polen1iea Se diamo uno sguardo ai migliori scrittori antichi e moderni, noslri e foraslieri che hanno parlato degli ebrei, non ve n'e uno che non metla in guardia dal pericolo che essi rapprescnlano in mezzo alle ahr(' Ebreo del '700. nazioni. Tra tali scrittori emerge Voll'aire. Riunendo quanto è scritto qua e là nelle !'>UC opere in proposito. "i sarebbe da fare un volume del massimo interesse, Non solo. ma l"autore è durissimo venw gli ebrei. Si è anribuita tale durnza al fallo che un ehrt.-o alleggeri Vohaire di pareechie migliaia di lire. Ma se il fauo della spoliazione ~ \'ero. crediamo che Mrebbe pochezza d'animo immaginare do,•ulo a risentimeuto il giudizio di così grande "crinore. C'è innx:e da !UJ>J>Orre che $i ,sia pre10 pretesto da un tal fatto per mellere in cani,•a luce gli scrilli di Voltai~ sugli ebrei, e farli credere cffello dell'odio e non già una spontanea manifestaiione tiella 1}ersuasione dell'autore. dellata da amore della \·erità. In una mente eletta come quella del Voltaire 11011 può trovare posto il meschino ripicco e lo scopo di rh1endicare su tutta la ruia ebraica la catth,a azione rice,•uta da un ebreo. Del resto lo scrittore è così strettamente aUaccato aUa storia, quando parla degli ebrei, da escludere che abbia avuto nelranimo altro sentimento che quello di esporre la verità. Egli ritiene che gli ebrei fossero i11origine un"orda di arabi beduini, che errarono lungo tempo Ira le rocce del monte Libano ed i dei;erti vi,•endo un po" del loro brigantaggio, un po' in schiavitù (I). Ebbero i "primi rudimenti d'istruzione sotto la dominazione caldea e mai per tulio il tempo che ,•issero in territorio proprio ebbero barlume di civihà. Noi non troviamo, scrive Voltaire. tra essi nè un poeta (il Cw11ico dei Ca•tici ed ahri ca111i è pro,·ato non essere 01lera dei re ai lJU&.• li ,,engono auribuitiJ nè uno storico nè uno scultore nè uuo scienziato qualsiasi. Perfino i costrultori della casa di Oavid e ciel Tempio furono falli andare da Tiro. 11libro di Giob• be è di un arabo che \·in~,,a nei tempi precedenti a quelli nei quali noi collochiamo A1o· sè, e dagli ebrei do,·ette essere tradotto dall'arabo. In e™> è detto che Elifar. uno degrìnterloculori, era di Teman, antica città araba; Baldad era di Suez, altra città dell'Arabia, Sofar era di Naamath, contrada d'Arabia ancor più orien• tale (2). E' un singolare esempio del• la stupidità umana, dice Voi• taire, rigu&.rdare, come abbiamo fatto noi per tanto
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