La Difesa della Razza - anno III - n. 19 - 5 agosto 1940

A:-;I\O lii . N. 19 • SPEDIZ. IN ABB. POSTALE • 5 AGOSTO X\ lii fil L.1 " Uomini !fiate, t' non 1wn,re 11wtte, ,i che "IGiudeo di r:oi Ira coi ,ton ritta!" ----~(Do:n1111. l'nro,~ SCIENZ4•DOCUUENT4ZI DIRETTORE TF.LESIO INTERLANDI POLllUIC4 • OUESTIONAHI

ANNOm-N. 19 SOMMARIO 5 AGOSlO XVIII SCJINZA GUmO Ulm&\, I FATTOIIIEREDITARID! EIJ.·ACCRESCIMDffO: G. L.1 SISTDIATICA ANTICA E MOllERNADEUZ RAZZE UMANE. DOCUMENTAZIONI: AaNAIIDO TOITl1 tL RAZZISMO DI FEDERICO NreT'ZSCttt: CAIL0 BAIIDUm: UN SECOLO DI SOPRUSIGIVDEO-BRJTANNICJINEGITTO;P. P. YIIDA; GLI EBREI A SCIANGAl; C. I,: DlSFAffA GIUDAICA;GDIO IOffOCIIIESA I EBREICONVERTTTI. POJ.IMICA G. Dl:I.L'IIOI.A1 STORIASENZAASTRAZIONI. IDlllllal m IZOPADI I Al PERFEZIONATOia DELIA NATUIIA. QUEfflONARIO e TEORIADELLAl'f!XVJSJONE ~ L'JNGHlLTERHAE L'ONORE; VALORE DEL SANGUE UMANO. I MANOSClllTTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANIONROMA- PIAZZACOLONNA !PORTICIDI VEIO!• TELEl'OHO67737- 62880 I\ TI ru; u; r, rn RDU "· LE EDIZIO\J •'(Jl \I>Hl\ IO., . HO\!\ 33 33 volte, nel corso di due secoli, i f'rancesi hanno passato la f'rontlera per invadere le terre altrui

~\c,NO ut10se: otlO~,._ ot'-'t~\G\t,Niç. ot ~ ,! f,igo,if••· porto in, •••••• ,,. I'•• conomio. M•I bilancio domestico lo buono conservo1ion• degli alimenti, secondo l'igiene, toppret.enta un risparmio importante. Bisogna natural• mente che il frigorifero funzioni bene, che non si guasti, che non focdo per• dere in riparo1ioni quello che si ri1-pouniousandolo. U. FRlCORIFEBO flAT 125. di tipo lsi9Ula1oi porto iA sè lo gorornio del perfutlo funnooomento,cio• dello mauimo oconomio. Hon richiede monuteriione. Esso è lo strumet1to perfetto dello lotto cot1tt0 lo spreccort c:oso. IL FRIGORIFERO flll T 125 è «on•• mica anche come speso d'eserci1io, perchè il consumo di enorgio elettrico è minimo. Spende,ette di più M doveste comprare il gltioccio. CONCBSIONAllAESCLUSIVA01 VENOII"-f'U L1TAUA.LE COLONIE.L'\MPOO: UDIOMAHW. MILANO {/4,,,f;t4 Il ute

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LAIIIFEU IIEW I Il ANNO lii - NUMERO 19 5 AGOSTO 1940-X\'IJI 55Cll JL S t: IL !IO DI OGNI N(.Sg Ul'I NU.IIIIIKO !U!PARA.TO LIME l ABSON.UICNTO A:'INUO LIXE 20 A8B0l'fAXf:NTO !lt;JIIUTa,U,E • 12 SITl!IIO IL DOPVIO Direttore: TELESIO INTERLANDI Comitato di. red11.ione: prof. dott. CUI DO LAN DR A prof. dott. LIDIO CIPRIANI • dott. LEONE FRANZI dott. )IARCELLO RICC J • dou. LINO BUSINCO Segretario di reduione: CIORCIO ALMIRANTE SCIENZ.l•DOCUUENT4ZION POLEUIC4 • OUESTIONJ\810 DUE CAPOLAVORI LEONARDESCHI DI ANDREA DEL SARTO S. AGNESE <Cattedrale di Pisa) - S. GIOVANNI BATTISTA (Firenze; R. Galleria Pitti) ~

Dopo il 1850, la popolarità dello Schopenhauer in Germania si deve: indubbiamente attribuire a quella conentc di sfiducia e di sceuicismo, in cui la triste esperienza dei moti politici precedemi geuò la giovane g-e:nerazione che ne era stata parte principale: falli1i i tentativi ri\•oluzionari del 1848 e del 1849, non pochi tra gli uomini di lettere e di scienza, tra gli artisti e gli studiosi che vi ave,·ano cercato la verificazione dei loro ideali politici e filosofici e un nuovo campo di azione.all'ingegno, sospinti in esilio o chiusi per forza de' te:mpi nella vita privata, fecero dello Scho. pcnhauer il loro filosofo favorito. Essi si sentivano in una condizione d'animo analoga a quella che aveva ispirato tante pagine frizzanti di sdegnosa irona al pessimista" di Francoforte, vissuto sempre a sè, insofferente dell'oscuri1à, a cui lo condannava l'as. soluto prevalere di dottrine e di scu,>le opposte alla sua. E poi qudla sua teoria che fa della riNNtga:;io,., dti desideri e della volo"là di tmlere, 'di una specie di ascc.rl filosofica, il sommo • della saviezza, anzi la santità vera, e de:ll'arte la grande pacifi. catrice delle ansie della vita, poichè, contemplandola, ce: ne trae fuori, c.t 11elibero; cott:sta twria, che <tra nel suo fond.:, quella del Goethe con più un sapore nuovo, piccante di Buddismo mistico, tt:ntava e appaga,•a molti di quei rifugiali, a malincuore in disparte dalle tempeste poli1iche, allora per poco sopite sotto Ja compressione dei moto controrìv,>luzionario, diretto <bll'Austria. Pcmorc:nn,o di Botheabuf"{J E circa \'enti anni dopo, se si cerca in che modo e da chi il campo intellettuale ddla Germania sia stato riempito, lo si tTO\'a ingombro e quasi occupato tutto da edificazioni e supcr<'difica. zioni naturalistiche, dinamiche, meccaniche dell'universo, della storia e della coscienza: è ul\ mondo, nel quale s~bra esserci posto per tutto, ~r l'atomo, per l'animale, per gl'islinti, e tull'al più per l'uomo scimmia, meno che per gl'idcali o, p<:r me~lìo dire, meno eh: per un idtolc. Ma di fronte ai tisici delfo.nm,a, Federico Nietzsc.he foggia la teorica del Supauomo, il quale po~. siede creatrice e imperitura /a. ,:·olonlà, alberga e 1ien sacra nel• l'animo la più sublimt speranza, e sempre ricerca l'ett'rna Gioia. che è il polso de11avita, uni,•ersa: dalle labbra di Zarathustra, il valica1orc dei monti, l'esploratore dei culmini e degli abissi, che compone in ardore e in aspettazione l'ora del grondt rritriggio, erompe il ·carme che libera da ogni giogo e redime 1,fa ogni di. vieto il canne che non è la celebrazione della morte, sì bene la glorificazione della, vita e L'uomo è qualch: cosa che de,•e es,-crc superato• sta scritto n_elvangelo del grande soli1ario. e L'u->mo è un ponte ira il bru10 e il superuomo, e non già una mèta >. Occorre, pertanto, creare qualche cosa che .sta al di sopra di n,>i stessi; che, ne:lla morte di 111ttigli dei, ,·i,·a nel mondo con l"ebO.tta9llo pittoreaco · d1 NOrdlin.gffl

bruza della ,•olontà onipossente e col senso ,·igilc della terra, che superi sè stess.> uel bisogno acre della ele,·azìone : nella discopt"rta di lt'mpre nuovj orizzonti, che abbia l'ansia del risa• lire. la furia del distruggere e del C001baU~re; che, {ra tutti gli istinti della vita. posK"gp il più sacro, quello della ,>ita avvenire, <klla vi1a che ascende e si perprtua; che sappia fl!ificare con i monti e afferrare, con artigli di acquìla, le nuove stelle; che, c.:m la volontà eroica e leonina, si collochi al di li del bene e del male. oltre il dolore e la piNi, siccome faro viHnte di indistruL tibilc vita. Ecco dunque il primo fondamento del ru.zismo di Federico Nietzsche: per crt'arc una razza nuo,•a che non «ssi di 5vilu5>- parsi e non si immobilizzi nella mediocrità, bisogna teparare il volontarismo dal pessimismo di Schopt'nhaucr, e creare l'uomo nuo,·o. E mentre in ogni epoca il c. supcruomo ~ è soltanto un't'ccuione e ai tem(>idi Aristotile godè i prh•ilegi della supuiorit.à, la dottrina di Nietzsche mira alla generazione metodica di questa razza superiore; il nuovo Licurgo ritiene che il tempo sia giunto in cui l'umanità possa sperimentare ff stessa: il pensi:ro di una spcci: più alta e più dcc.isiva del genere umano si agita ndla fantasia di quell'uomo. Napolt-0nc sognava una nuo,•a aristocra. F.derico Nietucb• zia; ,·oleva rigenerar: t' rinvigorire le famiglie regnanti cur~. Le spuanic del grande: tNrico e del grande pratico mirano allo stesso punto. Quest'arma: e tulto è pcr~sso, niente è vero> è Ja spada preparata p:r le genuazioni future, non per quei tempi di completa anarchia in cui avrebbe corso il rischio di essere vilmente adoperata; e al conlrario dell'apostolo Paolo, il Nostro non dice il suo e tutto è permesso, niente i vero> agli schiavi e allt' donne depravate del suo tempo, ma lo ri,•olgc agli uomini di un aneni re più grande, ai Cesari, ai Napoleoni; e: al contrario deffapostolo dei pagani, insegna egli la giustificazione per mezzo della naKita e non per mezzo della fede. Fino all'uomo, la vita, al di 11 delle s~ie esistenti. ha cruto senza posa Kmprt' nuOYt' specie:; l'uomo stc5'0 non ha cessato fino ad oggi di arricchire l'anima sua di nuovi sentimenti e nuove posnnze; la specie umana, a diHerenza delle allrt' spe:cie viventi, non si ~ ancora definitivamente fissata in certe date maniere di Kntire, di p:nsare, di agire; l'uomo odierno è ancora capace di progruso, può ancora sorpassare 5è stes,o. Ma ciò non può fare che rigettando lungi da ff le morali di decadenza eht' dominano ai giorni nostri: il pcssimismo, l'utilitarismo e so. prattutto la m.)rale giudaica. « I Giudei - p0polo « nato ad css:re schiavo>, come afferma Tacito e con lui il mondo antico, « il popolo eletto tra i popoli>, come-dicono e credono essi 11cssi, - i Giudei hanno rt'SO possibile l'opcra miracolosa deU'invenimento dei valori, merd la quale la vita sulla terra ha acquistato per un paio di milleni una nuon attrattiva pericolosa: i loro profeti hanno fuso in unico significato gli attributi c. ricco :t, c. empio~. «cattivo>, .-violento>, cs,cnsualh, e alla parola •mon• do» hanno attribuito pc:r i primi un significat.) obbrobrioso. ID tale invenim~nto dei valori (merd il quale la pa.rola «povero> •

Sdawalm: Fad"1lti iD coetume JNtt,o dh•enta sinonimo di e santo• o d'c amico•) consiste l'im1>0rtanza del popolo giudto.... • (Al di l.à dtl bc-,u: t dtl moù, 195). D'altra pant', 1e gn.ndi nazioni dt'll'Europa corucmporana. sono in dc. cadenza morale anche da un altro punto di vista: per la Gtr. mania, la fondazione dcll'Jmptro nel 1871 ha segnato il trionfo di idt'e utilitarie e la scomparsa di ogni nobiltà e di ogni gran• duu imelleuuale e artistica; la musica tedesca e il roman. ticismo 1cdcsco, di cui Wagncr t fultima upressioae, '°"° l'opera di pcssimis1i dai nervi malati; l'Inghilterra è la patria sttssa della morale utilitaria; in quanto alla Francia, essa fu corrotta, dalla Rivoluzione in poi, dalle idt'e inglesi, rssa t e una malata della ,·olontl •· Purtroppo l'utilitarismo e il filistcismo dtgringlcsi segnano il nadir della morale e delta cuhura wropca. e Si consideri, per ~mpio, gli instancabiH cd inevitabili utilitari inglt'si ... Nusuna idca nuova, nessuna riprodur.ione geniale d'una ·idea antica, ncp. pure una stor~ veritit'Ta di qudlo ch'era già stato pcnuto: in romplu,o una letteratura i'"louibilr, qualora non si sappia inacidirla con un po' di malignità. E tutto ciò per la ragione che, anche in codesti moralisti (che si debbono sempre leggere con la massima indi~ndenu di spirito,. caso mai si fOSSc costrtlli a ltgrerli), s'è infiltrato qul'l!'antico vizio incltsc che si chiama. e cant • td t torl•fffla '"orolt, ma stavolta, mascherato da una forma scientifica ... > (Al di là dd btnt: e dtl malt:, 209). Onde gl'lnglc:!Sisono d~testabi1i; e bisogna mt'tlt'rt nello ReHo panie.. rt': bouepi. cristiani. nccht, donne, lnglui e altri dnnocrati. ci•· Solo in un P-1ek di concorrenza a oltranza si p01eva in• contrare quakuno c.he contt'pissc la ,•ita come una semplice loua per l'esisttnu. N~ la dcmo(razia pottn non esstre il prodotto di un J>at'Sf'in cui gli armatori t i botttgai si erano moltipli. Uaa Hduta ~ca di Dlll•luiltl

Uo c,"tntadina deUa Forffla Nero cati '1no al punto di sommergere, con il loro numero, l'arist.:>. crazia; l'idea democratica è il dono che l'Inghilterra ha fotto .il mondo moderno. e In fondo, tutti i moralisti sono risolu~i. a dar ragione alla moralità inglese, ndla misura in cui questa morale sarà utile all'umanità o alla e utilità pubblica>, o alla e fe. licità del più gr.an numero>, non alla frlidlà dtU'lngliilJt1'r<J. Essi tendono a dimostrare con tutte le loro foue, che i'aspirare alla felicità i-tcglrJe, vale a dire al <<>mf<>rl td alla fashi.o,c (e più in ah.:> ancora ad un seggio al Parlamento), rappresenti il vero sentiero della virtù, di più ancora, che tutta b. virtù che: ebbe tsistenza nd inondo, non sia consistita in altra cosa, Non uno di codesti animali di branco, ~santi e tlalla co- ,cienza inquieta (che pretendono gabellare gli interessi dell'e. goismo ~r quelli del benessere generale) vuole imcndere o pre. sentire, che il btNlstrt gewuole non è un idealc-, una mèta, un concetto che si possa formulare chiara.mente, ma .soltanto un me.no d'aprirsi un varco. .. > (Al di là dtl bnce e dd molt, ibid.). Pcnanto, Federico Nietzsche pensa-di rigenerare l'umanità dc. mocr:itica, degenerata, non con le idee nè con 12 musica, com~ volnoa \\'agner, ma con l'armonia filosofica detta vita, con la cultura tragica dei Grc:ci, con il genio etnico della cultura viril:, della razza nobile, con la superiorità ariana dell'uomo sul corn. merciante, il filisteo e il meticcio democratico e mistico, in altri termini, con l'imperialismo colJeuivo degli Ariano-G:rmani, dei .co11qms1;1.1ocrhie non si sono mai confusi con i popoli vinti. Su tutte ìe razze del mondo si de,·a la ramiglia o razza ariana, in ciò che l'uomo possiede dì più intimo e di più utrinseco insieme,

dì t'SSO ~ anche il meuo necnsario del suo ,·i\'ue s.xial~. Venula da sorgente più copiosa. pi(1 gagliarda; audace per vigore dì membra, perspicacia superba di mente, brama di conquis1e. di gloria, di ricchnza, lottò e ,•ins~, trapiantò le sue colonie in lon• tane regioni, mostrando che sua patrìa è il mondo intero. Deca• duta dopo la ci,•ihà, si rinno,•ella col suo sangue medesime, e dalle seh•e germaniche shuca "un'orda di bionde teste da rr~- da, una razza di conquistatori e dominatori, gucrrtscamcntc or. ~anizzata. la quale, dotata di forza organiua1ricc, mise i suoi tt'rribili ,1rtigli su di una ))Opola:zione, forse preponderante per num~r.>... •· E queste e bestie bionde· costituirono le razze su. J>eriori. Si gcuarono sulle razze inferiori, le soggiogarono " le tr.us~ro in schiavitù,. Come la conquista dell'Europa da parte del Cristianesimo se• gnò la fine dcll'.aristocra:,;ia antica, così l'invuione dell'Europa da parte dei guerrieri tt'utoni provocò una rinascenia delle an. tiche \•imi ,•irili e gNtò le fondamenta delle aristocrazie modu. ne. Ma, se a caJ)() della civiltà, il Nostro vede c. una fiera, una hclliss1ma bestia bionda, desiderosa di preda e di vittoria;, d'altra pane Egli pensa che ancora oggi vi è in Germania 1anta serietà, tanta profondità, ,e quesle doti permeuono di sperare che i Tt'dcschi rinnoveranno l'Europa: nonostante la birra, il wagne. rismo e il protest.antesimo. i Tedeschi hanno più masc:hia virtù degl'lnglesi e dei Franc{'si. Perse\'eranti, pazi:nti, la,·oratori, militarmemc disciplinati, cono-scono anche la volontà di do,,1i,ia. :ione, e sono in fondo dei nietuchiani. Poichè Federico Nietzsche ran·isa nei fonomeni della natura, nelle figurazioni del pensiero. nei fatti della storia altrettante forme o altrettante maniere di estrins~carsi di quel S()vrano mo. tore: della natura t' dell'uomo, che l la 1·olo11tà del pr,•domiuio. Yolontà di vi,·ere. dice il Niet:zsche, non ~ altro che volontà di Jominarl': p~r questo Egli esalta qutl j,opolo conquis1atore, i Romani, che una ,·olta riconobbero fortemente questà "erità, Come si poteva concf'pire la cos1ituzione di una simile CÌ\'iltà senza ambizione. senza t'goismo? Ed erano le conseguenze di questa dv1l1à così cattil'a come la storia della loro origine? Tutto il )tedio E,·o e anche i tempi che seguirono non sentirono forse 1 buoni effetti di quegli uomini e dei loro successori, cioè gl'lt.aJiani del •Rinasciment,>? Il dominio dei forti non era forse la migliore cosa per l'umanità? L-: guerre micidiali di Napoleone: che raggiunge il suo scopo, 11011 erano una fortuna, messa in confronto al grido allarmant'.! dei deboli e. dei ca.lpe.srn.tiche si massacrano fra loro e si trol'ano d'accordo sohan10 quando si tratta di uccidere c.:>loroche potrebbero aiutarli? Dunqut, il cantore di Zarathustra dà una consacra:zione SJ>ic. =a1amcnte naturale alla teorica del dominatore forte il quale sa che "quando gl'istinti di una società finiscono col farla rinun. ......._ xiare alla guerra e alla conquista. tssa è una società iu deca- · dcnza,; Egli si riconduce alla società delle origini, allorquando l'mdi,·iduo. per nulla nih11)pato nelle sue facohà morali, ~ mosso soltanto dalla forza possente dcgl'is1imi, - a1>punto IM!rchè intende rh·cndìc<1rc la su1)Criorità su tutli gli uomini della t=rra 1.kgli ariani che costituiranno anche. la rana del!'a,,,·cnìre, cioè la rana caracc di rigenerare il m.-»1do.lrl\'ero, Fcdericò Nicuschc ~ la coscienza pili imJ)ressionante, pii1 vi,'a e più nobile dei ,·alori umani. dei ,·ak)ri ariani, del genio, poichè la sua ,·o. lontà mitologica è l'uomo portato alla sua suprema poten:za, l'uomo unico e armonioso. in c-quilihrio e liber,>, che è, lui stesso la sua ragione di essf're: e il suo destino. ARMANDO TOSTI Brunawkll I I.o ciii-. • I. ,..._ ...............

UN SECOLO DI SOPRUSI I I O proc.uo coni~ Arabi Pascià PRODROM Nd 1517, Sclim 1, Sultano di Turchia, invase l'Egitto, .riportò vittoria sui Mammalucchi che ne erano i padroni dal 1257. e il 23 aprile 1517 fece suppliziare l'ultimo Sultano :\lammalucco Touman bcy. L'Egitto diHnnc così una provincia tur. ca, ma Sclim, essendo a capo di un.:) Sta. to pre,·alcnt~mcntc militare, non si curò ddl'amministrazione del paese e lasciò che i Mammalucchi, che in quasi tre secoli di dominazione avevano organizzato una toro amministrazione, continuassero dì fauo a goYernare il paese, pet modo chl' il potc:re dl'I Pascià, rappresentante il sul· tano al Cairo. era in realtà limitato da una specie di aristocrazia, della qua1e i Mammalucchi formavano i quadri. L'Egit. t.> fu dunque per il Sultano una specie di vastissima tenuta, di cui il gerente pagava regolarmente i tributi cd evita\'a ogni altro fastidio. E' noto che questa fu sempre la caratteristica fondamentale della dominazione ottomana. L'Egitto fu dun. que dichiarato e ,•ilaytt > cioè provincia dell'imper.> turco, sotto l'autorità nominale del sultano rappr-esentata da un Pa· scià da lui designato, Un tale regime durò sino alla metà del secolo XVIH allorquando i Mammalucchi tcntuono a varie riprese di cacciare i · Turchi e nel 1;{l6 AJi bty, sostituito il Pascià, lo rinviò a Costantinopoli e si pr.xlamò Sultano d'Egitto, cessando nd contempo di pagare il tributo annuale, coniando moneta per proprio conto e con. quistando la Siria e l'Arabia. Ma qualche ann.-, più tardi, fu detronizzato e av· velenato-da Mehemed Abou Dahab (1773) che riassoggettò l'Egìlto alla S()\'fanità turca, ristabilì il tributo e accettò un nuovo Pascià inviato da Costantinopoli. L'insuccesso portò ad un pc_ riodo di lotte interne tra i Mam• malucchi. Essi erano magnifici cava• lieri oriundi dalla Circassia, chiamati. ~•i dai primi sultani dopo la conquista 01. tomana eh<' an\'a annullato quasi dieci secoli di dominazione romana. Erano da principio una specie di guardia del corpo. di poi vennero impiegati per l'esazione dei tributi della popOlazionc, cd acquistarono ,,ia da fori::- ascendente sul paese, nonostanie l'ostilità dei Fcllah, costituenti la magi:ioranza della popolationc in. 4_igena. laboriosi coltivatori della piana fecondata dal Nilo. Il 1 marzo 1 ;90 la Francia decise la occupazione <.kll'Egitto Jk:r portare 1111 colpo all'Jnghilttrra sulla ,·ia delle Indie, ma dopo la disfaua naval:: di Aboukir (1. agos10 1]98) la Turchia dichiarò guerra. alla. Francia e si alleò coll'lnghiL terra. Malgrado le vittorie riportate poi dai francesi a Monte Tabor e ad Aboukir (luglio 1799) nonchè ad Eliopolis (20 marzo 18oo) la Francia dovette accettare. il 2 settembr:- 18o1, di sgomberart l'Egitto che ,·enne rcstiluito alla sovranità tur• ca, Ma il 12 maggio 18o5 un macttlon<" Mohammed-Ali. al soldo dei Mammalucchi che avevano ripreso potere, si proclamò Pascià d'Egitto e l'usurpazione ,•enne ri. conosciuta dal Sull'ano contro il "erS.t• mento annuo di sette milioni dì piastre. L'anno appres,o però Mohamm«t-Alì espulse i Turchi dal paese e il q ,cttem. bre 18o7 inflis~ una disfatta all'armat<1; inglese, che sbarcata il 17 marzo ad Alessandria, a,,::va ttntato di occuJ)ari" l'Egitto. Il 1.0 marzo 1811, Mohammed Ali fec:" sterminare i Mammalucchi; poi. a"endo riorganizzato l'eKrcito e messo ~m poco d'ordine nel paese, intrapprcsc 111 favore dtl dominio sultaniale una sp::- dizionc in Arabia, sottomise la Nubia cd il Kordofan e nel 1822 fondò Khanoum alla confluenza ira il Nilo Bianco e il KL lo A:nurro. In seguito, sempre per con· solìdare il dominio ottomano, si impadro. nì della Morea che dol'etlc però sgom. brarc nel 18:z8,in seguito alta disfatta n.a. vale turca nei pressi di Navarino (20 ottobre 1827). A ricompensa dci"Servizi resi, Moham• m:d Alì chic~ al Sultano il go"erno del· la Siria. Gli l'enne rifiutato e decise al_ lora di impadronirsene. La im1asc. riportò una decisiva vittoria .2 Koniah, il 21 dicembre 1832, ciò che gli diede pratica. mente il poss:sso dell'Asia Minore. In- · faui, il 28 f("bbraio 1833 entra,•a a Smirne e le sue truppe si accampavano a Katahia, a sole cinquanta leghe da Costan. tinopoli. Se egli a·,•csse potuto proseguire nella sua marcia vittoriosa, l'indipcnd:nza dt"ll'Egitto sarebbe stata un fatto com. piuto. ma l'Inghilterra, diventata arbitr;i d'Europa dopo la caduta di Napoleone, propugna.,•a la conservazione dell'integri.

1à del decrepito impero ouomano, mtc· gntà assurta alla funzione di un dqgtTl.1 e con la sua flotta pot:va 1ra11are la Su. bhme Porta da ,,assalla. Il proces!O. quindi, di rigf'nf'razione di quegli immen. si territori, df"siderato in primo luogo dal. lf' popoluioni indigene: che anelavano d1 hbtrarsi dalla flaccida e corrona ammi. nisirazionc onomana, era neutralizzato dall'Inghilterra, la quale volt"va per gra. di raccogliere così imponl'flte erNhti. Intcr,•cnnero dunque le Potenze: '-loham. mNI 1\li ottenne che nC'I territono SO(tO- ()OStOal suo go,•f'mo fosse com1►rtsa la Siria con Damasco, Aleppo, Ccrusalcm· mf', l'Isola di Candia e il distretto di Ada. na, ma non ottenne: l'indipendcnza dello .E,:itto, che di fatto rimancn ,ottop()Sto all'autorità del Sultano, e neppur: di po. Aniibl Pa.dà alla •ta d•ll• tni~ acnionoliate, conaiderato dagli ia9lffi eo•• riMU•. (Dalla ririata in9I... •The Grophie :t, onno 1882) tcr trasmettere la dignità della sua iunzionc ai disccndcnai. Tutta,·ia, ).loham. mt-d ingrandì ancora l'influenza f'Jiz1ana in Arabia e Ml Sudan. Allora l'Egitto forma,•a un ,•asto impero, che: oltre alla valle del Nilo comprendeva il Sudan, la Palestina., 1:1 Siria, una pane dell"An2i Minore sino ai monti Tauri e all'i,o,la d1 Creta. • L'Inghilterra vtdeva naturalmente assai di malocchio la evoluzione dell'Egitto e m:ditava. di atta.are llohammed AH. )la il 24 luglio 1839, a Nuib, questi inflisse una dura sconfitta all'armata turca, sospinta <bll'lnghiltcrra e la floua turca passò agli ordini di MohamJMd. Falli10 iJ rolpo colla Turc:hia, che ben s'intt--ndcnon Hnne indcnniuata dall'lnghilterr11 dcll'insuccuso toc:cato, piU nell'inter!'ssc di qunta che proprio, essa tornò a ma· :,ovrue le Pocentt e la quadrupl~ allcan. za formata dall'Inghilterra, dall'Austria, dalla Russi.a e dalla Prussia si orientò c:on1m la ~ranc:ia che sembrava ben d1 sposta veno Mohammed (15 Ju_glto 1840). L'lnghihf'rra, tenendo in mano la situazione consigliò il Sultano di c:oncf"• dere il diritto di sucttuionc a Moham. mcd, ma la sua dignità di Pascià cli doveva es.sere conferita da Co!tantinopJ,h, mentre l'esercito egiziano doveva essere rtdotto a 18.000 uomini cd il Pudi a,·cu fac:oltà di nomina.re gli ufficiali di qunta armata tolo fino al grado.>di colonnello. Infine, l'Egiuo dovc,·a pagare alla Turchia un tributo di 40 milioni di piastre. L'Inghilterra, la grande intrigante, ne,·a sbarrato la "rada alla indipcndtnza egi. ziana. Nel 1846, quamunquc vecchio «t infermo, Mohammtd doveva recarsi a Co. stantinopoli per ren<kre oman-10 al Sul· tano. lono9lio ,-., l• aD'CIU cli AJ...-drio (.chino di un ufficiale lng'-e dal e The Grophie :t, anno 1883)

~d 1848, 11 fljC:hoMohammed, Ibrahim, ;t,!>umt•,-a I:. reggenza. ma morh•a dopo poche i!"ttamane d1 regno <" ne prtndeva 11JJOSt,)Abb.2s Pascià, !anauco e crucklt, docile sftumento ncllt: mani della P.,na che J)Cr r1compen:.a gli conced:va 11titolo d1 Viccrè cd il diritto di gratia. Succes. ..ogli nel 1854 11 figlio di Mohammt'd, llohammcd Sa.id. questi continuò l'Opt"ra del padre con una serie di riforme che m1Kr.:t ben presto l'Egitto al pnmo pos10 tra i 1>arsimussulmani. Il 15 aprile 1856, a Parigi. firmando il Trattato omonimo che chiude,·a la guerra colla Russia Co)Siddct1a d 1 Crimea. le Potenze, ancora una Yolta gu1dat'! d.all'lnghilterra, prendevano ~knne impegno di rispt:ttare e d1 garantire l'integrità territoriale dcll'imper,.;i 01. tornano cd affermava1'() che qualsiasi infrazione all'impegno assunto sarebbt ~lata cons1dcnta un e casus bclh •· L'Jngh1herra si preparan a poco a poc., il diritto di mettere le mani sull'Egitto. me111re non esita,•a a 1>roclamare l'integrità dei domini sultaniali. Xci 1863, lsmail Pascià succ.«len a SaKL Ech [e«: compiere nuo,•i progrc-ssi all'Eg1110. per IOCtrarlo alla so,•ranità turca. Negoziò l'aumento del tributo annuale in cambio della successione al 1ro. no in linea di primogenitura, meJllre sino allora si ,•eriric:na. in forza della lqgc coranica. ~ndo il scniorato. L'eHeuivo dell'armala egiziana potè essere portato a 30.000 uon1ini td il 1itolo di Viccrè ,·enne cambiato in qudlo di Khedl\•i. ls· mail fu un sovnno amico della mode-mi. ti. (te< ricc,tnure scrondo nuo,1 eritc-ri 11Cairo e 1\l:ssandria. geuò le fondamenta d1 Porto.Said, Il 18 no,·embrc 1869, con grande pom1>a, ,·emu, 111augurato 11 canale di Suez; ma le spese ecceu"·e, umte ad un fasto quale non comporta- ,·ano lc finanu dello Stato. p0nar,)oo alla ro,·ina. Le Potenze .sotto la prcs)ion~ inglese. i111uvc-nncro, e lo obbligarono ad l\ccet1are dei contr,>llori stranieri e a se. J»irare la sua fortuna J)('rsonak d:il te• ~ro pubblico. Due controllori entrarono d1 diritto a far pane d:I Consiglio dei M1111stri: dovette in,>hrc accettare una commissione d'inchiesta le cui conclusio. ni furono dure ed ingiuste. L'Inghilterra, guidando la Francia, ottenne dalla Porta la dutituz.aone di lsmail, che fu retrocesso a stmplia' prdc-tto, con un telegramma da C:>stanunopoli. Il Go,•erno turco ne irassc occasione per riaHermarc la :.ua malkrma autorità sull'Egitto. Il piano di in"rimcnto inglc~ ndle faccende initrnc egiziane- 1>ros:guiva n1etod1camentc, <" qUC"lloche è più stupc(actnte. con l'aiuto della Francia e della Turchia, chc net giro di pochi anni dovevano tr,>\'ar$Ì JIOi completamente escluse dal 1>acscp:r mc-. rito dttla )oro preziosa alleata. Il colpo mancmo pili abile t1ratu dal. l'Inghilterra, fu quello dell'acquisto del grouo J)ilCchetto di azioni del canal: di Suez. azioni che tra no t>roprictà del Khedn i e- che il 25 no,•cmbrc 1875 venl\'ano cedute all'Inghilterra. pt:r q1.1<ll0che e.o. muncmente si dice e una pipa d1 tabacco•· Capo del governo inglesc era allora i! giudeo Oisradi, il quale, fiutato rolli. mo affare. ~nu interpt:llarc il Parla. m!'nto, 1ram11e la banca Rothschild di Lon. dra dccidtva l'acquisto, il che diede poi d1. nnu alrfnghilterra di a\'ere dieci seg,:1 Le rorine del polauo di Jbrobim Padb. dw,ur,te il boml>ardo.meo.to di A.leMCmdria. (Dalla rh·l1ta lngle.- e The Graphie •. anno 1882► 14 su tr\'ntaduc nel cou:.i,:lio ddl';1111111in1s1rnzi(H1edel Canale. l)epo:.to lsmail, , ~·un(.·nonunato Khe. di,·è TC1' hk Pascià I.a Pona «rCU d, 1rarrc proh110 dctrocc.s10nc- ,--.:r dinunuire le prcr->gati\·t del S(Wrano 1,:Jlt1ano, ma J)OCO oucnnc, aH11<lodi contro la re. sist:m.r.a 111glesc :i.p1'10f{K•atadall'ancella francesc-. Ormai. 11dcwninio onomano sulJ'Egiuo non era più che un ricordo. Il vero Suhano era Sua Maestà Britannica. Vi er:1.allora, al C:111ro,un certo numero di ufficiali arabi, che erano stati hrusca, mente licenziati e a1 quali erano do\'ul: somme importanti per »old1 arrclrall. Tra cssì. era un uomo energico cd abile, ti cotonnclo ,\rabi, che ,i mik alJa 1.,ro testa e si prc1:111ò wfnc 11capo di un \>artito naziori.alc, Il Kcdi\'è acccuò d1 1rattare con lui a ca.usa dell'mflucnu che a,·c,·a acq11is110e nella speranza eh: 110tcsscdare rmdipcndenza al paese. lndeue le elt.r.ioni, que,tc diedero 11 p,oterc al 11110,0partito nazio. nalc. Arai.ii ,·enne nominato ministro d:lla guerra e Pascià: fece esiliare un buon nu_ mero d1 ufficiali turchi e circab1 superando anche la re11!>ttnza del Khcdn-è, sul quale tornavano a pr~merc l'Inghilterra e la Tur<:hfa, 1>cr ispirazione della prima. Ma Arabi rc1is1en e il consenso aumen1na attorno a lui. Allora l'lnghiL terra sfoderò lc unghie rapaci. Il 25 maggio 1882 l'Inghilterra e la Francia rimisero ncll: mani drl Khcdivé un ultimatum, col quale csigcvaM l'allontanamento d1 Arabi Pasc.ià. Il Khcd1,·è riSp()S,cche l'inttf"\·ento delle due potenze era contrario allo spirno dei 1n1tati non. chè alla. so,·ranit.à. del Sultano. Ma qu::sh

11011 l>I mouc l' la Fr;mcia lasciò iare. l.}11 J.:Ìugno scoppiò una ri\l)ha ad Alcs- ~auclria. ,·ari l'Uropci furono uccisi, men. l!"l' una squadra ang-lo-fra11cesc incrocia. ,·a d:wan1i il porto. Il J luglio venne con. vocata una conferenza a Cos1:1.111inopoli. per in"hare il go\'erno turco ad inten·~- uirc in Eiitto. Abill' finzionc. poichè qu<'. sti non ne a,•c,·a i mc.:u:i e d'ahronde era fresco il ricordo della lczion:: toccatagli 11cl l8i8. per esser(' (con la pr0mC5'.1.dc!. l'aiuto inglese) .;:mraw in guNra contro la Russia. J>cr cui fra l'altro pcrdelle Cipro 1>assa10souo il dominio dell'all:!ata, usa a spogliare i ,1inti suoi amici. in applica- . zione al costumt giudaico fatto proprio. L'lnghihcrra dunque po1è finalmentt agi. n· da sola. a,'t"ndo s.1h•ato tuttt' le appa.· renzc. Crollarono così la sovranità 1urca. l'indipendenza egiziana, l'inflenza france. st, ..,di,•orate piano piano dal pit0nc britannico. LA PRESA DI POSSESSO Il 10 luglio 1882, ramnuraglio Scymur inviò un ultimatum al comando militare di Alessandria e il mattino seguente comin. ciò a bombardare la città e continuò per tre giorni. causando gran numero di \'ittìme tra la popolazione e distruggendo gran parte dell'abi1ato. Alla fine. quando fu ben certo di non incontrare pii, alcuna resistem.:a. sbarcò le sue tr1111pe,,iuoriost. La Francia a,·t,•a rì1ira10 la sua squadra il mattino dtl 10 luglin. L'Inghilterra met. te\'a piede in Egitto. Vi fu ml simulacro di guerra, durala tr~ scttimanC' (20 agos10-13 settembre). Arabi Pascià fatto prigioniero, venne pro. cessalo c condannato a mor-e e di poi la Etetu:sione di •vh:kmi fToncbi-tiratorl. (Dal corrispondente del e The Graphie >, anno 1883) 1,cn;, venne commutata nell'esilio 1~rpctu,) per intervento del Khe<fo·~. L'Inghilterra usò poi un altro strat.agemma, per sbaraz. zarsi del delegato francese, che secondo le con\'enzioni del 18;6, faceva parie diel Consiglio quale ministro dei la\'ori pubbJi. ci, mcntrc quello inglese ttnc,•a il mini. s1er~... deJlc finanze; Cece dimettere il propro controllore e dichiarare dal mini• stro degli esteri egiziano che il rapprescn. tante francese non sarebbe stato più ammesso in Consiglio, fin tanto che non fosse presemc il collega inglese'- La Francia et. dene ancora una ,·olla e il 4 gennaio 1883 dichiarò cht rinuncia,•a al condominio; l"lnghilterra rimase sola. Tullavia, si affrellò a dichiarare che si trova\'a in Egitto a solo titolo amìche,•olc, come un gendarme bcnc\'olo che. quasi non ,,edesse l'ora di .lndarsene. DicC\'a Gfad· stone alla Camtra dei Comuni - la più grande accadCmia d'impostura di tutta la sioria - : e Noi siamo in Egitto non come padroni ma come amici e consiglieri del governo egiziano. Esso governo non ric:0nosce al nostro paese in qu:sto affare intc• ressi egoistici o particolari, che debbono ess,·rc condotti in una forma egocentrica e meschina ... •· C'è stato chi si è c11ra10di elencare btn S('ssa111aducpr,)m:sse di uo. mini responsabili inglesi in tal senso. Tcmcndo che altre. potenze sì adombrassero di ques1a crescente in"ad~nza, l'Inghilterra le rassicura,·a con un e Pro1ocollo di disin. tcrusamento> che essa firmò a Cos1aminopoli il 25 lugli~ 1882 con la Francia, fa Russia. l'Austria, rUngheria, l'Italia e la Germania. lnlanto licenziò l'esercito egi. ziano, che l'anno appresso ricostituì sotto il comando di ufficiali inglesi dir-=tti da un gene-raie inglese, cui venne conferito il titolo di Sirdar; mise le mani nelle finan2:t, le frrrO\'Ìc cd il porto di Alessandria. Tut. t<' ciò, sempr.e con l'intento di :lare al go- ,,erno egiziano ... semplici consigli. Ma di questa occupazione di fatto, di qutsto velato dominio, l'Inghilterra non si accontentò; essa vuole che sia in diriuo ciò che già i di fatto. Il 24 ouobrc 1885, firma con la Turchia a Costantinopoli una com•enzioot, ~condo la qualt ,•iene kgit. timata la sua ingerenza negli affari egi. ziani. Le tardi\'e pressioni della Francia e della Russia sul Sultano, approdano a bt11

poco. L'occupazione ingle:iie dell'Egitto : h sua amplific.azione forzata, restano dun. (lUe dal punto di vista del diritto internazionale un atto puramente arbitrario e co. stituisc:ono un misc::onoscimento totale del diritto delle genti. L'Inghilterra andò in Egitto colla 5':Usa di rim:ttere ordine, ma stnza che alcuno l'avesse incaricata. Essa 2.nebbc dol\'Uto partirsene. tost:> che l'ordine era stato ristabilito; e non può nep. i;ure im10Care il diritto di oecupai:ione, cosicc.hC nessuna ragione è ,,a!cvole a giu. stific.ar: la sua presenza sulle ri,•c del Nilo. Continua tuttavia a darsi un'aria con. trita di protettrice disgraziata e mal com· presa. Nel 1904, firma una o:)11,•enzionc con la Frlncia, m~lla quale ripete che sul. l'Egino non intende applicare alcun 1•roh:ttorato tha che si 1ra11a di uno e Stato t~ansitorio ed cccuional:: • e rinno,•a le sue promesst di non ,•okr restare sulle rive dd Nilo e un giorno di più di quanto sarà necessario•· ~egli anni che precedctt~ro la guerra mondiale, l'Egilto mal 101lerava il giogO inglese. Il fuoco cova sotto la cenere. I.'lnghiterra non pensa che ad es1e11dere il proprio dominio; ma esistono du: istitu. zioni internazionali, che permettono ad altre Potenze di ingerirsi negli affari interni egiziani e che limitano in una certa misura la li~rtà d'azione ingleK. Vi è anzitutto l'insiem~ dei privilegi e delle immunità, che vanno sotto il nome generico di e ca. pitoluioni, e in sr-condo luogo \'i è l'is~ituzione del Debito Pubblico Egiziano, che garantisce i diritti di coloro che un tempo hanno prestato denaro all'Egitto, su ini. ziativa dell'Inghilterra che fec~ correre anche ad altri una parte del rischio. Ottenuta l'approvazione della Francia, - dalla caduta di Napoleone sempre pronta ai \'O. Ieri ingJcsi - l'Inghilterra ottiene di poter rimborsar: in determinate circostanze i creditori non britannici. SonnrimnP il re2"ime capitolare appari- \"a un po' difficile, in quanto fc::rh·a int:· ressi di terze pOtenze (tra le quali l'Italia, che non erano p0i come la Francia tamo sollecite \'ers.> le insaziabili bramosie:: dd- !'lnghil1erra. DOPO LA GUERRAMONDIALE Il a agosto 1914, scoppia la guerra eu. ropca, il 5 novembre la Turchia passa dalla part~ degli Imperi Centrali. Il Khcdi,·è Ab. bas Helmy si tron a Costantinopoli. L'Inghilterra, senta altro motivo all'infuori di quello di protettrice illegale dell'Egitto, lo detroniua e lo sostituisce con Mohammcd. Ali Husscin Kamel, che ricc\"e il titolo di Sultano ,d'Egitto. Par\'enza d'autorità. 11 a novembre 1914 l'Alto Commissario britannico proclama la legge marziale e il 19 dicembre il e Giornale Ufficiale, egiziano pubblica il decreto di Sua Maestà Britan. nica, col quale l'Egitto di\·iene e Protettorato britannico,. L'Alto Commissario è nominato Mini. stra dc::giAffari Esteri d"Egitto. Ma (som• ma ipocrisia di c:ui sono capaci wlo gli inglesi) Sua Maestà Britannica telegrafa al Sultano d'Egitto che il Protettorato in-: glesc::ha lo scopo di e aiutarlo a superar.~ le influenze che cercano di distruggere Ja indip~11den::Qegi:SOno, la fortuna e la felicità del p0polo egiziano•· Ras5icurati <I.atali pron1esse, gli egiziani accettano il protettorato; doman<b.n.J persino di prendere parte alle ostilità e.on dei corpi organici egiziani, ciò che viene rifiutato; ma ciò non impedisce agli inglesi di inquadrare tra le loro truppe ma senza alcun carattere nazionale 1.200.000 egiziani dì cui si ser\'0110 in parte in Palestina; D pakruo di Jbrcdum PCl806 dc,po il bombard.cuMoto. (Dolio: rivi.lita inglese e The Graphie •· anno 188Zl

inohre il grano e il cotone e,iziano fini• scono nelJe c.apàd stive inglesi t>:d è con sopraprezzo distribuito agli alleati italiani e francesi, che lo ptgano col proprio sangue. Cun•o sotto la legge nazionale, l'Egitto non può far intendere la sua voce. lnhnt>: la rucrra ha tc.rmiM. Muore il Sultano Huudn il 9 ottobre 1919 e gli succede il fratello Fouad Zaghlou Pascià, capo del partito nazionalista, il quale chiede ali' AL tn Commissario britannico la cc.uazi.>ne del Protettorato e il riconoscimento della indipcnd<'nZI egiziana. Nessun risultato. I 14. effimeri punti di Wilson avevano anche in Egiuo suscitato, ~e in India, un'on• data di sptranzc. Le promesse solenni del 1914 erano svanite come il fumo delle tron. he: navi che si gooonQ la rada di Aie.Han• dria. L'agitazione d<'I popolo si acutiua, il gc-nerale \Vaison riceve una dclcgazivne del partito Wafd, ma tre giorni dopo Za. ,hloul e tre suoi collaboratori SonO arre. Hai• td <'siliat1 a Malta. Il paese si rivolta. ma la repressione è brutale, sangl1in.>sa. L'Inghilterra propone eua stessa che i de• legati del Wafd si rechino a Parigi, alla Conferenza dct1a pace; ma non vi sono am• messi. Peggio che mai, il trattato di Versaglia sanziona il Proteuorato inglese-. ~n1re il trattato di 1...>sa.nna (24 lu::;lio 19a3) sta.bili1ee:altre norme che allargano l'influenza inglese. Le potenze nemiche truferiscono all'Inghilterra e non gii al. rEgiuo i poteri conferiti al Sultano turco nella convenzione del 1888 a riguardo del Canale: di Suez. L'agitazione: che H:rpcg• fia nel paeH: si fa cosi forte, che inhne Lord Allttnby propont>:a Londra di rico. noscert in linea di principio l'indipendenza La floHo IA9l... bombardo Al...andria. (Da-tla ri'risla ingleN .?he Graphle> a. 1882) egiziana, ma col st,;-rcto intendimento di renderla fittizia. L'Inghilterra si è risc:r. vala di difendere l'Egitto e da quabiasi ingerenza straniera• e e di assicurare la protezione .icgli interessi stranieri>. F->r. mule tanto clastiche da consentire c1ual· siasi interpretazione. Tutte le leve di ~ mando ,ono rimaste in rnano inglese:. Inglesi i cohsiglieri militari, finanziari, giuridici; inglese il capo della polizia; al Ministero degli Interni, il e dipartimento eur,>pco • i in mano inglese. Attraverso una serie di trattative: sne:r• vanti per J:li egiziani, sempre in prc.senza della freddc.zza calcolatrice e senza ICfU. poli dell'Inghilterra, fra alternative politi. che di origine più o mc:no spontanea, si arriva alla gran data del 1936, in cui vie. ne oonet>:ssal'indipt.nde:nza. Quale può c:sscre stata la causa di maggior pt.,o? A nostro av,•iso, l'imprevisto succesw italia. no in Etiopia, che ha scosso sino alle fondamenta l'edificio che le termiti rosse hri. l'anniche a,·evano costruito nella terra d:.i Faraoni. L'Inghilterra ha compreso che con sole promc:nc, sempre rimangiate, non poteva più conservare alcuna autorità c. che concedendo l'indipendenza avrebbe. avuto poi buon gioco a sospingere: l'Egitto contro l'Italia, messa nc:lla luce di proba· hil~ inva,orc. La finzione t: crollata ancora una ,·oha, come uno scenario di cartapesta, con la di. chiaraa:ione di guerra britannica. alla Germania; svanita la to,·n.nllà, l'Egitto è sta. to costrdto a rompere le relazioni colla Germania, come le:ha rotte ora con l'halia. Solo il cannone può demolire qucita im• palcatura abilmemc studiata al solo srr"izio degli intcrc:ssi britannici. li cannone italiano tuona non piti tanto lontano dai covi pirateschi inglesi del mare Mcdi1"r• rane:o. Il cannone tedtsco demolisce la rocca. forte britannica ntl Mare: del Nord. CARLO BARDUZZI

) eonvertiti e ~auamcntc due anni or sono - estate 11,J.P, XVI - il Rtgimc fasc:i5u. inizi:wa la sua chiara cd cnugica politica razziale, dettando innanzitutto le nor~ ideologicht" di un e razzismo italiano•• òriginalc e inc. quivocabik, imm«liatamcntc concretato in disposizioni lcgislatl\'C, non meno incqui- ,·oc.abdi, che val~ro subito a liberare e a tulclarc la rana italiana da ogni uheriorc pericolo di inquinamento. La questione ebraica, naturalmente, fu poSla in primissimo pia.no e risolta razzisticamente e fasc:1sticamcntc, nei modi e ndlc forme giuridiche e sociali che tutti sanno. e che 50110 sempre in atto. La promessa del Duce: e SaJ,ftiDlt, cd ogn1U10 sappia, C'lu orulsc •dla- qt1t1tf-O,., dt"4 ro:~a lfoi tircrntto dirillo », è stata mantenuta. come !t,'mprc, im~cubilmcn1c. Orl:.tnc: quale C stato il precipuo aHcggiamcnto degli Ebrei nostrani di fronte: ai prov,·W1mcnti della politica ruiialc del Regime? Passato il primo stupore e il primo intontimento, l'Ebraismo nostrano cor. se -subito ad un genere di sa!Yataggio cht in verità non a1)1>arcnuo,•o nrgli annali storici del tormentante e tormentato popolo d'Israele : meucrsi souo la 1>rotczionc della ChM!sa Cattolica, implorando il 8a1. tesin10 cristian,>. Cintura di salvataggio di pretta marca giudaica. coduto co1wcrsio. nismo rcligioso p,ar,·t in un primo tempo agli Ebrei nostrani come l'unico mezzo. auo a salvare il salvabile, e comunque efficace e utilissimo 1>er i giuochi e le truffe d"Jl\trrna mascheratura ebraica, ormai Kcpena ! d:nunziata a sazie1l, La faisa e furbesca presunzione dell'Ebraismo, e di ceno (ilocbraismo, di far considerare il Giudaismo null'altro che una religione, poteva servire quale ragion sufftC.iente per fornire appunto quella cintura di salntag. gio, vaghqgiata dai pericolanti e dai loro patrocinatori quasi j,. orlìculo morl'-1; ma il razzismo fascista non si fece per nulla abbindolare e tru[farc da siffatta turlupirutura, riaffermando in pieno l'csscnu biologicamente rauiale dell'Ebraismo, oltrech! quella religiosa, prttisand.l con que. ,io che la razza ebraica non subisce alcunJS chè di trasiormazi.:inc, nè perde la ,·iru. lenza dei suoi pericoli, con l'atto della con. ,•ersionc religiosa., che- è sc:mpre mossa da motivi inconfcnati di imeressc materiai~. e di tcn1a10 s.alva1aggio 1:iolitico e sociale. come lo può age,•olmcntc 1cstimo11ian· tutta la secolare storia giudaica. Il Reginw fascista. stroncò d'un colpo questa indc-gna commedia, e successivamente con il proibire i cosiddetti ,nolrimoni misti, ammonì tanto gli Ebrei quanto i loro paladini del pericolo cui andauno incon1ro, infirman. do con quei matrimoni aUa r-adicc lo spirito del razzismo integrale. Ciò non pcrtanJO, le conversioni di Ebrei nostrani al Cattolicesimo prcS<:ro uno niluppo che- in pochi mesi raggiunse dellt· proporzioni ,•eramente in(r('(libili. Dall'a. gosto 19,38 al no,·embrc 1939 si registrò una Ycra affannosa corsa al Bancsimu cristiano, da parte di ogni «to di gentl" ebraica: professionisti, commerciami, mdustriali, libc-ri cittadini: tutti rcgolarmcn. te circoncisi, e un dì non lontano feroci e impenitenti anticristiani, anticattolici e mangiapreti. Si videro notori cx ma~som inchinare il capo sotto l'acqua lustrale dei nostri bei Battisteri, falsamente dc,·oti '" compunti, ma iutti terribilmcnt(' bollati dall'anatema del sacrilt'gio. A quarno assommano queste false e af. fretta.te c:o1wersioni, dall'estate dd 193M ad oggi? Una atten1a e rigorosa inchiesta, da noi compiuta presso le principali diocesi del. l'ordinamento cattolico territoriale: i1alia110,ci offre ora il modo t la possibilità d, render ROlc delle sta1isciche cllt sono ollremodo inttrcssanti, e tali da formare un quadro il più 1>0$Sibiltveridico sul 001wcr. sionismo ebr.1i~ in halia, in seguito alla politica rauiale del Fascismo. Procederemo per ordine di regioni. Dioust dd P.iellflD,.tr. Dalragos10 19J8 a tutto giugno 1940, su S439 Ebrei delle 7 provincie picmonJesi, si eoolano 450 con. versioni al Cattolic:bimo. Il nove per c.tnto. La provincia di Torino dà la pcr~ntualc più alta (circa 1r«en10 con,·crsioni. quasi tulle nella capitale picmon1ese). Pre. FirHH: Campa.nU•

Le prime statistiche di una inchiesta con1piuta neJl!I Italia settentrionale e centrale ponderante è il numero dei convertiti nella classe dei professionisti. S'- ripttono i più tipici nomi ebraici piemontesi: Foi, Segre, Muggia, Colombo, Jona, Fano, Bachi. LaL tes, Va·labrega, Fiandra, Falco, Rava. Dc Benedetti. Nella città di Torino, grande affluenza ai fonti battuimali ùbbe nei mesi dall'ottobre 1938 al luglio 1939. tanto che qualche parrocchia ha dovuto istituire speciali corsi d'istruzione catechistica per soli Ebrei aspiranti al Battesimo e agli altri Sacramenti ecclesiastici: fatto, questo, che veniva a produrre affrettatamente dei neòfiti ... in serie a grave danno spirituale e morale ddla Chiesa Cattolica. Figure di notissimi cx massoni anticlericali torinesi - i cui nomi ,sono ora su lutlc le bocche, non stnza un giustificato sorriso di sch,:rno - si improvvisarono sinceri dedenti in Cristo e nelJa Fede canolica, ma questo soliamo nei giorni dell'is1ruzione catechistica e della somminìsmuionc dei Sacramenti: fuori di Chiesa, nelle ,tr,adc e nei locali pubblici, questi falsi co1weMiti non tar<H\rono a confessare la loro inconvertibile fede giudaica, irridendo sacrilegamente sul loro menzognero con. versionismo. Diocesi della Lombardia. Nello stesso periodo di l<'mpo, t"ioè in k'guito alle disposizioni della politica rnuialé-. si annòverano circa 9()0 conversioni su 11.550 unità t"brakhc di ltl!le le provincie lom. barde. L'otto per crnto. Un'alta percen• 1uale ~ data dallc città di Milano, Man. tova, Crc-mona e Brescia. dove moltisSimi nuclei familiari isratlitici ,·amano una pc=r. manenza da molti decenni e numerosi sono i matrimoni misti fra cauolki cd ebrei (ma1rimoni contratti n<'gli scorsi ultimi ckt"cnni). A differenza che nel Pìemonte, in cui molte conversioni ebbero luogo si può dire pubblicamente, addirittura rorom popwlo cliristiaoo, nelle molte p,arroc:chie della Lombard>a le COn\'crsioni furon fatte si può dire alla chetichella, nelle penombre discrete ddle sagrestie, dove il finto cristianc;imo dei ncò(iti potè gabellare l'inge. nua credenza dei sacerdoti cattolici, E' do_ ,•eroso però notare che, di fronte alla cc. cczionale corsC1 11/ Bultcsimo crìstim,o degli ultimi mesi del 19J8 e i primi mesi del 1939. l'eminentissimo Cardinale Arci,•c. scovo di Milano, mons. Schuster, con una lettera diocesana molto opportuna, mise sull'attenti il clero circa. l'equi,·ocità e i J>Cricolidi siffatte conversioni, fermando lempcsti\'amenh: la straordinaria somministrazione dei Sacramenti. DWusi dellr Trr Vt'Mczic. Le statistiche del 19J8 anno\'erano 13.096 unità ebraiche nelle provincie delle terre "enete, C05Ìsuddivise: 3822 nel Vene10, 8285 nella Vcnezia Giulia e 9&) in quella Trid<>;ntina.Qui 5i r<>;gistranopoco meno di un migliaio di convenioni: l'otto per cento. Il maggior numero ~ offerto dalla città di Trieste, che su 6o85 Ebrei conta ben 700 conversioni, corrispondenti al dodici per cento della popolazione ebraica cittadina. E' la pcrccntuaJ: pii1 alta dcli<' conversioni registrate n~i centri cittadini di tut1a :Italia. li maggior numero dei Batte. simi fu elargito nei primi tre mesi del 1939. SJ)('cic a individui maschi dellc classi dei prrfossionisti e benestanti in &enere, che 1ll Trieste furono sempre numerosi, anche sotto il governo della vecchia Austria degli Absburgo. E poichè, proprio a Tri<"ste, moltissimi furono sempre i massoni e perfino gli atei nei ceti ebraici, non pochi di costoro corsero a farsi battezzare e cresimare, con evidente scandalo di quei cristiani che di sifiaui impronisati neòfiti conosce\'ano vita l· mfl:lefanc negli anni vicini e lontani della ,•ila cittadina. Segue poi, nella percentua. le, la città di Venezia, che st/ 2189 Ebrei registra circa 200 conversioni, pari al dieci per cento. Anche qui, com<>a; Triu1e. il maggior numero i dato da ricchi Ebrei, 1rafficanti e assicuratori, come sempre noti ('X massoni mangiapreti. Pochissime le conversioni netla Venezia Tridentina: zero nel Tr('ntino e qualcuna nell'Alto Adige. Una cinquantina a Padova (su 748 unità) e una trentina a Verona (su 414 unità). li resto è disseminato un po' O\'unquc, ma specie nell'Istria. Diocesi dell'Emilia. In questa regione, su 29154 Ebrei, si contano circa 300 con19

!) Vneaia • Golleria Qucrini Stam.polia: n BattffUDO - 2) Roma • CbiHa dì S. Mario: d~li Angeli : Il ballHimo del Redentore/ - 3) Rom.o: • Battistero di S. Gio,...onn.i in Laterano - 4) Parm:i;: n BatU.tero - S) Rcrunna: Interno del Battistero. versioni: il dieci per cento. Una no\'antina di conversioni a Bologna (su 1000 unità); una St:ssamina a Ferrara (su 733 unità): una cinquantina a Modena (il dieci per cento); una trentina fra Reggio Emilia e Piacenza; 10 a Forlì; il resto in prol'inci di Modena, Bologna e in Romagna. In maggioranza professionisti e mariti di donne cattoliche. Diocesi della Liguria. Su ·2770 unità ebraiche, circa duecCtltO conversioni: il sette per cento. Così suddivise nei quattro centri principali: 140 a Geno\'a (su 226,1 uni1à); una ventina a La Spezia (su 219 unir:\); una quindicina a Imperia (su 193 unità); nove a Savona (su 95 unità). I com·ertiti di GenO\'a sono Ebrci benestanti e ricchi professionisti; non manca qualche banchiere e qualche dirigente di grandi in. dustrie. Però bisogna tener presente che il clero della Liguria, in seguito a disposizione di alcuni alti prtsuli diocesani, contrappose una certa rt:sistcnza alle reiterate suppliche ebraiche, che specie nt'i primi 20 tempi della polit-iea ra.uialc del Rcgim.: risultarono in numero eccezionale. I Baac. simi furono somministrati di nascos\Q. Diocesi dclfo Toscana. Si registra il set. te per cento: poco più di 400 con"ersioni, su 5931 uniti ebraiche. Stanno a capo, naturalmente, Li\'orno e Firenze: la prima con 140 conversioni su 2332 unità e la seconda con 130 conversioni su 2326 Ebrei: circa il sei per cento. Il clero toscano non prestò cccessh'amentc fede alla troppo affrettata e interessata professione di credenza cristiana doi giudei menzogneri. Una trentina di conversioni a Pisa (stt 416 unità); una quindicina a Siena (su 220 unità); una ,·cntina nel Lucchese (su 315 unità); otto a Grosseto; qualcuna a Pistoia, Prato e Arezzo. Dioctsi del Lozfp. Nelle diocesi laziali hanno la loro residenza esattamente 12.9-t3 Ebrei: di questi, la quasi totalità risiede a Roma (12.799). Fin dalle prime av,•isaglie della politica razziale del Regime (agosto _ settembre 1938) gli Ebrei romani ri,•olsero la loro attenzione verso la Chi<'- sa Cattolica, sptrando in un intervrnto enugico del Papato in loro diftsa, cercan. do di montare quakhe ambiente ecdcsia. srico nella polemKa e "nella lotta contro il rauismo. Venuta meno questa loro speran. za, ricorsero allo stratagemma del com'N• sionismo, che anche in altre epoche ave,•a loro servito, proprio in Roma, quale salntaggio in u-tremis. Moltissimie furono le supplK:.anti domande di Battesimo nei primi sei mesi delle disposizioni rau:iali: im·ocaz10ni quasi disperate, che vennero accolte con molta circospezione e diffidenza dal clero romano, cht era perftllamentc al corrente degli scopi non ceno edificantemente religiosi di tanta gente circoncisa. Ciò non pertanto, furono somministrati non pochi Battesimi, quasi sempre di nascosto, anche ad imere famiglie ebraiche. di !xncstanti e funzionari governatiù E,•identcmente lo scopo precipuo che mosse questi Ebrei romani a convertirsi aCfrettatamente al Cattolicesimo era fa preoccupazione di ptrderc il posto e le utili mansioni e prcl>ende. Si calcola che. su c;rca millecinquecento domande di Battesi~no, 1:en 750 siano state accolte e concretate ;:1 altrettante conversioni di Ebrei romani ali:\ fede cristiano-cattolica: il s,i per cento. Questo risulta da. una inchiesta compiuta presso gli uffici parrocchiali dell'Urbe, e presso gli stessi am. bienti giudaici, diversi de-i quali ostentano h. documentazione parrocchiale di questa loro conversione. Ma si è capito che k ~u,r.rità ecduiastichc romane desideranl) tc-11e1il pi,'.t possibile segreto il fatto di

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