La Difesa della Razza - anno III - n. 12 - 20 aprile 1940

il tema dì un unico principio dit. cui si dirferen,.da uua uutile~i raHig11r3!.1dall'anla~onismo di due fratelli o gemelli o, iu ~e• m:re. cli una coppia, lo 5j ritrova in molte tradizioni. e 11011 di rado in rel:u;ione n momenti varticolarmenle i.ignificati"i per le origini di utltl. data c-ivihà. rana o religione. Hicordcremo ì'Olo che p. es. nell't-mtica tradizione egizia Osiride e Set !'ono -l:1e fratelli della discordia - tahoha concepiti e:-.sistcss.i come gemelli - e l'uno incarna la pulem:a luminosa del lliOle, l'altro un principio Mcuro. e infero •· Ja generazione del quale è chiamata dei e figli rldla ri\oha impotente>- Qualcosa tli ~imile 11011 traspare forM! anche nella leggenda romana? Homolo è colui che traccia il contorno della ciuà nel senso di un rilo sacro e di un principio di limite - di ordine. di legge- 8.\f;.'ndo ri«- rnto il diritto di porre i; suo nome alltt cinà dall'aJ)• pariiione dd 11umero lliolare, dei dudici anoltoi. Remo è imecc colui che viola un tale limite e che ver que.slo è ucciso. Si potrebbe dire che la forza primordiale delle origini romaue così si differenzia ed abbatte le potenze e oscure> che conlene\'a in sè, si afferma nei suoi ,,spelli l11111i11osi, di ordine, dominio o· limpico, forza guerriera.pu· rificala. Non sono mancati teu1atfri di \eder nel contrai'-lo di H.omolo e Hemo il rìfle"-· so del conlraslo fra 01•po,-1e fone razziali. arie, o di lipo ario, e non-arie o pn:• arie. Una ricerca del genere è senza dubbio intere53ante: problematica nelle sut conclusioni. se essa intende tenersi eselusi,·amente sul piano dei fatti materi:ili. detJe testimonianze archeologiche ed antropologiche, esM ha già maggiori possibilità se interroga anche il mito e la leggenda per trarre clementi che integrino i risultati della ricerca in altri domini. E, naturalmente, per \'enire a t.anlo bisogna anche decidersi a tracciare inquadramenti generali dei vari aspetli dell'un• tica società romana. considerando. ad esempio, con vari scrittori. &Mai 11robahile che le imtitesi sociali e di· ca.sta dell'antica Roma. avessero un substrato razziale. · 111011ti Pululùw è A t~nlirw, 11 Palatino è. come i.i sa. il monte di Homolo. l'Aventino fj11eilo di Remo. Ora. secondo l'antica tr11dizione i1alica, i,:11 Palatino Ercole avrebbe incontrato il buon re [,·amlro (che fonderà $ignificati,•amente sullo l!ICSSO Palatino un tempio alla dt>a Victoria) dopo aver ucciso Caco. figlio del dio pelai.gico i pre-ttriano) del fuoco .!!Otlerraneo: cd Ercole nella caH:ma (li Caco ,inlo ed ucdso. p<>Jtnaell"Arenlino, innalza un altare al dio olìmpiéo. di cui è !"alleato. H:Condo il mito ellenico. Ricercatori, come il Piganiol. sono dell'opinione che queslo lluello fra Ercole e Caco - con la corrillipondente opposizione di Palati110 e A,·entino - potrebbe e,sere una trascrizione mitica della lotta sostenuta da cepJ>i di razze opposte. La leggenda mitica delle origi11i di Roma è dunque satura di In questo insieme, è interessante esaminare la rela~ zione fra i due principii, di cui abbiamo visto or ora che Romolo e Remo po1rebbero ben esser le figurazio ni !limholiche, con i dm· Un altro lato d•ll' Ata Casali. con S(l•n• dell• ori9ini di Roma (Museo Vaticano. Roma) &gnificati profondi. 11 1rionfo di Homolo, la morte di Remo è la chia,·e della genesi nascO!ta della ro· manità - ed il primo episodio di una drammatica lotta, esteriore e interiore, spirituale, sociale e razziale in parte conosciuta, in parle racchiuY in simboli ancora muti o in awenimenti non ancora penetrati sccon do il loro lato più e55e11ziale - quasi diremmo: secondo la loro • terza dimensione>. Attra,·eNo questa lolla secolare H o ma sorse gradatamente e si affermò nel mondo come ma11ifestaiio11etrionfale di un principio di luce e di ordine. di una etica e di una , isione della vita che, nelle =,uc forme originarie e incorrotte, è testimonianza di spirito ario. E si &aquale e. secondo la. tradizione più tliffusa. repilogo della leg• genda delle origini: è l'apoteosi di Romolo, è Romolo divi11ificato, e restituito dalla 1erra ol cielo dopo che per mezzo del fuoco folgorante fu distrutta la parte mortale del corpo •Ji lui •· Anche in ciò non si tratta nè di fantasia, nè di poesia, nè di rettorica. Motivi analoghi ricorrono nel• le tradizioni di tutti i 110· poli. secondo uua uniformilà, che dovrebbe indurre alla rifl~ione. Anche nei riguardi di Romolo, il milo contiene una fede e una certezza spirituale: è il :.enso di una realtà che s,·inçolata dalla persona e dal simbolo. 11011 fu una ,•olla. ma S11rà sempre, e ~mpre assisterà, nella sua gram:lczza di lii dalla storia, la razza che sa11pia rie,•ocare il e mi!-lero >. J. EVOLA ao

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