La Difesa della Razza - anno III - n. 18 - 20 luglio 1940

Il cancro è ereditario? '.\luntagnc di carta e fiumi lii parole :si ..ono :!ICritti a proposiio del cancro, questa tl'rrihilc malattia che, purtroppo, è restata e n:stcrà per molto tempo ancora, misteriosa nella sua intima struttura. Che ne sap1>iamo del cancro? '.\fohissimc cosc, certamente : conosciamo il modo di riprodurlo in condizioni sperimentali, quello di farlo insorgtrc medianlc ben i.oti prodotti chimici; i di"ersi aspçtti in cui esso può presemarsi e le più minute 3trunure che le ct'llulc cancerose possono rinlarc ai nostri strumenti di indagine; ma è altrettanto vero che la nostra ignoranza nei riguardi dell'intima origine dei cancri spomanei è, oggi come ieri, più che 1..-ompletAM. olte ipotesi si .sono prospettate alcune sostenendo una causa parassitaria, altre invocando squilibri ormonali od oscu .. ri proctssi chimici, tutte portando o confutando un'infinità di argomenti o di fatti che acquista\'ano di \'olla in \'Olta luce ,.. \'alorc di\•crso. Xon staremo «rto a ricapitolarli, ma vogliamo, con la maggior chiarezza e concisione possibile esaminare bre\'emente qualche dato spuimcntalc e qualche ipotesi che la gio"anissima sc:icnza genetica può portare allo sludio e all'interpreta· zionc del cancro. E' fuori discussione. infatti, che il sub- .itrato genetico di un org1.nismo entra in gioco nell'insorgenza di manifestazioni cancerose, 5(': non con uno stretto dcterniinisn10, certo. almeno, offrendo un terreno f;worc"olc allo S\·ilupparsi ddla malattia. Studiando numerosissime generazioni di tGp; bianchi è staio visto che in alcune si ha una predisposizione "era e propria all'insorgenza di fenomeni cancerosi mentre altre sembrano essere refrattarie. Qu~- sto com,:,onamento si è rin-:lato tanto netto da pcmtetterc alla Slyc di condurre rigorose ricerche gent'tiche (incrociando ind;. \'idui di due di\·ersi ceppi), cht hanno mostr.1ito ~r i topi l'esistenza di una predisposizione al cancro. compor1antesi come un ,·ero e proprio carattere menddiano reccssi\'O, Incrodando, infatti, un individuo di ceppo puro cnon e3ncro> con altro di «ppo puro ccancro>. si ottene\'a una discendenza ibrida non cancerosa, la quale da,·a, dall'incrocio dei :moi indi"idui, una seconda generazione di topi alcuni suscettibili al cancro e altri non suscettibili, negli Sttssi rapporti (1: 2: 1) pre\'iStÌ dalle leggi mendeliane. :\nche Mercier, studiando il linfosarcoma nei topi è-: ,•cnuto a conclusioni del tutto simili. tro\'ando un 'comportamento men- · deliano ~Ila comparsa della malattia. A qm:.s.e prime ricerche se ne sono \'tnutc successÌ\•amentc aggiungendo molte altre di non meno illustri sperimentatori, quali quelle di Lynch, Murray, Plummer. 32 Da quc!lc ric~rchc, i11:somma ia pr~·<l1. sposiziont al cancro sembrerebbe legata agli clementi germinali: sia ai cromo:somi (materni O paterni), :1ia alfa massa citoplasmMica della cellula uo,·o, ljnando come in alc1111ces1>erienzc di Littlc e '.\lurray. l'crt•ditarit'tà ciel male si ri\•(•la a ti1>0 matroclino, cioè nei casi in cui sono prin• eipalmente le femmine a tr.umeuere la malattia. • Per di più, nei topi bianchi non solo ~ stata di1nostra1a una rrc<litarictà inconfu1abilc della prcdisposiziont al cancro s1:,011. taneo, ma. come dalle ricerche di Lynch e di molti .:tltri, si è \'isto che \'i è anche susccttibilirà crcditaria (a carattere domina.me) all'insorgere di cancro sptrimen. iale con i 1101i prodotti chimici 1bem:opirenc, dibenzoantrace11c, metilcolantrcne. ecc.) aJ azione cancerogena e con altre M>stanzc ad azione simik. come la follicolina. Tralasciando di entrare in par1i1..·olari l' descri\'crc altre cspaienzc tli minor importanza, non sarà fuori lnogo ric-1;;,lan cilc anche nella drosophila (il miuuscolu moscerino delle vinacce, sul quale si sono fatte in questi ultimissimi anni molte l' mirabili scoperte biologiche) si sono 1rovati due 1ipi di tumori, l'uno a caratteri! sicuramente reccssi,·o e letale e legato a! sesso J>erchè portato da un gene del cromosoma X (che è-uno dei cromosomi sessuali). l'altro benigno e non legato al sesso. Anche in una farfalla del genere Py· gacr(I sono stati studiati tumori che si trasmettono. anuvcrso le femmine, alla sola discendenu maschile, con particolari modalità che non J)O§SOnoqui nscre riportatt, ma che si r.itengono do\•ute ad un comportamento aberrante dei globuli polari emessi dall'uo,•o in maturazione. Si potrà obiettare che mammiferi e in- !letti occupano neUa scala zoologica due pos:i ben )ontani e. che quindi difficilmente j fenomeni risconn-abili negli uni possono essere omologati a quelli degli altri; ciò è ben ,•ero, ma bisogna, in questo caso panicol.:trc, 1e1H'r prcseutc che la maniieuazionc canccros.o. è-: un fenomeno 1i11icarr.c111ccellulare c che 1>ertanto l'Ssa 1>0trd1be toorieamemc csSt'rc osser\'ata anche negli Qrganismi pili semplici del rcitno animale. Del resto il oomp<>namcuto dei tumori negli insetti è di molto simile a qutllo che si riscontra in animali sup,criori, offrendo. (".Ome in questi, possibilità di 111e1as1asi, di trapianto e di coltiva.tione. Quanto siamo \'enu1i dicendo sembra, dtlll(IUl', dimostrare che il substrato genetico non ha trascurabile importan:ra nei riguardi del cancro. E' c,·idente che, per ciò che concerne l't!omo, le esptrie11ze ge11e1ichc sono ina1tuabili. Ad esse si sos1ituisee, e spesso a costo di molle<' me1icolose indagini. l'esame anamnesico di soggetti cancerosi. Per alcuni tipi di cancro il fattore ereditario è fuori discussione: cosi i tumori tlcl m·r•·u acustico, il retinoblastoma, I..> xerod('rma pigmcntoso, sono sicuramente ereditari. Per altri una parola definitiva non IJUÒ essere data. per quanto molte osscr\'aT.ioni la~ino supJ)Orre un comportamento simile. De)Xlngono a farnre di ciò: l'os;~1,·a1ione di numerose famiglie canc:-=ros~ e il fauo che alcune razze sembrano ess<!:c prC<lis1mste .-,J cancro in di\•ersa misura. ,.\nche lo studio dei gemelli monocoriali fornisce alla tesi genetica altri cd importami dati di fatto, già ripetutamente osser\'ati. Lo nilu1)po in entrambi dello stesso tipo lii cancro, la sua identica ubicuione, la contemporaneità della manifestazione, l'uguale e sincronico esito, sono tutti fatti che non possono lrO\'are ragione annnettendo con troppo .iemplicismo ch'essi siano do\•uti a pure coincidenze. E allora? Dobbiamo fonatamente pensare che nell'uo,• 0 fecondato già si trovino i fattori che determinano o, per lo meno, predispongono l'indh-iduo a divenire un canceroso?

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