La Difesa della Razza - anno III - n. 13 - 5 maggio 1940

perchè si outoriui la loro permanenza certo dann0$0 pttr noi. anche se non laranno meticci; tna donne non se ne vedono dello loro rozza. L'orgomenlo del meticciato mi ha lirato fuori strodo? Mo io porlo per la purezza della no.tra rozza e dignità noslra. ~~ Mario CaporiJli, da Genova: Si nota ancora che giovani e vecchi genitori, e ve ne sono purtroppo parecchi, dimoatrono ac<uso aplrito fascista, perchè sicuramente alletti da manie di snobismo. Tralasciamo coloro che ancora hanno radìcate in sè certe idee di un'epooa in cui ai desiderava ogni cosa, morale e materiole, che sapesse di esotico; ma cib non deYe essere più. nell'epoca nostra! Eppure ci è dolo di onervwe che giovani, persino giovani genitori avviino i propri Hgli a lormarai in uno scuola che non è italiana e tontomeno fascista, nella quale siano allevati da persone etraniere, al)pNlndendo modi e lingua stranieri, uccidendo cosi inconsciamente quell'istinto nalurale che lende a tutto cib che è polrio e avilo. Moltisaimi sono costoro e molti ne conosciamo: fanciulli allevali do persone che in fallo di rozza, di cultura e di spirito sono la nostra noga:z:ione, da persone che, tra l'altro, per la mediocre mentalil6 dei padroni, devono indossare costumi slarzosi e camevoleschl; rOQOZZiche frequentano istiiuli privati dal nome alraniero e dalla pedagogia estranea all'etica del nostro lempo e all'immaginazione italiana. ~ a, ~ ed toola, Pietro BaThoni, do Groppino (Bergamo): Nel fascicolo del S mano XVJJJ il cameralo Rey consiglib al giovane di Azione Catlolica di leg-gere la Oile11a deUa Rcu:1a per conoscere gli Ebrei. Ora. a parer mio, lo stuso fascicolo mi dà modo di lare un rilievo a queslo pr.oposito. L'orlicolo di Le.rs, sull'origine dogli ebrei, altera, ~ndo me, lo spirito della Bibbia. Credo che sia già ::nolto quello che di mole ne dice lo Bibbia, degli ebrei, per sentire lo necessità dì oumentctre la dose. Dalla letlura delle citazioni, molto ben faUe del resto, ho ovulo un'impreuìone mollo migliore di quella avuta dall'articolo. Coal per Abramo e più. ancoro per Giacobbe, il quale a me non sembro che aiuti I ligli, anzi noga loro lo benf;dizione per la loro violenza (v. 1 Mos. 34, 30 e 1 Mos. 49, S-7). Il capo 34' era già alalo citalo nel questionario del n. 12 del 20 aprile XVII, ma anche là si lralasciavo il veraello 30. Sui roppo,tl culturali tra assiri ed ebrei, alcuni autori spiegano le somiglianze, in alcuni casi molto 1uperlicìall, come J)f()venienti dal Jondo comune di tradizioni espresse in diverso modo dai due popoli. Oro io dieo che chi seri.ve dovrebbe esprimere, nelle questioni. quelle che sono le idee più sicure olio stato otluale degli studi, pur sostenendo le proprie opinioni; e questo per dar modo a lutti di lormani idee chiare. Cosi dagli eruditissimi articoli di Evola sugli ariani, scrilli In diversi numeri, non capisco se questo autore ommella lo trascendonza, se consideri il cristianesimo come un semplice lotto umano o invece anche soprannolurale. Su alcuni punii, che possono lar noac.re dubbi, specialmente in chi non ho lotto molti studi, è necessario essere molto chiorl. Ho espresso le mie idee un po' eonlusa, menle, soprattutto perchè aono semplici impress!onl personali, che mancano dei necessoTi argomenti per arrivare alla verilà. Franc .. co Valentino, studente di lettere, da Caserta; Nel n. 12 della Di!Ha della Baua, Anno Il, ebbi già l'occasione di metlere in chiaro alcuni concelli sullo musica sinoo• poto, dimos1randone assurdo l'appellativo di moderno, che corre tullovio sulle bocche della moltiludine. Ora, dacchè sembro che il problema cominci a respirare un obito più vasto, e od auumere, pur non scevro dii incomprensione, un maggiore interesse, non sarò inutile stabilire altri punii fermi intorno all'argomento. • ·. E' lnnogobile che la musioo sincopalo si svolga in un campo rislreltisaimo, addirittura meschino, in cui 1ia il ritmo. snervante, caotico, elellrizzante, come •i suol definirlo, nelle composizioni svelte; sia quello più lollerabile e meno barbaro delle comp()ll,izio1,; lente, ala la brevità lnevitablle dello composizione atea.sa, e anche l'innata tendenza ad accogliere le parole più stupid~ e inslqnilicanti espresse o a scolli o in lan• guidi abbandoni, con adeguali storpiamenti di lingua e di voce, tolgono ogni possibilità alla fantasia di Spa%iare e creare (che è diverso do comporre), impediscono qualsiasi distinzione tra gli oulori, cosi che lulte le composizioni sembrano uscite dalla stesso macchino, dònno, in deliniliva. uno sll'aordinaria sensazione di rinuncia o lutto ciò che è alto. Circolo chiuso, quindi, rinuncia a1 sentimento • meccanismo di lor• ma, in cui non c"è posto per il genio. Se questo è allora il carattere della musico sinc-opata, esso appare in evidente contr<elo col carattere dell'arte, che è insieme libera fantasia e sentimento in cui il genio pub spaziare. Lo musica sincopata quindi non è arte, anzi, considerata eolio cerlj aspetti che non val lo peno di richiamare. ai rivela nego• zione dell'arte. E se voles.slmo conservare alla musica il suo essenziale sl9nilicato, questa. che per intenderci chiamiamo musico sincopata. non meriterebbe il nome di musiC"O:ritmo aincopoto, e non altro. I earatteri che abbiamo esposti sulla musica sincopata, avendo una sola inc-onlondibile impronta, la mancanza di vita, sono in di.scordanza nella con il n<)ltro tempo che è quello in cui sono in giuoco, in tulio la loro potenza, i valori dello rana, sicchè non bisogno cullanti in smancerie, bensl vivero col ritmo dello nazione: ed è puerile pen.a.re che questo ritmo aia da ricercarsi altrove che nella musico: Italiana. Cosi aaive Valentino. Sullo stesso argomento, Gastone Rau.Je ci scrive da Padova che è m&qlio lacere, .. questo vizio mondano della musico barbaro ~:: ~~a e;:1:r:n!u~~~i1n~, c!::e s:~li::i: so fHSì credono che la mania neg-roide aia solo musicale o non sia anche del ballo e del cinematogroJo, .cc. Anche Carla C~<mo Ci ho serino do LeDizellore Napoua.bile: TELESIO llfTEJILJ\HDI rici che dobbiamo difendere la tradizione musicale itaJiana, non solo con queste discussioni, ma con articoli. E Ci ha mondato il ritaglio d'un giornale, dal quale risulla · che in un teatro dolla Spezia, dopo l'esecuzione d'un melodramma, il pubbli.co volle che il tenore cantasse la canzone intilolota Vento e onde!>In brodo di giuggiole. E Cumano vorrà considerare che li borghese, al melodramma, dopo euersi deoor04(Jffl.ente annoiato, allo fine della serata, abbia volu10 rifarsi lo bocco. ~ Domenico Fomelll, che ci ha costretti o decilrare lo sua firma da banchiere, ci ha mondato do Biella un altro acrìUo sulrarle Ci pare di oapire che egli osservi uno certa materialità nella forma moderno dell'arte. nella stesso tendenza alla lonna geometrica. Egli dice pure che idealismo per lui signilica pensiero chiaro e sopralulto onesto. Ringraziamo Fornelli ed è superfluo dirgli che non. solo il questionario, ma ogni campo dello nostra rivista è aperto o chi abbia qualche cosa da dire. Ncmdo Camellini ci. ha scrillo da Cagliari, riprendendo l'argomento già lrattoto da Italo Balma, riguardo ai protestanti, e a noi non resta che progore Camellini di leggere quanto dicemmo a Balma. Un anonimo cj ha saitto, mandandoci. da Triesle il ritoglio di un giornale, che ha pubblicato il ritrollo d'un bambino ebreo, a proposito di un concorso Intitolato bimbi d'Italia. E il bello è che questo anonimo incominci la sua lettera col versi: uomini siale e non pecore malie ecc. Che gli vuoi rispondere? Mcmlredina Fahro ci ha scritto do Udine esser mog-Jio opporre alle miagolanti canzonetle in voga il silonzio che le nostre discussioni, le quali non hanno altro elletto che sollelicore la vanità dei conzonetliali. L'insegnante Edoardo PillCltU ci ho scritto da Catanzaro che gli ebrei siano agnostici riguardo all'etico: lasci.sto. mo che vi siano altri problemi più. urgenti. come quello morale, e specialmente quello della oorruzione lemminile. Che cos'è la donna moderna? - chiede Pisani. E volete sapere la risposto? Ascoltale Pisani: i... fem.m.ff. cell•• du moi- qui soni asses lemme pour en tr0u-.er. ont de• amani.. Le■ mari.a ne l'igno- ,ent pa.■• fermenl le■ yeu.x. et cherc.h■nt une ma1tr.... de lev.r goGt. Dove è andalo a pescare quesla risposta Pisani? A Catanzaro? A Parigi. A Parigi, che seratel Se vedeui il parigino, caro Pisani. Ma quando la finiamo di e$.$Gre c-osl imbecilli. U. J\ntonelli Ci ha scritto do Roma Ira l'altro: Anch'io che scrivo ho sofferto all'ealero, nel mio duro lavoro, ricevendo il pone da mano strcmlera, che compensava a basso prezzo la mia !otico:. Erano allora tempi d'emigrazione, nello nostro terra, e non avevamo capilo quel che ora locchiamo con • mano, che potevamo in caso nostro creare ciò che andavamo a mendicare oltr'Alpi. Pietro PioT'GD.i ci mandò una disquisizione, che andrebbe a1 capitolo delle questioni acerbe, dal quale Piovani pub oro ricavare qual'è l"ìnteresse di queste nostre discussioni e perchè non abbiamo pubblicato il ■uo scritto. Stampatori: Società Anonima lsUtuto Romano di Arti Graliche di Tummlnelli & C, • Città Universitaria • Roma

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