D rabbino [)gyjd S. Sa•:t& di N110Yo York. ai oc:c:11po tempo perso anc:he dello diatribu1ion6, dei geloti. ;rlathll·s,·. ~· da luh·ra11i T,·ck;du l" Ola11. Jl~i, iu maggioram·;i 11r"n 1,Ìl·11ti da , ilhggi e perciò l:n'l•r;,t<Jd d,·i campi. Gli dcme111i formami qu~·,1• ,,·11, colon,c erano gente intraprendi i:1c, ~1 ria. di ,·<"ro 1' 1,roprio c:iratten· ci,!0111n-atorc: sono i pionieri. che 1K1n\'1>J!/io11,, comaui e che eompiollo essi nmlc,cim: tuni i Ja\'ori nceu::,:ni per la famiJ:'.;n e per la comunità. Sono insomma ,;u c111,ridi )a,·o.ro. pii1 che e:, forrnna. :\1 ec,11~1Jno ddk ultime cinc.ue colomc. st.illili < :11nelle terre mcridio. nali. che crau,, fo1r1;oc da ricchi piantatori. recatisi ne-I 'fo01 ,, ~londo al solo inlt 1110 di sfrntt;ir,: qJt 11.t terra vergine. non già con il pn,1,ro dircllo la,·oro, ma fa. cendo fa"orarc i:'i altri. Talchè <1uando 1;011 trovaron,, nati l.i,·orntori. incominciaruno )3 impor1:uionc dei negri dalle coste adantiche ddl'ùirica. Questi J>iantatori sono dunque i n:ri rcs1:,onsabili dello ~chiavismo 1h:J:1ne hanno portato quell'in. <111inamcntoth l'olore che dà i magi:-ior: j:rattacapi ai bi.rnc:hi del Nuovo Mondo. La gente formamc le colonie del meri. 1lione era in ma,~ima parte aristocratica i.' consen a tric-~·:non ,·ole,•a nessun rapporto con le.caste infrriori e si mantenne supcrh;uncntc isolata come signorotti: quella in- , ecc delle 11rimc otto colonie del centro e ticl sencntrionc. era animata da spirito di uguaglianza e sentimenti democratici. Tut. t;.,·ia p\1rc differenziandosi per questi caratteri sommari. le tredici colonie rim:1suo di civiltà anglo.sassonè. e quando di- , cmarouo "" ro1)0]0 indipendente, conscr. ,·arono la loro mentalità culturale inglese. Stati Uniti di, enne intensissima. I.e guerre e k ri,·olutioni che 1lCrt11rbano il ,·ccchio contint"11te, sono alimentatrici naturali di questa fiumana emigrante ,·erso una 11110,·a terra, con la speranza di una 11110,·a vita. Si tratta per lo pili di irlandesi <' tedeschi: tutta gente che ceri::a h-1\'0ro e anche di far fortuna. E' il ICrzo periodo <111dlo che .SJ>OSta llllt; i r,1ppor11 e scompiglia {· disordina la n·entalità e rordinanwnto dei J)ionieri e dei coltirntori del \'Ccchio .1mbirnte. Esso ,-:, prcss.opoco daffultimo ycnticinqucnni'l del dicianuo,·csimo !!<"condoall'c1l0Ca della grande guerra. Oltrr ,enti milioni di uomini da tulle le parti e di tutte le origini i.barcano nc~lì Stati lJniti in que!!IO spazio di tem1:,o, E non si tratta pili di clementi nordici, di coltil'atori o la,•oratori orclit1at= e organizzati, ma di latini e i.la, i, italia11i, spagnoli. siriani, armeni, greci, che si di.· rigono verso quella che è considerata la t<.rra <lclla fortuna. senza scopi precisi. ~nza mestieri determinami seni:a altra in. l\!lZÌOlle che quella di migliorare a lt!IIÌ i costi resistenza. Tuui i popoli del bacino r.ie<literran<'o dcll·Europ.o orientale, dcl1'.\sia occidentale. senza comare I nati,·i delle isole del P,ocifico e dell'America Cen. t•ak. dànno chi 1>iì1chi rncno nfltc,olmcn. Il secondo periodo è quello che si inizia \"Crso la metà del dicianno\'esimo sccolù. L'immign.zirmc dall'E11ro1>.t diretta agli Ebree nuo•ayorkNI o bonc:helto 32
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