' 1\w:hc l'America del Xord, la tollerante .: liberissima America del Xord, fa la sua politica razziale, se pure si può chiam;uc così una politica che \'Orrcbbc arri\•arc ad oucncrc una certa unità ctn'ica, c:tica c dirci quasi fisiolOgica di 11n dc1crminato COIIS(SSO um;mo, cioè di un JXl1,oloche non è mai csistilO altro che di nome, in c1uanto ahitatorc recente di un nuo,•o paese, la cui rau-;1 indigrna è ridotta alla schi:witù del c,,m))"> di concentramento. La tollerante e liberissima .\merica del :-..or<ln1olc an·rc anchi:! la raua americana, cioè ,,noie avere uua pOpolazionc con c~rattt::ri distinti, una J>Opolar.ioncsua che OJJrima gli ckmrnli morali, sociali e fisic: di questa nuo•:a terra. E non solo li cspri. ma nel costume, ncll'adatta111cnto e affc- :ii:ioncalla 1crr:,, di Colombo, ma ntllc qualità intrinseche, nella formazione etica. ndla costituiei<me fisiologica. Sicchè vor. rcbb;t fo1idcrc in un tulio i vari raggruppamenti di J)OJ)Olazio11bcianca - 1m!fcrtndo p,erù, come dimostrano le sue leggi sulla immigrazione, quelli di origine angl0-sa.ssonc e protestante - cd cs1>ellerc od eliminare, k llOpolaxioni di colore - neri e gialli - cl•.:: debbono perciò subire un 1rattame111Oda inferiori. A l)rescindcrl' da quesl,;\ assimiliazion,:;; cd diminazionc. è intcressanic studiare 30 l"Omc viene attuato <IUCillOttntativo piÌI che d1 difesa, di costruzione d'una ran:.t . S: 11O1asubito cmc il 11roblema di razza s,.1 J)Crgli Stati Uniti d'America una questione di egoismo l'C0t1omico. Più che di r:.zza qui bisogna parlare di pri,•ilcgi <li casta, chè di null'altro. i prormgnatori di <1ucsta do11ri11a.tengono conto, se non <lei loro interesse. sia pure maschcrnlo dalla difesa della popolazione bianca anglo.sassone. Ci ,·uolc ben altro, si capisce. p<'r arri,·:trc sia J)Ure ad una semplice unione d: popoli, che di razza non è nemmeno il caso di parlarne, La <1uestionc che definiremo razziale è stata posla dai im·ernanti degli Stati Uni1i - per meglio dire <lai \'CC.chi elementi americani, discendeuti dagli antichi pionieri - immediatamente dopo la grande guerra. Le minacce alle quali questi puri americani \'ogliono porre riparo sono due: I., diffusione e la rclati\'a ele\'azione so: cialc i: imcllettualc dei negri, che sono di una prolificità prodigiosa, e che nonostant.::ogni ostilità e ogni comprensione si infiltrano O\'um1ue nella \'ita americana, e t('ntano la scalata alle is1i1nxioni create dai bianchi per i bianchi - l'aumento 1mu. roso dei mczzi sangue è il sintomo più significati\'o e 1>ericoloso; - e i tentati\'i d1 dominio degli ek1m·nti di rccclllc immigrazionl', considerati stranieri di-cah'• j!oria inferiore. Per meglio comprendere <111csta.zione hi50J,-i1arifarsi un l>OCOalla storia dcl po- ,,..,Jamento di questo contin\'llte. Tre possono essere considerati i J,)('ri<Xli delle grandi immigra1.ioni sulla 1erra ame_ ricana. Il primo, nel dÌcioUL'simo S<'colo. è qud. lo più importante che ha lasciato più profonde tracce. Sono le tredici colonie originarie esclusivamente anglo.sassoni e protestanti, che si trasferirono sulle coste atl:uuichl' sc11cn1rio11ali della nuo\·a tcr1·a. pii1 che in cerca di fortuna. 1J<'r so111arsi alle persecuzioni religiose. :\:on bisogna però credere che Qtl\'Stc tredici colonie originarie a\'Cllsero carati< ri molto simili: ~nzi si differen1.ia\•ano notevolm('ll!c nella loro form;u:ionc esscn1.iale. I-<' prime quattro, che si stabilirono nel settentrione, quelle della '.'Juova lnghiL terra. erano formate da inglesi puritani, i quali. bisogna riconoscerlo, hanno impresso fortcmenic il loro carattere alfa \'ita americana di questi due secoli. Le quattro colonie che si stabilirono inVece in quello che allora fu definito centro- New York e dintorni, - erano formale da protestanti originari dall'Irlanda, se pure non dì razza
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