La Difesa della Razza - anno III - n. 16 - 20 giugno 1940

N La llgUa di Jorio" ol Villorial• e nesce ad accomunarli allo sparito delle platee Ove manchi nel poeta q~ta comparteop:zzione istintiva, l'opera drammatica potrò avere una sua bellezza, ma invano si cercherò in essa une vtta}ità che, ardente di sostanza spirituale, duri nei secoli. L'ideale della bellezza è mutevole, come d.ilboetro il destino di non poche opere drammatiche che, dopo ave.r riempito della loro fama anni di vita teatrale, perdettero ogni fascino sulle masse finchè caddero dal piedistallo cui le aveva inno1zote la critica ufliciale. In questo senso ha più bellezza che vitalità tutto il teatro dannunziano, fatta eccezione per « La figlia di Iorio». Quantunque un tale capolavoro non deroghi dalla eccezionalità di personaggi, propria nel teatro di d'Annunzio, sorprende per certa sua umanità (insolita umanità, come la definisce il D'Amico). Ricongiungendoai raz. zialmente alla sua gente (e non come romantico del folklore), penetrondone la sollerenza umano. il d'Annunzio si manilesta un grande poeta drammatico con « La figlia di Jorlo>. La mancata umanità del rimanente teatro dannunziano è mancanza di drammaticità poetioa Nella ricerco dei mohv1 na:u.onali del teatro d1 poes10 a1 prescinde dallo specifico rapporto Ira teatro e nazione, costituito dai cosl detti teatri naz1onolì (teatro italiano. tedesco. francese. inglese, russo, ecc.), tutti fenomeni stonco-Jetterari che talvolta hanno più il nome che lo spirito della nazione anche quando siano carattenzzati clo un'esaltazione nazionalistica. Dirò anzi, a quest'ultimo prop05ito, che se la nazione viene assunta in un significato convenzionale. se non è spirito ma teoria, ai verifica i.I caso del teatro aovietico nel quale la satira politica e 1a pedagogia rivoluzionaria impediscono all'arte d'essere soprattutto ispirazione. Si prescinde infine do quel rapporto notevolissimo fra teatro e razzo, che è la missione nazionale del teatro, missione ben riconosciuta nei periodi aurei dello civiltà umana; gj.occ:hè. in questo caso, non interessa la possibilità che il teatro faccia grande la nazione quanto il fatto reale che la nazione, intesa come spiritualità. fa grande il teatro. UBALDONIEDDU (•) Ctr. il mio .criuo Rauu • diritto •u La Dlllho d.UO Rana. n. 9, 1939. 17

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