La Difesa della Razza - anno III - n. 16 - 20 giugno 1940

L.1 DIRETTORE TELESIO INTERLANDI SCIENZA•DOCUUENT!ZI POLEUIC• AOUESTIONARIO

ANNO 111•N. 16 SOMMARIO 20 GIUGNO xvuf SCIENZA CABLO IARDUZZl: LA SOLUZIONI: DELI..A QUESTIONE GIUDAICA - IL MADAGASCAR. DOCUMENTAZIONE GINO DANESI: IL U. VORO E LA RAZlA: UBAU>O NIEDDO I MOTCVtRAZZJAUDEL TEATRO DI POES!Ac GUIDO LANDU.,, IL MONDO DELLE RAZZE EROICHE; G. L: LA PROPAGANDA RA.ZZtAU: NEL Ili REICH. POLEMICA G. DEU. 'ISOLA: GUF:RRAPOPOLARE;C. I.i GIUDEI ED ARABI NELLA SPAGNA MEDIOFVALI. PDfSIERI DI LEOPARDI: NAZIONE E LINGUA E INDOLE. OUl:STIONARIO nNE OE~'tTA' ECONOMICA: PARTITI E DECADENZA. I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANIONROMA- PIAZZACOLONNA <PORTICDI I VEIO!- TELEFONO67737• 62880 -eia nel ro . s sU,(l, stona iw abb(l,Sta iehatenwtod arsiiLpredo LE 33 33 volte, 1101 corso di 1h10 secoli, I fru11ccsl hunno pussuto la fro11t,lera per lnvatlcl'c le terre altl't1i

Peri vostri -bambini Pura polpa di frutta e zn~~hero

DELL'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI Non di rodo •i ha OCC<Xlllondei rilevare che genitori alfeuuosissìmi, i quali circon• dano di ogni cura i propri bimbi, non rinettono che queste creature, con l'andare degli anni, non potranno più. vivere aoltanto di carezze e di dolci parole, ma avron. no blaogno di perfezionare la loro educXnione. di istrui~i e di specioliu.0.n1i In quakhe mestiere, in qualche orte, in qualche PJOleasione per entrare infine in pieno nella vita e rendersi indipendenti. I genitori devono aiutarli o raggium1are queale màte ed a tal llne devono gradualmente preparare i mezzi adeguati, pro• prio mentre i ligliuoletti, ancoro inconaci, non vedono che sorrisi e non godono cho della loro gioiosa spensieratezza. Soltanto cosi facendo i genitori si sentiranno orgogliosi della loro tublime missione d'amore e senliranno lo ~rteno di aver do'o allo grande Pott:a holio:-a del cillodini degni e preparati od oq!"I lo•to. L'ISTITUTO NAZIONALEDELLEASSICURAZIONI offre diverse torme oss1cura11ve partìcolonnente odolle o lolo &COJ:.O. v'oguamo :>99i illustrarne una che può garantire ai noalri bimbi il piccolo copilale loro nec.uario al momento in cui inizieranno la loro attività i::,ersonale o staranno per !or:notsi un'1 lami,J1io propria. lnterdiamo ae<:ennar-, alla ASSICURAZIONE DOTAI.E le cui caratteri•liche porremo in nhevo, CQnsioera:1.do ti caso delie JUI\Are nozzu di una figliuola. col cegue"'lte ESEMPIO PRATICrJ Un pad,e dell' etb di anni 27 •\Iole costitui,e a la-.ore di una bimba di anni 2 una dote di L. 25.000. che donà .... r. corriapoeta alla bambina •t•uo: quaado a•rà rag9iuato il 25.o anng, A tal liae il padie. quale cg:,.traeate, e'im~a a pagare all'lstitutQ, al rna:saimo per 23 GDDi, il premio aanuale di L BOl.25, che praticamente a.i ridurranno O! L. 753 dn:a per la 'conHpoo1ione onouole dello partecipazione agli uli!i, e per contro L'ISTITUTO NAZIONALEDELLEASSICURAZIONI uuume 91i obblig-hi ■eguenti: I) - di coniapoadere a 1cadeDJ10 il capitale a~uralo, se c. quell'epoca • in rito la beneficiaria.; 2) - di. rinunciare all'ulteriore incouo dei premi (pur mantenendD immut"ID l'DbbligO di corriaponder• come aopro la 10mma cuaicuralo) q\loloro il controenl-> (genitore) •ei:i.iMe a man.care durante ID nolgimenlG del contratto; 3) - di ,..tituU'e immediatamente ol eontraen.te i premi incanali al ne11D di ta-.e e inter.Mi, iA caso di mori•, dello ben.eticiaria prim<e della eccdeDJ1a del coall'atto; r•titw.iii:>ne inoltre che sarebbe latta a chi di diritto H nel frattempo loue morto cmcbe li contraen.te. Lo forma oa.aicurctiva descritta, come si rileva. è mollo sempllc. ed è analogaa quella coal detta a e lermino fisso~. dalla quale però si differen1:ia, perchè tro l'altro, prevede lo scioglimento del contratto, con ro111litul:ione dei premi versoli, nel caso di premorienza del beneficiario; il che fa preaumere che il con11oon1e non abbia altro persona coro. o cui favore creda di dover devolvere il beneficio del suo atto di pn1videnzo, Caso non certo infrequente e che meritovo quindi di essere considerato. L'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI GARANTISCE INTEGRALMENTE LE POLIZZE DELLA "PRA:.VIDENTIA"

• ANNO lii - NUMERO 16 20 GIUGNO 1940-X VIII 1,9Ct: IL S ~: IL 20 UI OCNJ Mt:iU: UN Nl/MENO SEPAllATO LIRE I "8B0NAMl>NTO ANNUO LUIK 20 ABBONAMf'NTO SEMt:$T1U,U:, 12 gSTJlNO IL DOPl'IO Direttore: TELESIO INTERLANDI Co1nit•to di reduione: prof. dou. CUIDO LANDRA prof. dou. LIDIO CIPRIANI. dou. LEONE FRANZI dou. MARCELLO RICCI • don. LINO BUSINCO Segretario di reduione: G IORG!O ALM JR.ANTE La vita eroica di ITALO BALBO Quadrumviro della Marcia su Roma, trasvolatore degli oceani e Maresciallo dell'Aria, si è conclusa eroicamente nel cielo di Tobruk in azione di guerra, con l'Ala fascista che Egli condusse al trionfo nelle memorabili imprese atlantiche; esempio altissimo di ardimento e di sacrificio, gloria della razza italiana. SCIENZA•DOCUUENTAZIO POLEUICA • OUESTIONARIO

Il lavoro e la Il probkma Jclla difesa della r.azz;i., tanw cn~rgicam,•ntc s0t· tùlincato dagli studiosi firmatari del manifesto rauista, ha 1>0• sto in nuo,·o risalto, con altre q11cs1ioni. quella della disciplina ,Id la,·oro. l'lac.uo il turbamento della ,•igilia. il Go,•erno Nazionale, re· :,,uura1orc della dignità di un 1JOPOl0,aveva immcdia1amcntc in• tuito la necessità cht la rana, con le sue su1,crb..-cua11eris1iche ~omatichl', intellettuali 4:' n?(>rali ,•cnisse perpetuata, impcdcndonc •J.:-IIÌ 1,ossibile imbastardimento. Gli aspetti. diremo così imcrnì del problema furono subito afir0111ati con una serrata emanazione di norme di polizia del la· ,nro, L"ani,•ìtà produtti,•a mannaie ddl'indi,•iduo, difatti, scmhrò .ti Rci"fmc eh! richiedesse P<:r 1>rima un'attcnia disciplina per l:t ronsidcr.:uiont: che se l'atth·irà 1>roduttiva del cittadino I; nec::ssaria allo Stato, è parimenti necessario che l'atti\·ità stcs- ~a, esplicata in condizioni comunque svantaggiose non n•nga a menomare, oltre che la ca1)3citi 11roJu11i,,a dell'individuo anche le huonc caratteristiche fisiche di <1uesto,con una inc\•itabilc. dan• 1kHa iuflucnu sui disccndemi c- sulla stirpe. 1-" cura fisica del po,polo, secondo rinsegnamcnto mussoliniauo. dc,··css~rc al primo pos10 poichè la .nazione che se ne disin1ercssa ~ d1.•stinata presto o tardi al decadimento. Ed è al po1,olo la,·oratorc che il Fascismo è andato energic.-mente incontro. \folto è stato fatto in 1ale campo e molto r~sta da fare e da 1.erfrzionare ma è con legittimo orgoglio che può tracciarsi il 11uadro stupendo di quella che chiameremo la polizia fascista del larnro e che potrcb~ oggi eskre ben definita la disciplina del larnro per la lii fesa della razza: originale realizzazione tipicamcme fascista. E' nei 1nimi anni dì risananwnto che ,,cn~ono emanat:: le leggi i.ul la,·orn ddl<- Jounc e dei fauciulli, che inkndono assicur:.ir-.: lo s,·iluppo fisico della popol;1zionc operaia e moraliz1~uc il 13x0ro delle donne escludendole da d(•tcrminatC' prestazioni d'opera ,.'() annnettendole ~lo condizionalmcntt• ad altre. Uno sforzo lisi• co pn·maturam,:mc sostenuto od u11 l:n·oro inadatto, IX'r sua natura, alle caraueristichc fisioloi,,;chc muliebri, posSono, indiscu• tihilmcntl', :!'troncare una "·sist::nza 11011 solo riducitndone od anm11laudone la 1,otem:ialità 1mxluttil'a, ma addirittura incidendo i.ulle SU<' ca1>.tcità riprodutth•e cd inAucndo sui discendcrni. L.t cn·azionc degli Uffici di Collocamento. organi di contr.:,llo della mano d'opera, ha reso cffcttiYa l'applicazione delle nonne regolatrici dirette alk> SCOJJOI. fanciulli non pOssono {:sscrc am· messi al la,·oro se non hanno compiuto i quindici anni e se non sono di sana costitu.donc tisica: le donne non po!SOnO essere assunte 1•::r <ktcr111ina1c Ja,·orazioni la cui deleteria influenza sulforganismo femminile è stata acccnata. La ,·era opera di assis1cn1.a ddla madrè e del fanciulJo ,•icut: JM.·rUufficialm,·ntc intrapresa nel 192()con l'erezione in eme moralt• dell'Opera Sazionalt: per la Protezi,:,nc della '.\latcrnità e dell'Infanzia: ente eh::, nella sua completezza organica, non tro- "a riscontro in nessuna delle organizzazioni assistenziali degli altri 1.aesi, non esclusi i più vrogredi1i, quali la Francia cd il Rclgio. Il Regime non ;n·rebb~ quindi potut.:, pili energicamente di• ftndcrc la sani1à della stirpe: è all'O1>era );azionale Jlaternit.à e Infanzia che è stata affidata l'assistenza delle g:s1anti e delle madri bisognose e abbandonate, dei loro bimbi fino al quinto anno di età cd in gcnert di tutti i ragazzi che, inferiori ai diciotto anni. siano a11,:,r111aloi traviati; e l'Opera ha ben degnamcntt> ai.sollo la missi<me affidatale.

La terra: r:iccbe:u.a, Of9<>91ioe •alule de91i a9ricoltori del tempo di Muuolini Parlano le statistiche.: dalle duemila persone assistite nel 1926-(V dall'Ente., si è arrivati ai due milioni del 193j-XV, con un moltiplicarsi di attività veramente mussoliniano che dimostra la entità del prezioso contribut.:i dato dall'Opera alla conservazione della stirpe. All'Opera Nazionale Maternità e Infanzia puòsok>essere raf· frontata la tedesca cMutter und Kind» che., a simiglianza della no• stra, a mezzo dei suoi organi provinciali e comunali protegge la maternità c. l'infanzia; occorre d'altr.:i canto subito rilevare, però che, ,ionostame la identità dei principali scopi, le due Opere, sostanzialmente. e formalmente differiscono di non poco. Altre leggi hanno accompaghato e seguit-> il movimento assistenziale delle madri e particolarmente delle lavoratrici: si è vietato a queste ultime di accudire al )a\'Oro durante il mese precedente al pario e ,durante le: sei settimane successive, conced~ndo loro di assentarsi dal lavoro per un ceri.:, periodo antecedente al parto, senza J>er ciò perdere il posto ed assicurandoglielo ancora per un altro mes: per assenze dovute a malattie conseguenza del parto. Tali provvidenze sono state inclu~ in quasi tutti i C,)11tratti colle1ti\•i nazionali ed aziendali, che con 1111 espresso richiamo hanno voluto sottolineare la comprensi..,ne solkcita ch'esse S: 1 1 1 :~~ i;;~t:~r;~ i~o~ma~:;~c,,!~ccae~c!c::t~.a~:!~~ 11 i~•c.datore di la\'or,>, ~ stato a questi consentito di assumere, in sostituzione della gestante. e durante i periodi di ass=nza di questa, altra persona con facoltà di licenziarla, al rientro della gestll.nte, senza orcan•iso cd iml<'nnità alc1111a. Per favorire l'allattamento diretto dei bambini lino ad un armo di età da parte delle madri operaie, è fatto obbligo ai datori di lavoro di consentirlo in determinati 1>eriodi della giornata lavorativa, cd a quelli che occupino almeno cinquanta donne dai 15 ai ,;o anni, è fatto obbligo di tenere, nelle prossimità d~i locali di lavoro, una camera di allauamento all'uopo sistt'mata. La disposizione rispecchia la mirabile fusione attuata dal Fascismo, nel superiore interesse della •1azionc, tra le esigenze dc.Ila produzione nazionale e: quclk- della battaglia demografica; la donna italiana può essere una produttrice senza che l'esplica· mento della sua attività venga minimamente a lederla nella superba sua missione materna, Ma non a sole prov\'idenzc di ordine fisiologico è per\'enuto il legislatore fascista. Nel suo sano realismo egli ha anche voluto assicurare alla gestante i m-:;:zzieconomici per fronteggiare, almeno parzialmente, gli oneri derivanti dalla nascita di un nuovo essere. E' staia così resa obbligatoria l'assicurnzionc della maternità. gestita da una Cassa Nazionale Maternità che, mediante un contributo annuo, parzialmente a carico del datore di 13.\'0ro, corrisponde, in caso di parto lire trecento cd, in caso di alx:mo spontanoo o terapeutico, a\·,•cuuto dOJ)Oil teno mese di gra\'idanza, lire cento. Questo l>é'rquanto specificamente riguarda la Madre cd il Fanciulk>, ma il complesso delle pro\'vidcrizc pr~ventionali cd assi• stcnziali pc.i la\'oratori t \'Cramentc imponente.· In materia di infortuni snl la,•oro può hen dirsi che l'Italia L'alaa• fatica è vi9ilata • protetta da le99i aeHre e l:~tem_: ---· J._ - ,,..,.,

~i trO\'0t all',wanguard,a ddk• orga111zz:uioni ass,cur.itil'e e pn·- ,·e111i,,:di 111ttoil moudo. L:i nuo,·a legge, recc111emc111e111ra1;1 in \·igorc, sull"asskur.12ionc obbligatoria contro gli infonuni ck malatti.! proiessionali. h;i segnato un m1O,·o poderoso passo 111avanti iu materia e ben può includersi ira le leggi emanale a disciplinar:.- il la,•oro in difrsa della razza: non solo ,~rchè. 11rofondanwn1e innO\,ando rispeuo al ,·<·cchio T. U. dd 1904. ha introdotto la capitali.uazione della somma spc1tamc quale li- <111idazioncd·el patito infortuni•>. meucndo così !"infortunato in condizioni di godere una sicura rc-ndita. ma anche e- soprattuuo JK'rchi ha posto tra le 11H·stazioni dell'ls1itu10 agli assicurali tutte- le cure mc-diche e chirurgiche ri1cnu1e nccessari<' IK'r restituire !"operaio infortunato alla capacità b.,•orati,•a e alla fa. mitlia: integrale attuar.ione, qu~sta. dei sani principii fascisti in merito ai !:!.\'oratori, int<-si come fanori ('Ssenziali della ecoun. mia e dclla potenza na2ionah-. La battaglia contro gli infortuni sul Ja11oro che, al di là <legli lllt~rcssi morali e materiali dell'individuo, i1westOno quelli d<'lla famiglia e della nazione è stata imcnsificata con energiche misu• re prcvcntil'e. La .nostra legislazione sull'igiene e la sicur~zza del la,·oro è ira lc piì1 progrcdi1c cd è qui opportuno rilc\'art· che, pur a prescindere dallc disposizioni specifiche lo stesso Co-- dice Pc-nak dd 19.Wha introdotto due precise- incriminazioni in materia di pr<',·c-nzionc degli infortuni L'Eme :\'azionale di pro1>•1gamlaper la Pren•nziont· dcl,:'li Infortuni ( KX.P.I.) e fa Fc·dcrnzionc Fascista delle Cass<- .\lmm· J".:r gli lafurt11111iu .\gricoltura esplicano I:: funzioni pn.°\"t:nlin: risp,.·11i,·anw111cnel sc·uore industriale cd agricolo. IJ <111adroassicurati\'(• è infine COlllJ)lctatodalle altre leggi 1,ul l':1ssicurazione obbligatoria contro la disoccupazione im·olont:,. ri:t ~ contro l'i11,·alidi1à. la vecchiaia c la tubercolosi, deman• d;itc affl,;;tituto :--:azionak Fascista della Prcl'idcnza Sociak. Lo sguardo. inl'ero tropr,o rapido e sommario, da noi gettato :,ull'insieme dei JlrOHt>dimcnti adottati dal Fascismo a 1utcla del la"orator~. ì.· appena :.ufticienll' a dare la sensazione del pro• 'fondo, radicale mutamento imen·enuto in ogni sc1torc della produzion('; il lavoro è contenuto in limiti fisiologicamente conscn1i11 all'individuo, ed il Ja,·ora1or<'. per la rinno,•ata coscic-nza, presta la sua OJ)Cranon con la brutale souomissione dello schia• vo, ma con la cxmsape,·oleua evoluta del cittadino e del padre. Z\lolto dunque è stato fat10. ma nuovi eventi sono i111en-cn111ei, con <'sst, nuovi problemi. L'integrità della rau:a che. allorchè l'halia non possede\'a che povere colonie desertiche. 11011 do"c-,•a csser difesa che in va· 1ria, è ora. con la ..-onquista del nuo,·o impero. minacciata bc11 pili gra\'cmente da un nuO\'Opericolo incalzant<': gli incroci con le num·<' sudditanze. Il Regime ha affrontato con la consueta dccision~ il problema: non resta che S<'g-liirlocon int<'lligente coscienza per cogliere l'auspicata soluzione. GINO DANESI 9

"Edipo a Colono .. al TealTo 9reco di Siracuaa MOTIVI RAZZIALI ·01 Nel ricercare l'origine della necessità che stimola i popoli alla finzione scenica questa viene generalmente considerata fuori della coscien:za delle masse razziali; mentre. in realtà, la tendenza alla finzione scenica, propria delle antiche cerimonie di pace o di guena, deriva da un istinto di conservazione della vita comune o meglio da un'aspirazione a perpetuare la discendenza di sangue. Si pensi che, sin dai tempi remoti, le cerimonie religiose e i riti propiziatori per nozze, le danze, guerresche, erotiche o magiche, le pantomime, costituiscono forme spettacolari appositamente orgonizzate in occosione di avvenimenti decisivi per la vita delle comunità razziali; forme spettaco• lari che presuppongono una specie di direttore di scena dalla cui peritia dipende il conseguimento di una e&llta- :zione poi,olare proporzionata alla decisività degli avvenimenti stessi. L'efficacia e il signilicalo delle rappresentazicni primordialì - come del resto di quelle moderne m quanto &sAl"essioni di un teatro di poesia - si proiettano 10 nel futuro mediante un intimismo razziale costituito dalla esaltazione della continuità della vita. Gradatamente, svHuppandosi par-licolari forme di conviven:za quali la «famiglia», la « gens », la e civitas », la e nazione», va sempre più affermandosi nei generi spettacolari una tendenza ad emanciparsi dal consuelo cerimoniale, e ciò soprattutto peJ merito di chi. è incaricato dell'organizzazione. Fìnchè, da naturale prodotto del formalismo tradizionale, lo spettacolo diviene invenzione; oltre 500 anni primo dell'Era volgare ecco nel leggendario Tespi nnventore di un genere di si:,ettacolo che è « teatro ~. Con lo costituzione dei grandi organismi politici il teatro aderisce apertqmente, attraverso le sue maggiori espressioni artistiche, ai motivi dominanti della vita nazionale, rispecchiandone le direttive morali, la volontà di prima1o e concretandosi in situazioni ed anche in tipi umani conformi ai caratteri più nobili della discendenza di sangue. Queste maggiori espressioni artistiche altro non sono cho

"Edipo a Colono H di Sofocle L TEATRO DI POESIA « teatro di poesia »; quel teatro cioè che, sia come opero poetica in sè, sia come lavoro .rappresentato, è ugualmente gronde senza conoscere limiti di folle. di epoche o di Paesi E' naturale che, ricercando i motivi nazionali del teatro. ci si bas.i sui capolavori dei poeti: poeti del teatro, voglio dire. E infatti (premesso che il termine « nazione » viene qui assunto nel suo significato eminentemente biologico, non etnico o linguistico, poichè nel processo evolutivo della società politica lo nozione, così come lo e famiglia», In e gens » e la « civitos », si rivela basato soprattutto sulla discendenza comune) (*) mi richiamo all'idea che solo il poeta è vero jnterprete, nell'arte che gli è propria, dei valori nazionali. Se poesia significa superamento della realtà ccmune, raggiunto in purità di spirito, purezza significa, o sua volto, ledeltò: olle origini e oJJ'ordine naturale conseguentemente sviluppatosi. epperciò adesione completa ai fond-:1menti biopsichici della razza. Quanto più il poeto gode di questa purezza spirituale tanto meglio è in grado di creare capolavori. E, per la sua facoltà di ricongiungersi alle fonti genuine della vita, egli rivive il travaglio della sua gente, di padre in figlio. A lui è concesso di concepire la figura dell'eroe, modello delle virtù tradizionali. Il poeta drammatico ha una personalità più complessa del poeta in genere, dovendo corrispondere, nel momento creativo, a due impulsi sostanzialmente diversi quantunque intes.i olio stesso fine: primo luogo alla fantasia per creare personaggi, eventi e conflitti di anime, poi all'inclinazione ad armonizzare gli elementi creati con la realtà del mondo sensibile attraverso un giuoco scenico. Tali impulsi - uno di natura essenziale, l'altro di natura formale - devono connaturarsi con la medesima intensità perchè si possa esse.re veri poeti drammatici e non restare solamente poeti oppure semplici uomini di teatro. E' noto con quale vigoria Hegel abbia negato ogni legittimità artistica al dramma non pensato per la rappresentazone. Ebbene, questa necessità che il teatro ha di espriIl

w Ippolito" di E\I.Opide al Tutto greco di SU"acusa mers1 come opero d'arte mediante una 1denll.ficaziono lor male con la vita materiale, questo bisogno di vitolitò dram. · matica, è fondamentale nei rapporti fra il teatro e la razza, poichè ben riflette l'anelito del poeta a riprodurre tecnicomente fatti e tlpi umani. fotti i quali - se è vero che lo genesi di ogni opero d'arte si manifesta nello stato di purezza dianzi accennato - non possono non svilupparsi nell'orbita delle norme morali della razza cui il poeta appartiene; tipi umani che non possono non esse.re animati da una vitalità particolare connaturatasi nel poeta in strettissimo rapporto con la sua discendenza di sangue. Lo ver1tc di tale rapporto è dimostrata dalla piena coscienza che ; poeti hanno sempre avuto della tradizione nazionale che, aggiungo, deve rigua,rdarsi anche come un complesso di fattori biologici. Essenza del fenomeno chiamato e tradizione » è J'istintc nazionale. Ora occorre tener fermo il seguente postulato la grandezza universale del teatro di poesia dipende .dal predominio dell'istinto nazionale sull"ispirazione c:realr10 Questo predominio si rivela specialmente con la tra• gedia. Poichè l'istinto nazionale è l'essenza di un fenolJl meno per sua nalura collettivo, come la tradizione, formato da orientamcnh spirituali, mentali e da attitudini biologiche (relig1os1tò, senso dell'arte, fantasia o senso dello real• tà, senso dello famiglia, dello Stato, del costruire, del navi. gore, senso della guerra come vita e senso della vita come guerra); poichè o formare il fenomeno dello tradizione concorrono tuth questi elementi in vario misuro. nessun gene• re teatrale può !nterpretore il fenomeno stesso meglio dello 1roged10 dove si avverte il senso del vivere completo. Non altrettanto può lare lo ccmmedia che, imperniandosi su aspetti lrammentarl di vita, rispecchia arbitrariamente lo tradizione. Si usa dire che attraverso la tragedia respiro l'umanità; mo occorrerebbe sempre aggiungere che il soiho vitale a questo .respiro lo dà la nozione Per considerazione di ordine formale (carattere ciclico de1 suoi capolavori) e di ordine sostanziale {progressiva umanizzo'Z.ionedei p..rsonaggi) lo tragedia greca sembra esprimere il destino del teatro di poesia: aderire, attraverso l'esaltazione di avvenimenti londa:mentali, al progresso delle comunità rx:,litiche. Do Eschilo ad Euripide le coscienze vanno emancipandosi dal fatalismo teologico e avvertono la verità del principio che il diritto non può essere che

L\::, l~

"Le Trocbi.ni•" di Sofocle al T•atro 9HCO di Sil'Clt'USQ umano: che ogni affermoz1one noz:onale è frutto d1 une strenua tutela dei valor~ del sangue contro insidie esterne. materiali e morali. Ma il teatro di poesia aderisce ad un siffatto sviluppo psicologico solo in una età limpido e puro come quella ellenica. In seguito esso prescinderà con lrequenzo dolio recitò politica e la sua fortuna non coinciderò sempre con i periodi di maggiore floridezza nazionale, sia che tratti .:> meno i !asti deilo nozione del poeto. Abbastanza signi• licativo è il noto esempio offerto dal teatro inglese, pnVo attualmente di grondi auton, oltre Show. mentre ebbe uno Shakespeare quando l'Inghilterra ero demogralioomente e territorialmente modesta. In altre parole. affermando che la nazione lo il teatro di poesia, non s1 vuole accennare alrinflusso di eventi umani, mo a qualche coso di superiore che è lo spirito nozionale. specchio fedele delle ongin· della razza. Tanto è varo che il teatro di poesia tende verso l'alto e ccstituisce un baluardo contro tutta una mentalit~ di rinunzie. di adagiamento su pos'.zioni materiali, anche quando riprcxìuce artisticamente un fenomeno di decodenza nozionale. Attraverso Peer Gynt, esprlb-ssione d1 un norvegismo inerte e dimentico delle origini. Ibsen invoco in sostanza l'avvento dei principali attributi d: ogni razza H

" Le Tracbìnio •· di Sofocle supenore volontà e: diretta ad uno scopo preciso » ed az.,one Il punto più difficile della questione è illustrare come J'inJluenza della razza si manifesti praticamente nel teatro di poesia Dico subito che questa non è la sede più adatto od una analisi critica dei copolavon del teatro drammatico, intesa a scoprire l'essenza razziale dei personaggi. Intanto si può ammettere in linea. generale, che ogni personaggio drammatico, oltre ad una nazionalitò esteriore, espressa con espedienti materiali (modo di vestire, di comportarsi, di dialogare), con la quale si rivela senz'altro figlio di questa o di quell'altra nazione, reca una intima nazionalità confentagli istintivamente dal poeta e certamente non facile a rivelarsi allo spettatore mediocre. Esistono dunque due tipicità razzioh (esteriore ed interiore) che coincidono quando ~I poeto crea veri e propri tipi dello sua razza e che invece divergono quando i tipi si riferiscono a razze diverse da quello del poeta In entrambi i C'OSI peraltro i personaggi sono altrettante ligure poetiche in virtù di un fondo umano derivato dolio personalità rouiofe del l'autore. Come mai quelle ligure shakespeariane che, dal lato este- ·1ore, sono razz'.olmente estranee alla vita inglese potreb13

bero mantenersi a tanto altezza poetica se non 1ossero creo. ture spontanee. rec-anti intimamente i carotten dello stesse Shakespeare? A me piace pensare che se Shakespeare non avesse sentito da vero inglese le creature del suo teatro, anche quando esse dovevano vivere scenicamente ir. un mondo lontano dal suo. non sarebbe riuscito ad affascinare le platee di ogni epoca e di ogni po~_ L'influenza razziale (senso della realtà, proprio degli anglosassoni, e fantasia, derivata dal ramo celtico). generalmente ammessa per la letteratura inglese, viene riguardata nello studio della personalità di Shakespeare come meravigliosa capacità di interpretare lo spirito di uomini sia pure lonta- :-.,ssimi per ragioni di spazio o di tem!'.)O. Shakespeare avrebbe dunque « interpretato » lo spirito del più latino dei latini quale fu Cesare? E perchi! non si dice che ha dato al suo Cesare un'anima inglese? Poeta sommo e dunque prolondamente legato allo s}:lirito della raiza, Sha_ke• speare trasfonde neBa figura di Cesare quel senso della realtà che egli derivava razzialrr:">nte, come inglese, ma che, in delinitiva, e era anche prerogativa degli antichi romani». Scrisse Goethe che li Cesare di Shci.k.espeore ho l'ani16 ma di un grande signore inglese. Peraltro bisogna affrettarsi ad aggiungere, alla luce degli ultimi avvenimenti politici, che l'affermazione di Goethe ha ormai perduto ogni valore di attualità: oggi ìnfa1ti il « senso dello realtà it non può più essere accolto come attributo razziale del1·Jnghilterra. In ogni modo U credito della razzo sulla letleratura inglese dovrebbe essere considerato do un punto di vista positivo. Esso invece costituisce un elemento di fantasia anche per gli storici, tra i quali cito il Trevelyan che, nella sua e Storia d'Inghilterra», trattando deUa mesco• lanzo delle stirpi. scrive: « A noi piace ancora di so• gnare che la poesia inglese debba qualcosa alla sbrigliata fantasia celtica sposato al profondo sentire ed al buon senso delle razze nordiche: Shakespeare, per esempio, provenivo da una contea assai vicina alla zona della guerriglia di frontiera fra Gallesi e Sassoni nella valle del Sevem. Ebbene tutte codeste sono congetture prive di relazione certa coi fallì». Il fattore razziale domina dunque l'ispirazione del teatro di poesia. Finchà il poeta sì trova in quello stato di grazia, che è fedeltà olle origini, crea personaggi vilal:

N La llgUa di Jorio" ol Villorial• e nesce ad accomunarli allo sparito delle platee Ove manchi nel poeta q~ta comparteop:zzione istintiva, l'opera drammatica potrò avere una sua bellezza, ma invano si cercherò in essa une vtta}ità che, ardente di sostanza spirituale, duri nei secoli. L'ideale della bellezza è mutevole, come d.ilboetro il destino di non poche opere drammatiche che, dopo ave.r riempito della loro fama anni di vita teatrale, perdettero ogni fascino sulle masse finchè caddero dal piedistallo cui le aveva inno1zote la critica ufliciale. In questo senso ha più bellezza che vitalità tutto il teatro dannunziano, fatta eccezione per « La figlia di Iorio». Quantunque un tale capolavoro non deroghi dalla eccezionalità di personaggi, propria nel teatro di d'Annunzio, sorprende per certa sua umanità (insolita umanità, come la definisce il D'Amico). Ricongiungendoai raz. zialmente alla sua gente (e non come romantico del folklore), penetrondone la sollerenza umano. il d'Annunzio si manilesta un grande poeta drammatico con « La figlia di Jorlo>. La mancata umanità del rimanente teatro dannunziano è mancanza di drammaticità poetioa Nella ricerco dei mohv1 na:u.onali del teatro d1 poes10 a1 prescinde dallo specifico rapporto Ira teatro e nazione, costituito dai cosl detti teatri naz1onolì (teatro italiano. tedesco. francese. inglese, russo, ecc.), tutti fenomeni stonco-Jetterari che talvolta hanno più il nome che lo spirito della nazione anche quando siano carattenzzati clo un'esaltazione nazionalistica. Dirò anzi, a quest'ultimo prop05ito, che se la nazione viene assunta in un significato convenzionale. se non è spirito ma teoria, ai verifica i.I caso del teatro aovietico nel quale la satira politica e 1a pedagogia rivoluzionaria impediscono all'arte d'essere soprattutto ispirazione. Si prescinde infine do quel rapporto notevolissimo fra teatro e razzo, che è la missione nazionale del teatro, missione ben riconosciuta nei periodi aurei dello civiltà umana; gj.occ:hè. in questo caso, non interessa la possibilità che il teatro faccia grande la nazione quanto il fatto reale che la nazione, intesa come spiritualità. fa grande il teatro. UBALDONIEDDU (•) Ctr. il mio .criuo Rauu • diritto •u La Dlllho d.UO Rana. n. 9, 1939. 17

Da.iuo:tri« n.gro: 18 I negri del Se.negai, chiamati per man· 1cnerc l'ordine in Francia, hanno rap- ~tato la crepu.scolarc manifcstaiio· 'f"t_,d~- quegli immortali principi che Pat1gi a\'eva annunziato al mondo dall'aho dei patiboli insanguinati. Sorge una nuon Europa e ai afferma, aulle roYine delle costruzioni ideologiche del passato, una nuova concciione del mondo. Quesaa nuon conceiione del mondo è destinata a sfidare i &ee01i, perchè corrisponde alle ,·erità eterne della Na1ura. La riYoluiione franCCM:neva creduto di potere eliminare le differenie Ira gli uomini: in luogo delle realtà con· tuetc, che sono le razze umane, u·e,•a voluto creare una artificiosa umanità. Su que&ta umanità i giudei a,evano potuto stendere la loro rete di dominatori e di tfruttamento i potCllè poi i giudei da soli non potevano dominare il mondo era ,orta la eia.Me dei borghesi, I borghesi del mondo intero avevano degli interetti in comune come i giudei. e nel nome degli immortali principi erano di,·en1a1i i eeni dei giudei slessi. Come i giudei, la claue dirigen1e torta doIla rivoluzione frantt11e riconosce, a una M>lapolen:r.a: l'oro. Per gli intcrttisi dei giudei e della plu tocraiia i pOJ>olidi raua bianca hanno lottato l'uno contro l'altro e le democraii,• occidentali 11011 hanno esitato a gettare tui campi di bauaglia della ,·occhia Eu· rOp3 i seh•aggi delle foresle equa1orioli. Queslo dimotlra chiaramenle che t-6.6f:' erano indt-gne di continuare nella loro miuione e che è ,·enuta l'ora della fUC· ctuione per i popoli giovani ed eroici. Quanto è già nYenuto nella guerra presente è seguito con grande attenzione in iutto il mondo: da una parte i giudei. dell'altra le razze di colore, che sono slatcfinora contenule spe:,so con la fon:a. ,i augurano che tia venuto il momemo buono per eliminare per ae.mpre le rane a!':ane e f:trt ripi~mbare il monJo nella i,iù oscura barbarie. Mn le armi dell'Italia fascista e della Germania nazionalsocialist, hanno impe• dito la realiuuione di qut:1111Olugubre 110gnoe perrMtteranno ai nostri due po· poli di continuare nella lor&missione. E. &e la Francia, giudaiuata e decadente, ha pcrmetsO che il tuo sangue fosee irrimediabilmente av,•elenato da migliaia di meticci di ogni tipo, se una spina di uomini di tulle le raue la trafigge irrime· diabilmente da Marsiglia a Parigi. l"ltaHa e la Ge.rmania sapranno ristabilire in un proMimo av,·enire il princiJ>Ìo della dignità razziale Ira i popoli e pur'ifieare il mondo dall'ibridiJmo che lo ha invaso da un tee0lo • questa parte. La ,1ita delle ruu umant, come quella degli individui, segue una fatale evoluiione e una fatale dec::adenu. In Gran Bretagna e in Francia le ari· stocra:r.ie razziali, che hanno fatto la Moria di quesle nazioni nel me::lio e,·o e nell'età moderna, sono ormai isterilite e incapaci di qualsia.ai compito. La me.ntalità borghe5e è infiltrata fin nelle midolla dei due popoli che hanno avuto per unico ideale quello di mettere dei aoldi da parie e di evitare qualsia.ai eroica lolla. L'idea della giusli:r.iaaociale, portata sul piano internazionale, fa di quNta guerra una guerra di popolo per la conquista del pane e della dignità. Tramontano quindi definitivamente molti mili tui quali tanto si è 1pecula10 ai nostri danni. La Fr1ncia sconfitta non ha nessun diritto di chiamarsi una nazione latina. Di latino non ha che la lingua. La razza, al· l'infuori di alcune zone è un"altra. Si !ratta dei di~endenti degli antichi Celti, che, distrullo il millollo Franco della nazione con il pre\alere della borghesia rholuiionaria e irteapaci per dcfo:ienze ruaiali di ~o,ernarsi in maniera autonoma. IIOnO di· ,·enuti gregari dei giudei e degli inglesi. A parie il regresso biologico del popolo fran~ è proprio la sua auuale co- .iotiluiioneraziiale che ha portalo la Francia al colla.sso defini1ho. Anche la lotta contro l'lnghillerra ha 1111 suo tipico aspetto rauiale. L"i1olaori- ~inariamente celtica ha. subilo nel corso dei MCOliuna serie di innsioni da parte di poj>Oli dh-ersi, apparlenenti tutti al ceppo nordico. Ma questi elemenli, ruzialmente migliori. tono stati que:li chr Ai sono diipcrsi nei ,ari continenli e che hs.nno contribuito alla fonnazione <ii nuo,·e nazioni.

Nella vecchia Inghilterra hanno ìnvece assunto una forma tulla oligarchica è mercantile. E' logico quindi che una nuova grande invasione nordica abbia luogo sull'ln• ghilterra e che altri popoli riordinino in modo più civile il dominio df"i mari e dei continenti. 19

Questa guerra deciderà l'awenire dei popoli per molti secoli. Un nuo,·o equilibrio si stabilirà i11 Eu ropa e in questo equilibrio ogni popol(I rarà sentire il suo peso che corrisponrlerà al peso dei suoi valori razziali. Valori razziali nei quali contano taulo gli elementi quanti1a1ivi quanto quelli qualitativi, tanto le forze biologiche quanto quelle spirituali. La nuo,'a guerra quindi differirà note- ,·olmente per le sue con!tguenze da quelle del pHsato. Queste furono a ,·olta a volta dinasti che, religiose, nazionali, imperialiste. La guerra che darà la sua caratteristic~ 111~olo XX, libererà i popoli dal dominio dei giudei e della plutocrazia e 1>er· metlerà alle razze gio,ani e diuamichc di proseguire nella loro meravigliosa ed eterna evoluzione. La nostra guerra è quindi difou della razza intesa nel !!UO intimo significato. GUIDO LANDRA

Da qualunque· punto di vista si consideri l'origine di questa guerra, si trova sempre, in fondo, la questione della razu. Prima di tutto per il contributo evidente anche ai ciechi, che vi dànno gli ebrei. I quali non si stancano di sobillare, di sostenere, di dirigere, con tutti i mezzi in loro potere, una, cd una soltanto, dcUc due parti, In qucsb vedono concentra.ti i loro interessi, in questa pongono la garanzia e la difesa della loro ormai secolare supronazia sulla terra. Dall'altra parte, stanno le nazioni, che questa supremazia hanno cominciato a combattere. Donde la guerra. Approfittando del dominio che ancora esercitano su akunc, gli cbcci le hanno spinte, pri.ma che non divenisse troppo tardi, a soffocare, sotto ogni specie di pretesti, la rivolta che il mondo già stava pc-r iniziare contro di loro. Tutto questo è evidente: per la confessione fattane da gnn tempo dagli stessi ebrei, in innumerevoli loro giornali, in Francia, in Inghilterra cd in America, e per l:i posizione assunta da tutti quelli, tra loro, che hanno rivestito e rivestono cariche in quei paesi. Non è certamente un caso che l'ebreo Mandcl (cioè, un Rothschild) sia stato fino ad oggi ministro degli interni in Francia, che gli cbraiuati cd imparentati con ebrei, Churchill ~ Eden (dietro i quali sta l'atta banca ebraica della Gty) :abbiano tutto il potere in Inghilterra, e che il discendente da ebrei Roc»cvclt, proprio in questo momento, in cui aspirerebbe di essere eletto ~r b. tena volta presidente degli Stati Uniti. Di ieri ~ la notizia riportat3 da « Il Tevere» delle preci dlc il coocistoro generale dei rab. bini di Francia ha innalzato a Jdlova per la salvezza. della na. z.ionc, che fu la prima a dare la liberti al loro popolo cd a rcn• demc possibili i successivi sviluppi.

Walter Ralhen.aic Ciò fa parte, ormai, della cronaca, nè ci vuol molto ad informarsene. Gli stessi ebcei, non lo negano, anzi, si può dire sembra che non si diano neppure la pena di farlo. Poichè sopra ben altro che su questi fatti appariscenti, 50pra ben altro che sulle dichiarazioni, e sulle cariche politiche (cose tutte che essi stessi non st'imano e definiscono complessivamente col nome di e gesto ») riposa la sostanu del loro potere. Questo ormai è Wc che non ha bi.sogno della loro presenza. Tanto più agisce, quanto meno essi agiscono. Vi è al loro posto, un grande meccanismo che essi hanno costruito col lavoro di secoli. Oggi, ai loro fini, basta solo guidarlo. Questo meccanismo è la borghesia moderna. Nata nei Paesi Bassi, al termine della lotta contro la attolica Spagna, costituitasi nei principii per la intesa, li per la prima ,•olta avvenuta, tn ebraismo e protestantesimo, nelle risorse, per la fusione, là pure per la prima volta vcri.6catasi,tra potere nurittimo e banca ebraica, nelle aspirazioni, per a\•er fatto inrer2ffiente proprio il sistema, esso pure ebraico, d'un accordo tra i possessori del denaro onde aS50ggrttare il popolo, formatasi, dunque, in Olanda compiutamen!e in questo modo, la borghesia, dopo mezzo secolo, si estese:_ all'Jngbilterra, prendendo come appiglio la rivoluzione di Cromwell, e, dopo un altro s«olo, alla Francia, dove preparò e compi 22 Poul Hìr1c:h la grande ri\·oluzione. Da allora tutti gli stati furono costituiti a questo modo. Tutti, sebbene avessero, nell'apparenza, governi che dice,.·ano di rappresentare 8li interessi di ciascuno, erano nella realtà nelle mani di un unico governo, il governo della borghesia. ù. quale non ha paese, non ha terra, nè popolo. E', per sua natura, aJ di fuori di ogni popolo. Anche di quelli, dei quali oggi maggiormente si stn•e. ù. ricchezza della lx>rgbcsia inglese non è, nè è stata mai, Ja ricchnia del popold inglese; nè quella de-Ila borghesia americana quella del popolo americano; nè quella della borghesia francese, quelJa, "eramente, della Francia. La borghesia, foggiatasi sin dall'origine sul modello ebra.ico, doveva prenderne, prima di tutti, questo carattere: il completo distacco dai popoli ai quali appartiene. Il popolo francese, il popolo inglese, ed il popolo americano ne sono stati fino ad oggi, il massimo sostegno. Hanno lavorato ed banno combattuto per suo conto; le hanno accumulato immense ricchezze. Schiavi essi stessi, hanno, nel suo interesse, resi schia\'i gli altri popoli. Li hanno affamati, pcrchè tutto l'oro, tutto il grano, tutto il ferro, tutto il petrolio, tutto il caucciù, tutto il cotone del mondo, fossero raccolti in poche mani. Non importa che, non ostante questo Londra sia rimasta la città che contiene il mauior numero di po,•t"ri, e che in Inghilterra e in America

Giorgio Mendel i disoccupati si contino a decine di milioni. Londra, Nuova York, e Puigi sono i centri della borghesia mondiale: ~r qunto biso. gna dunque combancrc: per garantire l'oro che \'i si trova am. massato, per difmdere gli d>rei e i borghesi che lo custodiscono. Domani che Parigi, Londra, o Nuova York cadessero, e borghesi ed ebrei cambiassero sedi, allri popoli, non importa quali, sarcb. bcro chiamati a difendcrli. Altri popali dovrebbero accorrere al servizio della banca e della sinagoga. I nomi cambierebbero, non certo il sistem:1.Perchè il sistema non ha patria. Può sempre rinnO\'arsi. Finchè, nel mondo, rimangono borghesi. Finchè la terra t" la una continuano a non essere considerati l'essenziale: ad essere sostituiti, dovunque, dalla bano. e dalla sinagoga. Le guerra che' oggi si combatte non è una guerra tra poJXlli.E' la rivoluzione di due popoli : l"italiano e il gtrmanico, che, per la prima volta, hanno voluto sottrarsi al sistema. Hanno incon• trato perciò l'opposizione delJa Francia, deU'Inghilterra e del. l'America, appunto pe:rchè del sistema, sono i maggiori sostegni. E' la prima lotta decisiva contro l'accaparramento mondiale; ope• rato, tino 2d oggi, da quei tre paesi, i quali, per di più hanno srmpre agito nell'esclusivo interesS(:della borghesia e degli ebrei. G, DEIJ.' ISOLA Chaplin ca'falleri.uo 23

LA SOLUZIONE Colla clamorosa sconfitta ddla Francia i principii così detti dcll'&,) passano agli archivi storici. Era rcmpo. L., loro ncfa• sta vitalità, durata un secolo e nh•u:o, ha segnato il declino in~sora.bilc della Fran-, eia che si era assunta lo sciagurato incarico di farsene banditrice. Dal primo po· ~,o tra le nazioni d'Europa con 1111a 110J)O· !azione di non molto infcrion'. a qudla ;utualc, da un grado di prosperità e di po• tenza militar~ invidiabile, corrotta, inqui• nata, a\'vilìta dal giu<laismo è arri,·ata ali., suprema umihazionc del duplice armistizio odierno colla Germania e coll'Italia. i\la la disfatta della Francia nun è eh..: un episodio della ancora pili g;~:tmc:.ca disfa.tra del giudaismo mondiale. L,.1 s1atn di guerra ebbe inizio coll'apparire del Fascismo. Per qualche anno non ,•i furono che scar~muccc: sembr? facile al. giuda i· smo on111potcntc e onmprcseme npor:arc la '1ittoria ali.i. prima buona occasione e fu qu::lla della guerra etiopica; m('ntre una potentl' llotta incrociava da\•anti ali(' coste italianz si 1cnta,·a di applicare il nodo scor:roio delle sanzioni. Ma con supremo disinganno di tutti i Kahal e delle logge ddl'unh•crso, l'Italia resistette al tentativo di soffocazione, condotto scco11d" k regole della strategia giudaica. !mamo ai. le legioni fascis1e si erano unite <111ell-: 1,aziste 1m1l0ncmi di numero e di pot:n· za. C,,:,minciarono allora i primi strilli di allarme; l'oriuomc si abbuia,•a, occorre- ' a far credere alla 11ecessità d:lla guerra contro il Fascismo ed il Nazionalsocialisnw. Tuili i santoni del giudaismo si po· ~ero in moto; dai mW1istri francesi Ll'on Blum e George Mandel. al ministro delle finanze americano Hcnry Marg:mhau, al govcrn:uorc dello St.110di New-York llerbert Lehman, al finanziere e consigliere ,\: Roosevelt Bernard Baruch, dal fisico ,\\ben Eins1ein al banchierc Fc-lix Frankforter. al r::gis1a :\1arkus Pecora, all'attore Channing Polloch, allo scrittore Wal1er Lipmann, al giurista Samuel Umcrmcya, al rabbino St:!1>ha11Jacob Wicsc, al segretario del partito operaio america• 110 Alex Rose, all'organizzatore Meycr Adclmann, agli strozzini di Wal Strm. Gtto Kahn, Fclix \Varburg, Hannaucr, ;\lorga.n e a lanti .altri; su tulli sì stese la µaterna bcncdizion: di Fn\llklin Roosevelt. Risultato ne fu la coalizione anglo-franco-- americana che il tre senembre dichiaran• do guerra alla Germania lanciò la fiaccola incendiaria che dO\'C\'a a suo giudizio incenerire gli avversari; ma la Francia ha co1pi10lato, ugual soru non potrà che toc· care all'Inghilterra; Roosevelt ha già ri· nunziato a porre per la terza volta la propria candidatura a Presidente della Repubblica 1uellata: pii1 di metà dei paesi di Europa hanno preso misure contro il giudaismo. Dunque il giudaismo è battuto: battuto in pieno. Ma ora sorge il quesito 26 DELLA QUESTIONE GIUDAICA ___,u...u ... --~l;..,, • .,,_ • 0..,.1 ....... • Cfoel-•-· ·• 0.,.1_ ... u,~. , O .... l~s...;u.,, . -~:=-=~~ -o.tM•rc~~. ----e~. .-c.:..~~·· Isola del Madagcucar

dell'assetto da dare alla millenaria questione, che certo non può essere lasciata insoluta senza correre l'alea di ved:rc col tcnipo in gran parte annullati i risultati ideali e materiali della vittoria. Glt hu,egnunu•nU della 1dorlu La :.wria ci insegna che in clicianno,,e ~ccoli, dalla conquista di Gcrusah:mme ad opera cli Tito Imperatore (70 do1,o Cristo) ~ìno ad oggi, delle tre soluzioni adottate, assimilazione, isolamento (ghetto), allontan;nnento, solo quest'ultima ha dato rhultati concreti, poichè i paesi tutti, dopo la ,:acciaia dzllc turbe giudaiche hanno go• .!uto periodi di serenità, di ordinato svi· !uppo e quindi di benessere. Nei tempi pa~- ~ati però, essendo la cultura e l'economia prcssochè limitate al territorio di ogni Stato per evidenti ragioni di difficoltà di comunicazioni. basta\·a cspclkrc i giudei (la tale territorio per ricavarne beneficio. cJ ogni Stato poco si cur:\\ a s~ poi il ma• !anno ne prende, a alle s1>alle nn altro. Oigi, essendo pressochè annullato il valore delle ~!istanze cd avendo il giudaismo ,teso una fiua r~te di intrighi e di inte• l\:bi su tutto il mondo. non appare ammissibile nt: consigliabile la semplice tra- ,migrazione da uno Stato all'altro t.-<lan- •hc da \111 contineme all'altro. Si è peraltro constatai:) che I giudei. (1.,,1,0pc:riodi di tempo più o meno luughi ~10 ritornati nei paesi dai quali erano -iati cacciati e che il loro feroce ed insa· ziabile spirit:> di lucro ha consentito loro di godervi di un benessere m~dio snpc· r1ore a <1ucllodella 1J0110l.tzìoneindigena: wsicchè il loro nnmcro, specie nell'ultimo :.ccolo, si è no1cvolm~11te accresciuto attingendo. scco11do i calcoli pili probabili, la cifra di ,·enti milioni. La :.oluzionc radicale non può dunque wrificarsi se non mettendo i giudei 1clla rnndizionc di trasmigrare in un ttrrito· rio che non abbia contiguità territoriale con altri; che sia s11fficien1emcntc vasto lla contenerli tutti agevolmente; che ab· bia 1111clima 1emperato e risorse nalurali :ui auingcre: che sia fuori delle grnndi linn: c.1ntincntali, cosi da non 1>0tcrcostituire una base insidiosa per alcuno. Solnzione radh•nlc l.;no studio accurato della geopolitica dei vari co111ine111\i'.l'.'spcric.nza di più di dicci anni di servizio all'estero. la conoscenza della questione giudaica, sia dal 11untodi ,·is1a storico, che letterario. che t'COnOmico,ci hanno reso 1~rsuasi che e• siste .solo un territorio al mondo che si 11rcsta i111cgralmcnte a tale scopo ed esso t: l'isola del Madagascar. Infatti tale continente insulare misura una superficie di 592.353 chilometri quadrati non volendo calcolare le adiacemi isole Comore e quelle del canale di Mozambico colle quali la ~uperfici: supererebbe i 6oo.ooo chilome· tri quadrati. La p0p0lazione attuale si aggira sui quattro milioni, con una densità media di !CIie abitanti J)Crchilometro quadrato. Es27

Rabbi WiN predica b n sa è costituita in maggioranza <la malga• sci una razza oriunda dalla Malesia do\'e potrebbe essere gradatam~ruc riportata popolando ad esempio la ,•as1issima isola di Borneo e ciò allo scopo di sottrarla all'inc"itabile sfruttamento che SO\'ra di essa eserciterebbero i giudei emigrati nonchè ad impedire una nuova forma di mctic· cia10 cd infine per obbligare i giudei ad esercitare luttc le mansioni anche le più umili alle quali come è noto si sono scm• prc sottratti. L'isola ha un clima temperato sul \'er• sante orientale raggiungendo una templ"• ratura massima estin di 38 gradi all'omt,ra, quale si \'crifica nd paesi mediterranei. In tale versante a causa delle pr-ecipituioni atmosferiche la "cgetazione è lussurcggia1111e con \'aste forcs1c, piane fertilissime e corsi d'ac.qua a rapido dc• /lusso sfruttabili quindi con impianti idroelettrici. Il versante occidc=ntalc che è volto ver• so l'Africa, ha minori precipitazioni at· mosfcriche, è perciò stepposo, ma non de• sertico, ed adatto ad allevamento di bovi• ni e di ovini su vasta scala. Peraltro ~ pl"rcorso da fiumi importanti a lento dc· clivio, che mediante canalizzazione p.»sono essere utilizzati a scopo irrigatorio. L'altipiano che si estende al centro dell'i· sola ed è piuttosto vasto ha clima salu• brc. Il tutto può quindi accogliere decine di milioni di immigrati che possono su di un terreno quasi vergine costituirsi una organizza:iionc sociale confacente ai loro caratteri razziali e alle loro tradizioni st->- richc. Infine l'isola possiede risorse mine• rari: cospicue tra le quali anche il carbone ed il petrolio. Importantissimo il pa· trimonio forestale; quello zootecnico si aggira attualmente sui cinque milioni di bo"ini cd un milione circa di altri capi. ola mal Tutto ciò sta a dimostrar-e che il vaSt..) tt·rritorio 1mòseriamente div«circ luogo di com·c><~liamentodi tutti I giudei del mondo e che le misure che saranno adottate J>er fa,·orir:: il loro afflusso nell'isola, sa• ranno da considerarsi tutt'altro che inu· mane, e così metteranno fine alla speculanone giudaica del "ittimismo. Il mond.> iutcro ha pieno diritto di preser\'arsi da questa raua di SO\'\'Crtitori, di corruttori, di accaparratori; non si possono tenere m.>bilitate ovunque e all'infinito forze di 1>0liziaper seguirne le gesta, nè tanto meno si possono ulteriormente consentire e· strinsccazioni culturali intese a distruggerc qu::J patrimonio di ci\-iltà che i popoli migliori hanno genialmente creat..:>. Ne1 nuo,·o territorio i giudei potranno <larsi la costituzione che \'Orranno; potranno usare la tor..:>lingua, attenersi al loro costume religioso. Sarà allora curio· so ,•edere se nelle manifestazioni cultul'ali cd artistiche non pi\1 destinate a di• lcggiarc la civiltà dei gentili, faranno ancora uso di quel m,>rboso e mostruoso spirito disgregatorio che ha sollevato on• date di sdegno sotto tutte le latitudini. Xon è improbabile. che venuto mrno allo-- I giudei ai NDIODO proprio di partire per l'Europa?

ra lo scopo che lo muo\·c,·a, facc1:mo ~r1oni.rncamc11tcritorno alla normalità. Quanto all'.Jrdinamcnto $latalc ritengo sarebbe opportuno che esso :wessc il ca· ran..:re di un protettorato misto i1alo-1edcsco cosicchè il nuo\'O organism.J non ansse diriuo ad avere rappresentanze di• plom:nichc affcstcro ad c,•itarc cosi che i giudei residenti nei ,·ari paesi di"cntino m nn sa. cittadini del nuovo Stato e con ciò ~ia reso difficile il I.Jro ésoc.lo mentre usi si andrcbhcro crean<lo una parità di diritto cogli altri popoli a discapito di <111dli m('no ìuvadcnti e tr:tfficanti. Qcrorre rammentare quali conseguenze funcs::: chlie l'cmanci1)azionc loro concess:., do1JO h Ri\•oluzione francese. Stabilito ordunque che la organiuazio1.1.. statale non dovrà comportare rappre• ,cntaru:e all'estero e n::ppure per c.Jnseguenza forze armate, anche gli scambi commerciali av,•erranno pel tramite della autorità cui sarà affidato il protettora1O, li: quali avranno interesse a stimolare una politica autarchica che implìcando l'impiego di una mano d',>pera locale indurrà i giudei all'abitudine del lal'oro fisico dal (juale hanno sempre rifuggito. Cessata la possibilità del so,•vertivismo politico-religioso, reso \'ano l'accaparramemo del denaro, reso invece obbligatorio il salutare lavoro dei campi, cancellata la possibilità del baratto e del ricatt.J, il popolo di Giuda sarà costretto ad a\'• ,·larsi ad una vita migliore per sè e per l'umanità la quale potrà forse coll'andare dei s::coli dimenticare il molto che ha soffert,> per sua colpa. I quattro milioni di malgasci che abitano il Madagascar pO· 29

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