Altro dunque cho teocra:i:io: e volontà: d1 popol,o. Lascia da porle, coro Paremie. le ciarpe di questa retorico di merconli,, e pr&90 Dio che ci laccia assistere alla Imo di queslo tristo dominio dell'Europa. Quanto al bolscevismo di Lonin, riguardo olio terra, eaao derivava, come il socialismo, da una esaspero:i:iono del metodo CO• p!tolistico, e fece della terra un'impresa del genere di quella del piano quinquennolu, un'impresa di ingegneri, di bracdontl. d1 macchine, condotla secondo quella barba· rie 1ec:nico, che è il nocciolo del cosidde110 copital,smo. Dom•nico Matlioli, studente umvens1lar10, da Milano· Il nostro Risorgimen1o, guardato attento:• mente, presenta. pur nell'uni1ò del fine. contraddizioni. Liberali. borghesi &<:c. lulli unili nel line di voler liberare l'halio e renderla Indipendente, erano in netta controddittone circo la via da seguire por la attuazione di questo piano. Alcum si alteneva.no o vetuati. rìgidi o violi preconcetll conservatori; cdtri, 11eguendo le idee ultraliberah del aocolo, pre1endevano attuare l'indipendenza della Palrio collo chiacchiere; toluni altri, In lino, aostenevano il gagliardelto delrazione. Sarebbo un assurdo storico il voler ol- !ermare che fu l'amalooma:.ione di queste correnli o rendere indipendente la Patria. lo sostengo l'ipotesi dei più: l'Italia lu r'!t::.a ind1pendonte dal realismo patriottico e precisamenle dal trinomio: Cavour. Vii• terio Emanuele, Garibaldi. Voi direte: come, Mazzini non viene neppure men7..ionalo? lo, in queslo cc-so, se• 91:endo un·osttazionl'.I mia personale, riten90 'che Maz.r.ini colle sue idee in oran porte utoplche, ritardò di alcuni anni J'atluc.i.ione dell'umt6 della Palria. Le sue ved1.:e. le suo divergenze da Cavour cercar':11"..>di m!nare I piani del realismo pat•1~i:1co. Con queslo io non nego la 9randez:.a di Mcu:in1 e neoncho voglio sminuirne il vol010 slorico. Anticipa.10,e, sotto molli punti di vista. del Fascismo, io lo ammiro; odu• cotore della giioventù. io lo omo; lorgiatore d1 caratteri, io lo nttJngo maestro, guida do! popolo Italiano. . Ma lo spado di G:iribaldi slugge ben preato o Mazzini per portau.i a sostenere l'ideale del r~lismo pattiotlico. Non è forse, sterica.mente confermato che, a poco a poco, anche I mazziniani più lerven1i abbandonarono il loro capo? La propaganda ma:i:ziniona, nella secondo ;,uerro èell'indipendenzo, mise qu03i in pericolo J"edJlicio tonto lalicosamenle CO• struito do Cavour. La polemica mauiniona in quegli avventuTQgi mesi, che pr-ecedellero lo seconda guerra dell'lr,dipendenza, cercava d'ino:iprire, di re:idere peuimiati 9\i onlmi. Perchè, io mi 5000 continuamente domandato, uno spirito coal 91ande come quello di Mazzim, un patriotta par suo, non riusd a comprendero che l'Italia. dopo i domo• TQgÌ fallimenti di moti rivoluzionari d'('(Jni epoca e d'ogni partito, aveva giò segnata la strada do H9uire? I tempi di Carlo AlbeMo erano possoti: a Cario Alberto era suecedulo Re Vittorio valoroso e leole. Alle sconlille aubite in campo militare dalla Monarchia Albertina, erano subentrate le vittorie del Re Galanluomo. Al sla1ema polìtlco di Carlo Alberlo, In fine. ero aueceduto Il siatema polillco deciso di Comillo di Cavour. Tutto quello che sono venuto dicendo qui sopra, non tu o non volle onero comprese dallo apmto alter<'.>di Mau:ini. le s1mpa1ie che il popolo nulriva per la mo:iarch1a, non volle o non seppe comprendere Ma:i::ini. Lo lorza ~no od operante, che la menarchio raechludeva, non fu compreso dal Mazzini. Ecco perchè, ognora disdegnoso, morl c::'lcoro seguace unico delle :iue grandi idée, che, però erano prolicamcnlo inapplicabili. Cosi :i:crive Mattioli. Ma, caro Mattioli, realismo politico non è ollro cho una delini:i:ione o uno tendenza. e ciò che ci volle, por costiluire 11 regino d'ltolio, non fu un mcdo di pensare, ma invece arie, vale a dire un modo di lare, e vale a diro quella polilica, che tulti continuiamo a considerare in dourina e lèOria, e lutti continuiamo a dimenticare che essa O invece arte, arte poliiica. Vuoi dire che a Mazzini mancò quest'arte. Mo 1u a1e:sso dici ch'e91i fu un ilaliano gronde. E di un 110:liono siffatto cerca di cogliere la suo grandezza. l'intelligenza dell'Italia, quando andò a londo, e vido quel che altri non ,•ide, e che è vero e vivo ancoro. Avrai, per esempio. sontito in questi oiorni ricor• dare un pensiero di Mauini sulla Fronda, che mal polrai metloro d'accordo col modo di pensare della classe politico italiana, nata daHa rivolu:.ione parlamentare del 1876, e per sempre sepolta dalla ~ivolu:i:ione Ics.cista. Solo \lno che era italiano nella midol!a dolle oua, poteva capire la Francio a quel modo. lo spero che tu abbia Jeno quelle poche riQ!:ft, ma te le voglio ripe• tere lo ste:;zo. · Dopo Sedan, Moz:.ini dunque disse· < La Fronda è la Na:riono più cinico. d1 Europa. Incredula proteggo il Papa. predicatrice di libertà vota per il 2 dicembre. < Si vanta, unica Ira le Nazioni, di combatlere un'idea, ed esigo denaro e !erre non suo, senza re.-stiluirci la Coreica, che sarà lo sua rovina, per nostro lorluna. un dl non lontano. < La Francia è la Nazione più ipocrita del mondo. Si disse avversa alla guerra olla Germanio e la o.pploudl quando fu dichiarata. Invase il Me$SiCO, dimenticò la Santa Polonia, lrucidò, r:wovendo Repubbliche, lo Roma d09Jj italiani e del popolo. e La Francia 0991 egpii le suo colpo. e lo scrivo Q»l perchè vedo ancora vivo 11 presti9io esercitato dallo. Fronda sulle menti dei 9iovani, prestigio che è di oslacclo alla nostra 9randena >. Ora, coro Monioli, considero che ,qu,t,I prestigio e quell'ostacolo, tanto chiaramente visti do Mat::rini. crebbero smisuratamente in halia proprio dopo il 1870. Tito Pola%:d, do Nomi: Guido fanelli, impiegato come me, se9nob lo propaganda che i protestanti vanno l!voloendo o non sempre a quel modo che la loro dottrina vorrebbe lor supporre. A prescindere dai titoli opparenlomente inoenui, delle loro .-stampo e delle stesse iscri:i:ionl delle loro chiese (lngenuitb che r:asconde un inganno) voglio oegnalorvi un ca.so :.UC.C:étsomi alcuni mesi la, proprio nel mio ulficio. Venne un tale che si diceva provenie0,10 da Forll il quale subito egtrasse da una busta di p&lle un volume massiccio e lìne• .J'lento rH&gioto. E' un'edi:i:ione magnifica della Bibbia - mi disse - curata da un'illuatre • dotto proleu.ore. non •• n'è una mi91iore io tutta Italia! Ve la possiamo cedere Per poco lnulile dito che (ho orma, 33 anni) copli :subito di che si traua:sse non e:&endo la prima volta che mi còpìlano co:o simili. Tuttavia, pure esprimendo subilo all'ol!orenio i miei dubbi. ollerraj il libro o oetta1 un'occhiata olla prima pagina. Ho sempre ovulo, da quando le9go !a Difesa della Raua. H sot;petto che massoneria, co1numsmo, protestantesimo e .-simili, altro nor: .-siano che 11rumentl consc, o inconsci dell'ebraismo. Pore che il mio dubbio abbia trovato una conferma, sia puro occid=tntale, in questo epiacdio. lnfall1 aulla copertina interna si legigeva che l'opera etc staio accuratamenle preparala da un certo prol. Deodatc, Diodato o Di Deodato (non ricordo più con pr&çis1one) docente di hn• ouo •brarca presso l'\lniversuò ecc. occ. Res11tu1i il libro o\ piazzista congedando• lo molto cord,almente e spiegandogli che non oro il caso ormai di insistere più per• chè ;o ero un vorace lettore dello: Dif♦la de:lla Hau:a dove 11 cognome di quel tole profe$sore celebre aveva un signlhcante omonimo, mi pare, in un ebreo celebre di Cortona. Il fallo, poi, che si trattava anche di un titolare d1 conedra d1 ebreo era più che sintomatico. Ce! resto, voi Direttore, che avele più e migliore conoscenza di qucst• messoli µotote gi\ldicore •meglio, Ora io voglio concludero con un rag10• name:'l!o molto semplice. Se è vero che le forze dell'ebraismo hanno per oro un $0]0 scopo: !I dissolvimen!o della società: umana. i! disintegro• monto o disintoora:i:ione delle unità: na.:,o• noli, allo scopo poi di meglio penelrarvi e dominarvi: se è vero che la nazione si di• stingue per l'unit6 di costumi, di lingua, di caratteri etnici, di r•li9ione; se è vero la nozione ilaliana è Ionio più !orlo quon10 più !orli sono qu<l'sti carollori I quali ci t:ono invidiati da lutto il mondo; perchè permeltero uno propaganda cho fendo unica• mente alla loro mcnoma:.ione7 Libert6: di religione, Jiberlò di pensioro, mi dtle voì con unci Iroso più francese che iialiana. Ma liberlò: di profHsaro una rollqione, non vuol dire libertà di trullare lo lede degli altri. Ogni chiesa, ogni stampa protes1on10. porli la sua insegna in modo inequivccabilol Cosi come dovrebbe portorlo ogni ebreo che circolo impuneme:nte ira I cristiani, com'po di loro slruttamcnla. Scusatemi se vi laccio ancora una do• monda. Perchl, non vengono pubblicale le ris\lltonze del censimento sugli ebrei? Sarebbe più efficace di milio orticoli la statis!ico che In cHro cì diceSlle la porcentualo dei po311 di comcindo tenuto da costoro in confronto del 44 milioni di llalianil che ci dice~se la percentuale degli ebrei, nei conlronli di 44 milioni di italiani, nello occupcnioni dell'arligiionato, del bracciantato, dell'agricoltura, del faechinaggio; che cl dicelJ.6e, infine, quanti di costoro vivono nelle c11t6 e quanti in campagna od in montagna e nei centri rurali. .=_Direttore responsabi.l•: ~IO _!!ffERLANDI . -~ _ --l Slampatori; Società Anonima ·Istituto Romano di Ani Grafiche di Tumminelli & C. - Cillò Universitaria - Roma 46
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==