La Difesa della Razza - anno III - n. 13 - 5 maggio 1940

"Generare e costruire un uomo è più facile che infondere un'anima buona nel suo co1po" lU na data razu, pc:rchè posu ('S('rcitare un'azione di ciHhà nella S<oria, deve offrire un ncmpio di ,·1n, ncl quale le ,·c-dute d'esn razu circa la bdlc:zn, la ulute-, il ,·1go:t, la ,·olontà, l'intelletto ap~t0no poccnz,.i.te al m;l.$$imogr.1do. Ora c()(csto implica un disegno, della pcrstverann, rcscrcizio pa:uente d'un'au,. ,•ità morale, volilin e fisica: uno sforio dunque e, quui, un'opera d'a(te. mercè fa quale tali doci s, tra.sform,no •n ,stinto. Istinto ~ inbu1 nell'uomo la conosctnu d, oene coseo rauitudme e abtltti a pr11iare certe u.1oni piUo mMO complCSSC', pruni dell'tspcrienu: è o un'cspcricnu e moT10ria d1 ri.ua. oppure una tcndcnu inC'\1ub1le, na$<.t"n1e da una ccn.i. correlu,onc: delle parti del corpo; e, dopo che s't formata l'cspcrimu. e memre l'~pc:rienu si St:l formando, l'istinto rimane una predisposizione. una indinuione ,·crso ttrt1 modi d'azione e un2 crrt1. line.a d1 condott.a. Un 1st1nto può rtsu,re sopito, può non uo,.·uc un .tmb1cnte fa,-orcvole al suo s,olgimcnto; ma non può ~re cre.ato dalramb1C11te: non può esstr gcnen10 d2 alcunchè d'<'SlC'tnoall'uomo, pcrchè è cssenzi1.lm<:0tcqualcosa, dl'è in lui, incorporato nel centro stesso de' suoi gangli e musco!,, e qualcOSl, quindi. d'altrettanto incancellabile quanto le macchie del IC"Opardo. Dice Tcognide d1 Me~ar1.: • Grne--..re e CO$lnureun uomo è ptU facile dùnfonJere un'anuna. buona nel suo corpo, NC$Suno ha m;1.1uputo farlo: nt"mino ha mai potuto mutue un imbecille in un Sl.\'10, o un malvagio ,n un gal:tntuomo ». Nessuno storico t1 ha m.a1 r.acronr.ato nè conosce il cominciamento delle raue: 11 nuss1mo, che gli storici conoseono, è che ttrte r:izze h2n dominato nel tempo, e che a'lcune $0110 fiorilr, altre non si ,on m.ai lc,,:ue sopra un certo basso Ji,cllo, altre tun soprnnssuto in forme più o meno modificate fino ad oggi: altre infine si sono al tulio estinte. L'inizio d'una ruu particolare con istm11 definiti è u,olto d:ille tenebre della prcistoua, Tutto quel che sappiamo è che, mffllrc alcune razze Mila tcrn camminano nell.a Stona colme degl',stmti atti a h~lc gi~ngerc .1 uno suto d':11lt.1cinlll altre, ,n .m·ostan:ic egualmente favom·oli, ma prive di quelli istinti, h;1nno un destino molto meno degno e nobile e rimangono per sempre nella barb1rie o, almeno, a un li\'ello a>Sa1 ,,ile d1 cultura. V'è dunque ineguaglianu In le n.ue, e la b1rtxuie, luni1 dall'csscre uno stato J>II· mio,·o o infantile delrumamtà. i lo suto ineluttabile e pcrnuncnte d1 certune rnu aventi istinti incompatibili con qualunque altra condizione; mcntrC' J;i. c1,•1hà è la fatale c sicura crcuionc di razze pro\'\'istc d'altri istinti. I::', ad esempio, estrmu.mcnte improb:llbilc- che i F1g1am a,·rcbb(r creato la ..h dtà degli Jncu, qu.and'anchc a,·~ro ,·issu10 nel!~ più favorn-oli cirro!tanu d'ambiente. Nè I.a perfetta eguaghanu. tn le triOO figiane- è ag1orie, per se stessa, ch'c»1 non possan giunger a \'Cruna ci\'ihà, non essendo che la manifcst:uione superficiale d'un Oitacolo ben più grandc e più ragguarde"ole, risedente nel centro stesso dc' loro corpi. E l'unico modo di fare d\1n figiano un uomo ~vile ~ quello, se m.ai, d'incrociarlo con un ClSCfedi razu superiore. Così come non si può con,·mire un uomo ci,•ilc m un bruto. se non incrociandolo con un seh aggio Fu infatti soltanto quando l'idea gelosa di 12.zza \'enne distruua dallc influenze democntichc, es.aitanti il benessere socialc e l'eguagliinza tra le raue, che i popoli alumcn1e ci,•ili dclrmtichiti d«addcro. E fu proprio 1n certe i.sole, 40,m(- Creta, penisole, come l'Ellade e J'ltah.a, o terre naturalmentc isolate, quali la Mesopotamia, l'Egitto e il Perù, dove l'cndogami:11e la preserva:r.:ionedel cipo nnionalc furono meglio ;1.ssicura1e,che la civiltà u.ggiunse il suo più alto grado di splendore e di st-abiliti. PcrCM insomma d.alfuni,·ociti degl'lS,tnti nuce la \'Olonti particolare e inconfon. dibile d'un popolo, che ad C$.SaOOe la sua costituzione in gr:fhde naziont-, i suoi trionfi e le glorie, la belleu1 della cultu:a, il possesso delle "irtù corpor:11lie spirituali, di cui va giust1mcnte fi('ro.

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