d'allora - lo stesso Yalore della nostr.1, l'interesse che gli ebrei pcrcepi"ano s.uebbe stato circa il I~ per cento ... I.a Rep..ibblicadovette subire l'onta della presenza di ebrei nella cerchia delle sue mura e tra i forti, puri, ones1i cittadini, certa• mente per effetto di dolorose vicende politiche, che la costrinstco ad a"cr bisogno di mezzi per la sua.difesa.. In un primo tempo, gli affari dO\"Cvanoanda, bene agli abitanti del ghetto, e la cos.1 non dovt'\'a rimaner tanto recondita, poichè nell'anno 15~0, un banchiere isr2.clita di Ancona, Angelo Salomon Oona,·cntura, iniziava le pratiche con il go\·erno per aprire un grande banco di prt:-. stiti a San Marino. La comunità locale soll<."Vòmolte proteste (quando si tratta di concorrenza negli affari l'ebreo non appartiene che a S<. stesso) e le trattative con ii Bonaventura naufragarono. Le riprese più tardi un altro della razza, di a.ii è rimasto solrinro il nome, David, che con maggiori promesse e forse pagando indennità, potè vincere l'ostilità dei correligionari e la diff,denu della Repubblica, riuscendo ad aprire un banco. Fu però sottoposto a special( capitoli, che ne regolavano la condotta. L'usuraio più noto e più oscu,o nello stesso tempo, è l'ebreo Musetto, che aveva rapporti con la Comunità sanmarinese cui prestava denari. Il suo nome ricorre sovente ed è: poi del tu!to dimcntia.to. Infatti, nel .secoloXVII, non esistono più nomi singoli di ebrei a San Marino, ma c'è un Banco degli Ebrei, ..::he dimostni fa loro fusione, e che pote1>'aS\'Olgerela sua attività, corrispondendo all'en.rio 0 pubbltCo una tassa annua di lO o 100 scudi. Vltdata del Monte Titàno, •u cui ""9• la dttà di San Mario, -=> -~:..._ ~--"·.,_ . .,,,__ "+- ~'-<> .,-,-,------- - .-·~ La porta d•lla Fratto ♦d il Cavalier• quadrab del ••condo 9lron-> (Ois. di 01to Von GuH) Intanto gli affari cominciarono a peggiorare. li secolo XVII e XVIII a\·evano portato alla trasformazione politica della Repubblica. Me,ure nel Medioe,•o e nel Rinascimento essa U'(C"'"a do,'Uto lottare con gli stati vicini, nel tempo che seguì, cambiate molte cose nell'arte della guerni, negli eserciti, e nelle armi, affidò la propria indipcndenia alla saggia diplomazia dei reggitori. Veniva a cessare in tal modo il bisogno di provvedere alle fortificazioni e agli annamenti, e gli ebrei non f«ero più buoni affari. Dalla popolazicne non c'era da spenr nulla, dati i•suoi costumi e le sue modeste necessità. Il Banco degli Ebrei~u chiuso e tutti gli israeliti abbando. narono San Marino, purificando l'ambiente, che non 'èbt>c 'éertò· .1 dolersene. Di loro non rimaneva che la trista memoria ed il' &hcttO:" A San. Marioo, il ghetto era in una stradicciola chiamata un ·téfnpb·• Via Santa. Croce (non è improbabile che il nome volesse costituirè·' più tardi una specie di riabilitaz.ione) e che in seguito fu1dedicata allo storico Melchiorre Delfico. lvi alloggiarono gli isneliti in meschine ca.se, in una delle quali era la sinagoga. Alcune di es.~~ nei tempi che seguirono, furono demolite IX'r fai posto a costru• zioni più decorose. Oggi - secondo affermano i sanmarinC$Ì.- non vi sono più ebrei nel territorio della ,·ccchia Repubblica, nè con fissa dimon nè temporanei. Do,·e non è possibilità di spccula,e sui vizi, sui bi. sogni e sulle miserie umane, difficilmente l'ebreo pianta b. tendJ e pone l'altare. O. G.
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