La Difesa della Razza - anno III - n. 9 - 5 marzo 1940

tchiara 1101a di un ridono indice di ap- ;-iattimento) portato dai conquistadores e llogli schia\•i africani. Appoggio a questi miei concetti appare anche la inchie- ~111. condona da Yun-Knei-Tai sugli incroci -di Cinesi ed Europee; questo autori! ha trovalo negli incroci il capello lungo del cinese, ma notevolmente più sottile. Anche in questo caso chi ama gli schemi facili parla di una dominanza linoirica. in lullo paragonabile alla pretesa dominanza ulotrica, ma anche in qu~10 caso si tratta di affermazioni as- .sa.i grossolane>, Tornando ornagli siudi del Fischcr i campioni di capelli di bas1ardi del SudAfrica sono moho simili a quelli dei somali presi in considerazione. La forma, dunque. dei capelli intermedia nelle genti etiopiche Ira quella dei negri e quella dei bianchi starebbe ((Uindi a dimostrare che a stretto Yigore non si può parlare di una « razza etiopica > ma di un complCSSOdi incroci di vario grado tra razze negre e razze semitiche. Qualcuno potrebbe ora obbiettare che lo studio del capello non è sufficiente a definire una razza ma a queslo punto possiamo ricordare q u a n t o 3.bbiamo scritto nel 1936. « Per quello che si riferìsce alla morfologia del capello in generale si può affermare che il diametro medio delle eliche, unito alla media del diametro traneBO massimo e alla media ~ell'indice di appianjmento. possono sen•ire benissimo a definire un dato gruppo etnico non solo, ma anche a mettere in evidenza in seno ad esso dei sottogruppi o anche semj)licemente degli indi,•idui che presenlano tracce di incrocio>. Con piena ragione quindi Eugenio Fisc:her, riferendosi alla forma dei capelli delle popolazioni dell'Africa Orientale. parla di mescolanza. D'altra parte 1a larghezza del naso, lo spessore delle Jahbra. la larghezza del bacino. la prognatia. :J6 la forma della lesta intermedia fra quella delle razze mediterranea e orien1ale dtt una parie e negra dall'altra sono forti appoggi per considerare gli Etiopi. più che come una razza pura, come il risultato di più o meno remote m4.'$Colam:c. Ma c'è ((Ualche cosa d'ahro che parla in favore di questa ipotesi ed è l'elC\'ata statura delle genli etiopiche, in confronto con le genti mediterranee-orientali da una parie e le popo)azioni negroidi di ha~a Tipo 10ma1o o media statura dall'altra. Com'è noto difatti l'ele\'ala statura sì osserva spesso negli incroci con il cosiddeno fenomeno tlel lussureggiamento. Possiamo ancora aggiungere che alcuni tratti particolari della fisonomia delle genti etiopiche si spiegano facilmente con le leggi dell'ereditarietà.. Così è noto che nell'incrocio fra 1111a razza con naso alto e sottile e una razza con naso largo, domina la forma di n:iso sonile, mentre nell'incrocio tra una razza con labbra s1>esseed Un'altra con labbra sollili dominano le labbra spesse. La generalità delle popolazioni dell'Africa Orientale presenla la forma sonile del rntso. sempre nei confronti 0011 <111ella dei \'eri negri. unila alla forma grOS$a delle labbra. Ora !!arebhe assai diflìcill' spiegare ahrimenli che come c<mscguenza di uno incrocio razziale qucs1a combinazione. Si osservino ancora le unite fotografit" di omali, cl1e dalla maggioranza degli au1ori sono descrilti come apparlcnenti al• la « razza etiopica> confrontandole con quelle dei baistardi cli H.ehobo1h. E' indubbio che le .;iomiglianze sono m O I t O forti per quanto forse nei Somali sia da osservarsi una maggiore armonizzaiione nei parlicolari fisiognomici. Questo d'altra parte è facilmente spiegahile lenendo presenle che la mescoh111za ha avuto inizio mollo tempo prima µer la formazione elci Somali che • non per quella dei ha$tardi di Hclioboth, e che il numero di incroci tra ftSSi 3\'\'enuto è infiuilamenle 1~a_@;giore. Qucllò che \'&le per i Sol1)ali, si potrebbe ripetere per i Calla. 1>er ili Abissini, i Oancali ccc. Presso tulle le popola:iioni dcli' Africa Orientale. siano esse semitiche o camitiche, è sempre prC$Cnle l'influenza del sangue negro. Possiamo quindi concludere c11e è poco esatto parlare di una «razza etiopica» Daltra p-0rteci ripromettiamo tli tornure su queslo argomenU> in. prossimi articoli nei quali. vedremQ come ad cmaloga conclusione si possa arrivare prendendo in co~iderazione altri carotieri morfologici, quali ad esempi'! la forma cranica. Le ossen•azioni f' le <leduzioni del grande Eugenio Fi,,. cr coincidono quindi con quanlo avevamo serino nel 1936 quando, in base allo studio macroscopico e microscopico del capello, meltevamo in evidenza dh·ersi fenomeni dì mescolanze nelle popobzioni della Libia. GUIDO LANDRA

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