La Difesa della Razza - anno III - n. 8 - 20 febbraio 1940

come un differente po1cre rcaul\•o nel. l'ordine psichioo e spirituale (a J>artc la razzialità umorale e biochimica che vi si conneuc), donde la di,•ersità, da tipo e tipo antropico, della sostanza nervosa; cosi dovrà risultare una razzialità ouica, se ,·crrà fatta una classificazione, su basi antropologiche, della fisionomia, delle sfrangiature, che il neno ottico può presentare nel campo della retina, la quale presiede alla funzione visiva. E dalla quale dipende che le razze si diano una scrittura ad esse confacente, e che il perderla. l'alterarla, significhi lesione raz. zialc. Il tiPo di s<-:gnialfabetici diritto, elementare. a disegno nudo e duro, cd a sin. tesi molto spinta di corrdati\'e forme pittografiche cd ideografiche (V. anche: Clodd. Stor-i.a ddfalfabtto) distingue il ceppo t"geo-cretese (5000 a. C.). tirrcnicoìtalico, riunito, da altri ceppi alfabetici. e può denotare, nei popoli che lo espri. mono, abitudini severe, costumi inAcssibili del nucleo familiare. assenta di ac. 40 :smo, sc:nso dei i11s e della polis spinto, scarsezza del senso commerciale, cui si accompagnano abirndini agricolo.guerriere, costume della caccia, della pesca aggressiva, della monogamia, del patriarcato (V. anche: Mic-'li . L'II<•· lia amnh il dominio tlci Ramani. Editore Pomha, 18g2). La scrittur" italica. quale apparisce circa nel. 1500 a. C., attraverso i 1>iì1antichi monumenti (\'aSQ di Cornc10, fonderia di S. Francesco di Bologna, iscrizioni di Roselle a Grosseto, Tabulac lguvinae, iscrizioni maml"rtine di Messina) si differenzia per la sua linearità e per la rude secchezza del disegno : scritmra solare, chiara, facile ad essere percepita dall'occhio, e vergata. rimanendo in s1azionc eretta senza alcuna dannosa Acssione del tronco. E· prO\'\•ista di segni verticali, e le pochissime varianti, che inclinano a destra o a sinistra, possono essere risultato di vaghe influenze fenicie. Ma l'umbro, l'osco. il faliscio. il messa1>io, il si<:ulo e l'ctrnsco sono sempre !omani daì tipi alfabttid semiti. diritti e corsivi, per la loro caratteristica severità e semplici1à del tutU) parallela a quella dcll'cgco-crctesc.miccnco cd a quella del gr«o arcaico (V. anche: Devoto • Gli antichi ltaUci, Ed. Vallccchi, 1938). Quale sintesi delle varie scrinure italiche si è formata, com'è 11010,la scrittura latina. Questi ultimi tipi alfabetici trauo cuntrnssiegno di un unico cep1111r.11.iiak, esteso <lai Tirreno ad alcuni htr.r.1li libici sino all'Egeo, e lt" lettere latin;.; son() .;.,. ratiere, oggi, della razza it:tlk:1. ~· 1ld1. bono usere di!cS<: da ogni 1ml1a\t,1rd1mento che possa ledere, insieme t.'011 la in1cgri!à di questo elemento razzìak, ;rn. che il caraucre e la g,lu1e dei sininli Infatti il 1ipo fisiologico robu$.lu e rcsis1cntc degli Arii meridionali, lol loro forti': pigmentazione retinica, la eccezionale acutcua \'iSi\'a, che è. sin dai tempi 1>rimitivi, una vera arma di guerra e di pace, e cosi pure la innàta diriuura corporea, sintomo di armonia dello scheletro. uni1a allo intero equilibrio fisiologico <'ti alla formula razziale ormonica e biochimica, ciò che produce una facoltà di sintesi,' nei piani dello spirito, a volte 1>ersino eccessiva: sono llllli clementi che, mentre han 1>0tutocondizionare quel tipo alfabetico descritto, a loro volta, dal mf!. desimo sono stati sorretti. Una recentissima monografia (Vedi Cucco - Pr-ofilassi tùirn, Ed. Palumbo, 19J9}, dopo a\•er dimostrata l'influenza della scrittura. corsi,•a. e go1ica, sul propaiarsi della miopia e di altri "izii oculari. invoca l'abolizione del corsivo e di tutte le altre scritture non latine, per l'uso pubblico e per l'uso individuale. e ciò so. stiene 0011 argomenti' clinici oftalmologie.i e fisiologici. richiamandosi anche a tutta la letteratura medica, e rilevando il danno che viene inferto da questi tipì di scrittura all'integrità. offt'1tsi,1a e difcnsi- ,·a della razza. Psicologicamente io credo che abbia ,·alore apprezzabile il fatto di adottare un tiPo di scrittura piuttosto che un'altra (notare la scrittura di tipo italico, a limpidi segni concisamente volitivi, con aJcu. ne lettere latinamente staccate, del Duce). Pcrchè. sé è ,•ero che una nazione abbia potuto riconoscere sè stessa. in un certo St'nso, nella scrittura che si è darn: può. inversamente, tralignare. se si adagi a lungo in un tiPo di scrittura che non le è conra.zziale. Ora il corsivo. per il la1ino, come per l'antico egeo e per l'antico italico, o i: una forma degenerativa, comodistica, suhentrante alla ,•igile e rnde autodisciplina dei prischi, o è una traduzione semitica crientalc, molle. commercia.linante, dei primiti,·i segni diritti. Le linee alfabeti. che- egeo-italiche si trasformano in segni corsh 1i pili molli e più complessi nell'antico fenicio. nd punico, nel palcocbraico e nel samaritano, C\'Olvcndo nella complicatezza cd uncialità gotica quasi dell'ebraico. e p,erdendosi poi nell'intrigo ornamentale. deoorati,•istico del semitico arabo (V. Faulmarm . Ons 81uh der Sd,rift). I semitici concepiscono o la scrittura corsi,•a o ~1clla ornata: il cuneiforme diritto. ma. pletorico e barbarico. degli Assiri ~ anche nel quadro, così il moabita. Ed ! c'hiaro altresi come il ccpp•, razziale. da cui originano gli odierni ebrei. sai stato, sin dalla anti<:hissima :,,lo. zione dei segni alfabttici di .natura cs::eo-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==