La Difesa della Razza - anno III - n. 14 - 20 maggio 1940

di 1-·11daei singoli che in e-1.m, aliti morie, si diJJoloono o eh~ 1lu ,-J.su.attra,:~r.w ,iuove nascile, so110donate: è quindi \'itae morii~qoe locos - luogo che rù:ompremlt' 1:ilu e mQrtf" e che J>"T cii> •teuo sta di là dult una e dall"ultra. .\la,tt(?nere wt contatto di;o, co,ilinuo e profondo ron que~lu Jor:.a profonda delfo ra:.:.a è la forma più. diretu, e impreschu.libile di pietas, di relìgiosità, lxue e condi:.Wne di ogni ubru. , principali ca11()ni del dlriuo /umilUlre ne :unto conseiuen:.e o up. pf1ca:.io11i, perfino 11ei risuardi dellu terru, che esw s~ssa - oome lo lestimonÙJ la nozione del genios loci - mantiene relu· :.i.cmi mlsterfosc e t: mistiche• col Mln&ue e la forza originario della stirpe o gens che la possiede e vi t·ivt. Guardando 1--erso I.:. origUli, si ha il se11.wdi un e mistero > - vi è il mito o di esseri L'f!nuti e dall'ulto >, o d• uomUli. &iunti a e disumuni:,;;ursi >, Q sciogliere la loro vila dalla U>ropersona e 11 coJtilt1irlu cosi come fo /orza superimlividw.de di un ceppo, di u11 wngue. dt una di.J~ndenza che ~rà in lui la .tua orÌ!ine. Cotm! ideale, si ha · ha uN cot1l<J.lloe una adeguo.;ione co.ù per/eua del singolo co11 quuto potere, da p<Xersignificare per lui l'apoteosi, cioi h, COtl• qui.sta del privilegic dell'imn1()rwlità e da conferirgl' il diritto di considerM.1J direuante11le e figlio• - in senso .1uperiore - delf~nle della .stirpe, se non addirittura una specie di ,,uooo ma• fli/esta::ione di questo enu .1tesso. Questa. è l'essenza, del credu mUtico•ra::::i.sta del/"unltca urna• 11i1i,,uW•medùerra11ea e, in particolare, d} quellu romnrw. Il ri- /i("l'O che t'JSa delle allo ra:.:.ai oonu: spirito, oltre a quella J.,fel corpo, è un /alto irrefutabile e COJlituiJ~ la base dellu creden:.a 11egli enti già indicati e del culto rigoro.w che ad es.ti fu. dedioo/Q. Addurremc qual.che lestìmonian:.a. che 1-wrci anche a lumeggiare ultniori <UJ>dli dell'idea ~11trule ora succinlomente t>sposUJ. S<eondo u11a nota leslimoniun:a di Macrobio (~t .. lii. 4) , ,. fori pt•r il Ronuwo cra110 e gli dii che ci /urino ti1,•ere: essi uf,. mrntu,w il 1wst10 corpo e ret,olu110 la 110.1lra umma >. Ciò 11cm si ,Jet~ 11aturulmente Ìrlle11dere in. mLHJo i,,!enuame/lle lellc"'lc, 11w11elri/erin~11to ul mùtero delle Jor::e ultime ,lei nostro orga· · nist1W. Come si è accennato. 11euu,10 dei più imporu,ru.i pro«ssi 1.111s:o,w " bwe delle, nostra 1•itu organica e psico•/isia, dipende direttumenk ,lui no.uro potere e,I t il/11miiwto dt1llu tUJttrn coscic11:.u. l'uomo c,nJiro. 111,·11trf" si. di.1intere.su1t'U del lato est(!'• riore, Ji.1ico di tali processi. stud,'uto dt1lle scienze positive mu Jer11e. portuw i11tsccetutta le, sua utte11~·011e sulle for:.e, che do esti .10110 presup1><>ste r cM appunto - in se11so .superiore e sim• bolico - e alùnentano • e e regofono > lu 11ostru vita. /.,a testi mom\,11::a; di Macrobio, fra le tank. è la più espl.icila ne/fi,,Jj. care che il cullo antico dei /uri. ma11i o penuti. si ri/erit'a llp· punto. an:;ituuo. u tali Jor::e. l..t: qu,tli perultr<> ve11huno riportale ,ul un.'urigine u11icu Ìlt sireua refo:.fone con l'Ulea ,li "'::za. e I più 1mtic/ti documenJ.i sul culto dei /uri ci dànno prcwlentemenM, la loro dii:i11ilà al singolare e Chu:arnano nel lar familiaris, padre unico. mu idea· lr, di una data ru:.;11; questo parola, ili realtà, significa non elle esso ha cret1to 11rnterialmenle la "'~=a in origine come at.-o, ma che è la ragione dfrinQ della sua esistenza e della. sua durata• (c/r. Soglio, Dict. des Antiquité-8 grècqut6 er romaines. lii. p. 938t. Il lar familìaris re11it•a anche chiamato familise pater. /'Udre o radice della famiglia o della gen~. s<Jlto quesl-0 d.fptlt<. 1den.ti/ic1111dosial geniu§ generis. al t: genio> di un dato sa11• ::,u1>U.m 11el genius si inlendéi,a ancor più distinuimetlle la Jor:.a ,1,,~'-""~''' e e 1/frinu > che 1,enera genius nominatur qui me genmt, l'autore di una data ra:.:.a generis nostri parens, la parola geniu! già in st' sk:ssa ,,iene ri/eriu, ai verbi geno, gigno. cioè all'idea di Kenerare, che sta ulla baM dello slluQ termine gens, gente.

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