La Difesa della Razza - anno III - n. 15 - 5 giugno 1940

separati, si sono poslj in alto rispetlo agli c:.llri. E vorrei anche che Angeloni saposae che :iono di modesta origine e che se oggi la• tico sui libd, il mio intenso e piacevole lavoro cotidiano, non è certamente il pri• vilegio di e figlio di famiglia, che speuo non se dare il minimo contributo al buon nome n=ionole >. Sono oerto che rAngeloni vedrò nelle mie parole la volontà sincera di approfondire e rafforzare maggiormente la coscienz:a della nostra origine nel noalro popolo. E per questo sarei lietissimo H un giorno da Angeloni, fratello di sangue e di spirito, sperduto nel mondo, ml giungessero due parole, per potel'g'liene rispondere tante altre, affettuose anche nella polemica, mo AOprattutto aincere. Federico AUredo Riolo ci ha scritto da Milano che in quanto alle questioni acer- ~ oula dell'oristocrozia, egli a Cicerono patrizio preferisca il plebeo Socrate, e aggiunge d'aver aa1istilo comma.so alla rap~sentaz:ione dei dialoghi di Plolone, latta da Zacconi. Ed è certo che la narraz:ione di Platone abbia tutta quella libertò lino all'o.so dle la poesia pou:iede, e che l'impoetico della oriltocra:tla sia la piccolez:z:a della sua libertà, quel suo conquistarsi Ja libertò d'una certo cupidigia decorativa, che è la contradh:ione slessa della libertO:. Sol c~ la libertò di Plotone è solo pensata, la sua poesia rillena e non volgare. E che la vera libertà greca tu quella di esistere gr~mente, euere persona, imma44 ginaz:ione, lingua e c1vil!O:greco, ci~ esistere, parlare e Ja.re 9recamente. E que,to venne da Omero. Omero Ieee la lingua greca, e quindi mise alla luce del sole la !mmaglnozione greca, mise in movimento Il kue greco, perché il lare è primo di tutto· Immaginare. La differenza è dunque che Omero fece la libertà greoa, Platone la pensò. E l'altra diflerenz:a è che la libertà pensata nasce quando quella vera è finita, come si vede dal fallo che la libertà di Plotone fìorl durante il lunerale filoaofico della Grecia, e come al vede in tutte le decadenz:e, cominciando dalla europea, dolio lonna inglese della decadenz:a europea. Un gruppo dj magnati Ieee prigionieri il popolo e la monarchia Inglese, appropriandos~ tutti i beni della naz:ione, e ai coslitul in parlamento, in nome della llber!O:. Cè un governo che abbia ph.) dell"lnglese parloto di libertà? C'è un'aristocrcnla piò aristocralica dell'Inglese? C'è un'aristocrazia che più dell'in9lese abbia fatto della nazione una colonia? Che ph) dell'inglese abbia ucciao il popolo? E tuttavia, mentre noi assistiamo alla nascita di una nuovo storia, ci sono ancora gl'imbecilll, che parlano di oriatocraz:ia. Perciò, se ti capita il signorino, coro Riolo, che ai Hnle prelibato e d ha il pensierino aristocratico, mandalo a lor fottere. Ricordati piuttosto che quella nuova storia, che annunziò Goethe, Napoltt0ne, carcerato dagl'in9lesl, non la potè inaugurare, e certe-l'avrebbe, fallo troppo francese. Pre• ghiamo Dio che ce la laccio v.dere a noi, e che 1ia un po' più romana di come la poteva pen.are Napoleone, perchè un ordine migliore del romano non l'ha ancora Inventato nessuno, e Roma è in piedi. ~ e, ~ GiuHps,. Grieco, do Tripoli· Ouanlo ali arte cosiddella psicologico, arte questa easenz:ialmente borghese ed ab.raico: - ma per me borghese ed ebreo sono la stesso cosa, hanno lo stesso volto - dirò il solo necessario. L'indispensabile. E an- :z:ituUo forò una conlessione: anch'Io, un giorno, sono andato (ma non tanto), in fregola di peicologia. Ho ammirato oltre misuro romonz:i come S.nilita dell'ebreo Italo Svevo o certe roz:iona.lisaime liriche dell'ottonov~nto. Ma Ltt0pordi, VJco, Verga - questo Verga che aspetta ancora di essere letto e compreso dagli italiani - mi hanno salvato. Mi hanno, ci~. lo:llo comprendere che la p,,icologla è l'arte dolio decadonza, 1'01te dei popoli che hanno perduto, allogato nell'aridilò d'uno nascente superbiaaimo liloaolia, l'antico potere d'immagiinaz:iono che, tonto per intenderci. chiameremo omerico, potere c!'te ora lulto plovulo nel petlo italìano di Dante e nei grandi arlìsli del Rinascimento e che non sì è alfallo smarrilo dopo. se non potuti fiorire un Leopardi e un Verga, il quale Vel'g'a fu dal Lawrence definito: e nient'allatto moderno, omerico >. Omerico? Ecco perchè non lu capito dai borghesi italiani di allora; perch~ stentiamo a copirlo noi, che abbiamo ancora la testa piena di psicologia e di analisi eslelica. Ma qui ~ bene definire brevemente coso intendiamo noi per arie classica e potere d'immaginazione. Arte da.,sica, secondo il concetto leopordiano, è quell'arte che imita con naluralez:z:a la nolura, anz:i lo nuda nature, senza nulla ogglunç,ervi da sè. E' l'arte propria dei popoli non ancora corrosi dol torlo della ragione, popoli dalla robu-

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