piacenza; 10 a Forlì; il resto in prol'inci di Modena, Bologna e in Romagna. In maggioranza professionisti e mariti di donne cattoliche. Diocesi della Liguria. Su ·2770 unità ebraiche, circa duecCtltO conversioni: il sette per cento. Così suddivise nei quattro centri principali: 140 a Geno\'a (su 226,1 uni1à); una ventina a La Spezia (su 219 unir:\); una quindicina a Imperia (su 193 unità); nove a Savona (su 95 unità). I com·ertiti di GenO\'a sono Ebrci benestanti e ricchi professionisti; non manca qualche banchiere e qualche dirigente di grandi in. dustrie. Però bisogna tener presente che il clero della Liguria, in seguito a disposizione di alcuni alti prtsuli diocesani, contrappose una certa rt:sistcnza alle reiterate suppliche ebraiche, che specie nt'i primi 20 tempi della polit-iea ra.uialc del Rcgim.: risultarono in numero eccezionale. I Baac. simi furono somministrati di nascos\Q. Diocesi dclfo Toscana. Si registra il set. te per cento: poco più di 400 con"ersioni, su 5931 uniti ebraiche. Stanno a capo, naturalmente, Li\'orno e Firenze: la prima con 140 conversioni su 2332 unità e la seconda con 130 conversioni su 2326 Ebrei: circa il sei per cento. Il clero toscano non prestò cccessh'amentc fede alla troppo affrettata e interessata professione di credenza cristiana doi giudei menzogneri. Una trentina di conversioni a Pisa (stt 416 unità); una quindicina a Siena (su 220 unità); una ,·cntina nel Lucchese (su 315 unità); otto a Grosseto; qualcuna a Pistoia, Prato e Arezzo. Dioctsi del Lozfp. Nelle diocesi laziali hanno la loro residenza esattamente 12.9-t3 Ebrei: di questi, la quasi totalità risiede a Roma (12.799). Fin dalle prime av,•isaglie della politica razziale del Regime (agosto _ settembre 1938) gli Ebrei romani ri,•olsero la loro attenzione verso la Chi<'- sa Cattolica, sptrando in un intervrnto enugico del Papato in loro diftsa, cercan. do di montare quakhe ambiente ecdcsia. srico nella polemKa e "nella lotta contro il rauismo. Venuta meno questa loro speran. za, ricorsero allo stratagemma del com'N• sionismo, che anche in altre epoche ave,•a loro servito, proprio in Roma, quale salntaggio in u-tremis. Moltissimie furono le supplK:.anti domande di Battesimo nei primi sei mesi delle disposizioni rau:iali: im·ocaz10ni quasi disperate, che vennero accolte con molta circospezione e diffidenza dal clero romano, cht era perftllamentc al corrente degli scopi non ceno edificantemente religiosi di tanta gente circoncisa. Ciò non pertanto, furono somministrati non pochi Battesimi, quasi sempre di nascosto, anche ad imere famiglie ebraiche. di !xncstanti e funzionari governatiù E,•identcmente lo scopo precipuo che mosse questi Ebrei romani a convertirsi aCfrettatamente al Cattolicesimo era fa preoccupazione di ptrderc il posto e le utili mansioni e prcl>ende. Si calcola che. su c;rca millecinquecento domande di Battesi~no, 1:en 750 siano state accolte e concretate ;:1 altrettante conversioni di Ebrei romani ali:\ fede cristiano-cattolica: il s,i per cento. Questo risulta da. una inchiesta compiuta presso gli uffici parrocchiali dell'Urbe, e presso gli stessi am. bienti giudaici, diversi de-i quali ostentano h. documentazione parrocchiale di questa loro conversione. Ma si è capito che k ~u,r.rità ecduiastichc romane desideranl) tc-11e1il pi,'.t possibile segreto il fatto di

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