qui çj lr<1ll<1 <rnch,·,lei potere reo/e eh,: ugìsct• dil'lr(J "llu se(.u:rn- :.ion,. /isù't1. ,u•ltuniom• dt>i ses.ù. la gignendo g.•11iusappella1ur, Ct•r,soritw. dc die 11at. 31 per wi il idio nu:.folr ebbi' <inchc r,on11: ,li lec1t1;,g.eniali,; (/ctJo del ,;eriiol e og11i o/jesa alla sacrità Jel matrinumio patri:.io ,-. al Sà11!{1u- Vf'tllie co,isidt>rlllo c<Jnie 1111 rlelinu ,111z.itu1to di /ro11le al genius della stirpe. .. Cli srrittori 1mtichi rif('riro,w genius non solo a ge110. genere· • senemrt'J. mo ancl,e al t·nbo gero. cosa eh,-., />eressere im:salla etimologirome111e:,w,,è me11(s1it,nifica1iva11t>riguardi dell'idea rh,, si 1n-ea:a J,..Jfenu- in parola. Co" questo mn:icirwmc11to t'il'11e 11v·uo infatti in luce lo persuasione. che la jor:,a cosliluente fo. rigine mistica tli un dato s<mgue e la matrice dì ogni gencra- :.fo"-"· permane oome una « presenw • nel gruppo corrisporulente e ,V& t·ia di pri.nàpio regola, dirige e sostiene la t·ita dei singoli (cfr. Hartwig, Oie Religion der H0mer, I. 32,. La IIQstralingua . lw ancora il lermir1.e «geniale>, ma per designare una cosa a/jallo dit-ersu. (ln:;i opposta alla più amica co,rce:;ion.e./.,'illdi1·iduo «geniale>, nell'acce:.io,u: cOnwru:, è più o me,IQ quello eh•· c. fo1--e11tù >. che ha delle « 1ro1xllc •• .su; base a,wrcoide, disonliMta. individualistica. Nell'arUica conce:.io11c fu « genialità • 11<m potevo. i,11,,ece esser concepita clu: come tlJla speciale ispira:.io11e. o illuminazitmc che il singolo fruiu« no11- in quanto u,le. 111<1 esscn:;ialmente in relazicne aUa. sua ra:.:;a e al suo sa11. gue. al genius. till'elemcnlo « ,liui.rw > della su<i gens e della tradi:.i<Jne della gens. La « presen:;a • del geni-O,del lun: o de~ penati nel gruppo, ,, cui corrispolldeva, era ser1Jibili:UJU1e, simboli:.zala dal fuoco, dalla fiamma stu:;ra, che doveua ardere iriinterrollamenu nel cenlro delle cose patri:~, nel tempio posto rietl'atrium, luogo ove il pater familiss celebrava i riti e i11 cui si raccoglievano i t-ori componenJi del gruppo donuwico o gmillzi-0, 00 esem.p. io, ~r i pasti, i ql.U.Uai vewno essi stessi, nelfanlica vii.a romana c ariana. un. significato rituale. Ad esempio, una pane deglil alimenti. veniva rUtrvata al dio del fuoco domestico. per far ricordare l'uniui d~ vila che ad es$0 connetuva i singo/.i - unità di vita e u11ità,anche. di desti.no. In certi (I.SptUi, infaai, il geniu&, ollrt: ad essere il. pririci.pio cl1d determina i traU~ fondarru!ntali dei singoli individui veni.enti alla luce JOIU, il suo segno, fu concepito anche come il principio direltore dei suoi al.li più impor• tanli e più deci.,ivi, come ciò che lo assisi~ e lo guida. per così. dire, da dietro le. qu.i.nk della• JIW ooscien:.a finita d,i,ven.endola ragione akima del desii.no. sia buono, sia cattivo, che gli è riser• t'<Jlo. t così. che successioomenk questo.: ente tle/fandco culto ra:.:.iale ronwrw deue luogo a /igur~loni popolari, che perù conservano ben poco del significol,o originario: possiamo ad. esempio ricordare. fin.nega.bile rela:.i.one del gcnius. con la con,- ce:.ione popolare cristiana degli. « angeli cuswdi • o dell'angelo buono e di queUo cGUivo, imagini. queste. dfoenule alfaJUJmitolot;iche e prfoe della essen:.iale e concreta relazirme col .sangui! e con le. forze mi.sticM dell,a ra:.w. Dau, il nesso inti.n-wesistenk fra il singoto e il tau, il genio, e, in genere, con la divillùà simbolizzala dal fuoco MJcrodi un dato ceppo, e dal.o il. caraUere vivo, presente e agente supposto in una tale divinità-. si spiegano le peculiariJ,à del culto antÌlCO. Questo enie del fuooo apparivd.. il ,uuurale intem1.ediario fra il mondo umano e fordine wvran.MJ.urak. Partendo dall'idea dell'unità, rooli:.zakJ nel sangue e nella razza, del singolo con una /orw che, co~ i.J. genio o il lare, era già più che fisica, l'uomo antico fu convinto della possibili.là reale di influi.re, appu,au:, per questa via, sul proprio destino e di Jar sì che alle sue /or:.e ed azioni fosse d'ausili,o una, influenza trascendellll che, aura• 1:erso il m1$IUO del s(&n.gut: e della razza cui si apparte11eva,.dti speciali dovevano propiziare e .nobilitare. E' un oaraltere specifico del culto delk più amiche JOc.ietà arUJ il suo anliuii'iver• Jal/$m,0. l'uomo an.tioo non si rioolgeva ad un Dio in. generale, Di.o di lutti gli uomini e di tutte I.e rru:ze, m~ al Dio della sua stirpe. anzi della sua gente e della sua famiglia. E viceversa: solo i ,nembri del gruppo, che vi corrispondeva, po,tevano legieParticolare del rilino delr Ara Pada di Au9u.1to
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