22 ne una parte. per completare il quadro le vicende rauiaJj dell'Agro Po?tino ": Nel primi anni ciell'ottocento gli ebrei d g:ondi centri co:pitaliatici d'Europa medita. rono la conquista dell'Agro Romano, e quindi anche del patrimonio possedu da]. la Sonia Sede. S1 tratto d'un'OV\ audociuima dell'arli91io ebraico, s èi:ncnticota. La s.emplice restaurazione del 90v ponlìlicio, dopo il 1815, non rappresenl por la banca di Giuda una go:ontio s e.on!(): ni. !JO.rebbe s!alo facile prestar papa ad usura. Per lanto si ricorff a e:;ped1ente 1':'lascherato di lilantropla, l'clferta di aoi milioni di scudi per la nLca dell'A-;ro Romano. I patti, proposli nel 1828, noli da pri po::he persone, furono rivelati dal Monaldo Leopardi. li non piccolo padre del grande Gla ni~nt,: allatto propenso alle astrazioni. ten,i\a saldo alla NLalt~. e sapevo giudica• re <;on dignità di cinadino. L'offerta di quel dena:o reccva !inne di cristiani, ma Monal• do Leopardi era bene Informalo, come risul• la d:1 un suo opuscolo stampato nel 1829. e Lo S1ato Ponlilicio - egli dice - che .atte tanti rappor1i ~ felice, lo sorebbe mol• lo Ci più se due gravissimi oslacoli non si o~ponessero al suo più grande prospe. ramento. Le campagne fertili e vastissime dello Provincie meridionali giacciono incolte p()r::hè scorse di abitatori, mentre In al• Ire Pr::,vincie il popolo sovrabbonda snume• ratar.1.ente; e vi~ nella povertà: non lrova suolo bo,tante sopra di cui possa impiega• re il proprio lavoro . ., Questa mala avventurata separazione i due elementi pnnc I della mxhezza anale· la lerra prod1.: ce. é la forza alrice, è il p:imo OSIO che Si oppo somma pro:.1Péri16. d Stato Ra· noltre questo Stato sol!re Jmen• scarsezza grande d1 nume 10, la produce l'incaglio del camme la zz.a delle usure, il valore avviht 1, la d<1cadonza delle manifanur;, e il vivere anguslioao d1 tulle le claas1. lino soc1elò forestiera di ncchi apecu• ori. ril<1vanào quea!e pencs.e circostanz"l dt cui es11ton:a bisogna convemrt' riomenle, ha proposto di "liminarle, ibito all'amato Principe r.o:;.tro un nalogo e ragionata. ntanare il primo d1sordi.ne la Sane di prendere in enliteus1 per• l'Agro Romano e tulle le Mca, confini della Toacana lino o I Regno d1 Napoh e prometto di i moh1uime cose, e di condurre , e col1ivare quelle terre, lo ,x: ecccd~nte delle ohre Pro.- nc=c limmare Il secondo disordine esibiietò di dare in prostilo al Governo ani di scudi al quauro o meno per r il tempo d1 venticinque an!'li oc• ciocchè il Governo medesimo, con\~o r;uf!i. cienti ipoteche. impresli dettag\!alame!'lle questi scudi ai sudditi bisognati, e cosi di• venti abbondanlo fra di noi la moneta elfet• liva, la èi cui scarsezza o11uale è produl- :rice di tonti mali>. Dopo aver considerato la condizione di e enfiteusi P1rpetua > con canone tenuissimo aumentabile solo di 1/5 in ccpo a 50 on~i, che rendeva nullo l'apRQrente fa.ciii- ~ lozione dal tasso al -i½ per cen10 e rcn• deva lo «gravezza> globale esorbitonle, 0t,servava: e lo credo che queste proJ:)0$1zio• ni ancorchè dimoalrino una apparenza lu• singhevole. siano in sostanza !alali, e rl• tengo fermamente che il Sovrano prudente e saggio non sarà mai per ammetterle; mo pclrebbe essere che molti sedotti dal pi-imo fallace a.spello sapessero poc:o buon grado
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