,!\NO lii • N. 13 • SPEDIZ. IN ABB. POSTALE • 5 MAGGIO XVIII L.1 SCIENZA•HtUMENTAZIO D IR ET T o R E TELE s I o I NTE R LA N DI POI.ENDO. IJESTIONA• -------- -- --- - ---------------- - ------ -- - - ~--- - ------ -- - -
ANNO lii· N. 13 -SOMMARIO S MAGGIO XVIII POLEMICA DOCUMENTAZIONE FOBTDNATO MATAllBES~ Fll.ANCIA NEMICA. G. DEU.1501.A.: LA RINASCENZA DEGLI EBREI. GIORGIO A1.MlllANTE: VIAGGIO RAZZIALE PER L'rTAUA ARSIA. SCIENZA WlW MIX: EREDrTA· E DESTINO; T. SALVOTTI: Roua • autorcblo: Il la•oro di mi.a.Jua e la dilHc dello nrua: La NJUO dell"Ancl: Storia rcusiole dello ,ono di Ania. I GIUDEI IN CINA; P. E. GIUSTI.: PROCESSOFORMATIVO DELLA RAZZA, QUESTIONARIO LA TERRA E LA RAZZA; LA SCOPERTA DEL BRASll.E; GIROVAGHI ASIATICI, MUSICA E RAZZA. MISCELLANEA, ecc. ecc. PENS.lt.RI DI LEOPARDI. DELLA BARBARIE;DEll.A GRANDEZZA, nLOSOnA SENZA RIVELAZIONE; IL DISPREZZO F'RANCESE. I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICA TI NON SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANOINROMA- PIAZZACOLONNA ,PORTICIDI VEIO!• TELEFONO67737 62880 GIOVANNI PREZIOSI COME Il GIUDAISMO HAPREPARATO LA GUERU 111uorrc1. ou,,. oi,,.,. ouu. .........,&c.■..,..--....c, Esaurita la prima edizione del volume di G. Preziosi È uscita in questi giorni la ristampa il "TEVERE" è l'avamposto della •tampc, fa•cista f,EGGERE ITEVÈitEI DIRETTO DA TELES/O IN'/'t:RLANDI rio,,. significa soltanto es.sere informati ma anche e sopratutto ave1•e uua guida QUADRIVIO t L'UNICO SETTIMANALE LETTERARIO ITALIANO IN CUI LETTERATURA RTE E POLITICA S'IUUMINANO A VICENDA in tutte I e etlicole
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MILANO TE VERSATO Al 30 APRIL
LA DIFEDSEALU I • ANNO lii - NUMERO 13 5 MAGGIO 19,10-xv111 6$CF. Il. S M IL 20 01 OGl"III Ml!~I! UN NIIMEJlO Sl!:PAltATO l.lKIF,. I ABBONA.lft:NTO. Al'iNUO Lltn; 20 ABU0l'i4.)lt:NTO SHMUITK.U.E • 12 llSTEKO li. 001'1'10 Direuore: TELESIO INTERLANDJ Comitato di redu.ione : prof. dott. CUI DO LAN OR A prof.dott.LIDIO CIPRIANJ. dott. LEONE FRANZJ dou. HARCELLO RICCI , d<iu. LINO BUSINCO Segretario di rcduione, C lORC;o ALMIRANTE SCIENZA•DOCUUENTAZION POLEUICA. • OUESTIONJ\RIO
POLEMICA FRANCIA NEMIC Chi, a proposito della presente situazione dci rapporti tra lulia e Francia. opina e~ si tratti di un diJ.sid10 puscggero, de1ermina10 da moti,·i contingmti C' CM, supcra10 questo momento «cczionalc, il solco che divide i due pini pri presto e facilnlffltc colmato, mostra di non essersi reso ben conto della vera natura di ulc dissidio. 11 quale, sarà bmc afferrrudo ndla ma.nt('ra più esplicita, priau che 1n un contrasto di idoli e interessi politici, ha le sue radici nella stess.a C05tituzionc dei due popoli; deriva dal diverso e antitetico fondo di raw. Napoleone, Jnrlando un giorno degli lnliani, se ne uscì con questt fra.se: e Un popolo nnnico dei Francesi ptt modo di pensare e per abitudine di s«oli ». Sin dagli albori drib nostra letteratura si IC'\":lnO mf:ut1 dalle pagine dri nostri poni e filosofi, dei nostri storici e politici, 2ccroti ispiriti alla profonda di\'ersità della nostra dalla nuionc franct"St, che solo la cultura giudaia., prosperata in Italia nel dima bofghcsc e musoni<o dclrantegucrra, na riuscita a gabellare per nostra sordla latuu.. Nri Duecento, Jacopone da Todi contrapponc-.•a J'aueggiamento italiano a quello francese, simboleggiando in Parigi l'arido razionalismo scolastico, soffocatore di ogni andito religioso, e in Assisi lo slancio del sentimento che si cleV2 a D10 wllc ali della fede. Chi corre dietro la "a,rio111sri,Hra1,olot:zl," che s'insrgn.1 nella cinà fo,ncne, ammonisce l'autore della Luid,, pcr<k il dono della grazia e la purezu del messaggio di Cri5eo. Nella dispocica politica dei re di Francia, Dante "idc il prin. ci~le 1mpcdimcoto agl"idcali del suo gtnio. Ogni atto dei rr (r,.nces1, isptr:uo a prcoccupuion1 dinasaicht ed c-gcmonicht, (u dal sommo poct:a con.sider.uo un attacco a Roma, sede dell'Impero e della Chiesa. La ,·olontà divina, per infallibili St'gn1, a\·eva dimostrato che solo al popolo romano spetta,·• il reggi. mento della politica e della rdigione del genere umano. Non pc-r una circosunu fortuita il Figlio di 010 en nato SOito l'Impero di Roma, e la ,·eu relig1~ si eu ri\·c:bta quando tuU1 1 popoli dclfa terra, dal remoco Oceano al Tign cd all'Eu- (n.te, erano guidati dalle leggi romane, nell'ora 5Ccssache Virgilio cantava 1'/n1/,riNm sùu Ji11t. Negare a Roma la sua missione pro,.-vidcn:r.i:alcsignificava ribc:11:arsialla ,·olontà di Dio U Francia av-.-ilin. la Clii~ :ai propri interwi terreni; \iOlava la legge divina, imponendo ad un ~pa frane~ la traslazione della caltedr.i pontificia ad Avignone; l'oltnggi:a,;1, facendo percu0<ere, per mano di buoni, il Vicario di Cristo,
durante l'cscrci:zio del suo ministcrio; negava obbedienza all'Impero, fomentando · la ribellione delle sètte e condannando al fallimento il coraggioso tcntati\'O di restaura:zione imperiale. intrapreso da Enrico VII di Lussemburgo; riempi"a di lutti e di orrori Fircnlt', sc-n•et;_dosdii un personaggio, Carlo di Valois, destro soltanto a maneggiare le armi di Giuda; osava contrapporre i gigli d'oro all'aquila romana; in(ine fa"oriva in firc-n:ze il trionfo di quel partito che schiuse la ,·ia del potere alla demagogia. Testimonianza paJpitante dei sentimenti di Petrarca, e 1ltis~ simo documento, nello stesso tempo, della sua italiana dignità, è l'opuscolo latino dal titolo: Apologia ronlra ,uùndttm Galli ,altm,nia,. Anche queUa volta fo l'insolenza francese a provocare la reazione italiana. Un presuntuoso prof~sore della Sorbona aveva pubblicato a Parigi un libello pieno di contumelie contro l'Italia, contro Roma e la gente latin.a. Pctrarc.a non contrappose invetti"a ad invctti\•a; troppo classico era, cioè italiano, per scendere a siffatta polemica. Libratosi invece al disopr.a.di ogni questione personale, ri,,cndicò la civiltà di Roma. « Barbari sono i Galli », esclama, « Roma è I.a regina dc.Ile città, sede dell'Impero, rocca della fede cattolica, fonte di tutti i memorabili esempi. La sua fama non perirà», Il cantore di Laura nega ai galli « il latin sangue gentile»- Nell'intimo non meno dle negli atteggiamenti esteriori, es.si palesano spiccata disformità di natura. I Romani sanno conci~ liare, in bdb armonia, la gravità con l'urbanità; i Francesi, al contrario, sono « arg11111/pi,romp111/i,fnc,/11/i ». I primi hanno in \'il conto il danaro, sicchè è raro che s'incontri fra di essi qualdte sordido mercante e ingordo usuraio; i francesi invece sono avidissimi di ricchene, dediti ai lucri più illeciti e inoltre pieni di boria, « dispregiatori dei forestieri e specialmente degli italiani». Volgendosi a considerare la forza espansiva della ci,•iltà fa. tina a p.angone della franccse, Petrarca nota che soltanto b prima possiede la virtù di incidere profondamente le abitudini e i costumi dei popoli e di elcnme il carattere etnico, assimi. landoli ai propri modi di vit:l, alla lingua e aUe proprie istituzioni. Di ciò è prova l'influenza esercitata da Roma, specialmente nelle Gallie; e nei segni indelebili della sua civiltà. Pe. tra.rea chiama questa la nostra forza celeste. Nell'età del Rinascimento la presenza di mili:zie fnnccsi nella penisola servì a rinfocolare il sentimento italiano. All'annunzio della battaglia di Fornovo, e.be <»strinse i francesi a risalire quei valichi pci quali erano discesi con tanta baldanza; da ogni parte d'Italia si IC'\·Òun coro di canzoni popolari, sonetti, poemetti latini e volgari, inneggianti all'artefice di quell.a vittoria, Francesco Gon:za&1; nè mancò chi, O>me Antonio Cammelli, nell'esult:an:za generale, pianse d'ira e di dolore poicM si era dato agio ai fnincesi di sfoggire alla totale disfatta. Ad Annibal Caro, la prima volta che si recò in Francia, sembrarono incivili quei rostumi pangonati agl'italiani. Non vogliamo raccogliere tutte le testimonianze di rui sono _piene le .scritture di quell'epoca; limitiamo la nostr.a. indagine ai massimi, cominciando da Machiavelli. Nessuno seppe indagare gli umori degli uomini e delle nazioni con maggiore lucidità dell'autore del Prinripe. li suo giudizio sui francesi, meglio 7
hc nei R1tralli delle .tJJe J, Francia, si 1ro\'a in alcuni naldo e Tancredi, adun:i. i guerrieri italiani, richiama alla loro pensieri che, per saparc di attualità, meri1crebbero di essere mente la natura barbario e dispotici. di quel popolo, l'in\'idia dh·ulgari in1egralmente. Ne stralciamo qualcuno. « Stimano. egli che poru. aJIJ. raz.u b.tina, la insaziabile a\'idità di sangue e dice. tanto l'utile e il danno presente che c2dc in loro poca di oro, la prontezza oon cui è abituato a usurpare, con frode memoria delle ingiurie e dei benefizi passati e poca cura del e violenza, il premio dovuto al \'alore italico; e chi.ama gli bene e del male futuro ... Sono piuttosto taccagni che prudenti. itali.ani a farne vendetu.. Richiesti di un benefizio pensano prima che utile ne hanno a Con mente di storico, ritorna il Tasso sui francesi in una 1r.1.rr..e. Sono umilissimi nella catti\'a fortuna, neUa buona in- lunga lettera scritt.a, com'è presumibile, dopo il suo sosgioroo solnni ... Stimano in molte cose l'onor loro grossimente, e di- in Francia, e dedic:21~interamente a un parab,one dei due posforme al modo dc' signori itali::mi. Sono ,•arii e leggieri. Sono poli: lettera per noi tanto piU interessante in quanto i uratterì mimici del p.arlar romano, ccc.». sono studiati secondo un criterio che non abbiamo scrupolo a ·Molto vicino al pensiero di Machinelli è quello di France- definire di n.zza. sco Guicci:irdini. Ricordiamo le pagine dedicate .Alla Disfida Sul fondamento della disparità di sangue, sito, clima, confidi Barletta, che mise a frontè il ,•alore italiano e la spa\·alderia t,'Ur.i.zione del territorio; egli dimostu che gli abitanti della francese; e dobbiamo ricordare qlJ'CIche egli dice nel libro IV penisola, posti nel mezzo d'Europa, rif'SCano a contemperare Je della Storia d'ltaJ;a cira l'immoderata bram.a di . dominio di ,•irtù proprie deì popoli settentrionali con quelle meridionali, quella nazione. la mancanza di prudenza politica nel cooscr"are mostrandosi nello stesso tempo destinati agli ardimenti guer1I mal tolto, l'insolenza onde si rende in\·isa ai sudditi. rcschi, alle imprCSt' civili e alle opere dell'arte e dell'ingegno. Passione e odio prorom~oo dalle strofe dei due sommi poeti L.a Francia, per essere invece remota da ·questo mezzo, « è condel secolo. o· Ariosto ricordiamo la digressione che S<'n"c di scguentemcnte meno atta. .a generare gli uomini in questo tcmesordio al canto XVII detl'Or/,mdo F11ri0Jo: il POCt1, dopo peramento di prudenza e di ardire, ed in questa "ivaciti d'in- .1verdato sfogo ali.a nbbia, perchè i lupi d.ai boschi della Senna gegno speculativo che noi cerchiamo ». sono scesi a desolare le nostre contrade, si conforta nella visione Nooostante l'orientamento alla Spagna contrario della nostra pres.aga dell'Italia ritemprata nella ,·olootà e nei cOSl:umi,che letteratura politica nel Seicento, le in\'ettive contro la Francia ~endichcrà l'oltraggio e andri a deprcd:a.r;; loro lidi. .. non scemano nè di raumero nè di aggressi"ità nemmeno in quel Il dolore di Tasso prorompe: da uno dei più cQncitati episodi secolo. Anzi, è sommamente lStruttivo e induce a meditare il della Gmualtmmt Libtrata, quello di Argilla.no che, infiam- f.atto di trO\'are anche nel ~riodo che passa per il più osruro nu.10 di sdegno per l'ingiusta condotta dei Franchi verso Ri- della nostra storia politica, r~tti i più autore.,.olii scrittori cons
g1un11m un fcnno sentimento di dilr.dcnza <: a,·vcrsionc per francesi. Così al filosofo Tommaso C.m1panclb, che li qualifica « li- ~cnziosi e Indiscreti », mc.1.pacidi fondar signoria, « perchè tra- ..corrono nel· più sfrrnato arbitrio e tr.1.ttano i soggetti or troppo ,rudelmente or troppo licenziosamente, e invece di curare i difetti ahrui insegnano i propri»; fa eco lo .scienziato Lorenro Mag.1.lotti,il quale raccomanda di usare con essi il metodo della forza, l'unico con cui si possa aver ragione della loro iattanza ,.- della loro prepo~za. Al politico Traiano Boccalini, che mctte in guardia i connazionali contro la non disinteressata protezione dei francesi « per natura furiosi. impertinenti e 50. pu ogni umana ,·rcatura bizzarri, ingrati, e non meno capitali nemici degli Italiani »; 1iene bordone i.I poe1a Alessandro Tassoni, il qu.alc :1.ltamente ammonisce di non prestar fede alle proHerte di amicizia dei Galli percbè « il bottino, gli stupri, i sacrilegi, le rapine, sempre sono s1,ui i fondamenti delle guerre toro in Italia». Alle floride sfrofe pindariche librate da Gabriello Chiabrera a celebrare \'Ìtlorie sabaude italiche contro i francesi, fanno riscontro le pagine colorite e vi"aci COn le quali G. B. Marino dipinge lo sconcertante spettacolo offerto. .li suoi occhi dalla società parigina, con le « sue ripugnanze, le sue sproporzioni, i suoi costumi bizzarri, le furie terribili, le mutazioni continue, le guerre ci\•ili perpetue, i disordini senzJ. regola, gli estremi senu mezzo, gli scompigli, i garbugli, i disconcerti e le confusioni». L'impostura, che attribuisce all'illuminismo francese di aver ris,·egliato il nomo pa~ e av\'iato alla rigenerazione della e.oscienza dvi/e, fu foggi.1.ta e :iccreditata durante il predominio della mentalità demomassonica e giudaica, da una sedicente critica storie.a, la quale, sotto il pretesto di una superiore obiettività scientifica, cela\'a la più ottusa inimicizia per la civiltà 1t:r1iana, e una congrni1a incapacità , capire il popolo iti1liano. E' nel s«olo XVIII inv«e che l'Italia in\·estìga con paziente amore il suo passato, ne illustra i monumenti, scandaglia le sue origini, ricerca, in una puol:i, l'essenza e il valore della propria razza. A questo intenso Ja,·oro si accompagna una reazione al dilagante ga.llicismo, che acquista massimo \·igore con G. O. Vico. Tutta l'opera dei filosofo napoletano è una luminosa riaffermazione di italianità, e nella sua awersione al razionalismo di Cartesio e al neo-epicureismo di Gassendi contribuirono, senza dubbio·, mo<i~·i scientifici e religiosi, ma agì SOp(aUutto il nos1ro genio secolare. Perciò sua sovnna preoccupazione fu quella di rialzare il prestigio del pensiero italiano, rai--vivarne la gloriosa tradizione la quale, prima che alla romana, faceva capo a quell'antichissima sapienza autoctona, fiorita sul suolo delb penisola e divulgata :1.dopera degli Etruschi e degli Joni, La parentela che egli. cn:de,•a di a\'er scpperto tra il p;incipio fondamentale della sua gnoseologia (la con,•ersìone del ,,ero col fatto) e il senso filosofico riposto in alcune voci del vetusto linguaggio preellenico e preromano, furono il suo modo di risalire agl'incunaboli della nostra civihà e di ritrO\'arne la oriiinale natura. l'insegnamento dell'autore della SrienZ4 11uo11a non tro,·ò, è ,•ero, ai suoi 1empi, discepoli e continuatori diretti, ma il suo programma fu quello di tutti gli spiriti costruttivi: 9
m<1terc in luce i diplomi di nobiltà della nostra rana e combaucrc J'inv.tdenu delle Jonnne r,anccsi, contrapponendo 2d 6SC un pammonio di idee schiettamente 11-aliano, attinto alJe pure incontaminate sorgenti dell:i upicnza nom•.a. Uldo, iro Amoftio M,m,Jor, mentre Jcdica,•a la sua prod1g1osa attn-iti ad 1m·nt1gare gli aspetti e le mani(cstuion1 più di\'ttSC delb società italiana anra,·tt$0 , s«oli del Mcd10e\'O, assuinc"a la difesa delle nostre lecterc e dei nostri poe1i contro gli attacchi de, aritici francesi; Sop1on, J\111ff,i richiaman gli 1t.1lian1 :allo studio della loro veneranda 2n1ichitl e perseguitava con mordaci uome il mah·cuo, onde s, mostravano aUetti taluni, di infr.mciosarc la lingua e I costumi; G'"par, Cou, con 11 naturale buon senso paesano, smascheu,•a quanu ,~uiti prttfflziosa e so6sc:,a mgtgnos1ti s1 oocultan SOCIO gli abbaglianti paradossi dei sedicenti no,•:.1.ron d1 Fr:mcia; G1a,1 Rinaldo Carli da Capo d'Istria deplorava l'asservimento spiri. tua!._•. Ji ou davan m1scl"C\·olcspettacolo gli scimmi0ttatori delJe mode d'oltralpe e propugnan. , l!,.'0roumen1e contro i pregiudizi regionalistici degli una, oontro le tendenze cosmopolitiche degli altri, la uniOOC'di rulli gli italiani in un vincolo di solidJrietà e1ma e nu.ìonale; Franuuo Alt,,rou, rintuXU\'a la ratua mìlla.nter1a gallic-a, m·endicando al gffliO della nostra razu la glon:1 d1 a,er preceduto tulll gli altri popoli nel dominio delle più utili inven7.ioni pratiche e dei pii1 sublimi ardimenti spcculat1\·i; Bn-11ardoT.:w11<1'1 prott'Slava contro il dispregio e J'ignoranu con cu, 1 comptl:110,i ddla e Enciclopedia • tutuvano cose e uommi d'Italia e faceva voci che prC$lo sorgesse dalle nostre ossa un ,·endicatorc di unte ingiustizie; G11/,a11iNapione le\a\'a un ,nno all'c«ellcnu della nostra lingua e con maschi ::.-.. - . ....1 ~~- accmti condannu•a il fancoismo im•adcnte in Piemonte. regione ~ lui proc:lamua it11iamssinu, antnnur.tle dell'italica libertà, runasta mcorrOtt.a d1 gauo, d;. sangue, di costumi, d1 lmgua, e orgogliosa di a,·ere a c:ipo un:& prosapia reg.1le « da cui tanti eroi sono sorti per sostt-nere e suS(itarc con ie azioni loro la memoria e l'esempio del ,.,lort la1tno che sola chiam2r se ne può b. depos1tuia •· Sono, quffii, soltanto alcuni fra gli innumere\·oli autori che ne-I secolo XVIII additarono nella Franci.a una nazione profondamente ostile :al popolo italiano; di molti altn, a cominciare dal g:-ande Alfieri, per 11 quale fo ragione C$Sem:,ale d, viu 1nscgn:1re a, connazionali odio alb fmncia, ho taciuto di proposito. Le loro pagine più significatfrc- sull'argomento, insieme con quelle degli scriuor1 an11fo1ncn1 del s«olo scorso, sono WtC' recentemente riC'\·ocate e raccolte nei Vnfri 1~1urar1 (Ediz. Q,11"'1rivio, Roma) dle tutti gli 1l'aliani do\•rebbero legger<: e meditare per imparue a conosocre meglio il ,·oho della presunta sorc-lla d'oltrcmonle Noi abbtamo rnluto sc,lt.1n10 docurocnia,c-, a complcmen10ckl citato libro, J'c.i~tcnza, nel pensiero dei nostri grandi, d, un:> corrente ininterrotta. che- mette upo a Dante, genio sow2no Uell2 nostrt rana, e dimostrare come quc-1 senlir,lCTlto, tutt'altro che lran.sitono e artificioso, come- piacerebbe agli immcmon e agli illusi, ~ il riflesso dcli.i di,1tn1t.\romana e un sacro legato che i padri hanno trasmesso col s.ingue e con la vita, all:- ~erazioni dell2 nuon ltali2. FORTUNATO MATARRESE (I.e cc••k•h•,.. cli• il11>ttN1.aa q.,HI• .,~i. -• tr•li. 111•1 "O.• Plrloaa•·• • a-, u1 , ... ,. 111 ..... 1o !'-.etio .t.i ~ di O\Hllaot .u·u,i..1. -<,. -- -=- ,,.,~..- -~-"~ • ..,~ , ,.,.__...._,~- . - ...... - ., ___ :j,.~~ . -·....,'··'',''.:':.A-~~~.~- _n;,~~~.,...... r::;;;:;r= , ~- "''·~~ .z ~=- (;l, ,t~' e '-••"••'- ,~.. J:,-11 cli ,A... ,,.,,.;,,.i.,,.ffi.
Coro.aggio: Tt alo: di Med\&MI li' da gra11 ptizo ,hùtro tht /'1111111agin,1rio Ji11aao ''" , Jttol, Jrt// dtl mrt/101110 t 'l'"//i ;,,,,,,rdia1amhtlt 111to-11it,i/11 1opro1t111110tn41o JtJ biJoino d,i p11bblfrllti frlllfUII dtl Sru,unto d, totlirrt ogm 11gmfi,atb al ,,rnpo i11t11i no11al dmtWo ,,; "11, fon, uo11omirht, ma ai ,·aJori rtligio1i ,d ,rom ,ra affidai• 1A Jirt:r.io11,d,/Ja ,otind. Un oland,11 dtl Stittmo, (1111 pan, ,d 11n't1iia,uh'ts,1 11/l'a,,.a11g11ardia 111/ ,omp,10 di r,11dtrt 11/111111mJta r&rop.,) avtllil inr.',tlltllo la p,woLi 411ruJ1ot&'O •· T11t10 f'"· 110.da 1111l'"" ,aio tra thillfO: lalllo tht 111,nl!'""''ntt, f1111,1do ,o,, la ,ad111ad, N11po/1ont 1e,,1br6 pn-11111101r1,r110 tlH 1/ 11111- {GoUeria <Mçlli Ulh:d, r,,.nze}. 111aJ11/'il/1m1inùmo tdllt11t Ji trrò d, ,olpo la mod• dtl Jttoli di mtuo. /\la 11011 "" dht 1m'i/l,uior1t, JaJo tlJt rt1la1.1 mt,llL:. a11ii puì fori, di pr,ma, la bMghtllil; t 1(Ho '111111,htdtttrtnio «t.OTJt ptrthi 1/ ,.·nthio i/J11miniJmo, prt1tnlando.1i 10/10 ,,,,1, 11oriti,1it11,ttggi111tasu I, to1t, arttlla11do ,I mtdio,vo. mtt non gi1111ifir,mdoloaltrinm11i tht '°"''"" tradino, P" ti11,1ttrt al lt1t1po dtlla pnfnio11t borthtu. Un trts.imo, dal INu10 .1lfJ10, dal mtno Ili p,it, dal /tttio ,J ""tlio. Q1ttJIO rapporto, na111r:dn1tnt,, /11 miumllo 10/0 1111/a .1t'hla dti ,,.,lori ttonomiti: 11011ni,1111Jon, 4/lri 1ui q11alipo1111t Il
ragionevolmmle eisere fondato ,,è co11osut1do11taltri, la borghtsia, per 'l"a,110, proprio allora. comùuiaJJe a p.-trlaredi idu, di u,ra loro dialtllifa, di 1111foro rontir1110e sempre progrtdimte di11mire. In realtà <f«tJla maahina dtl progrtJUJ dtJle idee poggiar·a sempre 111/pres11ppo1to, p«rammte prop:1ga1rdistico,de/1:1 barbarie del 11tuhio tempo e della fillihà del 1111011S0e.mpre, 10110 lo 1toricismo di Hegel ,ùomp:1ri1•a Voltaire. /11co11dusio11e,10110 q11abmqNt forma la fOla si melltJse o quella illumi11istica, o q1tella romantifa, (o quella ,mtistori<a, o quella Jlorica), la 1c1o tta11zaera sempre ,he ,I p,1JJaggiodal ,osiddi'llo medioevo all'età moderna, cioè da 1111'etài11 ,11i il m<mdo non er11gover11ato dal denaro, a q11tllain c11ilo i ma11ùr1ame11ter,·e,me fonsideralo rqme 11nprogreuo. T11//0 qiò orm11ida tempo, i chiaro,- ma anche coloro <he più l'ham10 vislo e più ha11no1e111a1d0i re.1girvi, se11tendo11efaJ111rJi14 e il pericolo, non si 10110stra11ammle resi COlllodi 1111fatto ,he, a Jfhvi n11 pofo ra11mz.iot1e,Sllf'ebbt app,rso forse altrellanto chiaro. Afdi da q11arrdoi popoli scrivono le loro storie era loro awem,10 ciò ,he si i visto loro s11aedere ;,, quelli d11t 11/timi sno/i: fht rioi 1111odio rosi fan.1tico, tmì riero, rosi 1mduabih li pendtJJt per 11111i0l pa.JJalo,oJJia per tullo qu.nito i loro p,:1. dri, i loro 11(n111ii. loro avoli, i loro bisa1·oli, a11er•a11f0allo . .t\foi era prù11aaV11enutoche il seme e il sa11g11,,amichi argomelllo d'onore, fossero invea di uherno. Lo steJJo st11Jio che prima i popoli mettevano a illustrare le proprie origh,i ,be di1·e11m1110 poi religione ed 11rgomm10 di grandezza e di forza. po, h.mno messo nel ca,,uJ/are quelle origini, ,,e/l'abbassarle. e 1to11potendo altrinit'llli, nel ,ireare, 1m mito, rht soddisfi, in q11ahhe modo. a qutJIO ouuro dtsiderir>. Tale i sia/o, dal Settecemo ad oggi. ,J mi/o del medioevo: mito, Ji b:.uii bme. norr crealo dal popolo. (Ome q11e/Ji d'1111avolta, wa (Ollgtg1111to A freddo, 11tlla Jlrella urchia degli er11di1i,e poi ampiameme dif/100, col tono d·1111,1 notizi.:, fhe se 11011ha forza poetica alta 114 uallare, ha. per6, forri11ima, 911ella di deprimere; e. comunque, di falsare gra1•e. mente, per degli i11ttrtJJi precisi, 111conoscenza e la Vllh'1aziom• dei /ani. Mai, prima ,he in questi 11/JimidNe semli., s'era vista la dif/11sione di q11estimiti negativi, di q11eJ1ieapovolgime11li della 11orra. Annibal• Caraeci,: Una Baecante (F1renzo. Ulhzi).
Titiano: Bacc;:onale (Galleria Pini, firen:z:e). tstg1111r11ell'i11le1'IU d'una da11t: i r111 ,.,lor,. 111'fNl'JIO modo. ,perboliramenle esallali, 11tnnero impro1,1,iJamt11le ad tmtrgt>re. tQme per rm taltlllrof,to 1po1tamemo d'tt1111'ibn. RiJJdtato. dav• ttro 10rprendenle, dov11l0 .:Jl'a/JeJttZa, mai prima avveru,ta Ira il dt11aro e Ja p11bbJùiJ1ita. Alie,mza 1uutdu1a aJ 1wa /11nga prepa. 1wuo11e, the ebbe urto i ptimi sp11mi ohre the d.1/Ja rijor,na prote1lante. dalfesito della rfrol11uo11e i11gleu. ln/alli, 111tnrmo mt,leu, si osò, per la pm11a volta ne/Ja sloria, ùmalz.are l'inltrUJI ,i'o110111i(oa legge de/Ja tlfla, e prorlamar, il denaro l'unita al• tendibde /onre deJ dirillo. r,1110,iò rhe 11011a1•tt•a ,orrilpo110 d q11eSIJ((JllftZÌOl1l' f11, app,mto da quel tempo, {()IIIÌIUÙIIOa {011• ,i.lerare tom, medioevo. · Ora. diu,·o app111110:ma, r'er,2 IIÌJIOnti popoli. 11,t (()JÌ a11ur. J,,, ùmat11rale l,woro. ntl mwegare le poprie or,gini: 1m Jesi. dtr10 di i,ed,r/e barbare, brNlle, ou11r,, anche do1:e 11011erano. o Jo,,e la spontanta ilf1111aginazio11l,e at•et·a rilt1111tt>e, abbeJlile, mele motit'o di orgoglio e di forza. In re.illà 1uss11110dei popoli h.i ma, fallo q11esto; e se ii i 1'/110avvenire oggi 11011 i sia/O opera ioro, ma di porhi; 1,nonchè si d,u ora aggùmgere rhe 1,emmeno q11,.rt1pothi, l'avrebbero fallo. ntll'i111ere11e d'una daue. che ; .1pp1111l0l.a borghese. o almeno 11011J'avrtbbero fallo, ro,1 la11l0 m1ptg110, ro11 lama ro~re11za, ton /allla roncordamu ;,, l111/ele 11.1zirJ1d1'1E11ropa. se ima /o.-za ,.mnipoltnte, rioi dilf111a preJJo 111111 popoli, e animala da 111111g11alemltresu, 11011li av,su 101tm11ti. Q11est.1foru; 0"11:11bene tu1101t111tae. d; q11aJi111pe,. //110 11omi11arJa,11011ase11do altro rhe gli tbrei; 11ti quali. m q11a'110urinar, di Jlor,a. 11e11u11mo1n•o ; Jtalo <k'IJÌpreu,ue. tosi Je11ace111emenra11le11ulo, " to11do110 fino alle ntreme conse• g,1tnu, tomt q11t/Jo dtlla osouit,ì 111edioe1·alee della Iute d,i tempi moderm. della 111felui1à di a/fora e de/Ja ftlitild di ogg,, e rosi i,ia dire11do: INtle rou rht ha11110,111reaJJd, q11,1l0 JOlo 101Jinlt10: eh, a/Jora gli ebrti erano 1'0mbaJt11ti e /emi/i f11ori della sooetà. oggi. tiot dal 1791 in poi. non lo umo Jlali piN; a11ZJ, nsendo conttmpora11tt1111t>11tdeir•e111110il de11tJro l',mtro meuo Ji dùtù1uo11e Ira gli 11omi11i,tJJt, maJJi111idetmtori dtl dmaro. 10110divenuti, di colpo, la das1e privilegi,,1a. Ciò. 11a/11. ralme111e, dopo aver" distrullo. m nom, dtlla Jibertd ed in Olho al med,oevo, q11ella preesisleme, la ,,rahia arfllotrazia, che 11011 solo a,·eva atr11l0 il /o,-to di /011dar1i 111ll'o11ore.mvtce rhe 111/ dmaro. ma sopra/111/10q11e!Jod'nure 11azio11ale. Ed eao, dtmque, int,ramente spttgata la 11ra111uima ;,,,,,,. JÌOtJe di valori, a11rora tOJi evideme, preuo molti 11orici. ua ntt• di.oevo ed dà modema. Chiamiamo medioevo q11t/Jo rht /11 t,,le solt,.mlo P" gli ,b1ti. t>d Hà progredita e fe/Jce q11tlla che oggi J t.1le 10Jta1110per l'JIÌ a ra111adel predoml/110 impro1111ùamente OllettNICI;e rh,, da qualtu110 d,i loro JtflllOri. i J/ala anthe thia111.1/ag1111/d"1tlllt RmaJtellUI. G. DELL"JSOLA 13
SCIENZA .... JEJRUEJO, Jl'Jf A. 14 L'EREDITA E UN DESTINO E UN DONO I Con~ l'esperto 1..onudmo (onoscc- il terreno c la ~u che ,·i si ronfi, cosi una madre d('·c upc-:c quale gt"rmc sarà cHiacc nel terrmo v1tal(' del figlio e quale sar.i. utile per lui. Pc-r s:tpcre qucs<o dc,·c ~~re a cono.Kcou Jdla sostanza e del contemuo, delle fone c degli umori del tcrreno; pili ancort dc\•e conosce~ il risuluto che può rica"are e l'influenu da estrcitarc. Quando p.irliamo di erC'd11aritti, dobbiamo .smtprc metterà innanz.1 agli occhi trc fani: l) Che portia.mo J'cred1t:l come un destino e comt un dono. con ~ o con facilità, ma in O!,.>ni caso inclu1tabilmcotc. · 2) Oie l'ercdi1à non è trilsrnessa di g,cnc-r:uione in generazione, in ,.m «erno divenire e pcrirc, ma da generazione a ,gffiCruione custodiu, o sciupata, disprc:znu., 112dita. }) Che l'ercd,t:l è inC\it.abde, pc-r cui a,·o e dìscmdente sono ,n.scpatabilmente legatì uno all'altro, l'uno è soltanto un anello della catcn:11 e completa. l'altro come un nuo,·o anello. Got, i noscri còmpiti originari, le nostre capacità naturali, sono cosa fissa in noi, sono C'tt'ditati. Noi ci possiamo .1ppropm.re di molte abiliti di ordine r«nico, ma le re2li capacità creatrici, sia nel campo della scìcnza, sia della musica, dell'economia. del la,·oro, e tutte le opacità in ~-encre, non s, possono eduta~, e l'ambiente può nere poco influsso sopr.1 di esse. Ove però abbia a,-uto influsso ef6aaice, li c'erano già le disposizicni per tali capaciti. Dal punto di vi.sta dc:lla raz:u. non possiamo pmsue m un uomo qualcosa per la quale non ci sia g1i disposizione in lui. l'erediti è-, in senso più ampio, destino, COSJ ohe naturalmente non de,·e nè vuole dire che noi ci 2ffidiamo al destino. No, dobbiamo and:ue incontro 21 destino li do"'è buono, ·Jov'è-positi\'0. Dobbiamo portarlo tranquillamente e louuc contro le aui,•ità negalffe per la genera.liti, dO\·e la nostra erediti ~ nocwa., :unmala.u e incapace di creare un:.&vit:.a sana. Poidlè- è consigliabile che nc-ssun uomo, che nessuna donna di:mo in eredità disposizioni inferme. &1.rebbc me~lio per l:.a groeralità e per compiere il massimo sacrificio, la rinunzia alla discend:nia, antichè dare possibilità di sviluppo alla propria miseria nella groerazione seguente. Poichè gh storpi per ,wcita, gli q,1lrttici, i minorati dì mente, i cnm1nali, cost;ino allo St;ito annualmente sommc- enormi che pot:-d>btro trovare molto migliore impiego per i sani. Un corpo è domin2to in generale d2 una detennin2ta struttura. Ad una testa rotonda non si addice un lungo naso acuto; ad un piccolo corpo snello non <.-onvicneuna ltst2 pienamente rotonda eon un bre"e collo lugo. Ancne quindo dal padre e dalla nudre confluiscono nel corpo del figlio due strutture, la regola è che ne sorge una strultura unitaria. Ctrto ci sono ecce:uoni. Si trovano a ,·olle teste d2 cui 21 primo S~Iuardosi rilevano Jue stili opposti, come si rKOR05COnOdue caucdrali rostruite in tempi completamente dwersi. Un nuo, una capigli2tur1, un mento che semplicemente non si acbtuno a tutto 11 rC'SIO.Verrebbt: fauo di domandare rtdendo: do,e hai preso ,I tuo nuo? E si constata che la mi$Ura ereditaria, qui, non è stata fusa bene. Con esercizi coscienziosi si può fare con tali persone quasi scnu sbaglio la seguente pro,•a (naturalmente si devono rendere familian i di,·ersi caratneri ercdit.ari): qu2le linea. eredit;ma pro,·iene dal padre e quale dalb madre? La risposta dcll'ercditarietl psichica è CC'ltl:nente di una dif6coltà str2oro1naria; si deve però 1entue di giungere anche là, chi;iramentc e scnu metdora, 2d una spiegnione. Ma nell'osservazione di reazioni psichiche e spirituali, si distinguono sempre due categorie di reazioni, e ci« il mondo della percezione ed il mondo dell'azione. Quale sia ce lo chiariamo con l'esempio di un animale. Ogni animale ~ costituito da natura m modo che, a differenu di tutti gli altri cd in bue ai suoi organi, è d.:lpacedi afferrare un ambiente ben <kfinito: il ff1Pndo della sua pcrcuione. Nei confronti di questo suo mon<lo. esso è fornito di una scrie di capaciti : ha un mondo di u::ione. Ora è così dei fenommi vitali: il mondo dell'azione e quc:llo della pttcezione sono collegati in modo che l'animale pttcepi.sce il suo mondo e agisce. Naturalmente CS$O opera scnza riflessione, in certo modo. Qucs10 si intende 2nche qu2ndo si parla di istinti e di moti riflessi dell'animale. E si
JINC
16 dc,·t dire che do,e reagiscono instemc la ps1dle di un ~itorc e quella di un ruito, (incomincia a pulare d1 ereditaned, Se l'uomo, in con(ronro con l'ammale, (Q$SC nel suo contegno tot:de dipendente da determinate razioni ,·er:,,o l'ambiente, basterebbe da sol.t b. som,ghanu, nel contegno psichico del padre e del (1gllo, prr stabilire la ercditarif'ti. M;a in questo caso non l»sta. Non bast.a nemmeno che 11 (igho s, smta ~ del padre, anzi ne sia ft"rma. merue connnto. e mille csprricnu 1ndubttabtl1 lo gu1d1no nel nmpo della natura. Ora ci sta chiar.unrote innanzi la difficoltà di detCtminare ciò che sia er~1tà. Nel presmte ps,idlico di un uomo sono eredità le cspcrient.e pns:ite e ru,one momentanea dcll'ambinue, sempre così rtciptocamente 1ntr«<iate d.a non pocers1 separ;1re nettamnue l'una dalraltr.a; ma non appare mai con sicurezza che quello o questo, in un fatto momcnt11neo, sia eredi1ato dai ge. m1on, d,u nonni o antcna11, attravecso la procreai.ione e la nascit.ai. E nmaoe 1uU;&\1as,egha la domanda: non $000 sempre le ~esse csprr,mzt che padre e figlio fanno egualmente? Lo stesso ,·aie pe:r la proprieti, gli auegg1ament1, la ,·olonri. ,_;l'interessi di un uomo, i quali, attraverso gh anni, cioè- domi• nando prnc1ue, p.isSJto e avverure, si rinno,•ano sempre Downnmo perciò educa.rei cont1mumente a non tnlasciare nulla per nCOOO$Cerecogli anni l'ora. ,i.;inedelle propncti crcdnaric, per non esigere da un Nmb,no (05(' che entro , ltm1ti d('J suo fondo ereditario e delle sue prcdisposii1on1, cgh non può tompicre. . E· certo elle un;a pura somighanu fr1 rmdre e figlio non l»sta rna1 :J. subthre cred1u,ncti e con t,ò mcluttabtl1tà. Al contuno 1 ~•ton sanno bcmsMn\O che nel loro contegno e in quello dc, loro figh e, sono cose dle noo potrebbero essere altrimenti nè in essi nè nei propri figli. Il Cllnpo d•e ,•iene Jdm1to d111'ercd1tancti )1 (a c-.·idcnte d1 sè nci r.tpp:>r11fra geruton e figli, e duncstra f;a sua res1.stenu tanto più rigidamente quanto più ardentemau: 1 gcmton la toml»nono Un bambino è un po' esuberante, un altro (recido; i ~lnirori 53,nno che l'esuberanza della vira poru sempre con si: fa dclu5ione, e .he non patranoo nspumiarb al figlio. TutU\'la, pc-r lo meno come sanno, gli lostru1KOno intorno un argine r~stente d1 disciphn:J. e di ordine. Ma s.mno anche the .ill'amrna fredda nm;mgono im·ccc chiuse mille 1.;~ e mille dolori, 1..hc l'csubcr.inza raccoglie con picnau. Spingono il bambino lento, non nsp.inniano le percosse, nu sanno benissimo dte non può ere. JCcrc s,·ehezu. do,·e l:J. lentezza è Jisposit.1one El"t'd,me 1n senso stretto sono le funzioni psichiche fondamcnuli. Non 5,0no mai fruuo dell'influsso dejl':unb1ente sull'uomo, ben.si ne .sono I pre- ~uppasti, e proprio perciò sono ereditate in senso !ilrctto, lx\·ono esserci dal pnmo momento della ,·ita. Altnmmri il mondo batte ,nuno all:J. porta dell'anmu. Sono funi1on, fondamcnul, : I) L'energia o attività "ira le. In tutto ciò che l'uomo pensa e sperimenta, ,;1udic;a e a~1sce, pone una misura Ji forza. 2) La rc-ani,·iti del SC"ntimento. Il senso d1 ogni fatto pi~og,co non ,·uol sempre dire conupt"·oJez.:u. Perciò: reanmtl del .sentuncnto alle ,dire. itÌ0ni della gamma piacere.dispiacere. 3) L'attenzione e la tenacia. C'è nell'uomo, a prescindere dai piccoli moti rirlcss1, la capacid, da poter tutto con la riflessione e la memoria; perciò, dopo il prìmo momento de-Ila \IU. non c'è ma, più per lui un cominciare inizialmente l'uomo. Possi1mo riassumere in breve e dire: è ereditato: I} il complesso delle funzioni fondamentali; 2) i cuatteri su<«ssi\•j che ne deri\'anO; 3) la predi. spos,z.ione a <CTte "f)l'Op,icti che sono condizionate a un tempo dall'ettditi e dall'amb1cnte. t Eredità è ciò che in nessun modo può essere mutato o cs.scnzialmente influcn:u.to dall'educuione e dalrambtcrue nella sua fomu fondamentale. Quello cioè che nessuna condit.ionc può dem'tre dall'educuione, dalla ma. niera e dall'abitudine. Ereditarietà è destino, e ciò che riposa hsso e nativo dentro di noi, lo possiamo solo con una giusta K'tha e un giu5to ra(6namcnto, e nelle gene• ruioni, Q"lìgliorue, approfondire, nrJforurc, indebolire o portarlo alrcstin. t.ionc. Ma il nostro compito è di prender le cose sul serio e di non accontentarci a nessun costo di titoli vistosi. Dobl:Namo intenderci seriamente sulla dottrina ereditaria per creare il bene dei nostri figli e del popolo nel modo migliore. WILLINIX
simo sislema bancario cmese, e quello moderno inlrodolto dagli ebrei, sta in questo il banchiere cinese. anlico.mente non cono• sceva che il « credilo personale > ed un perfetto eistema inlormo1ivo doveva anzi• tuuo garantire ronostò del richiedente de• eider040 d1 servirsi del banchiere cinese. Men1re, come f noto, la banca moderno poggm anzitutto sul e capitole anonimo>. cioè quello che conia non è l"onest6 del singolo. :na anzitutto la e solvibilit6 >, cioè interessa al banchiere anzllutto se l'affare sarò reddititio. Comunque non sarebbe stato facile, o coal pochi ebrei. controllare un impero coal vasto. se non avessero ncevuto raiuto ed aps;oggio completo da parte delle vane sette locali alligliate alla massoneria. GiO il !Ylargiolta segnala nel libro de!le sue memorie. come una delle centrali per dirigere le provincie triangolari massoni• che. ciCH!ique!la dell"Asia, los.H a Ca!Cutta. (Ved: anche e La Vito Italiana>, aprile I !hO. articOJa; Ebrei e Settori alla conquisto dell'India}. li Direttorio Massonico di Calcutta avevc sotto la sua giurisdizione i territori da Gerusalemme, Egitto, metò delrAlrica fino poi verso la Nuova Zelanda, Australia, Giopp0r.e e Cina comprese. Monife,to di Dtopagondo oleo e comuni1to diffu.r.o in Cina () ua!'.\11 a.cno oggi gh Ebrei m CirÌa? R1sJX)ndere con esotteua a questa domando, per semplice che sembri, è a.ssoi d111icile. Nel 1881, F1omimo Servi, nella sua nv1sto e Vessillo lsrae\ltico > {Co- .~ofe), md1eava lo cifra degli ebrei abitanti m Cina con 10 mila e quelli abitanti in Asia Minore od Eslremo Oriente con 2.389.356. Dopo la guerra dol 1914-18, mohl ebrei im:mgrarono, via S1bena e Mongolia. sia m Cina come in G1apJX)no. Kreppel allerma che trottavasi di circo 40 mila. che anzitutto si stabilirono o Tientsin. Sciangai, Hongkong, ed alcuni o Tolr.io e Yokohama. In .&e• guito negli anni 1924-1933 amvono altri obrei dall'Austria, Romania e Polonio goneralmenle prolessor1 d"Universlt6 ed artisti vari; dopo il 1934 invece la cifro degli ebrei jr:,migranti in Cina f in continuo aumento e si calcolo che lino al luglio 1939 siano arrivati almeno altri 46 mila ebrei europei. Generalmente essi si fermavano a Sciangai. dove non esialevano l99gi restrittive per la lmmigraz,one, e poi venivano distribuiti, al• traverso le organizzazioni ouistenzah ebraiche, un po' ovunque. Filippine comprese. Lo ~Shanghai Jewlsh Chronicle> del 26 maggio 1939 segnala che allora c·erano ancora 41 «campi, per i fuggiaschi, con un totale d1 40.83S ebrei, ciò che dimostrava uno diminu:tione d1 11 «campi> (asili) e di 2.525 ebrei. In pari temp0 la « Shanghoi Woche, del 4 agoalo 1939 segnalava che dietro inviressamento di gruppj francesi ed altri, il Governatorato cinese della Zono di Yu. nan aveva con~sso l"immigra:z:lone di 100 mila ebrei, purchè essi arrivauero attraverso una Banca CarJ)Orativa, appositamen1e creata, e muniti di SO lire ,terline. Molti ebrei appena arrivati acquistano la cittadinan:z:a ed il passaJX)rto cinese; mu• · ~ili di ques:o possono più facilmente emigrare verso \.::tetii vicini, e e03J f apiegabfle quan10 è dillic1~ lare una valutazione esotta poichè !rottosi ancora di uno m03sa lluuuante e per nulla stabili:z:zatasi. L'«American Jewish Year Book>, Voi. 41. 1939-1940, indica gli ebrei in Cina in 19.850. affermando che in quesli sono in• 18 elusi ottom1la ad Harbin, S.&IO a Scionga,, 3.500 o Tients1n, e mille Moukden-es1. appartenenti alla « Shanghai Lodge B"nai B"rith >; evidentemente trattasi della statistica ufficiale, ei04\ del censimento 1931. l:. 0inlil1r02:ione ebraica, nell'economia cinese, sl cvvera, (come in India) In due maniere: attraverso I• nuove banche fondale 1n Cina e attraverso la massoneria. Lo: prima penetrazione ebraico in grande sule, dal punto di vista dell'accoparramento dell"econemio, avviene dopo la guerra dell'oppio, imJ'.)0610 dall'ln9hil1erra contro la Cina negli anni 1839-18,U. Sostanzialmente 1rotlavasi di questo; gli ebrei Sassoon, oriundi ebrei spagnoli, arrivati in Cino via Bagdad, avevano introdot:o un fiorente com:nercio dell'oppio il quale rovinava la salute dei cittadini cinesi. Quando il govemo imperiale cinese vieta l'introduzicne dell'oppio. i Sassoon sj lagnano a Londra e l"lnghilterra interviene manu armata, obbligando il governo cinese o introdurre queslo terribile veleno che smi• Lo mo9lie di Ciang- Coi Scek e il 1uo con:aidollò il suo poJX)lO In breve temJX), e pro- gli1r1, l'ebreo cu111raliano Donald. curò aj Sassoon e ad altri ebrei e inolesi guadagni lovolosi. Lo: prima banca fondato, nel 1843. a carolleu, europeo si chiamava Orientai Banking Corporotion, allo quale segue nel 1896 la The Commerciai Bank al China, che pei la prima volta in Cina emette un prestito dello $:alo. Con ciò la Cina si ovvia per la strada già tracciata in Europa da parie degli ebrei banchieri Rothschild, Perelre, Oppenheimer. per asservire tulti al carro della valuta aurea. - In totale, da allora lino ad oggi, !uro• :io !ondate circa 300 banche in Cino, di cui 146 esis1ono lino di 1937, periodo d"inizlo del contlitlo cino:°giapponese. Queste bo.nch•. per la e moderniuazìone > del paese emetlono prestiti su prestiti, che spesso non sono in utile rapporto con le reali possibilit6 di sviluppo, e cosi la Cina, paese di immense risorse, ha ben pfeslo il laccio usuraio-economico al collo ed f asservila ai soliti rappresentanti della plutocrazia capitalistica mondiale. La dillerenzo fondamentale Ira l"antichis- Un Gran Maestro della Mosson.rio indiana
La sezione dello mauoneua 1n Cina, con aede a Sciangai, manlenevo 916. olloro nel l8ro. legami e collegamenti con quella ci• r-eM detta Son Ho Hoel, la quale dipen• de pc-1 dolio r::,o1en1e aetta delta Hu119. Fra que1l: JnO.MOni. Jo lcto OIIIYlltl. e lo n•olu:ucne aneH che ro•eaciO l'unperolorc. ane .. _ e i:ortO al Kuom1n1an9 di 0991. ,:-,iia'o un d1re110 leg-aine. 5un Yat Sen, il rivoluzionano che co1li1ul !a repubhhco cinese nel 1911-12, !ondo. olreltl d1 28 anni, nel 1893, un nuo•o mc.•imento ,.ltor\o ■-9relo. ch1to &in9• Cbu11g-bui. che poi 1i londe con oltn gruppi e prende 11nome d1 Tv.119,Mu-hui. E" do que1ta .. uo che in ■-9ul10 è 10r1ito Il Kuo!'l'litan9, ancora 0991 control1010 • direi• '.o dalla Htla. Precedentemerite, ch:1-àver10 11 1689, ero 11010 creala Jo HIIO Chee-lu119-To119, cM ero a nello c=aral!ere maNOnlco e nvolu· :ucna!'.O e CM dovene po1, perctM me1,10 al banoo unperiole, lugg:re oll e1lero. pren• dendo pç-11ede a S. Fronc11co, con nume• rose s"!lz10nlun i:-o· ovunque. Una 1ua apc,- c1ale aeiione propagandistico • H The Re- !drm Club 11quale lçndò recentemente uno ~c1ole Hzione o Jchonn011bur9, come H· gnalò 11 e Sunday Expreu ~. {Sud Alrico) del 29 gennaio 1939. Per permeare meg-lio il popolo cineH, delle nuove Ideologie • domoerotico-moa- ::~:h::,~J~I )ffi~J6 ~;ir:::~:'e~:o tt~:~~ nuowa. che corrl1ponde o 1imilt concei.10-- n1 ebraiche. d-tncmmal♦ N'Gyl♦b.n. e che • poi l99oto olla 1e:r.ione, oonuollata dai mcuoni honce~1. dono e M•re Patrie >. In questo maniera è asaicurato lo dirotta in• 9orenz:a ne91l ollari interni c\ne,i de, cen• tn ebraic 1 d1 Nuovo Y~rk, Cinclnnati, Son franeit<:O. Porig1. Londra e Amaterdam. Oueato lnvaaione ebraico-maaaonica nello vita spmtuole e pohtaco del popolo a· nese, a1 pu6 controHor• anche loeilmente anroverso varie 1erie dì lranoobolli c1ne1i •messi dopo la rivoluz:ione. Vediamo co■\ 11ritrollo d, Sun Yat S•n. che organinò la r1vcluzlone. e di Yuon Sh.i l:al che la asseryJ tota1n,ente al capitoliamo mos■oniooeb10.co, riptodolll 1ui lroncobolh dello -· ;:n~! 12 ~ ~i ~01~ 1 ei~e s~~g'i:n~~r~n~~ nel 1913 •ace il Jrancobollo e agricoltura>, dove ai la11 11.1\leadite colonne massoni• che denominate Jachim e Bocn, con le 1pi9he d, grano, 11 vede al centro un uomo hl mauonel che 10glia d grano dei compi e nel fondo e•, il Tempio del Cielo di fe. chino. Sopra lutto c'è un ateo, che congiunge le colonne poste al lati. Oueat'aroo è 1pesso rapprHentato, 1\0 nel francobolli o cora1tere simbolico mas■onlco. come pure In ahri dlff9nl d1 simile almbol!amo, e l'allusione ai rileriace al )3. grad:, m<1nonko (mcuoneno fOMO) de1io Royal Arcb. il quale ba Il comp'1o di occuporAI port1cokr.r· menle della e l11ruz:ione> del popolo. Il 14. grado della maa10neria, detto e Volta Soera >, ci~ orco poggiato 1u due colonne, fa pure parie di que■to 11mbolitmo. e gli odep11 ai dedìcono an:rituno alla ... • libertti ouoluto di eoedenzo e di spirito>. E■iste anche 11c:oaiddetto Rito di York o dell'Arco Reale (Hcly Royal ArchJ suddiviao in 30 gradi, che ha la centrale a Londra e altre Hdi a Dublino, Copenhagen, Bahimcro (U. S. A.), e Hamllton (Canadb). Non va nalwolmenle dimen1lcc10 Il legame di,.llo con le l.o99ie ..clW;1Yomente ebraiche, come del B'nal B'n1h, Grand Order Of latoel ond Shield cl Dowld. Shiel of Abroham, e«,, aaocia:zionl che ricewonc un ooord.t~omenlo per la lc,o oth•1t6 •mio. attnJTer.c) due ull,d d1 coordinamento mas- ~nico, eia' l'American Coundl of Jewiah fral•1nal Orgonlaaticn.s (New )ork. 270 Broadway) e l'Europeo11 Commlllee (Londra, Woburn Hou.. ). A que1to al aggiungo che nell'Enciclopedia Ma.uonlco del Lennholf-Po.ner del ls.32, a pagina 1600. e·, la ■-9uenle no111.ia e Cia119 Cal Sch•lr. oenerole etnne, uomo di italo, noto 1887, vittorioso gene• r0Ha1tmc d♦I Kuomin1ang ... 1eguace di Sun Yot Sen. • lrot•llo della Paooda Lodge (Gran Loggia di MasaachW;Mll), Il IUO aiutante Yat Min. • lscnlto aUa e Loggia U1ternoalcna!e ~ di Pechino>. Ma ancoro pià chiari si riwelano I 'Vari legami intemcnicnall e i uri dirigenti che eflet11v0menle governano la Cino, 1♦ ai conaldero che Il primo conalglle,. di Ciano Cai Scek. col rango di Generale di Bri90• 10. , l'ebreo-mo.none M0♦ Claoen (MorrisAbtabam Cohen), chiamato dal dn..t M•- Sbe, Il quale , oriundo dal Sud Alrlco. Coslul era nella gueno 1914-1918 ullldaJe delr... rcito ccnade ... però fu 1empre legato" ogh 1ntereS1i cine&i. tanlo che lu g!à se• gnaloto dal glornole e Jew!sh World > del 25 agaato 1927, come ex consigliere • collaboratore intimo di Sun Yat S♦n • di un rivoludonario marxiata, l'ebreo Michael Borodin-Grusenberg, La m091ie di Clo11g Coi Sc.lr. che come signorino si chlamO'Yo Mei Ung ciò che s.i7nitico e Tempo gtade•cl• >, ha pure un con1lgllere particolare il quale l'accompa9na Hmpn,. , l'ebreo Donald oriundo australiano. il qual• salvO la vita di Ciano Coi Scek, liberandolo il 12 dicembre 1936 dallo prigionia del Tachong-H■ue-Lang. L'esponente dell'1ntemaz:ionoJe comunl•la, dopo il 1923. , l'agente ebreo M1choel Borodin-Gn.tsenberg. fu lui che crganlub le warle armate roa.ae. la propaganda alea, fu conalgliere del noto Ch♦n-Tu-Hal6.. Impose la ~truz:ione dell'aC'C'Odemla militare (mar• xlata) di Huong-Poo. Borodin or9anlnb poi lo riwoUa di Hong-Kow, in accordo oon kr. wedoYa di Sua Yat S.11. nel lugllo del 1927, che poi lalll e 001:lrln.. il Botodin o nl«· n(Ue oon le J)i•e nel aaoco a Moeca, do
r ' dove ritornò agli ordini di C1ong Coi Se.I: 1I 9 lu9llo 1938 presentondoa1 al Oucutier• Generale d1 Han.JCow. Lo vedovo di Sun-Ya.-S.n. • la Ch1ng Lmg, che 1l9nilìca e Tempo Felice•; eua è la 10rello maggiore della m09lie di Ciano Coi Se.I:, dunque ambedue ,ono li91ie del Sun (in IOIO!e sono quattro), cioè di quel tale Sun, che presto la reli91one e cr11tiono ,. 1n Al'fterica, e fu uno dei migliori ogientt S49reh ~I-America JR Cina. du.ranle la gueno 1914-1918 Mo. come 1n Europa, un Impulso pordcolarmente intenso al movimen10 ebraico in Cìna fu dolo dal co.lddetto e rronte Popoloa >. Oufflo Fronte Popclo,e fu inven• lolO nel 1936 a Mosoo e prki90fflente nella aede della l.ovg1a Centrale e Al Celeste Silenzio•• d1re11a dal nolo ebrea Radel:-Sobel• sohn con l'aiuto del comJXJ9no Ma1I:. e co.l il 29 ottobre 1936 ai cre6 anche il fronte Popolare CinHe, il quale al dichiarò subito ~olidah con lo rivoluzione marxista In Si:a· gna, o per ti quale lavorovono, diretti da Ma.ea, IOYYenzionali con !"oro provenle~e da Londra e Nuovo York 9h ebrei E:mz111:· freot (ebreo Inglese) • Powel e Miamer (ebreJ omerlconi). A 1uUI questi va aggiunto e l'uomo ml• itero •· l'ebreo ungherese l9nodo Treblt1cb Lincoln, Inviato da Trotzky nel 1933 in ml•• 1t0ne 1peciale nel Tib.t ed altre zone delr.. 1ru110 oriente. Que1t'ebreo fu OTTeSlotoIn• numerevoll volte per ogltcnloni politiche e spìona99l0, Ieee molti fflfftlert, fu nel 191320 Gerbard Hamel, iJ prUDo polislot• to eb~ dello PQU&ia S. M. C. di Scian9ai. 1914 amico d1 Utwmoff-F'inkelatein, e fu an• che in !lolla nel periodo 1924-1931 10110 il falso nome di Mister Chine!. Stobilitoai in 1419uito nel Tibet e via9g-iando nel Man• ducub o T1ltaltar, eoli li la monaco buddi• ,10 a,sumendo Il nome di Ciao Jl:1,11:19. Nell'indu11rta petrolifera !"uomo pii) po• lente in auealo settore è Lord Somuel, il quale lt nell'ammlni11razione di tx,n 36 1()- clelò: petrolifere e che per di pià controlla ancora olt,e 17 aocietò: di cui 13 hanno sede in Asia. e di queste due in Cìna (Asiatc Perrolewn Co.. North e Sud China Lmtd). Con lui collaborano 9li ebrei Montehore e Sir Wo:ey-Cohen. Nell'indu11no elellrica è Lord Hirst che controlla la Genero! Eleclrlc Compony of China Ltd. Altri ebrei, çon Sir O.mon-Goldamid controllano lo Anglo Crune- F1nonce and Trade Corpot0ted Lmtd. e lo Chin... Centrai Roilwaya Lmtcl; d1 quest'ulllmo lt anche dirigente Sir E:dmund Devia. Questo Davi• Ohieme con 91! Oppenhe1• mer controllo. come 911 altri, dozzine di grandi compagnM industriali, come 11 può levgere con 1u1tl I dettagli nell'otttmo hhfo di P. AldaQ e Juden beherrachen E:ngland,. (Gh ebrea 9ovemono l'ln9h1herro • Nordland VeriOQ. Berlin 1940). Di pari pouo ci sono 1 10ll1i attacchi, a mezzo di esportazione clandeallna, contro la diviso giapponese. Prendiamo o co10 "'"° dell• notl:zle più ocuolleri1t1c:he L"Agenzia Dom.t M(Jlnola, e Tol:lo 16 aettembre 1938, lo pohzio di Kobe ha bnalmente m••· 10 le mani ,u uno banda di con1rabbond1•rl D rops,rffentoole di Stalin in Cioo. !"ebreo Michele Borodin-Gruaenberv. e 1ua m091ie Fcmny L'invasione e&raica in .,Cina non è i[ frutto d'un puro caso, ma [a conseguenzadi un piano meditato e preparato da [ungo tempo
1n1emaz1cr.,ali di divise c11ere, Il capobanda • l'ebreo polac;co Bitter. con lui furono or• ,.. 1ate 27 ~•raone di cui· 18 ebrei ruui. 4 cinesi, I aciericano, due inglHI, due giapponesi >. Do parte "Hlla franao .ono le l.og91e Lo Lui:nilre • Pl-e•oyance che , lavarono> pro C.no mar:11i1lae on1191apponeN. Il tul• to • organizzato dal mmiatro ebreo delle Colonie Mondel•Rothschi!d Il quale ••condo il ,Journal Ofhcieb del 2.S-26 aprile 1938 pag. 4793, ho deaetato la cotlruz:ione della nuo•a lerroYia d1 niom1men11 da DobzOang a Nann1ng. Al linon11omen10 pensano le bonche 91uda1che Laz:ord frfres. Bonque de Pari• et Poys Bas. Banque lndochìnoiN C'Oll dirette: Banque La1ard FrfrH: con 1edi o Parigi, ~ndro e New York.. Ne • capo dal 1935 David DaY!d We1II (omlc:o del Duca di Wanda.or) del con1191io deUo Bonea dJ frcnC'IQ; poi Pierre Oav1d We1ll e Il bglio Andr• Meyer e Michel • Andrè Latord. Hanno 1nte,.ssi in Argentina e n•ll• IOC'let~ petrolilere Mexlcan Eagle Oil, Conadion Eogle Oil, Royal D\itch. Banque de Parli; et Pays la1. C'feata nel ì872 ho succursali ad Am1terdom, 8JWNI• le, Ginevra. E' d1rella da Horoce finoly, :norxUlta. e aa Em1lie Moreou, • uno banco SP9C1allzzata per le i.one m.cl1terronff, America del Sud e per lutto J'Aala dopo il 1935. Ne9h aflan finanziano specialmente coatru2ion1 l♦rro•lar1e. Banque IndocbincLM: • d1re110 do, banchieri del f1naly. S.:npre 1n 11m1le c:cmpo U0Y1amo, PfO• p09and11ticamenle o linanz1ariamonte Bene, e fihppo Benhelot. queatuhimo nolo per il damorotO 1c:ondal0 della Banque lnduatri~ll• de Chine (e Action Françoi.ae •· 29 Mli. 1938). Sopra 1u1t1queali 1nteres11 hnan:uam uon099ia e'fldentemente il Souoon con le sue banche a catena, collegate da Londra via Ginevra, Cairo, Bombaì, Hong,kon9, Shon• 9hai lino o New York. Non è dunque eia meravigliarsi se una rec:cnhuima l!Ohst:cxz del teaoro amem:ono I Morgenthou) onnuncia che la C,na ha de· p0111a10nel d♦poa:1h amencan, 1.935.381 cn- :1e dì oro per aulcura:re che 11dollaro C1· nese venga 101tenuto contro k, valuta g1apponeee intr«lotta in Cina. S, potrebbe ora 0bb1eua,.. che quanto raccontato è il lrutto dello partu:olore ottl• YIIÒ ♦bro100 e d 1 una casuale lornuta c:onco1encnione di 'l'ari •"enti, i quali permi.se• ro un :umile sviluppo. Mo questa t~or1a non rogge ad un più accurato esame. Basta cono~r• la lette• ratura ebraico per convincerai, che l'ìiìva110M degli ebrei moderni 1n Cma non • Il frullo d"un puro coso, mo è ln•ec:e 1n gran portf' ia l091co conae9uen.za di uno 1enden1:a • d1 un ptono med11a10 e preparato do lun90 tempo. Pe, esempio. Il ben noto scriUore ebrarco, Martin Buber scrive nel !IUO libro e Sette d,ac:ors-1sull'Ebralsmo •. Ira l"altro· e Il secolo. m cui v1Y1amo. sa de119nerò un 9:omo come un Meolo d•lla aili culatlca .•• l'Euroi=o de"• OYer t·ardne dì gellar le basi di U"la nuova fra dello conMrvaz.lone delJ'Onente e dell'accordo con ea10 per l'aiu10 ro<::ipnx:o e per Il comune lavoro a favore dell'umonilò •... i:,er questa mluione stoneo mond,ole ai oltre olrEuropa un popolo :nedìatore (ebrea) ... chiamato a londere ia una auova dottdna lo spirito dell'Oriente e lo 1pirito dell'Occidente. Come dò pouo ovYenìre non • ancora il tempo di determinare. Mo questo va detto, che Gerusal♦mme è sempre quello eh• lu nell'Qflli• chllò la porla del popoli ... og9i... in senso ancor pi.ù 9ra•e, el'leso, mmacaoeo • prome11en1e•- Di 11mi1e po,.re è J'Ebetlio., e onoat più chiaro t l'ebreo Samuel Roth. quando nel 192S scnve nel suo llbrocNow ond forewer>: e L·Occidenle svanisce davanti all'Orien• 1e. L'Europa 110 per scomparire, L'Oriente per nhorire. 0-..a"ta la meta. Vale la pel)(J che n01 ebrea nvol91amo a quealO le no- &lre preghiere augurali. Dopo lun90 tempo 11 mondo sarò lotalment• c-o:mbiato. LAmerloa co1l vecchia como 0991 l'Inghilterra, l'Europa sarò In palvere. L'Am<l:1c:aacacce,6 gli ebrei. Allora l'America avrà la razza gialla. di fronte • nella sch1or:a •· e La moggioranJICl degli. ebrei -arò In Indio, Persia, Cina per portar avanti le) il vt-a1illo dell'umanità. E alloro omver6 un uomo, !"uomo della vendetta. Egli coprirò l'Europa con una nuoe 9ialla. Moriranno I popoli. Nella Ru1sla SQl'anno risparmiati sokunente i loUan• Il • gb anaUaben. La Polonia. IUcrcrtno dovranno diventar deNrlo ... >. Ed ora un"oltro allermozione 11n~omolico. dell'tibreo Landlberver Arturo SC'l'hto nel Ji. bro , As1aten • nel 1926: e Noi tessiamo lo nostra rele aopra lullo Il Ciar;,::one. No, abbia:no l'inftuenza dec11Ya su :uno na1nimento dell"amore in quel r :.:.. w. TutU suoneranno quella melodia. h- ";.:.ieror.no quella canwne, che n01 md1ch omo•. e ln1magmotevl !I Giappone come un 9i9anlesco corpo. Ogni paese in londo è cosi. Chi regola le lunzlcni addominali d1 questo e-orpo. poMtede l1nflueraa di 1u110 il corpo. ne è dominatore. e Vedele fma!mente quello che 10 voglio? Lo lollG per 11 dominlo del mondo deve H• Hre pcrtala In fondo Ira l'Americo • il Gi'lppcne :t. e AttraverlO una gueno7 Ciò sarebbe crudele. Per meno d1 venali trot1011ve pc,. ht1che? Ciò sarebbe uno lncerteua conii• nua. collegato con conunui armomenu. e Ma c·è ancoro un ler%0 metodo. l"Amerìco nsucchia 1I G1opponel e E1;sa ncn solo crea un Trust dell'amore. C11a prende il paese nel suo Istinto più lortemenle 1v1lui:,pato. e Qu 1 dove l'ano Nuuale • una 0210ne nalurolo del corpo. cc!me oonl altro otllntà.. non è ciunque neooNOrio come da noi dì 1uperore monla9ne intere d1 re1l1tenza morale. Bas1a dare In !orma astuta l'incitamen10 neceuarlo, • il H.UO ,calenato •i csauriLce in una •bbreua. di cui la duro1a • s1abihta da noi (ebreì). e Crear.do con11nuamenle altri ecatonti e s1u!'lolan11, •i pub IC'Otenore questa ebbrez:• xa In permanenia e lare di quffla terra l"laola de-gli 1nva101I •· OuHtl metodi raccomandati dall'ebreo Land..lberger, non aono una vi11one da un pauo_ mo purtroppo delle crude t.allò poes.ib1llu1:r.e ad .... , alluate do simili lndìavolalt. Ba&ta rammentarsi dell enorme dii• luslone della letteratura pornogralìco, de, film del medesimo genere, e del norcotic1 ecC'ltonti utoti n♦lla Russia bolscevico ol1'1nlzi0 della tivoluz:lone, in Ungheria nel !919, In Austria • Germania dal 1917 al !922.• 1n seguilo nella Spagna. immedia1a• ro♦nte primo de,lla nvoluz.ion♦ man:1s1a. per canYmoe:si ~ho si trotto di un •era 1lstema. T. SALVOTT! L'ebreo H. Lehmon., ,.lce•GoYernotore di Nuo• va Yodr. c:0~9na 0Ua-'9noro MfTOD C.Taylor IG 111•doglio di N 9TOtitudine ebraica-. Piaata dell'antica 1inag09a rin•M di JCal-Fen9-Fu. - I N•llo Scenai. scritte di propa90"Dda mcm1i1la diffuse da9li ebrei e rnauoni_ eaalta,.ano, liao all'anno ,cono. la Spagno rOua. 21
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