La Difesa della Razza - anno III - n. 12 - 20 aprile 1940

26 %,.. Vila di Homclo (I, ~,· Plutan:o scrive: e Homa non avreh• be potuto assurgere a tanta vatenza se non avesse avuto. in qualche modo, origine divina, 1ale da offrirl!. agii occhi degli uomini. 4ualcoss di ~rande e di im~splicabile >. Lo :&lessoripete Cicerone (No,. Ocor.. Il. 3, 81. pasilando poi (/far. resp.• IX, 19) .:. considerare la ch•ità romana come quella. che per sapienza sacra .superò ogni altra gente o nazione: omne.t gente.s natiouùque superaàmu,. Per i romani !'rischi Sallustio (Cui. 12ì ha l'e'>J)ressione: reli- ~iosiuimi m.ortales. lm•ece. ancor ogi;i per molte persone «serie• e 1,er mohe menti e critiche• lulto ciò è fantasia o iluperstizione. I e fatti> -0110 la -.oll\ cosa d,e per es~ contano. Le tradizioni mitiche degli antichi non hanno olcun valore, ovvero ne hanno solo in quanlo si suppone che. qua e ltl, siano ri!lessi confusi di av\'enimenti reali, vale a dire materialmente slorici. Vi è, in ciò. un equiyoco fondamenlalf', che pur è stato già denunciato. in una certa tsura. dal nostro Vico. poi dallo Schelling. ancor più recisamente llal Bachofen e. infine, dalla più recente scuola di in- • 1erprclazione metafisica del mito, ancor oggi da noi co!IÌ poco conosciuta ICuénon. W. f'. Otto. Altheim. Kerenyi. ecc.). Sendo tulti <1uesti scriuori. le tradizioni mitiche non sono uè zioni arbitrarie più o meno sul piano 1>octico e fantastico, · deformazioni e trasposizioni di elementi storici. Specie nel ,gu delle origini. è staio giustamente rile\'ato che il !lim1.. leggemb. «sia pure in forma dnunmalizzata, raf1pre1l o effenh•amente e veramente la storia dei primordi di nazione. ma la storia non cli \'iccnde svohe-i ma1erialme111e sulla terra, bensì dei processi spirituali che han portalo alla cita, accanto agli altri popoli, di una gente nuova e ,1i\'eoia CMi per cultura e ci\'illà: la storia, per coi.i dire, del pe• ioclo prenatale di essa>. E ancora: « U'ggenda e storia sono l na~nte connesse; la prima procede per irllNiorazione e di.;:p1e1r?a pn \'fa -li im:igini. l:i seconda procede per e3te riorizzazione in faui ed aventi; quelle, le imagini. sono il risultato di for1:.eforma1h·e viventi. quNti, i fatti. \'engono coordinali dal J)énsiero umano: là si è trasportati da forze formatrici: qua "''è preme<litato coordinamento di fatti. Ma ia leggenda è l'irwisibile della s10,ia e la radice della slorìa; non è poesia. anzi è realtà pili \'&Sia della storia stessa. I filì del destino di un popolo. che si disnodano ,,isibilmente nei modi µiù ,ari nello s,·ilupf>O5:torico di e-s,w. risalgono agli impulsi, alle sfere creatrici, con cui sono legati gli eroi delle sue leggende>. In \•ia parlicolare il Bachofen ave,•a rile,·ato che proprio nel punto in cui una testimonianta. per esser riconosciuta mitica. "iene ad esser resrinla dalla storia malerialc, proprio in quel punto essa è una testimonia111.a po~i1i,a clell'a11imo ,di un popolo. E' cosi che uno studio delle tradizioni mi1icl1e,fauo con nuo,•i criteri. può conclurei ad irueress.anti conclu!Jioni d:illo !!lesso punto ili \'Ìsta cli un razzismo non esaurentesi nell'aspeno materiale dei suoi problemi, ma ,,olgen1esi anche alla realtù interiore della razza. In ocea~ione dell'attuale ricorrenza del 1alale di Homa. vogliamo est"mplificare questo metodo i11terpreta1ivo, applicandolo appunto all'~gesi del mito delle nostre origini. Le leggende relati\·e alla nascila di Homa condensano una qua111ittltale di elementi ~usceuibili a riallacciarsi a !fignificati generali delle ch·ihà e clelle mitologie di ceppo ario. che per analizzarli e chiarirli adeguatamente occorrerebbe un'opera speciale. Noi qui non accenneremo. dunque, che a <1ualche tema, fra quelli più noti: la nascita miracolosa. il tema dei « sah•a1i dalle ac•

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