ANCA! O MERCIA~ , . I ALIANA- ·MILANO APITAL L 700.000.000 RISERVA l. I 000.000 • NTERA NTE VERSATO Al 30 APRILE 39-XVII .
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ffi BIBUOlfCA R !IIAIE 11.11.WIA _,- IHHII llllllUII ..-0IIIWI -ua. Il IIUllO IMtllU.,et e,. ........ •:-.:.~•.'!:..··•• -~~::~~•11 ,, ... , ..... , .... =-:---.., .... t.COfllO UOl'U91 :.=-.:!:.~~ ... • • I I M t -- - - Mt.61611 C•1•11•1 .. _ .. _ lii I' A N O Il • I fl111a. W A e lii I I Ciii ____ • ••:.:....LOltUIIII 1.. 1, C Il I A I IMI ...... ~ "'=-:"....::- IIIPERA OVUNQUE QUALE RIMEDIO SOVRANO CONTRO LE MALATTIE UA RAPPllEDDAMENTO IL NOME ASPIHISA UAHANTl~Ct: l.A OE!'-UINJTl DI UN l'H.EPAlt.\TO CHE RIUNISCE IN St ASSOLliTA PUREZZA. INSOClilTÀ E SICURA UflCACIA. LA COSTANTE HOSTÀ l)ELl,t: COKPRt:SSE DI ASPIHIN'A HA fATTO MEHITAIIE A QliESTO PHODOTTO LA QUALU'ICA DI CALJUDOLOHI MONOIAl.t! il "TEVERE" è l'a-vam1>osto della stampu. fascista LEGGERE !TEVERE! DIRETTO DA TELES/0 INTERLANDJ 11,onsignifica soltanto essere informati ma a,,. eh e e sopratutto avere una guida " ~
L!DIFEDSE!W I • ANNO lii - NUMERO 8 20 FEBIJIIAIO 1910-XVIII i.set: Il.~ E_ IL 20 UI OG,'il ,n::u; u~ N'U.,u:1No SF.l'AJIIA1'0 I.IICI! I ,UJRONAMEvro AN,"<IUO Llllt: 20 AMIIQN.A.MI 1"1'0 SF.'l ►:irnu.u:, Ili: 11:!ITf,MO Il, 1101'1'1{.I Oircllorc: TELESIO INTEH LANOl Comicaco di redar.io11e: J)rof. dt>tc. GUIOO LANORA prof don. LIDIO CIPRIANI · Jon. LEONE 1-'JtANZI dou. MARCEIJLO RICCI • don. LINO BUSINCO ~,r~tuio di reduion", GIORGIO AI.MIHANTF. .\SXO lii • ;\'. N • 20 •·t~IUllt.\10 19IO•XVIII NOSOGRAnA DEL LIMMU ~ DEL MAGI; GUJDO LANDRA: IL CONVEGNO SUL CONCETTO DI RAZZA. (li>()•~ I•:~•(.:_.\ G. DELL'ISOLA: LA VERA STORIA DI ROMA; J. EVOLA: GU EBREI E LA MATEMATICA. LORENZO ROCCHI: RAZZISMO NEL NORD-AME, RICA; FERRUCCIO FERRONI: IL e USCIO• DELLE GIUDEE; ALOO MODICA: LA SCRITTURA E LA RAZZA lTALICA. ~l u •,. s .•. I o X,\ lt I o LA SAPIENZA VOLGARE; Rln.ESSIONE IDEALISTICA: AUTARCHIA; LA NAZIONE E· LA LINGUA. ecc. PENSIERI DI LEOPARDI: NATURALEZZA DELL"ARTE. I JlflllfOSCIJT11 IJCHJ Il lfDlf PVll.ltln JIOlf'll lllfflVlK0lf0 6LI UFFICIDELLA''DIFESADELLARAZZA" SI TROVANOIN ROMA- PIAZZACOLONNA !PORTICDI IVEIO· TELEFONO67737628801 SCIENZA•DOCUUENT4ZIO POLEMICOAU•ESTIONARIO
CARATTERI RAZZIA 6
[ siste una necessità inF,angibile e perentoria che !Cga fra di loro organismi e ambiente; domina nel mondo un:1 h.talilà, impiicita nella narun. stessa del vi\·eil'tc, che impone una C':ttegorica e assiomatica rispondenza fn cs~re e fattori naturali: vige una condizione, espres• sione dell'esscnu Slt'Sst della vita, dlC hss.ain maniera ineciuivOCt. bile e assoluta i rapporti Ji subordinata dipendenza, che tengono srretumente congiunti gli organismi, sia fn. di loro, sia con tutli gli innumerevoli componenti :unbtentaJi. Tre aspetti pertanto di una unica e inscindibile legge biologica. che regola e regge il ritmo dei viventi; tre corollari di uno stesso principio che sta alJa r2dicc dd fenomeno vita; tre csprC$sìoni di uno stesso mt'raviglioso e smisurato processo. che, per essere la nccc-ssaria sequc:iu di eventi sempre incaluntisi e continuammte super.a.ti è costretto, onde il suo normale s,·olgimmto si ,ompia, a pc:~guirc un cammino già inequi"ocabilmente tracciato e dal quale non può in akun modo de\'iare. La storia della successione, aura,,erso ai vari periodi geologici. del sorgere e dello scomparire di immense flore e di faune gigantesche, ne è la riprova più lurnincw. e più piena; la storia del. l'uomo, indagata dai suoi più 05Cllri primordi, attran.Tso allo C\'Oh·er1i delle strutture anatomiche e delle forze sociali, fino ai tempi preistorici e storici, e i nffronti fr..-quanto J'ind:iginc palcontolo,gka ci ri,·ela e l'osst"ivazione antropolo.i;:ica ed ctnogl'll6ca Puno«rmo g~nland .. e 7
sulle popolaz.ioni più primiti"e d insegru, ci mostrano un perfetto pari..lldismo fra mutamenti ambtcnt.1li e trasformazioni umane, ci dilono che l'uomo, quando CKie dalla sua selvaggia a,·mu, dalla sua dimool poco dissimile da qudla dc, bruti, e pa.w in campo aperto a C05tnairsi la o.sa e a iniziare una vita gil clcmcntar1ncntc sociale, subito ingcntiliKe le sue forme corporeie e af6na le sue manifcstuioni mcntaJi, subito si modella sulle con. tin1',enu che il nu<>'•Oambimtc gli impone, subito si inquadra nelle nuo,·e associa.bOOi, in contatto dclk quali si viene a tro,arc. Queste rivclnioni che la storia dell\lOO"IO ci documenta e ci svela, ci vengono, del resto, quotidianamente confemute dallo studio delle condizioni di vita delle genti di tuui i paesi. Il mondo fisico e il mondo dei vh·cnt.i pi.umano e dc6ni~o. a s«onda ddb latitudrnc, ddla conliguruionc dei continenti, dcU1 estensione dei rruri, a seconda del riliC\'O montano o del corso dei fiumi, a seconda delle differenti biOCfflosi ,•egttali e delle diverse a.nociazioni animali, ambienti profondamente diffOJmi. Ghiacciaio, monl'agna, rete fluviale, pianura, mare, deserto. sono l'cstinsccnione ddla <OStituz.ionc geologica della supc-:-6«- terrcstre; foresta, bosco, savana, tundra, steppa, prateria, JOnO altrettante csprcuioni delle bìocenosi vegetali, biocenosiinnotatc sulla ron6guru.ione fisica. del tcrrfflO, csp~sioni anzi imprc,cindibili di questo; g.acchè una fonnaz.K>ne ,·egctale sussìste, !Olo ::- trova condizioni adatte alla sua es.ìstcnu_ solo se i componenh ht>- logici, idrici. climatologici, le permettono d1 potC!r nascere, ere. scerC! e svilupparsi, le concedono di potere r<.-tistcrc:alle avverse condizioni, di pocere ini2.iare e conchiudcre l'intie-o suo ciclo \'i. t.1lc. Con.scgumtcmcnte su quati qUJidri cosl polimorfi, e :anto . complessi. su queste formazioni così diffcrcnu, l'uomo <K'\·e m:>- dcllare le sue fonnc corporee e le sue aUn·iti ccrcbra.li, onde la vita, di cui deve godere, risponda a tutte le possibilid che le ,·tngono offertc. E allor.a l'uomo divitne 2grkoltorc, cacciatOtt, pastore; d1Vtenc navigitorc, nomack-, artigia.no; di,•ienc pacifico o diviene guerriero a K'C'Oflda delle 1mpcllcn1i nccess.iti di procurarsi il sostcn. tamcuto, la protcz.ione, la difesa; diventa. il creatore di un sran movimcnt·o spirituale, di una stupenda costruzione culturale, oppu--c per-ma~ od anche pr«1ptta nella più squallida e più oscura barbarie. Tale è: l'esordio della specie umana, t.tlc t la vita che I suoi componenti hanno battuto, gli uni a tappe celeri, gli a.Itri a tappe: lente; tappe per certuni cosl tarde r lente da far sì che il lorJ cammino si sia orma, dcf tutto urcstato, da far si che siano ormai condannati a ,·mir so·•trehiati da qudli, che le tappe hanno bru. ciato. Sorte, 2lla quale sono pur troppo ,·otate alcune popobl1oni molto primiti,·c e profondammte arretrate, che 11 dilagare di altre gmti più C'·olute e l'inca.Iure della civiltà, che d'ogni part·e le cir. conda e le preme, st111no portando alla distfUUOOecompleta. Gli Australiani, i Vcdda: e I Druida dell'India Meridionale C! di Ctylan, gli Aihno del Giappone e I Boscimani dcli' Afria un. trale sono i rappresffltanti nei nri continenti d1 queste popola. zioni a deshno s,cgnato, popoluioni che per la loro infcrioritlÌ sonutic.a, iotdlettualc e sociale, per la loro impossibìliti a model, la.rs, sulle nuove contmgcnz.c che si nnno acando, sono incapaci di tenere tota alla invadenza e alla prepotenza do più forti e dei più agguerriti, sono ben lontane dal sa.persi guardare dall'insidia invisibile e mortale, nella quale la ra.ua. biana, senza tl"C!gua e quasi SfflU apparire li st.a sempre più irretendo. quell'insidia che in tffllpi non molto lontani ha distrutto AmC!rindi e Tas,m.. niani, h.a ridotto, e sempre più sta riducendo, Hawaiani, Ma«i e molte delle molte genti che popolano quella sterminata costei. !azione di isole che concorrono a formare Polincsl,1.e Malesia. Tale ~ stata. adun(luc la genesi delle varie ra.uc C!dclk loro iMumeri stirpi, che nelle loro strutture anatomiche e nelle loro attività funzionali, nelle loro manifestazioni intellettive e ndk forme sociali, rispecchiano la loro origine e le loro p.arentclc. Cosi ogni continente, ogni grande terra ha espresso cb.l suo sieno un suo proprio tipo di rana, ciascuna fruionatasi in tante stirpi d1stmte, quante sono qucUe che i vi.n ambienti hanno ri. chicslo; ruu che hanno ciucunt canttttistiche morfologiche e psicologiche profonaamcnte diverse; cosi profonde anzi e così manifeste da farne come altrettanti piccoli mondi nettamente fra di IOfo distinti e che tali debbono assolutamente rcstarr. E che così sia, e che solo cosJ debba cs.serc, lo comandano le lcgg, btologichc che go,·ttnano r fissano il comploso m«nnismo della tra.sm.issione dei unttcri parentali; lo dimostra. l'csperi. mento del meticciato, che rntsso in atto un poco dovunque, ha mostrato in indubbia maniera la sua inapaciti a rispondere a quella, che avrebbe dovuto es.sere la sua funz.ionc cs.sm.z.iale. Scc:ondo la concttionc corrmtc, il meticcio dovrebbe infatti rispondere al postulato fondamentale! di rappresentare un tipo intermedio fra uomo bianco e uomo di colore; un tipo meglio
L'abha:1io di M1,1.lbekh 2.dauo alle: nuove esigenze, che: con la colooii:tnionc: intensiva si vinno pro61ando, un tipo che: possiede: da un lato le qua.Jità intdlt1ti\'C:e: fattive dd bianco, e dall'altro le: qua.liti fisiche dell'uomo di col0rc:. Se non che questa premessa, scaturita da un n.giona. mento troppo aprioristico e: oltremodo semplicista, non trova in pratica rea.Jiuuionc: veruna. 11 meticcio non assonvna ma.i i caratteri migliori dei d~ ceppi dai quali deriva; giacchè la mc:,co. lanza e: la sovrapposi2t0nc: dei caratteri dei genitori hanno luogo in rnaniffa incontrollabile: e po.r«c:hio difforme; di guisa che sfug. gono qua.si s,emprc: a quei principi basilari, che: la gcnc:ria. sptri. mentale ha orma.i d«isamentc: fissato. Si dirc:bbc: anzi che net mc:cicrio si c:u.ltino piuttosto le qualità negative: delle due: rau:c: dalle: qua.li deriva; J'infc::rioritl della rana di colore non ,•ittic: coperta nè sopraffatta dalb. superiorità della razza europea, ma sempre: affiora in tutte le: sue: più tipiche: e: carimeristtehc forme; la sperata rt'Sistc:nu .6.sica, diviene: una bbiliti anche maggiore:; la risuJuntc: è un uomo che non risponde a.Ila finaliti per la quale: era stato an10. Questo sotto l'aspetto più strc:ttamc:ntc:biologico; che: se: pot il problema viene: port'ato nel campo etico e: poli1ico, allora ancora maggiMc: risa.ha tulla la graviti del meticciato. Con l'ammis.sionc: dd meticciato sorge infatti, c:onstgumza logia e: immediata, una cquiparuiooc: fra rana dominante e rnn dominata; s:i dttc:r. mina una abdicuionc completa <b. parte del bianco alla sua supc:- riorità rauialc: e alla sua posizione: di gerarchia superiore; si pro. fila una totale svalut.tzionc di quello che: ~ il principio etico e politico che sempre: dC\'c guidare: il bianco che vive: fra genti di aJtro colore:, quello ci~ della perfetta di.scriminuionc:, della usoluta sc:parnionc:, della totale: dominazione. Cl,c: 11 meticcio rapprcsc:nti una ttitìti etnica inferiore risl)fttO alla raua bianca e non migliori quella di colore:, è dimostrato da un numcro ormai cosl alto di casi, da non richiedere:, invero, molte: C'.SCffiplilicwoni per venir confermato; basterà SO,o ricor4arc:, unto per avere un dato di rifcrimc:nto obbiettivo, il caso dei rosl detti baswd.i di Rchoboth, ci« dei mcricci nati da.ll"in. crocio dc:-i a>loni olandcs4 dcli' Afria .a.ustnrilccon le donne: ottentotte:, isolatisi dopo il 1870 in quel lontano paese:. Ora qutsli Rc:hobolhi, non solo non costituiscono, una entità etnica st.ibtliuata o in via di stabilizuz.ionc:, ma rapprcscntano piuirosto un.a. psc:udonz:za cstrcrrwnc:n1e oscillante: e: tendente alla dcmcticizuuone, vale: a dire ad una. progressiva scomparsa. Ma la dc,ncctCiuazionc: ~ un processo C$1mnamc:ntc: lento e: incerto; il rilorno ai ceppi puri si attua con grande: diHicoltl e at. tra.verso ad un lasso molto lungo di tempo, anche se: si ripristi. nano i connubi con l'uno dc:i due: ceppi ,oltanto, i ca.rattc:ri ckll'al. tro permangono pur sempre presenti, on manifesti cd on Ja. tenti, di guW ~ qualcuno di e-.si s,emp,e ricompare: anche in gencra.1ioni lon1anc:. 9
Il t•mpio di Bel. a: Pa:.laùro Ogni J;O«•a di sangue: di colore che- cntn nc:1 sangue- di noi btanchi, ci nuoce grncmcnte. ci nuoce irrtpa.r-ab1lrncnte, ci nuocr in tale e tanta maniera, che non mai abbasunza Ati dcpr«at:a fa perpetuazione del meticciato. Onde un popolo rolonizutore Je,,·e porre a sua legge fonda. ment~e. un.a c.ategcKicae assoluu inrnnsigmu di fronte al mccKciato. dC\·e impedire- in ogni manien la crcaz.1one di qucsci indi. \'idui, che rimangono essrri inferioci in confron10 del bianco, che tt:Stano esseri che hanno 1,adi10 la loro rau.a in confronto deJ. l'ucmo di cok>rr. Qu~a I del resto la posizione n«u, o.regona, pr«isa. che il Governo fasciSh. ha wunto fino dal primo g;omo della fon. dazione dell'Impero, posizione incqui\·ocabile e assoluta, che men. tre- sah'1.gu.irda b. dignitl e La purnu della nostra rn:u, sah·a. guuda ahrt$J fintt-grità ddle popob.zioni di colore. popoluioni che debbono essere tenute ndla consi<knzione rnaggM>re, giaccM senu di quella la ·,•aloriuuione delle nuove terre noo potrà m.ai essere integralmmre compiuta., gia«M l'uomo di colore dC\·e pur sempre resta.re la foru basHa~ sulla qua.le debbooo far ~•a tanto il legisbtoce quanto il colono. I quali: legislatore e colono, non dovranno mai ignorare che"" la plasticità Jelfuomo di colore è di gnn lunga inferiore a quella poss,d"" dal bi,nco. IO La rnu bianca, e I.a nostra ruta it111ianain maniert maggior. mente spt<cau,, nel corso di qualche millennio di ci,·iltà. è dfrenuu. altamente plasmabile, si è resa capace di ira.sferirsi in ambienti profondamente di,•crsi e di non venire da ciò fortemente colpita. La nostra gmte. attrne.rso :11 travaglio di una \'ita complessa. awentu,osa, dinamia. aurntno all'azione fomut,itt del nostro ambiente così vario e cosl polimorfo, :atu·u·C'f'50aJle molte ,•icende di rui è stata spettatrice o attore. è di\'enuta a.pace delle più disp.a.nte imp~. è ttta a vi\'ere tanto 50lto il sole del tropico, tanto fra i ghi.acci delle ttgioni subpolari. è capace di modi6o,re il suo ritmo di la,-oro e di vitt, è apace iruomnu di adattarsi a tutte le contingmu: che le vengono imposte. I popoli di colore sono assai meno plastici e assai me.no passt. bili di adaua.me.nto; quanto più si discende \'erso le ruz.e primi. ti\·e, tanto più qucsu plasticità si v, riducendo; le ra.ztt infe. riori sono dntinate a ,·mire sopraffatte, le altre non hanno questo triste destino, ma non debbono però esset"e $0Spinte ohre. i loro limiti ntrtmi. Un popolo nomade non si tnuformcd srui in scdmr--.1,io, un popolo ddb foresta non di,·cntni mai abttatore della sav:ana; un ~o nu;p1ore non si tramuteci mai in p.t· store; nessuno di questi si potrà mai acconciace ad iusumtr. quella forma sociale, che spcs.so il bianco si illude di potergli fare abbracciare.
(J11anto i- ancnuto e sta a,""fflffldo nell'Africa cquatocule fr2n- .:uf ne ~ la più 1ragica cd t'loqucnte riprova. I 500 chilometri ,:di.i. ferrovia Congo.Oceano sono ancon oggi 8rondanti di san. ,;li('; ~u. scnuo :a Brazza,·ilk che quella fcrrona i costau un bianco ptt ogm chilometro e un nero per ogni tra,•crs1na; Sp.· ,cotos.i «atOl'nbc! Eouombc non pro,·ocata soltanto d.- malauie o da infortuni, ma soprattutto dd:erminala dalb 11.UOluramcapacit"i che Cffle popolazioni hanno d1 ,·i,·~ lontane dal loro pat'St'. Spopolata orm.ai I.a rt-giont' rostit'ra, spinti dalla ncccssità di a,·t'rc br~cia per (()l'ldurre a termine l'imnune la,-oro, i francai andarono con la fon.a a redut.u-e gh uormn1 ddl'intt'fno, li SCr.\PfU· rono allt' loro foreste, ai loro fiumi, ai loro monti, l" I, poru .. r0no, \'t'ri corwogli di schia,•i. accatutati COffi(' manJrie. nelle u.fre dei piccoli battelli Auvi:ah, dn·cnute :altrtttante fornao, afb. scdlati come balle di mt'rci sul tetto dei piccoh Khifi. donde :iJ ogn, scossont' dt"llo scafo qualcuno, sbal:uto in acqua, diYcni,.a pasto di coccodrilli, li portarono lungo la nuo,·a ,·ia che s1 $1a,-a apprestando e-li quegli infelici si la.scia,•an morire di mal1nconi2, di ~pernione, di nost.algia. Con una rassc-snnione fataliscirn il gabonese. il congol~. il sud:tn~. si acO.SC:U,·asulb. tt'rr2, .sotdo aJ richiamo_ ~ della frusta, si a.bbandonan sotto un albero con negli °"hi la ,·i.s1oncdella sua forcsu lontana, della sua a panna sul b. riYa del 6umt, della sua donn:a che a,·c,, ;1 Ja. seuto. che morh-a, mo,,va percht ,-olC'\'J. morire-. mon,-. pc-~ non potC'\-a cnsformam in quello che I suoi carnefici a,•rebbero ,·oluto che di,·t'niSK", pcrchè noo potC'\'.avin·re come gli altri lo \'Olevano far "i,·erc, pttchè non pote,,•a acconciarsi ad un la\·oro dlt' non era 1I suo, pe-rchè- insomma era str2niato dalla sua trrra ndb, quale era nato e $Cmpre t'f1. visSlltO. E come i congolesi, così morirono i 2)00 annamiti portati a onfon:o delle ormai d«1matc e stremate genti kxali. cosi mori. rono quegli as1a1icitr2sft'ri1i di tanto lonl':Ulo, e solo 200 torna . rcno :a cu:i a ~ccornare la barbara impresa da loro ci,·ili padroni. Tragedia immane qunta delle coloni:z:utioni dt'll'Africa ~uat·om,lc (rancnc! Tragroia orrt.'fldarhc in un quarto di ~olo h:i ridotto di un tt'no la popolu:tone di quello xon6nato pacsc. Tra. gcdu. che i sagg, dell'Uf6òo lntmw:ionak del Uvoro di G1r,e. n,1. h:mno tra.sformato in una (usa macabra, allra\'erso a quel coJicc Jcl l.a,·oro forzalo. in cui non si sa, St' si debba più ammir.are l'incosCtc-nn dcliuuosa di chi k> ha s.tabilita, o il ributtanlt' cinismo eh chi, ~pendo ('001,(' in tttte coni rade d'Africa vanno lt COSC", si i: dilettato a f.are sfoggio di un turpe pieti.smo, atto solo .ad illuJrrc gli iinonnti e lt' coorti di quelle isteriche donne che si COJMluo,·ono e implon.oo ptt b salult' della scimmia o del papp;igallo. ma che di fronte alle sciagure dell'uomo si accon. tmt.mo di norm:1, di un congrt'SSO, di un discorso o tutt'al più di un qualche ptno di c-.arta. E· qut'Sta la d1ffrrcnz.a profonda che scpar2 l'uomo bianco d:1lru0tno di colore; abi.sso incohmto cd incolm;abile. l'.ambinuc tu cristallizz.ato l'uomo di colott-, il quale- .al di ruori della JU:t 1cr~ o non può , 1,·crc, o se \·i,·e, vi"e a disagio, \'n·e come: uno scr.aniero, ("()fTl(' un intruso, \,j\·e come una incrostazione, che si è :abbarbiC1t::1,nu che non ha rnt'SJO radici, come uni incrost.uioncsu cui affiofa pur sempre quel fondo primordiale-, qui.I patnmo-- n10 di qualiti inferiori ~ rmdono i nt'fi oltremodo St'RSibilialla lubercolosi e all'alcole, cht' cooducono i neri a prorompere in attc-nt.111,in ribellioni. in atti violmti contro la rnu, in meno alb quale conducono la ,·ita, straniai! t lontani dalla trrra nella quak sono nat,, e all.l quale do\'rd,bc,ro t'Sk're fatti torrurt'. EDOARDO ZAVATTARI Il
DEL LIMMU E DEL MAGI Il Commissariato di Saca comprende 11 tcrrrtOlio dcl Limmu Eunuia e del Nonno Merdu:i.. Due teni dei 5u0i confini s,ono dcl11nitati da fiumi: a Sud ed Ovest il Oidcssa e suoi amuenti, a Nord e NordF& il Ghibbiè Oormni (ramo iniziale ddl'Omo Oottcgo). Tutta la :iona «ntraJe del territorio è t.1gli:111adal Ghi~ Eunaria, clic nei .suo, due teni inferiori scorre in una :ampiapianura. Qucsc.a dispos1xionc orognfica cscrc1ta g111ndcinfluenza sulla nosografia e dimatolO!ttl Jella zona. Le: piane da fiumi prin. ci~,. Diilessa, Dottnni e Ghibbiè Eunaria (d1csi elevano ad una media di m. 1200), sono molto calde ndJa stagione asciutta. in contrasto col frcte0 delle pendici montane d1c ne delimitano i displuvi, Durante le gunJi pioggic, parti molto estese di queste piane sono invuc da acque alluvionali, e i grandi stagni, che ne dc:rinno, tardano a prosciugarsi,• spteie lungo :alcuni mcmdri del Ghibbiè Eunaria, all'altcua di &aca e del DiJcssa, all'akeua dei diMrctfi bassi di Com.a. Le piane Jei fiumi perciò, oltre a (kte,-. mina.re un regime di umidità relativa, nelle prime ore dd mattino, anche nella stagione asciuttJ., sono I.a nusa principale driJe due più gravi mi.1.&ttic codcmichc di quella zona: la malaria per J'uomoe b. tripanosomiasi per gli equini. La ripro,·a di questa con.statuione è stata 1ront1 nel fatto che le abituioni degli ind1gcoi - salvo casi «Ct"Zionali, collegati ,J ~o lungo i fiumi nella stagione secca - sono tutte in :rone alte e 5('fflptt ad almeno I )0.200 metri sul livello dei fiumi. Questo fenomeno è più accentuatonei luoghi o,·c, dopo le pioggie, si lunno ristagni di acque. Tra le popolu.ioni indigcoc era quindi già chiaro - prinu. delh RO$l:raoccupuionc - il rapporto tra mab.ttic infettive (da loro genericamente dc. nominate Golfi) e il rt-gime delle acque rJuviali.
E' mutile dire che sin dalla prima nostra cx.-cupuione, fu prooto cd dfioce l'in1c-r- ,ento dc-i sanitari, mih1.u1 prima C' civili pot, per la p,ofil~si e tcrapta antimalarica. Nel 1938, dì 100.000 indigeni, ne furono sotloposli a prolllassi circa 45.<>00: ci~ tutti qudli abitanti 11'1 i 13)0 e 1700 metri. La pecctnluale degli 1ndigtni infe11t da malaria risultò del 31 ~ nel 1937, del 20 % nel 19)8. E poichè gli anofeli di queste zone hanno una scusi tendenza a risalire i versan1i mon1anj - 1une le sedi di Rcsidcnu - che sono ad altezza non inferiorr dd 1700 metri (Saca.Alga) (Coma e COS$1: 2200) (Occè: 2.400), ossia 1ut1i i centri abitati da nazionali, sono immuni da malaria. I pochi cui (otto) di malaria, ri.KOntrati a Saca, nl 1938, cn.no rccidiw:d1 ,·cechi malarici - rutti militari cd operai - che a"evano operato nella zona dell'Omo &ctego. La profilassi per quei nazionali (militari e civili), e pn q~lk truppe indigene, costre1ri dal SttVi:uo a spostarsi nelle zone dd bassopiano dei fiumi, ha dato sempre risult:ui positivi al cento per CC'Oto. La prolila"i era eseguila con Chinino e Alcbrin. La profilassi tra gli indigeni delle zone più basse fu potuta eseguire solo con Chinino. Questo fatto, la probabile prcsenu di forma recidivante, il difficile controllo de:lla • rea.Je esecu1ione delle norme profilattiche spiegano l'alta percentuale (20 %) di forme nulariche, nonostante la profilassi che nel 1938 fece regredire per 3 '7 i cui dell'anno precedente. L'indice splenico ossia dell'ingr055,1mcnto di milza delle popolazioni indigene abitanti la (a~ia dai 1300 ai 1700 metti, fu uovato, in media, dd 4) % più elevato nci bambini. Il tipo di parassita malarico CO- ~i:~~~te accertato fu il pla.smadium PoicM le zone dei fiumi - specie <1ucllc clcl Ghibbiè Eunaria - sono a coltivizione intensiv.a di carattere sub-uopinle, e poichè sono perennemente ricche di acqua, fu su. biro prospcuata la n«cs.si1à di una bonifica, che alla nostra in~gneria idraulica si presenta abbastanza facile. Gli studi sono in corso, cd il (1110 che: nella pian.a dcll'Euna.ria siano già fiorenti concessioni nazionali - tr-a cui quella del Duca dì Addis Abeba - lascia sperare che presto molle famiglie italiane potranno (c. condatt quelle terre scraordinariamcnte feconde. Le condizioni climatiche dd Commissariato di Saa. sono nel complesso ot11mt. Anche se la .zona è compresa nC'lla grande fascia delle ma.uimc pioggie, la umidità è poco rilevante, e la costruzione di ase coloniche adatte permetterà un regime Ji vita elevato dal punto di vista climatico cd igienico. Il massimo di temperatura Un caso di non.lamo (si noti lo sproporzione fro: lo: IHIO • Il corpo) 13
~~=Naland -.H,nmq,t,{'{p. ~ /1ouaT,ih,' ~[lef.,n/iasi' in media nel 2 ','A- dei malati, in ,unbulatorio. Quelle dipendenti da \ue, intorno al. l'l,) per 100. Nel no,·ernbre-dicembre 1938, 111,.1 di. stcctti più b:issi della residenu di Com:\, e nella parte nord-orientale della rcsidtnu Ji Saai, si verificò un'epidemia di meningit<;. cerebro-spinale. Nessun oso tra i na:tio. nali. Tra gl'indigeni delle zone colpite si ebbe una morbilità di circa il 60 ~ con mortalità del I) %- Il Commissariato dei Magi e Sciuro, con orca 2).000 indigeni, è per )/6 delimitato da grandi fiumi, prevalentemente scorrenti m bassopiani: ad Est, l'Omo Bottego (altezz.amedia m. 800); a Nord ed Ovest, dal. I' Acobo e suoi afAuenti; a Sud dal fiume Mauritio Sacchi. Quest'ultimo. dopo aver ,1ttra,·ersato l'altipiano di Magi, da cui sorge, Ul()Cca nel Lago Rodolfo, come l'Omo Bottego. Solo i due terzi inferiori del Sacchi sono pianeggianti e malarici. La parte centrale ed occidentale del Com. mi.ssariato è formJ.ta : a Nord, dalle atene di Ma.sci-Scia.sciae Giaba-Gorei; al centro, dal massiccio di Magi ; ad (h,cste, dalla catena del Tirma e dai Monti Tid, Naida e Tomadur. I due primi sistemi di altipiani sono molto alti (noo.2000 m. in media), il teno è medio altipiano (1800-ISOO in media). Tutta la parte meridionale del Commissarialo i in bassopiano. CARTA N. l Queste conditioni geografiche e la di. stributione etnografica rendono oltremodo ,·.aria la distributiooe nosografica. illustrata ci.alla;artina n. 2. (ore 14 del 2L dicembre 1938) a Saca fu di 32,). La media gener-.&le è intorno ai 20 gradi. Tra le popolu.ioni nazionali nessun ca.so di malattie infctti\'e a carattere tropicale. Tra le popolazioni indigene, oltre la malaria predominano: la si(i!ide (30 %); la blenorragia (20 'fo); la fi.lariosi (elefantiasi) ) %; il tracoma 3 %; b. tubcKolosi (pre\'alcntcmcnte ossea) 2 % (specie nella razza di C.OOU.). Nella cartina n. l sono indicate le prin. cipali malattie tropicali e la loro distribuzione geografica nel Commissariato di Saca, Le: malattie congiunti\'ali sono relatinmcnte frequenti: 10 % delle \'ÌSite di ambulatorio - specie nci bambini - e sono do\'ute aUa $C'a.rsapulitia. U oftaJmo-blenorrtt dci neonati molto frequenti e di dif. fi.cile proWusi, data la invincibile ostilità degli indigeni an·assistenza medica delle partorienti. Pochi ca.si di piede di Madura. Le ulcere tropicali, più frequenti nei bambini, si aggirano sul 10 % dei malati di ambulatorio. Molte diffuse la .scabbia (circa il 40 % ddla popoluione ne è aHctta) e le pulci penttranti. M Queste uhi~ hanno contribuito :1lla scarsa asistic:1 di malattie con1ratt'e di italiani. Le: mal:attiec.udiache - legate al reum1tismo articolare cronico - furono accert:ite Basti considerare che i Galeb-abitanti tra le foci dell"Omo Bottego e del Sacchi - sono le sole popolazioni dell'Etiopia occidentale che vivano pernu.nentcmente in ba~piano. Cosi le genti Tirma. che ,•ivono t ,. C.0 di~ la - ,~ di Magi.. I ..... Ml )oh .... ~ ~!0;cç1rafla Q dfftro) - • dcmato cd __., ao: N - coae..., d9De popolaDoal Tiraci • .....
111 medio altipiano, non tro,·ano riscontro - ~--------------------------, •· per il cqstume del piattello alle labbra - .:on altre popolazioni etiopic~. Nel complCS$0 c'è grande dffft-ren:u no. sografio tra altipiano e bas.sopiano - que. st'ultimo essendo funestato dalb. malari:11e dall'amcbiui per ruomo; J2lla tripanosomiasi per gli equini. Ma nel medio altipi.ino. oltre a focolai tadissimi di lebbra, compare, tra le popolazioni Tirma, um ,ma Ji!f11siont J,ll'olla111a per renio, la frambouia. Tra gli Sciangalla dell'altipiano di Ma.sciSciascia c Magi sono ÌO\'l!'Cefrequentissime le malattie reumatiche - do\'ule al clima freddo cd umido. Tra le quali abbiamo potuto accertare, nelle visite di ambulatorio, una media del 40 % di malattie cardiache d1 origine non luetica. Rui i casi di malaria. in gcnculc contratti dai acciatori di lro. pardi, elefanti e bufali, nelle battute ch'cssi \·anno a fare al bassopiano dell'Omo Bottego. Tra le popola.Uoni di bassopiano - oltre a ca.si sporadici di elefantiasi da filaria nocturna - frequentissime la malaria tropìolc e l'amebiasi. La prima. in tutti i casi ~rvat-a, fu dia. gnostiata microscopicamente del tipo di pa,auita ,1tllJ0-4Nt111111al, (plasmodina falciparum), con una diffusione intorno al 10 %, calcolata in base all'indice splenomegalico. L'amebiasi colpisce il 20 % circa delle popolazioni dc-i bassopiani. Tra i G:alcb, mentre il numero dei malarici è ridotto (intorno al 20 %) nonostante la continua dimora in zona ah:amente malarica (il che farebbe pensare ad un grado di immunità acquisita secondo i concetti re. ccntemente espressi in questa Rivista da Bru. no lmbascìati: ~ Razzae Mal:aria »), abbiamo riscontrato, in Ciro il 30% dei casi "isi. uti, la tubercolosi, sia polmoo:are, sia ossea e ghiandolare. In proposito, oltre ad una sicura influenza della biotipia dei Galcb - nettamente longilinea astenica - e oltre :1lle scarse risorse alimentari, specie di cibi ,•itaminici di sali minerali, è da rilc,·are che dei rapporti devono esistere tra Galcb e Turuna (ora in territorio inglese confinan. te), poichè tra i Turcana la tubercolosi raggiunge percentuali molto alte (60 % circa): Galcb e Turcana, per quanto ci risult:11h,an. no in fatti frequenti contatti per ragioni di pascolo e di parentela. Il clima di altipiano è poco salubre, sia per l'allena eccessiva, smlpre oltre i 2}00 metri; sia per l"aho grado di umidità, che i confinanti grandi bacini dcli' Acobo. Jcl. !"Omo Bottego e del Lago Rodolfo manda. r.o verso l'alto, con correnti ascensionali periodiche; sia per il regime troppo continuo di venti umidi forti. li bassopiano è sconsigliabile agl'indigcni e tanto più ai nazionali. ~:-=: ~':!~ •••-- AMEBIASI t LE 88RA (FOCOLAI) lffl FRAM80ESIA @ MOSCA nE-TSF CARTA N. 2 Per questi - ma in numero limitato alle scarse risorse agricole locali - è solo J>OS· sibile abitare in zona di medio altipiano. Infatti, la Comina, che estrae oro dal b.1cino dcli' Acobo - ha stabilito un c:tntro logistico e climatico a Masci, a soli 20 Km. da Magi (Capoluogo del Commis.s.ui.ito), a circa 1800 metri di altezza, in 2ona tcm. pcrata, ricca di boschi cd acque, che reo. dono il soggiorno gradC'\·ole in osp11Jlissi. mc abituioni su palafitte di legno del tipo degli alberghi-rifugio dolomitici. Tale zona climatica, denominata « Viifaggio Comina :t, dotata di luce, radio, tele. fono, acqu.a corrente, frutteti cd oni estesissimi e infermerie per nazionali cd indigeni, è uno dei più tipici esempi, nell'Ovest etiopico, della nostra capacità colonizz.a. ·trice. ALBERTOLOMBARDI
.A.LCENTRO Ot PREPARAZIONE POLITICA Nel recente convegno di politica della run che ha avuto luogo al Centro dì Pre. pi.razione Politica è stato discusso da un punto di vista generale il concetto di razza. Il omenta Bot.tari ha esaminato l'evolu. zione del concetto di ra:z.z.tnegli scritti del Duce. « Il concetto di razza nel pensiero del Duce - ha dcuo Bottari - risulu attra\'Cr$0 l'esame di un elemento formale che i: l'aspetto funzionale della sua politi,,. e di un elemento sostanziale che è il conte• nuto necessario o il fond:tmento uni\•ersale e positivo del suo penSiero. Inoltre stori~ umente il concetto di razza si manifest.l inizialmente sotto forma di intuizione e in ·maniera positiva e concreta poi... D:alla lettura degli scritti appare una sc:onfmata <.ertezza nel fatto che il Fascismo, inteso nella sua portata universale, è la civiltà, è la parola nuova del sc<olo. Questa proie. zione nel futuro non può essere l'esprcs. sionc di una pura visione medianica o dcll'cs:i.me di fatti contingenti ma di un'altra certezza, che proprio qui riaffernu. il suo contenuto uni\'ersale, e che i la certezza che il movimento fascista trova le sue ra. dici in qualche cosa di più profondo che non sia la nazione e che è proprio la raua ... Ho chi:unato la prima fase di« intuizione». La parola che adopero non deve dare luogo .1d equi\'OCi e tengo :a sottolineare che at. 16 r IL CONCETTDOI RAZZANELPENSIERODELDUCE IL RAZZISMO DI ROSENBERG LE TEORÌE DI MONTANDON RAZZA: QUOTIDIANA CONQUISTA tribuisco alla parola «intuizione» il si8nificato di comprensione non caotiC2, ma decisamenl'e orientata, espressa nella formula " l'immcdiatena deUo spirito con b ce.Utà" ». Il camerata Oottari h:i quindi con grande d1iarezza ricordato le varie fasi dell'e,.•o. luzione del concetto di raua negli scritti del Duce, mettendo in evidenza l'idea della possibilità di influire sulla raua, e poi ancora l'elemento soggctti,·o del sentimento che accanto alla identità delle origini serve a determinare la raua stessa. Per cui la rana potrebbe qu:isi ddinirsi come un aggregato di uomini a\'enti comuni l'origine e il sentimento. li camerata Bellu, ha invece polemizzato vivacemente contro coloro che non hanno saputo comprendere l'originalità e l'importanza del razzismo italiano. « Che il problema rauiale trO\'i le sue radici nella dottrina del Fascismo e se ri. sponda ad una ncccs.siti politica daranno una esauriente risposta gli scritti e i di. scorsi del Duce che ora mi propongo di esporre ed esaminare», cosl ha affermato il camc-f:ua Bellu. « Da questo esame appa· riri anche evidente come il razzismo non sia n:ato all'improvviso per vanità, capric- ·(io a piaggeria cortigianesca. ma che nella mente del Duce fosse semprc presente e
fo portato sul piano poljtico quando se ne rese ncefflar1a e improrogabile l'at. tunione. E' necessario però prima pre. osare SOito che aspetto il problcnu. azt.iale può essttc consi<krato. Esso può es. se-reo~to d1 studio scient1f,co, orgoglio e scnt1mmto d1 ruu, patnmon10 e ,olontà J1 potenziamento e di salute colleUi\'2, for. u d1 espansione. come ,·olonti d1 potcnu e do,ere eroico. cd, infine, 1dca-foru ddb. poJ1tl('1 n.u1orule •· li camerata Bclh.1 ha <1u1nd1esaminato gli scr1th del Duce, non ,l;i.Ì m bue :all"ordmc cronologico, ma in bue alla predetta suddivisione. « Dal con. fronto di quest, ,crini e discorsi Jcl Duce, tol m1nifcsto dcUa rana, apparni C\·1dfflte che questo non contiene nessun elcmmto :mportante che non fosse stato ~ù volte affermato dal Du<'C, per cui esso in un certo senso non ne rappresenta altro che l:t sintesi e la dcci.sa affcrmuione sul piano pohtK'O. Dopo qu:i.nto si è detto, la dimostrnionc- che 11 rauis.mo ri.sponJ,. Jd un .. n«ns1tl politica l C'\·idemcmmte 02.1osa, pcrcM, se già e.sistC\·aneHa domina del fa_ Klsmo e già si eu esplicato con I prov ...e. dimenti per la dife» dell1 taua, la <onquista dell"lmpcro e la locu, contro gli c,;bret non solo nch,cJeuno una presa di posizione, ma la 1mponenno 10 ,·1sta delle leggi c,;he do, cuno essere emanate; per cui M può m1nqmllamcnte condudere che il r.uz,smo era g1.ì uuito nella no.stra dottrma e. dopo il 1 ◄ luglio XVI, si pr«i..sJ. nei suoi tcrmm1 c nelle sue conscgucnzc, 1.ome natunle s,iluppo della R1,olut1onc 1.onunua » Dato il limite ristretto d, spn10 ci è 11nposs1bilcricordare sia pure bre,·cmente tutto 11 complesso della discussione sul 1.0flctuo di ruu Ac,nmcrcmo solt;1nto ad ;1kuna degli argomcn11 trattati pt-t dimo. strare come la qucscione della ruu ,·cnga Jiscussa :al Cmtro d1 Prep,un,one Polnio Jal punto di \'ista più ampio possibile. Così 11ca.mcr:ata Marana ha esposto 10 rapida e stnngat.t sintesi I punti fondamcnt.tli del r1U1smo d1 Alfredo Rosenbcrg al quale ha btto seguire alcune con.sidcrn,oru critico. costruui,·e che riteniamo utile riporrue. « Indubbiamente h:t detto ti camerata ~brana - l'ampio concetto d1 rnu su.- btl1to dal Rosenbcrg è usai interess:i.nre e JUggcstno. Lo Sfflt1amo ,·icino alla nostra <OSCiffl:ta.anche st non risponde m pieno alla a.spiu.zionedi un razzismo più spirituale, non ancor.i maturo nella espressione e tuua,·ia immanente nella nostra forma mcntas. e Affcmu il Rosenbcrg: l':anuna l l'aspet. to 1ntc-riorcd1 una ruu; la raua l il lato csccr1orc di un'anima. Qua.si come m so. 1-,ono per effetto di un:i. mera.vigliou con. cordanu tra. natura e spirito. l'uomo tra.• s(cr1sce nel culto e nella vita l"impcn.ti,•o .;1tegorico del sangue. Ora non so proprio 't Sll valuta.zione Oggcttin del SlstfflU o un"ist1nti,·a - ma non meno s1gn16cstl\'a repulsione ad accoglierlo integralmente, chc mt spinge :a metterne in e,·idcnu un fondo matcrialist1co-determim.sc:.a.l».scano , nsultat1 dcli.a scducquc indagine del Ro. &enberg 1 confermare una rigida d1pcndcn. 2'.t o ptt lo meno una circoscnttil 1nterdipendcnu tra ~ngue e :anima, tra razz:t e )toria, cultura, arte. scienu, ccc.? O non $\ tr.llta mY«e d1 un legame tcndcn21ale, J1 una correlazione che non domina altn c,cntuali fattori interferenti su tali entità? ... Ma il punto debole, 11,ero tallone d'Achil. le di tutto il si5tcma risiede, secondo me, nell"avere dogmaticamente composto il rraJmonale dualismo tra materia c spirito ... E" un fatto che la COOluncconoscenu filosofica nconosce una certa dipendenza dei va. lori dell'aninu da, htton naturali. Si lfll. pone allora 11problmu dell"individunìone del limite e dei rapporti di tale leg.une. « e· questo 11presupposto (onda.mentale che: btsogna superare 21 fini di unil csana 1mpo.stnione e $0lut.1one del problcnu raz. uale. Del resto la stessa intuizione, ron. foruu da qualche osscn•azione, c1 sugse. riscc dlC al di là della contrapposizione 00 s;angui e delle rat.tt, ci dcv'csstre pure un quid comune che imprime un significato unisono :ad espressioni della nostra amnu », Il camerata M21ana ha quindi tspos10 sintetic-amcnle e wticamcnte il pensiero di Rosmbcrg di fronte aUe idee di stato, popolo, raua e di fronte alla Cristi1. ncsimo Inaccettabile a priori mi sembra l:a UlltrpJctuione che il Rosenbctg di del Cri. st1ancsimo. Questo nosc,o Cattolicesimo, che $0l0 a R.oma tro\·Ò i moc1,i storici della sua 2ffeonat.1one nel mondo è ancora un:t gloria di questa ltali:a conconbt.uìa e fascista. Occupandosi più propriamente del. !"aspetto scientìlico del concetto di ra.ua 11 omcrata Dc Sier,·o ha detto: « Quando si pula d1 r.azu, cioè di gruppa d1 uomm1. non ci si può ri(erire a gruppi i cui individui prcscntano nella stessa misur:a e con eguale (~ucn.u gli stessi caratteri, ma ci .si dc\e n(crire a gruppi m cui quelle C:1r•ttenst1chc :abbiano, passando da individuo ad mdiv,duo un certo grado di nriabiluà. Quello che comunque è evidente è chc per rau:.a s'mtcnde un .11:ruppo di es~ri umani che si di.sc:inguonodagli alttì per una o più differenze (i.sidic... e O,strntivo d, una ruu. non g,à però I.Ul solo carattere, il che potrdibc portare a dnidere in più gruppt gente della stesg razza o v1ce...ersa raggruppare :assiemegente di una d1\·ersa, ma un complCS50di tr:atti soou11ci compenetrati assieme e che prcscn. lano una va.riabiliti hrru1:a.ta ». Il umcnta Roddi ha csamfoato m, cce i reciproci rapporti tra. i concetti di raw e di ctma. A questo riguardo Roddi ha cosl
1mbto delle teorie del Monundon: « Egli (il Montandon) infatti pJrte nello spieg.uc l'origine e l'C\·oluzione dell'umanità da un pfimiti,·o stadio di cultura embrionale, di ,·.1lore non necessariamente uniforme, ma t.'<juivalente,in alcune p:uti della terra, dc. ri,•ante dall':1pp:arizionecontemporanea dell"uomo sul slOOO, in più punti di questo. Dopo ulc app.uizione si sono :a,·uti degli s,·iluppi delle etnie um:1ne SC'(ondo correnti cicliche. Lo s,·,luppo si è ,cm1to crc.mJo non da un punto centrale di queste regioni, ma su tutte le loro uec in un mo. do ptessochè uniforme. Egli enumera 12 1,;r:mdi cicli cul\urali corrispondenti ad altm.rmtc tappe dell'umanità. 0.1 una form.1 <..'fllbrionaleologenetica, e quindi di tarattcrc parassitario si sarebbe s,·iluppata prinu una ci,•iltà tasmaniana, localizzata in alcuni punti dcli' Australia, e da questa . ~,rcbbe derivata una civihi australoide. t,>tncralc per tutta l'Australia. e cosl ,•ia via fno ad arrivare al 12" ciclo che è quello moderno o di ch•ilizzazionc propriamente detto. Dall'esame ora fauo delle varie teorie si deduce il concetto di etnia. E' etnia un determin.uo gruppo umano che si di(. fercnzia dagli 2ltri in base ad una propri.l determinata uzu, lin_l!UJ.t,radizione, cultur:1, storia, ecc. « Di qui si deduce die il concetto di etnia è superiore e comprcnsi,·o di quello di rizza, in quanto comp1cnde degli clementi che questo non racd1iude. « Il concetto di ra2Z.1secondo il nostro autore è essenzialmente fisico.antropologi. Co-somatico. Ma bisogna aggiungere che :i.nche il concetto di razz.:i proprio della IS scienza politica è racchiuso da quello di etnia. Il concetto politico di r.tz2:.1 d1c. com·è noto, comprende anche l'elemento spirituale. è meno ampio di quello di etnia pcrd1è l'clememo spirituale suo non <le,e essere confuso con quello proprio del- . l'etnia, di gl':.ln lunga più ampio, che è quello storico, linguistico, ecc.. ». Il camerata Montanari, ,liscutcndo anch'egli, da un punto di Yista ,generale il concetto di razz.1ha concluso : « Abbiamo "isro come le rauc dell'antichità si:1nomeno definite e diHerenziate delle attuali; da ciò deriva d1e guardando il problema d:1ll'aho. la razzi pura è pili. faccenda dcll'awenire che del passato. Vi sono autori che acri\'ano a sostenere che le rnzc fisiche na.scono a causa delle formaziooi nazionali, sociali e politiche. In questa affennazione \'j è qualche cos.adi vero. Se qualcuno ha detto che razza equi".1,le ad ereditarietà, pa$$lndo ad un nuovo detcr. minismo, quello razziale; se altri hanno parlato di un ritorno alle origini pure della razza. da ritro"arsi nella notte dei tempi. noi rispondiamo che è giu.sta la difesa dei uutteri razziali del nostro popolo, quali oggi sono, ma altrettanto doveroso è guidare la razza sull:1 strada di un costante: e: progressi"o potenziamento. Nel concetto italiano di razza, accanto 21ll'elementoere. ditario, costante nel tempo, esiste un elemento \'Uiabile, sul quare-può imprimersi la ,olonti c lo spirito informatore del Fa. .scismo. Ed i: in quesh. formazione in quc. sta crcal1onc incd'sante che v.a. ricercata I:,, perenne ,•italità della raua it.tliana, che si di~ra ancora caetce di C\'Oluzionc,mentre molle .dtre rane hanno dimostrato d., , tempo di essere stabilinate e in ,·ia di costante e continua decadenz.1 )>. Oltre i soprad<:tti, altri camerati Jel Centro hanno portato il !ero comributo :1lb discussione sul concetto di razz.1.Alla loro oper:1 :1u:enncremo in un prossimo arti..o. lo. Riteni:uno però utile al nostro ~1pon,\re le seguenti conclusioni sul concctto ,li ran..i del can1era1:1Marana, che h.mno trovato :I generale- consenso degli altri allie,1i: 1) l\'el ro11u110di ,·,1tzt1r()njl11iJrOt11J ,ur,mlo tt dMlidi fallo ,um logiri e fai/or; spirilh,Ji, senJimentali e ,,fJ/;,ivi. 2) Esùte 1111rao11rezio11dei razza anne ,1ggrega10di imf.it·id11irhe Ji diflermV.t11(1 d,1 altri gruppi di 11omi11ì per l'origine e il Jt11IÌmh1/o di ,rpp.1rlene1ru allo JltJJo ap. po r,1u.i,1le. 3) T.1/e ro,uello JÌ afferm:1 SII 1111pi.,. 110 a11lropologiro. biologiro, pl.!rologiro. piN o meno ereditario. mirai/le alla indi1 idNa2.io11esteriore deJl.t uz:za: ma 1i "/· ferma Jmu SII IIJJ pi.i1mpiù spir1t11ale, JIOriro, ('111/Nraler,eligioso, /ilosofir<>.lingN1s1iro. politiro. ur.. umlmu a fùUrt' i raraJJerii111eriorJi el/11 r,,zza. 4) Si amme/le pill rhe m1 r.,pporlo de1<rmi11is1icdoi r,w1.1litào di ùtterdipmdmza 1111umplic-e legm11efra q11ntì J11e aspe11,. Si impoue d1111q11lae ,,,ressità di Jldbilire i limif: miro i qNali q11es10 ntJJO si esplir., rigid.111w1te • o/ire i qNa/i /'NÒ affermarsi 1111.1 Je,,dmu pùì spiriJ11ali. slir:t ,/ti cc,11,etlfr, ,tzz.ia/e,or·e tror,.; poJIO il fatlun.' 1 nlullla. i11forz.i del q11alela raz.u pii rhe 1m d,110ù1m111tabildei fallo JÌ presellli rnme 1111.1 quo1idùm.1rom11dsta. GUIDO LANDRA
P er la grande importanza che ha 80praltutto lo atoria 11el formare le nuo,·e generazioni e 1~r il J>Ol,IO emi• nenie che occupa in ogni ordine di scuole. non c·t dubbio che la massima attenzione dc,e ~--ere dedicala 1,oprattutto al suo insegnamento. Non t, infa1ti, contttii~ile d1t" i principii che lo l'tgola,·ano durante le età romantica e democratica J>O!l-.;&&no ,alcre .~. Indizio prt'MO<'hè infallibile della persi&icnza di tali princi1>ii è il po,i,to che è riserbato alla storia -di Homa. 'l'uni sa1mo che il romantiei.smo. nato fuori d'Italia. fece il primo •1>er10 tenlatho di diminuirla; tentath·o d,e, d~ tra noi. 1.i ffll>t"seguaci. anche Ira i patriolli, che non s'acco~ro della contruldizione, e .!i schierarono contro l'halia nel ca1t11>0della Horia. pur difcn- <kndola ,·aloroYimenle in quello tklle armi. Non potrò mai dimenticare l"impres:;ione. ricernta molti anni or &ono. dalla lruu. ra di alcunr pagine d'un lil,ro. che è del resto !!'Olio altri ri$petli pieno di alto intrressc: ,oglio dire dei « Miri ricordi• di \lusimo ffAuglio: nel quale. appunto, i.otto l'influenu pre- ,alente del giudi:iio romantico. l'autore 11011si potè lrattrnere dal seguirlo. per quanto riguarda la. storia di Homa. Dl!Ogna tener presen1r che l'0"-<1atura dell'in,egnanwu10. in tulle le :1CUoledipffl,teuti dalio Scato, fu al pui di ogni ahra co-a. istituita col sorgere del nuo,o Regno. Homa.nti('a, come era ine,•itabile, era la preparazione di quelli cl,e ne a,e,ano il compito: basta pensare. per IUlli. al De Sanctis. A eiù .!ii ag:iun~ che, ,enuta al potere. nel 1876. la •-iniMra democratica. l'in,·adenta dei princi1>ii stranieri non conobbe più limite. Ora. lullo fJUCl!to,do,e\l\ a\ere n~riamenle un influ~o tul-' l'in~gnamenlo della tloria; e l'ebbe i11fa11i,oltre che nelle' -iirttth·e e nei giudizii. a0pranut10 nel modo con cui i pro~-rammi furono impoetati. Dato che Roma. agli occhi dei roma111ici,era un \alore, più che dn combauere. da considernre morto, e d(l tenere in conto !!,()lod'una curiMità d'archi, 1io ( la noia immagine: della c: ~1ett Ialina•• prima ancora d'~re accoha dsi nostri baudel■ iriani, era nella c~ienza dei , iuorhughiani di allora I .11e ,enne che, do,cndosi archiviare Homa, le fu ~ho. nei programmi delle s,c.uolemedie, 1>roprio quel po~to nel <1uale poi~ meglio ~re dimenticata. Fu cioè collocala in modo che, l'intelleno dei giouni. non ancora 1ullicic11tcmente desio. non potesse llicuamenle comprenderla; mentre le prime fon:c tlt-lla me:nte ri!,egliata. (CO!>a che t-uole ,erificar!-i poco prirn:1 o poco dopo del didollesimo annoi furono risenate ad un argomenlo in(initamente più caro ai romantici e ai democra1ici allora incaricati d'i.&tituìre i programmi. In altri termini: I■ Aloria romana fu circol!Critta nel limbo <klla quinta ginnasiale; menttt :a tloria d'Europa fu di:,tri .. buila per tutti i tre anni del liceo: con i nn1aggi e gli onori di questa collocazione. In cui non iWlo, per il maggiore 8\'ilUl)l>O 1k,:li alllC,i. cessa d'CMere un ci;.trcizio mnemonico. e cominci■ ad im1~nare la loro curioaità; ma ,•■Hantaggia anche Ji piò cohi e 1perimen1a1i maestri, che, ..,,oprio nel liced. 10110. nel piò ,·ero &en80 della parola gli orientalori e i forgiatori delle 00$Cintzc dei gio,ani. Solo nel liceo. infatti. si comincia a di9Cutere: na!COno quelle come~z.ioni animale. nelle quali maestro e:d allic,·o collaborano intorno ad un argometito. lo affronlano, lo esauriscono, e lracce profonde ne rt!lano ne:l'ani. mo di tutti. lnlanlo queito gran gio,amento fu tolto. dai programmi, giUMo alla ,tori■ di Roma: che pure do,ttbbe stare al cenrro dell'educaiione d'o~ni i11liano; e che ,do,·rebbe ~re il IC'rmine da cui far dcrhare ed a cui riftrire tutto quanto ... accadde di poi. · 20 LA STORIA ROMANA DEVE ESSERE INSEGNATA NELLECLASSI LICEALI,SUPERANDO IL PREGIUDIZIO STORICISTICO
GLI INSEGNANTI DI STORIA ROMANA DEBBONO FAR RILEVARE AGLI ALUNNI IL PARALLELO CON L' ITALI A D I O G G I S"imma,:;ini un'Italia ~u:a Homa: a cl1f' ~ si ridurrthl~:' Che si1tnifi<'ato a,rebhe o,uto nel l\l~i~,o t' nel Hi11a.i,cimt'nlo: e c.he sie;nifìuto oggi:' ~ non * ne ,-e111i~e,nella continuillÌ l'esiste-nza e nell'~istenta per ,.eçoli. la -di-.~iz.io_ e alla grandttu. non parrebbe '"mito RlfflO un forte punto d'appoi,-io? Ctrto t mconcepibileeh~un'immagint> 11imile po~ f'-.Jtrt 11lata data alla gioH:ntù italiana. E1)pure i- A\\tnulo: ,~r l'ordinamento th·llt• r.cuole ,olulo dopo il 1860 1lni romantici. i quali. rele-Kando fin da print'i1•io l'insegnan..-nto della storia romana solo nelle ..euole in(eriori e trascurantl4to ~Ile ahn: più adsUt'. hanno interamente (al ... 10 ,~ll"animo dC"f(liitaliani. il tontt1to d1e ■Hehhuo do,uto a\4~:re dt'll'halia. E la con:;eguen:r:a i- ,.1a1a che all'Italia s'è ~oslituita, ll poco II poco, nella loro con1itlefazio11e, n:uropa. Si parla O}tgi l:rnto Ilei h·nomeno dell't--terolia. \la :!>Ì i- mai ,t'ramcnlt' riflt"ttuto ~ullr cau~ cht" hanno «mlribuilo et formarlo? Lna f' .. 1a1a.~nla dubbio. quf'<ta impo- ,tazionr dt-ll'in-.egnan)('nlo della ~•oria. Per ron~,i:uenza è chiaro che bi,o~n• mularla. Se comeniva ai romo111icie ai democrnlici, non J)llÒ JJiÙ certo comenire ai fa!>Cisli.Solo. tii j)()lrebl~ dire: come rc,,;olahi per mutarla? 11 ma~,t:iort"incoJl\euienle pro\.Cne dalla ..uddena diYribu:i.ioqe tra ,inna--io e litt0: il più importante doH· può ~tt utimilato di meno. " il meno im1)0rta11tedou: può e,.q,rt: a~imila10 di più. Come fort' ad ill\ertirla? \li M>nodelle im1m•,.ci11dihilin«t"AAità cronoloJ!:it'he. Ciò che \ icu primo non J)UÒ C'"-.("rt raccon1a10 ,lopo. e ciò clie , if!'n dopo 11011 può e-,..,.~rtr:acconto.10 primi.1 Hom.1 \em~ prima della ri,ol111iont franct--.e: quinc:li.neU-intraltf!'nf!'rnr i raiaui. hi11ovitrà nt'tt"~arianK:'nle parlare loro di Homo. uando !'>0110 ancora piccoli per f>Olf'r~iungt"re. dopo qunuro mi. fino ulla rho:uziot1t' rrancew. Hngioname1110 eh(' non fa una grinza: al c1uo.le.1,crò. si 1>uÒ'"-uhito rÌ'"-pouderf",d,f!' tale 1~i1à. appare,ntt"nw-nle irhormontahilf!'. na:o« in reahà da una conttxione molto u11ilatNale. ed an<"J1enM"CCaniea.df!';tli a\\er1ime111i dt>lla ~loria, \a~ dal ro!liddetlo ,toriciAmo. 5'-- oomlo ìl t111nle.tulio il n•tilf!' t' razionai<:-e <ruindi tullotiò che \ ien poi ~ 110ltanlo co11--eizuc11Ladi ciò clic è ~lato J>rima. NI i foni 11011 hanno ahra oritrillt> ~ non nf"ili ahri falli cht> li lianno fH'tt~duli. Sttondo quo.lo modo di ,Mere non , i è. nf!'lla ~,oria. nulla di perman('Tlte: non , i è altro clie uno :,,C'Orrtrenel quale &lati, nazioni, e 1>trl'ino individui. l'IOn h:!-Cndo mai identici a loro ,te,,.si. 11011 p~ ..ono fermare l"at1em..io11edello 11lorico.e la~iarsi d~ri,e1t. rono-.cere. ama1t. come df!'llr enliti. di,tinl('. Si com• prende oonM"per coloro. che formano ancora la gran<k- mag• 1ioranxa. i quali lraggono tale loro alte(C:iiamenlo ~ml're dal modo di \e<lere romantico. la ~toria dcll11 rholm:.ione francc,,e, abbia. J.H.'rlo meno il mcde~imo in1ert'$!t df!'lla sloria d'Italia. Pert'hè. f>t'T f'!t~i. l'Italia non e..iAle: t:$~1ono ..olo i fatti del• l'halia. i fatti dt-lla Fralll'ia; d~tinali di momento in momento. a mutare. a intTNXiarsi. o a ~re <kl lullo: ma non lf!' due e11ti1à. halia o Francia, definite. di,tinte. ,lohtle di qualità dure,oli. ~e ,ie11e ciò che di~,o l)OCOprima: chf!' ci~. a quelli che prepararono allora i progn:.mmi. q-mlna~ a.....,,urdo.parlare dell'Italia rome di un enlità che rt,,,la. rndipende111f!'men1e dalla rneccanica AIICttMione cronologica; e perciò di ri.-enare alle ultime e più f!'leu,1c &euole la t.loria di Roma. che fu lu più antica. ma o.nche 111più 1ig11ifieati,a e ~Iorio!«. Co~a che. om1ai. ci k:mbra asaolutamente neceM&ria: onde riAtabilire il ;o.anoequilibrio della nMlra educazione. compro~ nel J)('- riodo democralico: e onde condur-re alla aua con~uenr:a più 2)
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