di saper tesaurizzare il tempo mercè una rJzionalc distribuzione e liii saggio impic· go di esso), l'avere escluso ogni influenza del fattore economico nel problema dcmogra fico, da lui considerato J)roblema essenzialmente morale, di costumi, di dignità, di coscienza etica e, :soprattutto, di suhordinazione ad 1111 ordine superiore umano e sociale. Di qui il valore premincnt<! attribuito alrcducatione dei giovani, in.tor. no a cui ci ha lasciato pensieri t': massime auree, che fanno di lui uno dei 1>iì1insigni pedagogisti di tutti i tempi. 'Egli sos1ic11e che bisogna aver cura di istillare ncll'ani. mo dei gio\•ani il culto della vila famigliare sin da quando sono piccoli e combattere energicamente la tendenza alla vita dissipata e godereccia ogni volta che, ve• mni a c<>ntatto col mondo e con la socie- •IO Le CbiHa di San S•bo.atiano a Mcanto.-a (opera dell'Alberti). tà, si lasciano da essa s~-durre e fupn·iarc. A c1ucsto fine devono essere indirizzati e coordinati gli sforzi dei genitori, dei p;i. renti, dei legislatori, dei ca1,i dello Stato. ai c1ualispetta escogitare e n1etterc in pratica le misure più concrete cd efficaci. cSi ,,uolc in<lurre la Gioventù a tor moglil', con ragioni, versuasioni, premi e con og,ni argomento, industria e arte>. (Delta Famiglia . &lit. Sonzogno pag. 125). Senon. chè per l'AIOCrti non si traila tanto di riconciliare i gio\'ani col matrimonio c. vincere le loro prevenzioni negative a ..riguardo, quanto di suscitare nel loro animo lo S)lirito della discendenza, l'ansia, l'orgo. ftlio di -essere e Sentirsi padri, di n.-dcrsi 1)Crpet11atinei figli, da lui definiti bellamente. obbietto di tutte le spcranze e \'O. Jontà paterne. nodo più saldo dell'amor coniugale, sicuro pegno dclr;w\'cnire della <:asa e della 1>-1tria. Il matrimonio non dc- \'e essere fine a se stesso, poichè esso non ha di mira il vantaggio e il benes9t're t>- sclusi\'O dei singoli; suo scopo assolutO è la procreazione della 1>rolc,come l'intes.::- ro i Romani, i quali, pur considerando sa· ero e iscindibilc il \'Ìncolo coniugale, tutt;n•ia ammisero e praticarono la separazione dei· du-c coniugi solo 11clcaso di unione infeconda. Per essi era un fatto tan. to fuori dcJrordinc naturale ulla famiglia circoscritta all'esistenza dei due sposi e così angoscioso il presagio di-una casa dc· :.1ina1a ad estinguersi senza eredi, che molti ricorrevano all'adozione dei fìgli alirui. Per l'Albcrti come per tutti i grandi i. taliani educatisi alla scuola della tradizione classica e eauolica, una casa. senza di. scendenti è l'ombra di una speranza man• cata, la delusione di una promessa 11011 mantenuta. Sono i figli che dànno il loro contenuto etico ad una istituzione che ri. marrebbc, altrim<!nti, forma vuota e sterile e fallirebbe alla su;1 precipua missio- · ne. Ossequente ai dettami della religione cattolica, l'Albcrti vorrebbe che si richia. massero in ,·ita le principali norme demo• grafiche adottate dai nostri maggiori: es. se non gli 1~iono affatto inconciliabili col dogma della indissolubilità e della namra sacramentale del ma1rimonio sancita dalla Chif'sa. Fra le anti<:he consuetudini lot.h::volissima reputa quella di tributare par. 1icolari onori e concedere segni di distill· zionc ai capi di famiglie numerose e cir. condare di disistima eok>ro che si rifiuta- •HO di accrescere lo Stato di nuo,·i citt.1.- <!tni. E' l)('ricttamente legittimo egli d1. chiara, anticipando un J.10Stula10che .ricc• n·rà la sua piena realizzazione pratica dal }{cgìme fascista, che fruiscano maggiori <liriui coloro i quali più contribuiscono al. I« potenza di uno Stato; JJCrciòegli propone di istituire <lei prcn1i 1>eri \ladri di famiglia e di preferire nella direzione dei;li uffici civili e poli1ici quelli che ,•an. tano un maggior numero di tigli. e Nè manco sarà utile ancora ... con simili prie• mi onorare mollo i padri e nei luoghi do. mestici e pubblici preporre chi ,1,bOiapiù figliuoli a. Ma ancora 1Jiù radicaJe si mostra il pensiero del nostro aulore là dove egli suggerisce ai genitori di privare della loro eredità quei figli i quali, giunti in ~tà ragionevole, non si decidono a comrarrt matrimonio. e Gio,·crà forse ancora sfort.are i nostri min<iri in simili modi: CO· m:mdino i padri ne' loro testamenti: Se tu al tempo ragiom!\'Olc fuggimi d·.:..,•cr moglie, non csSocremio crede•· (De/fo Pomigfi11 pag. 127). Premesso e dimostrato che la causa prima e lo scopo assoluto del connubio è quello che i Romani esprimt- \ ano nella celebre formula rituale: e quaer<'ndorum libc-rornm causa•, l'Albcrti affcr.
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