La Difesa della Razza - anno III - n. 16 - 20 giugno 1940

"Edipo a Colono .. al TealTo 9reco di Siracuaa MOTIVI RAZZIALI ·01 Nel ricercare l'origine della necessità che stimola i popoli alla finzione scenica questa viene generalmente considerata fuori della coscien:za delle masse razziali; mentre. in realtà, la tendenza alla finzione scenica, propria delle antiche cerimonie di pace o di guena, deriva da un istinto di conservazione della vita comune o meglio da un'aspirazione a perpetuare la discendenza di sangue. Si pensi che, sin dai tempi remoti, le cerimonie religiose e i riti propiziatori per nozze, le danze, guerresche, erotiche o magiche, le pantomime, costituiscono forme spettacolari appositamente orgonizzate in occosione di avvenimenti decisivi per la vita delle comunità razziali; forme spettaco• lari che presuppongono una specie di direttore di scena dalla cui peritia dipende il conseguimento di una e&llta- :zione poi,olare proporzionata alla decisività degli avvenimenti stessi. L'efficacia e il signilicalo delle rappresentazicni primordialì - come del resto di quelle moderne m quanto &sAl"essioni di un teatro di poesia - si proiettano 10 nel futuro mediante un intimismo razziale costituito dalla esaltazione della continuità della vita. Gradatamente, svHuppandosi par-licolari forme di conviven:za quali la «famiglia», la « gens », la e civitas », la e nazione», va sempre più affermandosi nei generi spettacolari una tendenza ad emanciparsi dal consuelo cerimoniale, e ciò soprattutto peJ merito di chi. è incaricato dell'organizzazione. Fìnchè, da naturale prodotto del formalismo tradizionale, lo spettacolo diviene invenzione; oltre 500 anni primo dell'Era volgare ecco nel leggendario Tespi nnventore di un genere di si:,ettacolo che è « teatro ~. Con lo costituzione dei grandi organismi politici il teatro aderisce apertqmente, attraverso le sue maggiori espressioni artistiche, ai motivi dominanti della vita nazionale, rispecchiandone le direttive morali, la volontà di prima1o e concretandosi in situazioni ed anche in tipi umani conformi ai caratteri più nobili della discendenza di sangue. Queste maggiori espressioni artistiche altro non sono cho

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