La Difesa della Razza - anno III - n. 10 - 20 marzo 1940

usualmcntc impiq::a1i a qncsli scopi. Vengono quindi esposti sistcmalicamemc i risnhati <lcllc rilc\azioni antropometriche e ù1..•lleossl•n·azioni morfolo~ichc e fìsiologichl·. XumcMsi capitoli sono poi dedicati .1110 s1udio ddlo s,•ilup110. alle ricerche sulle famiglie e infine nella dìscmsione gc11crnlc 0011 ct1i si termina l'opera \'cngono passati in rassegna i llroblemi della \'1triabìlità, quelli dei fauori dominanti, dei preteso \"igore degli ibridi, <lei dimorfismo sessuale e sue differenze razziali, e per terminare sulle differenze mentali 1r,1bianchi, nc-gri e mulatti, delle quali abbiamo già in parie riferito. Il Dave111>0rt,occupandosi particolanm·ntc dei problemi della variabilità dei meticci, ha st:thilito utili confromi cou i risultati prccedenh:mentc ottcnuti, dal Fischer (1913), dal Su!li,an (1920), dal Wbslcr (1924), dal l<ode1makh (1927) e dal Dun (1928. I ba:,tardi di Rl•hoboth stu<.Fati dal Fischcr nd 1913. l·ran,,. com·e 11010, i discendenti dei Boeri che circa 150 anni prima di queste osscrv:tzioni ,·i erano uniti a donne Ouentottc. Conse~ucntenu:~ntc il Fischer 11011 J>Otèstudiare dir..:ttamcnte gli i\lHC!lati dei bastardi ma soltanto alcuni Ottcniotti. In conscguc111.a di questo ì: impossibil'! dire se i caratteri antro1>0lo~ici dd h,1.stanh presentassero una maggiore variabilità delle rane pure.:originarie. Fischer ha 1>CrÒparagonato lo standard di dc,·iazione e 11 coefficiente di variahilità di un certo numero di OOstardi maschi e femmine in relazione all'indice ecfalico, facciale e nasale, alle tre pro1~uioni dclla faccia, alla .statura, alla lunghezza degli ;irti e all'indice in1crnw111hralc. Per controllo egli h:t impiegalo i dati dclla variabilità di 100 uomini e 100 1101111.:: ba,·aresi. Presa in 1:9nsidcraziouc la variabilità dcll'iudice nasale dei bastardi studiati dal Fischcr questa è risultata minor~· di qucll:, d:.-i mulaui studiati dal Davenport. e cii) <lc,•et-ssac messo iu relaiionc al fatto clic la differema tra l'indice nasale <lei Boeri e <1ucllodegli Ottentotti è minore di tiuella tra bianchi e negri. o·a1tra parte nei bastardi di Rchohoth nello s1>azio di 405 g..-ncrazioni la ,·arialJilità si è dornta ridurre pèr effetto della selezione sessuale. Il ~ulli,·an, nelle sn.: ricerche 5111\0 stamli,rd di dt\·iazi<Mic <ki Sioux mezzo-sangue riS))(.'IIUai 1mro.ung111.:,ha tro,·•tto eh..: in gran num.:ro di osscn·az.ioni la distribiu:ione della ,,ariahilità 11rcsw i mczzo.sanl,_'l1cer:1 pili irregolare che 11011 presso i puro.sangu~. Analog,m1ente il Wisslcr, a conclusione dei suoi studi sopra I mu\aui degli Stati Uniti, h:l tro\'ato che l'incrodo razziale aumenta la variabilità. Rodc1rnald1. nel :,110 grande !onoro sui mNicei di Kisar, richiamò l'attenzione sul fatto che i caratteri 1>0limcrici raramente mostrano i gradi biremi di ,·ariazionc in conseguenza dell'incrodo. Il Dunn. studiando gli ìucroci Hawaiani-Cinesi e Hawaiani-Europei, notò che tutti i caratteri fisici sono pili ,·ariabili che non nei gruppi rauiali puri e che generalmente la seconda generazione 1>rescnta una mags-iorc variabilità della prima. Per quanto riguarda il fenomeno della dominanza. il Da\'cn1,on e lo Steggcrda hauno osscn·ato come la dominanza semplice sia ram nell'uomo. Qucsto si dc,·c al fatto che- numerosi caratteri razziali umani, come per esempio il colore della pcllc, s1 s,·ilnppano sotto l'inAuenza di due o più distinti geni: L'uomo nella sua- lunga evoluzione ha quindi accumulato nei suoi organi e nei suoi tessuti molti geni. J_,. di1>endcm:a 11uindi di molti tratti razziali da fauori multipli rcnd~ lo studio della i;-cnctica umana molto pili difficile di 1111elladi altri essc.ri vi,•enti, .\la l'importanza dello scopo giustifica pienamente ogni sforzo inteso a ri,;oh·ere le difficoltà <ldl"analisi ereditaria dell'uomo.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==