La Difesa della Razza - anno III - n. 18 - 20 luglio 1940

t> traduzioni; e nella pittura, è significath·o l'uso di rapprc-senlart gii e&!tri spregc• ,oli. i nemici, i cattivi. di profilo; men• tre i buoni, i giusti, i re;igiosi sono rap· presentati di faccia. Come abbiamo detto. l'arte etiopica ha risentito di influssi religiosi ed intellettuali del mondo bizantino ed anche di qut-llo occidentale, massime italiano. Taluni studiosi. tultavia, hanno ,·011110 ,·t:dere ohre questi elementi stranieri.. succe.."Sh•einfluente dì arte e di arti!ti dei Paesi con i quali l'Etiopia è ,·enuta in contatto. Così, mentre nella pittura abissina le <keorazioni geometriche 111Cmbrandoi derivazione araba o persiana. alcune figure umane hanno qualche affinilà con le indù. L'arte etiopica - 8C si ecxetluano gli obelischi di Axum, le chiese retta!'golari del primo Cris1ianet1imo. i palaui imperiali di Gondar. le anUhe capitali che consen•ano tutt'ora VC$tigiadella :oro originale ma ormai defunta grandena e rloridezza - è arte riflessa. Secondo i r~uhati scientifici di un ,·iaggio in Eritrea. viaggio effettualo alcuni anni or sono dal Dainelli e dal !\111ri~lli. manifestazioni artistiche spontanee del popolo ahiuino sembrano, im·cce, certe pitture rupestri, opere molto primitfre con uomini ed anima;i dipinti in bianco e rosso. frequenti sull'altopiano del Coaito. e Per l'arte abiuina - ha scritto prima del confliuo italo-etiopico Paolo Graziosi - !ICmbra essere esistito 110lamenle un lungo medioevo al quale non ha potulo. ancora seguire una e rinascenza•· fone perchè tale arte non contiene :a. tenti quei germi e~, spani in un felice paualo artistico, anebbero do,•ulo un giorno sbocciare, riceYendo da quello SIC!SO pa&&ato,attra,•ef$0 ben profonde Africa - dalla bonifica della terra alla coslruzione dtlle grandi strade im~ria:i - - in:Spìreranno un giorno l'arte indi~f'· na e l'orientamenlo ,e~o nuo,·e espre,.- sioni. E. ammcuo che gli e1iopìd 11iano culturalmente superiori agli africani. ti potrà ,·edere se e fino a quanto siano capaci di rice,·ere la nostra civiltà. e quindi, siano su~llibili di progreMO. La 11toria della coloniuazione in~gn:.. che per ben governare un popolo di co- :ore bisogna conoscerlo. Per conoscere bene i ntMlri 1mdditi delrAfrica Orientale. bisogna studiarli 110:1 soltanto dal punto di vista bio-!Wciolo· gico, ma anche spirituale. Dovremo stimolare le !Oro lendenze ,·er,o quella forma d'arte che più è consona alla :oro natura, e !leCOndoi criteri che Armi dei Cutncmo rndici. fon:e ed alimf'nto per la nuo\·a fic.ritura •· Fioritura culturale ed artistica che, con molta probabili1à, non &arebbe mai !bOC· ciata nè anebbe fruttificato se f095Cdurato il p&eudo Staio etiopko. feudale e schiav&Sta. La barbarie alricana non an-cbbe mai 1>otutofatt quello che è mi~ione di Roma, madre di civiltà. Noi pensiamo. infatti. che le nostre tipich<' rcaliuazioni di ci,·ihà la1ina in ispirano l'edilizia della città indigena. cui i nath•i potrebbero apportare il con• tributo della loro sensibilità artistica ~ci artigiana. Ciò non significa, però, -,eguire la 1en· d<'nu cosiddeua ad e europizzatt •· ma vuol dìre, anzi. preoccuparci fino da ora di conservare ed ali~nlare il KnM> del• le arti figurati\•e nei natil'i, nel loro amLiente e per il loro ambiente, nloriz- :zandone i prodotti nelle manifestazioni imperiali della Madrepatria. A. LEONOID-CECINA

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