Effige di. Tito Li•io premH•a alle ••Deçhe dì Tito Li•io •ol9ari ··. edite a Vene.ia nel 1535. inlerprctazione della s1oria. auzi della massima storia che qm·- sto popolo abbia mai a,ula, cioè ùella storia romana. che l'Ì direbbe pe~ino rirnlta contro il suo Bcgime. Nè viù. nè meno. Co11iideriamo. infalli, il terzo dei quatlro vunti, che sopra liv enumerali. Cioè: funzio11e popolare dei re e dei primi impe ratori. contro il prepotere delraristocr:u:ia fondiaria e della plutocrazia. Vetliamo che cosa se ne pen;,..a. là doH! le opinioni non res1ano opinionì. ma souo destinate ad e:.sere largamente diffuse, e a formare la coscienza, J'o~atura dei gio,ani. Dico. cioè. nel:e scuole. Apriamo, a caso. uno <lei tanti libri di te:-10. .incora colti in uso. f.:Cconeuno. che s'i111itola: « Storia e Ch ilhì dei Romani per il ginna.,:;iosuperiore>. Torino. Socil.'tà editrice iutcruazionale. Cuardiamo,i il perio.lo più caralleri.:otico di tullì: quello di Au~uslo. E' noto il culto che il Fascismo ha ri.su:.eilato intorno al grande imperatore, che, dopo due secoli di lenta demolizione di quelle che erano siate le hasi della potenza ilalica. la religione la famiglia. il culto dei campi. l'e.:.erci1.iodelle armi. la piccola proprietia agraria, fece lutto <1uanto era in suo potere per ricostituirle: mellendo defini1ivamc111ea freno gli inlerei,..~i opposti. cl1e nl.' a\·e,,ano cau:!-ato la perdita. E. :.uperfluo ricordare le forme, pe~ino tangibili. di quesla predile1,io11cfa~isla: il poslo dedicatogli nella :\lostra della romani1à, la liberazione del suo mauwleo dalle case che l"a11ornia\a110. la ricostru1ione e la sis1em:11.ioncdell'Ara della Pace. Ora tuttO{"iÒpare non abbia arnto ne:.suna inrlue111.a ,mi libro. ammannilo. ancora oggi. 1>eri nostri gìnna,-i. dalla Socielà editrice internazionale. Nel quale Augusto. e il go\·erno da lui fondato. e\identemeult :ion tro,ano grazia. L'uomo. infaui, , i e dipinto esclusi,amente come 1 a~tuto ed egoista: per queste sue qualità a,•rehbe oltcnuto il ~u«~. Non per la buona cauM, che gli era suggerila da un J>rofondo amore della sua razza e della sua lerra. Tullo era ,,er lui attcggiamenlo. Contro le tendenze ellenistiche e separatiste di Antonio « $i llllct,giù ad asserlore ddl"unìtà nazionale romana> (pag. 1461. Si e allet~ii.,, anche. a restauralore de:la religione e a riformalore dei ço,.tumi > (pag. 15:JJ. Fece ~nirt' « le lettere <1ipropri $COpi. le rese strumento delle sue riforme e banditrici delle $Ut' lodi. Perciò la lctleratura di,enne più religio~a t' morale in ap1,are11za, ma in fondo meno sincera ed adu:alrice; alcuni. t,enai cotltlero di per sè. come l'dQIJuen::.,1, c/1e t'in! solo nella /ibcrlà > (rag. 15\1. (E' tipico che quest'uhimo brano sia qui ri1,ortato da un "opera <iel Hamorino. filoloio dell'età romantica e democratica, in cui tali erano appunto i giudizi sulla storia rorn3na.) Dopo lutto questo il libro. però. 11011 $piega come Auguslo riu:!-<:is:.ea consenare il potere. tranquillo e ri,·erito,·dal trentatreesimo fino al scttantcseesimo anno della sua età; e a trasmelterlo. per ,ari ,;ecoli. ai suoi succ~- sori. L'unica spiegazione che lenla. r~ta. in fondo. questa: e do1>0sessant'anni di guerre ci\lli era unh·ers.almente sentito il bisogno di pace> ( pag. 150). La ragione ,·era. la ragione sostanziale. clic era slala compr~a 11el Hinascimeuto. da Macl1ia,elli a Vico. e che, soprallutto ogii. appare della più grande attualità. ,i è .:.lata messa, im~. interamente in sordina. Un solo accenno. molto indìrello. è presentato a questo modo: « Con la \'ittoria di Azio, Ottll\iano, ... /orlc deltappoggio morale del popolo r dell'eu:rciJO ... re5la,a uuico padrone dello staio romano. ;\on una parola sulle ragioni di quell'appoggio: cioè della que-sti(mc <lella 1erra. dell'anarchia plulocralica. del lunghissimo contrasto. clic risali"a ai Gracchi. Si insiste solo sul!'« unico padrorie >. che è. Ira parenlesi. un errore. perchè nè go,·ernare uno s1ato sig,!i!ìca esserne il padrone. nè questo 1>0tevadirsi cer1amcnte di Augusto. Ecco, dunque, in qual modo FrontHpino del - Vilgilio- della Bibliotec:a Ambroaiana:. gib la questione massima dello slalo :omano. che era stata risolta ~ulo dal Petn;rrço:. prima dai re. poi dai tribuni (rendendo possibile. J)Cr 1re se-
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