:a d: Onon1. Per dare lor1e, in tempo oro opportuno. 1Jn aiuto morale allo pencolon• •• 1deolog10 anglo.Jronc<>-clenco•mouor11co-g,1udoico? Lo co1ncidem;a • llror,a_ mo n:.n la.'\lo strema. Ouand:> <• ora, 1 IOgherò delta c,rco. lo:uone 11 91omale che, auerw,to o: g1ude1. d1aonora I lraho e la Reli9ione d, Cristo? E" ora d1 ripuhrl1 gli on9ohn1, 1n verito pochi, devo •i aon rifu9iob coloro che otte-ntano elio !'I0!ute del Popolo ltaltat10 e del mendo. E ora dJ far CCJpr-e aJlo car.a• 9. o c::he 1nd1e1ro non •I lama. mo che 1I Pepolo ltailano. IJUtdolo dal IUO 1nloJhb1ìo Duco ho urato e tuerò sempre dirillo. E ora da lor capire a cer:o genie che non b1aogno oltre 0bu1101e dolio lon90nimita de' rmcismo. Cosi seri\·• Porenh. Anche Pcrolo U.,bcno e, ho Knl!o da Ltntin, i:Snacu10) trolto:'l.do della a.iuanio, el\e que,ta scomun.co ha doto modo allo ~tarnpa <ii francio d1 !14tm1naro,e del roccot,o cht:- lo. francio ne mieterò fu,-e· da, ,p,,e,u, Giu..eppe Gri.co, da Azmo fTupohl R.p to o.bo11amo )o crilic:c 'lbo!iat!lo e:o+ qu tonda ~.enz.::i che 1ntcrpo:,.e fra noi o lo poe la e che ne 1m~u1co il hbero 9od1mento. Accostlamoc, alla poe. l,IQ con a:timo puro, con cuOle 1ntatlo, con k:i"":tcu1a. in una parola, da poeti, perchà, bo Òf>IIO l.eopord1. solo j poeh pouo.-..o comprttndere la poN1a. I illosolt t cnflc, q'.: Pl 1c:ol091 no. Ho nwond1ca10. 1n1omma un modo luno poetico di conald•uar-e la poe•ta, ol d1 luor\ e al d1 1opra di ogni i:-ccoleuo c-r1uec • ho follo due noau. !an1O pe,r non COdt'tO nel vuoto delle oatrouon.J generoli Vico e Leopard!. Ma oon a6 non wole•o. M potewo ndune la poesia all al109ro unpovv110ro di uno atornollotere d. piazzo. come 1embrn che abbie caplfo "·" S!, lo ao, lo poe11O à primo d! lutto dolore. pere~ • cr.Q%1O:'lo. Non vi dice nllllo lo 1.gg,enda dio a rop~nlo Omero. vecxhlO aeco .inanle? E· anche .apente la poe,110. on:a:1 soprenhl ima. per• eh• ogni c:-rea:11one contier.e lmpltata 1n M lo suo hloaoha come ne1 poemi d1 Omero oro implicita l'abbiamo riptlu1o 1on1e voho - lutto la poa:teriore hloaoho d1 Piolor.e. Ma questo .ap,ien:zo non ho niente da •edere con la Woeoho e lento oono con lo crilico. C lo eop1en10 •olqor-e. quello del cuo~. la noatro 10p1en:t0. [ esse. appunto. che noi rivendichiamo contro le aberro:zioni hloaol1h. e critiche che lmperHrl<lno nel campo delle ar11 • apocialmen• te dello poea10 Come 11 •.de, IO non sono oable allo cultura :.e per cultura .nter.a1,3mo ti nostro neCN:10r.o nutnmen10 aç1•:tu.ale... n:a ù quale non poulomo d·ra veramente uo• m1n1. Sono centrano, invece, alla cuhuro fine a .. a1ouo. r,: culto dell'erud1:zione. ldoleg,9ia10 per M e non meno d un line piò oUo e p.J nobile. Rl9uotdo alla coa&del'o a.1,n1mo lunuone dello mi;co debbo due che, nello m19li01e ipolffi, 11 tro•to d1 uno ingenuo il• h,aa.an• d1 poott lall:h, che «odono di poter lnff'jJnare 0911 altri ci.) che non hanno aaputo lare eui ateui. lnlatti, o eh• coMJ sene lo cntiec? A la: poesia? No cerio- • cente. A giudicarla? Ma puà giudicar. rellamenle d! poesia chi poe1ia non aa k:ire per-ctM, non ho rtcewuJo do Dio que1kl grazia? Leopardi dice•a che no. Dunque non tHla cM un'ulhMa ipotHI, se lo cri• tu:'Q vuole realmente adempiere ..ino 1pe• cilico ed utile funzione: accontenlor1I d1 •uere l'umile oncello della poesia, In uno pcuola, NtSIOl'O n•t Umlfi di quello c-he Doni• ch;ornava comealo. Non altto. S. olt,.J)CINa ~u••h lunlli w1en m•no allo auo !unzione, lflSUpttblsce, dlTenlo, In una parola fi1010h0. Ora • proprio oontro la 11cien:t0, che pro1•nde ol:r:arsl al di 10pra dell'or1e, che noi riwendichlamo Il potere del L'\lore e dell"immaginazìone, 1n allre parole, le lomi eterne della pou;io. E' contro questa scienza che noi riYendlchiomo la reallà •innle dello pania. roollà sfugg•nte a quc:dslaal 1l11emcmone crllioa, perch• non riducibile nelle 11relloie dl nessun sistema. Roberto· Bcrniori. da Roma; Voi cnrete certamente ouerv01O come le parola onrtura, che qualche m...,. la su• acili> un •eapaio, li aia dileguota 1UenuoK1roente, 100:nparendo dai programmi murali del concerti e dal 9iomoJ1 e dalle labbro degli annunciatori dello radio. Sullo fine di bverturo- lo no."'I•aglio lnlierue, poicbi quffla ero de1Unata e mori,. per lo semplic. ragione che la trad\WOM 110llana del gallioo ou•erlwe. non O'f'•YCJ ro• ,;rion d'euere. lnlattl, olmeno due parole esl1teTano
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