Le prime statistiche di una inchiesta con1piuta neJl!I Italia settentrionale e centrale ponderante è il numero dei convertiti nella classe dei professionisti. S'- ripttono i più tipici nomi ebraici piemontesi: Foi, Segre, Muggia, Colombo, Jona, Fano, Bachi. LaL tes, Va·labrega, Fiandra, Falco, Rava. Dc Benedetti. Nella città di Torino, grande affluenza ai fonti battuimali ùbbe nei mesi dall'ottobre 1938 al luglio 1939. tanto che qualche parrocchia ha dovuto istituire speciali corsi d'istruzione catechistica per soli Ebrei aspiranti al Battesimo e agli altri Sacramenti ecclesiastici: fatto, questo, che veniva a produrre affrettatamente dei neòfiti ... in serie a grave danno spirituale e morale ddla Chiesa Cattolica. Figure di notissimi cx massoni anticlericali torinesi - i cui nomi ,sono ora su lutlc le bocche, non stnza un giustificato sorriso di sch,:rno - si improvvisarono sinceri dedenti in Cristo e nelJa Fede canolica, ma questo soliamo nei giorni dell'is1ruzione catechistica e della somminìsmuionc dei Sacramenti: fuori di Chiesa, nelle ,tr,adc e nei locali pubblici, questi falsi co1weMiti non tar<H\rono a confessare la loro inconvertibile fede giudaica, irridendo sacrilegamente sul loro menzognero con. versionismo. Diocesi della Lombardia. Nello stesso periodo di l<'mpo, t"ioè in k'guito alle disposizioni della politica rnuialé-. si annòverano circa 9()0 conversioni su 11.550 unità t"brakhc di ltl!le le provincie lom. barde. L'otto per crnto. Un'alta percen• 1uale ~ data dallc città di Milano, Man. tova, Crc-mona e Brescia. dove moltisSimi nuclei familiari isratlitici ,·amano una pc=r. manenza da molti decenni e numerosi sono i matrimoni misti fra cauolki cd ebrei (ma1rimoni contratti n<'gli scorsi ultimi ckt"cnni). A differenza che nel Pìemonte, in cui molte conversioni ebbero luogo si può dire pubblicamente, addirittura rorom popwlo cliristiaoo, nelle molte p,arroc:chie della Lombard>a le COn\'crsioni furon fatte si può dire alla chetichella, nelle penombre discrete ddle sagrestie, dove il finto cristianc;imo dei ncò(iti potè gabellare l'inge. nua credenza dei sacerdoti cattolici, E' do_ ,•eroso però notare che, di fronte alla cc. cczionale corsC1 11/ Bultcsimo crìstim,o degli ultimi mesi del 19J8 e i primi mesi del 1939. l'eminentissimo Cardinale Arci,•c. scovo di Milano, mons. Schuster, con una lettera diocesana molto opportuna, mise sull'attenti il clero circa. l'equi,·ocità e i J>Cricolidi siffatte conversioni, fermando lempcsti\'amenh: la straordinaria somministrazione dei Sacramenti. DWusi dellr Trr Vt'Mczic. Le statistiche del 19J8 anno\'erano 13.096 unità ebraiche nelle provincie delle terre "enete, C05Ìsuddivise: 3822 nel Vene10, 8285 nella Vcnezia Giulia e 9&) in quella Trid<>;ntina.Qui 5i r<>;gistranopoco meno di un migliaio di convenioni: l'otto per cento. Il maggior numero ~ offerto dalla città di Trieste, che su 6o85 Ebrei conta ben 700 conversioni, corrispondenti al dodici per cento della popolazione ebraica cittadina. E' la pcrccntuaJ: pii1 alta dcli<' conversioni registrate n~i centri cittadini di tut1a :Italia. li maggior numero dei Batte. simi fu elargito nei primi tre mesi del 1939. SJ)('cic a individui maschi dellc classi dei prrfossionisti e benestanti in &enere, che 1ll Trieste furono sempre numerosi, anche sotto il governo della vecchia Austria degli Absburgo. E poichè, proprio a Tri<"ste, moltissimi furono sempre i massoni e perfino gli atei nei ceti ebraici, non pochi di costoro corsero a farsi battezzare e cresimare, con evidente scandalo di quei cristiani che di sifiaui impronisati neòfiti conosce\'ano vita l· mfl:lefanc negli anni vicini e lontani della ,•ila cittadina. Segue poi, nella percentua. le, la città di Venezia, che st/ 2189 Ebrei registra circa 200 conversioni, pari al dieci per cento. Anche qui, com<>a; Triu1e. il maggior numero i dato da ricchi Ebrei, 1rafficanti e assicuratori, come sempre noti ('X massoni mangiapreti. Pochissime le conversioni netla Venezia Tridentina: zero nel Tr('ntino e qualcuna nell'Alto Adige. Una cinquantina a Padova (su 748 unità) e una trentina a Verona (su 414 unità). li resto è disseminato un po' O\'unquc, ma specie nell'Istria. Diocesi dell'Emilia. In questa regione, su 29154 Ebrei, si contano circa 300 con19
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