La Difesa della Razza - anno III - n. 13 - 5 maggio 1940

SCIENZA .... JEJRUEJO, Jl'Jf A. 14 L'EREDITA E UN DESTINO E UN DONO I Con~ l'esperto 1..onudmo (onoscc- il terreno c la ~u che ,·i si ronfi, cosi una madre d('·c upc-:c quale gt"rmc sarà cHiacc nel terrmo v1tal(' del figlio e quale sar.i. utile per lui. Pc-r s:tpcre qucs<o dc,·c ~~re a cono.Kcou Jdla sostanza e del contemuo, delle fone c degli umori del tcrreno; pili ancort dc\•e conosce~ il risuluto che può rica"are e l'influenu da estrcitarc. Quando p.irliamo di erC'd11aritti, dobbiamo .smtprc metterà innanz.1 agli occhi trc fani: l) Che portia.mo J'cred1t:l come un destino e comt un dono. con ~ o con facilità, ma in O!,.>ni caso inclu1tabilmcotc. · 2) Oie l'ercdi1à non è trilsrnessa di g,cnc-r:uione in generazione, in ,.m «erno divenire e pcrirc, ma da generazione a ,gffiCruione custodiu, o sciupata, disprc:znu., 112dita. }) Che l'ercd,t:l è inC\it.abde, pc-r cui a,·o e dìscmdente sono ,n.scpatabilmente legatì uno all'altro, l'uno è soltanto un anello della catcn:11 e completa. l'altro come un nuo,·o anello. Got, i noscri còmpiti originari, le nostre capacità naturali, sono cosa fissa in noi, sono C'tt'ditati. Noi ci possiamo .1ppropm.re di molte abiliti di ordine r«nico, ma le re2li capacità creatrici, sia nel campo della scìcnza, sia della musica, dell'economia. del la,·oro, e tutte le opacità in ~-encre, non s, possono eduta~, e l'ambiente può nere poco influsso sopr.1 di esse. Ove però abbia a,-uto influsso ef6aaice, li c'erano già le disposizicni per tali capaciti. Dal punto di vi.sta dc:lla raz:u. non possiamo pmsue m un uomo qualcosa per la quale non ci sia g1i disposizione in lui. l'erediti è-, in senso più ampio, destino, COSJ ohe naturalmente non de,·e nè vuole dire che noi ci 2ffidiamo al destino. No, dobbiamo and:ue incontro 21 destino li do"'è buono, ·Jov'è-positi\'0. Dobbiamo portarlo tranquillamente e louuc contro le aui,•ità negalffe per la genera.liti, dO\·e la nostra erediti ~ nocwa., :unmala.u e incapace di creare un:.&vit:.a sana. Poidlè- è consigliabile che nc-ssun uomo, che nessuna donna di:mo in eredità disposizioni inferme. &1.rebbc me~lio per l:.a groeralità e per compiere il massimo sacrificio, la rinunzia alla discend:nia, antichè dare possibilità di sviluppo alla propria miseria nella groerazione seguente. Poichè gh storpi per ,wcita, gli q,1lrttici, i minorati dì mente, i cnm1nali, cost;ino allo St;ito annualmente sommc- enormi che pot:-d>btro trovare molto migliore impiego per i sani. Un corpo è domin2to in generale d2 una detennin2ta struttura. Ad una testa rotonda non si addice un lungo naso acuto; ad un piccolo corpo snello non <.-onvicneuna ltst2 pienamente rotonda eon un bre"e collo lugo. Ancne quindo dal padre e dalla nudre confluiscono nel corpo del figlio due strutture, la regola è che ne sorge una strultura unitaria. Ctrto ci sono ecce:uoni. Si trovano a ,·olle teste d2 cui 21 primo S~Iuardosi rilevano Jue stili opposti, come si rKOR05COnOdue caucdrali rostruite in tempi completamente dwersi. Un nuo, una capigli2tur1, un mento che semplicemente non si acbtuno a tutto 11 rC'SIO.Verrebbt: fauo di domandare rtdendo: do,e hai preso ,I tuo nuo? E si constata che la mi$Ura ereditaria, qui, non è stata fusa bene. Con esercizi coscienziosi si può fare con tali persone quasi scnu sbaglio la seguente pro,•a (naturalmente si devono rendere familian i di,·ersi caratneri ercdit.ari): qu2le linea. eredit;ma pro,·iene dal padre e quale dalb madre? La risposta dcll'ercditarietl psichica è CC'ltl:nente di una dif6coltà str2oro1naria; si deve però 1entue di giungere anche là, chi;iramentc e scnu metdora, 2d una spiegnione. Ma nell'osservazione di reazioni psichiche e spirituali, si distinguono sempre due categorie di reazioni, e ci« il mondo della percezione ed il mondo dell'azione. Quale sia ce lo chiariamo con l'esempio di un animale. Ogni animale ~ costituito da natura m modo che, a differenu di tutti gli altri cd in bue ai suoi organi, è d.:lpacedi afferrare un ambiente ben <kfinito: il ff1Pndo della sua pcrcuione. Nei confronti di questo suo mon<lo. esso è fornito di una scrie di capaciti : ha un mondo di u::ione. Ora è così dei fenommi vitali: il mondo dell'azione e quc:llo della pttcezione sono collegati in modo che l'animale pttcepi.sce il suo mondo e agisce. Naturalmente CS$O opera scnza riflessione, in certo modo. Qucs10 si intende 2nche qu2ndo si parla di istinti e di moti riflessi dell'animale. E si

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