La Difesa della Razza - anno III - n. 12 - 20 aprile 1940

P••ca:tor• di tonno di f'o•iqncoa: 1lalle donne che ne s-ono il simbolo. Pensate a Maruua la Longa dei Malavoglia, a Bianca Trao ed alla stessa Diodala: di lllu~t-ro-don Gesualdo ad trminia di Tigu Reale. ecc::o la rau.3. nelle donne italiane. Il mito delta robA non è J>OÌ altro che un C:1tat.:.r,1.liell'amore della cua. e un bisogno di edificare, dal quale scaturi!lce un ~ens-o comba11i,·o. che ra ollare anche contro il fat,). ui è anche il \'&!oreeducati\O <lell'opera \erghiana che infonde :.ma operosità imstancabile per piegare il dt-$lino. al 1,1ari dei Malavoglia, ·che 11011 si ,,1a11canodi tentare la ricostru• zione della Cusa del NC3polo. L'opera di Verga co11tienèperciò il carallere e la volo1111i con tanta potenza in Padron 'Ntoni, po~· ~icde tulla l'csperie1u.a e la formazione morale della razza mediterranea che auraverso i millenni ei è costruita una sua norma di vita inconfondibile, una religione della vita, che non è solo nelle manifestazioni, ma in una profonda tendenza dell'animo. Il sentimento delronestà. della giustizìa. costituiscono la forza che dà luce meridiana a questa razza di antichi dominalori. Verga appunlo riesce a rappresentare questa superiorità dell'uomo mediterraneo, e proprio nel popolo. che meglio ha potuto conservare il suo carattere. Pa• dron 'Ntoni, quando l'an·ocalo Scipioni gli suggerisce di non preoccuparsi del debito dei Juµini, poichè la Casa del N~- spolo non può essere toccala. essendo do• tale, insorge. contro l'appiglio legale. c-011 la sua coscienza on~ta: e E' i-t!rO i lupifli ce li lw duti. e bi• .•·o,gm,pagarli. Von C''cràelle dire. Adesso che l"un:ocato non era più là. bi.5ognava pagarli.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==