questionario Annibale Veraumo, da Moncolieri: E' innegabile che raoricolluro tutta abb!a tatto progreni immensi, sotto le sagaci direttive del laadsmo: sia qucrnlilativamente sia qualitativamente sia autarchicamente; tanto da renderci quasi indipendenti do ohrt paesi. Inutile dire che ques1a magnilica ollerm<n:ione de-Ila agricolturo Jtoliana porli grande vantaggio alla na:zione, materiahnenle e moralmente. Ma nor.oatante questo ho notalo una certa reg-res1ione dello spirito del contadino. Soro il modernismo, lo motoriuo:z:ione. sarà una legge inelutlabile, sa.rù quel che sar6, ma secondo me il c:cintadJno subisc. il lascino di un inesplicabile fenomeno occulto e deleterio. · Il contadino .ente ogni giorno pi.ù questo fascino. Non tanto i vecehi, quanto i giovani. Sono sempre fedeli olio loro terra, ma non più come tempo addie1ro. Pare che non ptò lavorino lo terra con quelromore, con quell'orgoglio, con quella alacrilò che li mellevano al primo poslo nèl campo del• l'umana .energia. Pare che lo apirito del con1adin0, lino a poco tempo la puro, se• reno, giusto e lavoratore, sja alato conta• minato da qualche intiplégobile fatto. innegabilmente la moda e le aglatet.:z:e edonistiche di adesso ne hanno alterata la figura esteriore e interiore. Troppo spesso ora il contadino scende al piano o lra:mmi1chiorsl, razzialmente parlando, coi dt• todini e borghesi: da cui attonitamente si a..itoinlluen2a. E molti sono questi. Scen• oono tra i cittadini, prendono cognizione di una vita (secondo essi) dillerente, che reputano migliore della propria. Essi, che poco sanno, credono di appo.r• tenere all'ultima genia di gente abbietta. e non a genie privil09ioto, perehè di raua più. puro delle altre. Certi pregiudizi che incidentalmente 1i formano nei contadini, di per se lacilrnenle lnlluenzobill. hanno l'ozione del risucchio dell'acqua salala, che a lurio di 1bottere contro lo scoglio, lo le• \iga o lo consuma. Non parliamo poi delle nuove genera-z.ioni, i cui figli non vogliono più. sapere di lavorare la terra. EHi scendono nelle città e Yonno o rinchiudersi in una fabbrica ad intosaicc.rsi il corpo e ad alterare il loro on• hco carattere. E non vogliono ptò 1posore le loro ccnterranee, che considerono Inferiori. Cosi non solo anlsUamo od una lenta e qua.gi invlaibile degenera:z.ione del caratte• re agreale; mo ad una tenden10 all'eaodo, cho incide deciaomente 1u fattori etnografici e demografici. Bisognerebbe prima di tulio impedire in modo la.nativo l'ammlaaione alle fabbriche di chiunque abbia e possa lavorare lo ter• re. Stroncare la connivenza di C$rti apecu• lalori, che a detrimento delle 1ovie legçii laacisle fanno favoritismi deleteri. Permei• tere l'accesso dei rurali ai soli 1tabilimenli agricoli, tenute. ecc. Bisoçinerebbe lor CO· n0$cere a questa gente quale sia lo sua vera dignità. Pokhà U contadino a.scolla vo,. lentieri bisognerebbe parlargli di sovente, o tu per tu, di persona e non solo per ra• dio. Fargli capire che la sua lenta aberra• zione porla a un d&ced.imento della 11.10 ineguagliabile rauo. Che deve mantener• si coalantemenle a contatto della 11.10gen• te, della sua terra, della sua famiglia, che à la mirabile sintesi della Patrio. Che la sua poai:z:ione à RJivilegio datogli da Dio. Parlare poco e 1pesso al contadino, lor vedero che qualcuno si lntereua personalmente di lui. Cosl svaniranno i suol pte• giudizi, e molti ai aC('Qrgeranno dell'errore. E sopratutto insistere sui !allori ra:z:z:iali, inaiatere 1ulrendogamio agrette. Dirgli di non tradire la terra, e che essi 1on0 l'avanguardia della nazione. ~~ Federico Allffdo Riolo Ci ha mandalo da Milano un pano di Gioberti in difeso del• 1'ori1tocrazio, in cui volgare e mediocre tono trattati alla 1teua stregua. Perch~ Riolo non va olio fonte della no• :tione italiana e non cereo di oapire il senso dantesco della parola volgare? G. Vecchietti da Milano cl ha 1crilto per direi che non po1ao accettare l'opinione che la lilosolio appartengo alle deoadenze. Ma non è un'opinione. E' un fallo, che si ricava dalla storia di tutti i popoli, CO· minciando da çireci e romani. Non Bi ricava dalla 1toria dei popoli europei, perchà sono nati deoadenli, cioè riflessivi, e per rillessione del Rinascimento. Ciò Induce in equivoco chi non aoppia distinguere la no,. sire: dalla storia degli altri popoli moderni. Giambattista Sawoini del liceo scientilico di Vicenza ci ha mandato una prolissa difesa di tutto ciò che si può chiamare com• plessivamente europe-o ed erelico, compre• so u:,'apologia della rivolu:z.ione francese e della ragione. Ma la ragione, caro Sovoinl, riflette e non può lare. E si 1viluppo 1pecialmente quando l'uomo non sa fare, o quando la suo capacitò di creare decade. Quello che diatingue l'uomo, sono le opere. Quello per cui veramente st ha civillò, sono cr&O'lioni. Se voialtri non vi risolvete a parhre dal• la poesia e dall'arte, e continuate a princi• piare il mondo dallo filosolia, resterete sociologhi, ma non capirete mai che !'umani• tò: consisle nella civillò, la civiltà nelle ope• re, e che poeaia significa fatto ovvero crea• lo, e che quello che appartiene all'uomo, a differenza di tulli gli esseri che conO&cia• mo, à la poesia. .N,o(jaied~ Alb•l1o Leiui. da Milano: Nell'articolo I GIUDEI IN CINA di T. Solvotti, apparso nel N. li della ou.. a della Raua, ai parla di un preteso impero ebrai• co esi1tit0 nell'Asia Centrale verso il VI-VII secolo, dal cui 1loe$\o ad opera di Gengisca.n sarebbe nata una nuovo diaspora, avente per mèta principale la Cina. I resh di questo popolo d1sper&0 - 1e ben com• prendo le riassuntive argomenta:tionj del·· l'aulore - avrebbero dato origine a t~ gruppi diiuinli: i Cum[chi, i Nogai e i Oog• Sciuglutari (Ebrei dei Monti). • Partendo dalla aomiglianza del nome del secondo di questi gruppi con quello dato oll'c ebreo giallo• del XVI sec. a Pechino, l'oulore intende ricollegare 1toricamente gli ebrei cineai ai Nogai; almeno CO#l rilengo di poter dedurre dalla .sua esposizione. Ora ciò contrasto con le olluali conoscenze etniche sui popoli in questione. Per quanto a me consto - quale dilettante di etnologia - i Nogai ed i Cumichi non han• no niente in comune con gli ebrei di nessun paese, compresa la Cina. separala do esai per mezzo di un intero continente. I Nogai sono infatti pacificamente conside• rati una tribò tartara, diffusa un po' dap• pertutto nei lerrilori bagnati dal Cespi.o e dal Mar Nero e con habitat d.iatinto nello Dobrugia, Crimea e Ciscaucaslo; in patii• colare quelli chiamati in causa nel predetto articolo cosiituiscono Il gruppo dei Nogai Neri (Kara-Nogoi) stanziati fra il Caspio, Il Terec e la Cumo. I Cumlchl, J.Qflart an• ch'enl e come lali lontani parenti del Nogai. abitano più. a sud, alle foci del Terec e del Sulak. Il tipo fisico richiama i cotalleri generali della razzo gialla, lo lingua appartiene al gruppo Uralo•Altaico, lo religione è l'iala• mica; nessun punto di oontalto quindi con gli ebrei, di ra:z2a - in senso lato - bianca. di lingua semitica e professanti la religione di Israele. Storicamente poi i Nogai neppure alla lontana si riconnettono all'impero ebraico (1) di Kagan. Esai si sono cotliluiti con nmionalitò: propria sulla line del XIII se• oolo, quando il 1X1ngipe Nogai dell'Orda d'Oro. separatoai dall'impero Mongolo di Kapt.sciak, si stabili con sudditi di diverse ra:z:r:e di origine turco e mongola lra Il Teree e lo Cuma, gettando le basi del Khanato dei Tartari Nogai che fiori nei secoli XIV e XV sul Caspio, Mar Nero e Mor d'Azov. I Cumichi invece 11 sono congiunti teni• torialmente cot Nogai In epoca poJ!eriore, dalle pianure del Cura e dell'AfOSSe, tra• veraando il Caucaso e facendosi 1trada verso il nord, Ira le popolazioni caucasiche dei Lesghi. L'origine degli uni e degli altri va quindi ricercata nelle grondi invasioni turco-mongole del Xli secolo. In quanto agli Ebrei del Caucaso. ormai quasi completamente 1artariu:ali, 1I ritiene comunemente che di.scendano dagli ebrei stabiliti1I in Pert.io verso il Vl aec. a. C. (all'epoca appunto della di1truzlone del Tempio ad opera dei Caldei) e di li pas• &ali nel Cauc:aao insieme ai Tali iranici In e'poca Imprecisata {forse durante l'impero dei $o310nidi, IV sec. d. C.) ma cerio di gran lunga anteriore olio 11anziamento nelle stesse regioni dei Noga\ e del Cumlchi. A testimonianza di ciò si citano da diversi autori la comunan:zo della lingua
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