La Difesa della Razza - anno III - n. 9 - 5 marzo 1940

IITO~tJJ\~E ~, Ulvf'111ESllvfO V.sia ;a uect':V'ità di riporlare la storia romana al centro dell'educazione dei gionrni, e di insegnarla. quindi, nelle JM:uole me~ie ~uperiori. togliendola dalle inferiori. ove era :;tata relegata dai programmi. (fatti 11el periodo romantico e democralico), ciò che ora appare non rneno urgente. e di ri\·edere profondamente il modo di narrarla. Oltre a.i due punti essenziali. ai quali iwevo già accennato, ci~. da una parte la sostilm:ionf', alla cosiddella e critica•• della narrazione epica degli anticlii canti. alti, più d'ogni altra cosa a rispecchiare il sentimento del tempo e. <lall'altro. il maggior peso da darei al carattere popolare ed agrario dello stato romano. fallort" principalissimo della sua forta, ,,j $01\0 altri due punti, non meno essenziali e non meno trascurati. cioè: primo. la funzione èhe ebbe. a Homa, il go- ,erno monarchico. anzitutto. dei re. poi degli imperatori. che tutelarono. di fronte all'ttrìstocrazia, fondiaria. o plutocratica. gli interessi della massa dei piccoli proprietari agricoli; secondo, l'importanza , italc che ebbe. per la difo~ e per la durata clell'lmpero, la preminenza deH'ltalia: tan10 che. quando finì, l'lm1,ero. per la prima \·olta, cominciò a ~indcrsi. li rnisconoscimeuto. dawero incredibile, di questi ultimi due punii. anche oggi che l'esistenza di un forte polere centrale, con intenti antiplutocralici, ed una politica di affermazione na zionale sono apporti ~nziali del f'aS<:i,;mo. è do, uto sempre al rauo che, malgrado lutto. il giudizio pre\'alente sulla storia romana. persino nelle i!CuOle. è ancora quello straniero. Abbiamo completamente dime11tica10che e,;is.te una tradizione nostra, lucidissima. che s'inizia col Machia\·elli e si chiude col Vico: dalla quale, tutto ciò che a1>partiene a quella storia è stato interamente esaminato. soppesalo, giudicato. non con animo da pedanti o da e critici>. ma da uomini esperti pr'};. fondamente. per direua esperienza, delle co:re politiche e giuridiche. e<I atti. quindi. a "edere tutto con occhi realistici. nel suo lato \·ero ed umano. che appuulo interessa nella storia. Aì che c"è da aggiungere che quei grandi uomini erano italiani: cioè chiamati più d'ogni altro ad amare e a comprendere le cose del loro popolo, a par:arne a lui stesso. e a comunicargliene l"amore e la comprensione. Proprio quesli scrittori ,•idero per i primi le cose alle quali ho sopra accennato. Per non dimenticarsene, .sarebbe bastalo seguirli. Fu la perdita della ci• \ihà del Hinascimento, cominciata al tempo di Vico, che ci foce anche ~marrire la strada. Donde la contraddizio~ie. che appare ormai così stridente. lh un canto un regime popolare e nazionale. che ri,;ponde fi. ualmente alla vera indole del popo:o ìtaliAno; e dall'alt10 una 16 rornàn

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