POLEMICA FRANCIA NEMIC Chi, a proposito della presente situazione dci rapporti tra lulia e Francia. opina e~ si tratti di un diJ.sid10 puscggero, de1ermina10 da moti,·i contingmti C' CM, supcra10 questo momento «cczionalc, il solco che divide i due pini pri presto e facilnlffltc colmato, mostra di non essersi reso ben conto della vera natura di ulc dissidio. 11 quale, sarà bmc afferrrudo ndla ma.nt('ra più esplicita, priau che 1n un contrasto di idoli e interessi politici, ha le sue radici nella stess.a C05tituzionc dei due popoli; deriva dal diverso e antitetico fondo di raw. Napoleone, Jnrlando un giorno degli lnliani, se ne uscì con questt fra.se: e Un popolo nnnico dei Francesi ptt modo di pensare e per abitudine di s«oli ». Sin dagli albori drib nostra letteratura si IC'\":lnO mf:ut1 dalle pagine dri nostri poni e filosofi, dei nostri storici e politici, 2ccroti ispiriti alla profonda di\'ersità della nostra dalla nuionc franct"St, che solo la cultura giudaia., prosperata in Italia nel dima bofghcsc e musoni<o dclrantegucrra, na riuscita a gabellare per nostra sordla latuu.. Nri Duecento, Jacopone da Todi contrapponc-.•a J'aueggiamento italiano a quello francese, simboleggiando in Parigi l'arido razionalismo scolastico, soffocatore di ogni andito religioso, e in Assisi lo slancio del sentimento che si cleV2 a D10 wllc ali della fede. Chi corre dietro la "a,rio111sri,Hra1,olot:zl," che s'insrgn.1 nella cinà fo,ncne, ammonisce l'autore della Luid,, pcr<k il dono della grazia e la purezu del messaggio di Cri5eo. Nella dispocica politica dei re di Francia, Dante "idc il prin. ci~le 1mpcdimcoto agl"idcali del suo gtnio. Ogni atto dei rr (r,.nces1, isptr:uo a prcoccupuion1 dinasaicht ed c-gcmonicht, (u dal sommo poct:a con.sider.uo un attacco a Roma, sede dell'Impero e della Chiesa. La ,·olontà divina, per infallibili St'gn1, a\·eva dimostrato che solo al popolo romano spetta,·• il reggi. mento della politica e della rdigione del genere umano. Non pc-r una circosunu fortuita il Figlio di 010 en nato SOito l'Impero di Roma, e la ,·eu relig1~ si eu ri\·c:bta quando tuU1 1 popoli dclfa terra, dal remoco Oceano al Tign cd all'Eu- (n.te, erano guidati dalle leggi romane, nell'ora 5Ccssache Virgilio cantava 1'/n1/,riNm sùu Ji11t. Negare a Roma la sua missione pro,.-vidcn:r.i:alcsignificava ribc:11:arsialla ,·olontà di Dio U Francia av-.-ilin. la Clii~ :ai propri interwi terreni; \iOlava la legge divina, imponendo ad un ~pa frane~ la traslazione della caltedr.i pontificia ad Avignone; l'oltnggi:a,;1, facendo percu0<ere, per mano di buoni, il Vicario di Cristo,
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