ri10, nelle caste guerriere: e si mantenne ridea, che il principe, sul quale discendeva il h1111r~116, non era più un CSS(:resemplicemente umano e poteva esser venerato dai suoi sudditi come un immortale. Sono palesi le corrispondenze di tali vedute con quelle della romanità imperiale. Inesatta è però l'idea, che prevalse in molti storici delfantichità, di una deri- ,,azione o importazione orientalistica. Per l'inquadramento e la ,•alutaiione rauiale della nostra storia antica è d·importanll londamentale considerare come un pregiudizio quello di una in(iuenia decisiva delb Greci.i e delrùriente sulla civiltà romana che,· in Se!' stessa, nelle origini, si suppone da molti esser stata semi-barbara, prege- \Ole, al massimo, per qualche qualità di carattere. Bisogna invece ammettere, che i 1nofivi principali venuti a predominare od primo periodo imperiale. preesistevano nelle origini romane, pe• quanto in forma spesso involutiva e incerta, essendo i resi- <lui sparsi di una rcmo(a eredità aria sussistente in certi ceppi italici. L'influenu greca e orimtale, nei suoi aspetti positivi, ,arse solo a rianimare o gal"anizza.re que- $10 antico ret:1ggio romano, non ad introdurre qualcosa di esotco: e qui, di nuo- \O, si dovr<.-bbemeno parlare di Grecia e di Oriente, che di elementi di spiritualità aria portati dalla civiltà ellenica e da quelle aHacciatcsi nel Mediterraneo orit"ntale. Puuroppo, questi elementi non agirono da soli e ancor meno allo stato puro: è nelle forme di una decadenza e di una alterazione spesso prO\'OCateda elemen1i raniali inferiori che le civiltà am::idctte esercitarono una influenz.a su Roma. Perciò il risultato fo duplice: mentre da un lato, come si è detto, si ebbe una ga lnnizzazione. di culti e simboli delle prime origini romane o italiche, dall'altra si ebbe l'immissione' di un fermento di decomposizione1 Noi vediamo dunque, nella Roma imperiale, come una impro\'Vis.ae meravigliosa rinascenza, la corrispondenu dei temi prin. cipali della quale con quelli delle forme ascendenti delle massime civiltà arie è int..'COtestabile,rinascenza subito sc:gui~2da un rapido sfaldarsi e quasi affondare in un caos sociale, etico e spirituale, oltre il quale si mantennero solo delle supcrstrutture e <lei ricon()S("imenti puramente formali di valori ormai. spenti. Per tornare al nostro argomento principale dopo questa precisazione, si può rile"are che il culto della « Fortuna », in Roma, fu antichissimo. A parte la ForlNn•• pm,,igmia, già nell't'poca repubblicana si , rnerava, a Roma, la Forltm:1 pop11li ro- Hl.a Fortuna" (Museo Vaticano) 37
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